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L’ho sollevata e me la sono messa sulle spalle. Le ho dato della cioccolata e ho continuato a chiacchierare con lei. Mi parlava dei suoi giochi, della scuola. Poi, lungo i due chilometri di percorso, mi sono accorto che si era addormentata abbracciata al mio elmetto da sci. Appena arrivati a destinazione l’ho fatta salire sull’elicottero e, non appena il CH47 è decollato, sono tornato al lavoro in quanto c’erano altre persone da raggiunge al paese isolato”. A chi lo chiama eroe, risponde: “Ho fatto solo il mio dovere che è quello di portare sostegno, aiuto e anche conforto psicologico alle persone che sono in difficoltà”. Infine, ecco come hanno proceduto nel soccorso… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 5 DELL’INDICE

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