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I nostri carichi di lavoro sono accresciuti, i nostri diritti sottratti. Donne operatrici sanitarie che a causa del proprio lavoro (fonte INAIL), in questi anni stanno sviluppando malattie e infortuni sul lavoro e molteplici evidenze scientifiche lo attestano. Oggi gli operatori sanitari che lavorano nei Blocchi Operatori cumulano mediamente circa 180-200 ore/anno di straordinario lavorato in pronta disponibilità attiva. Significa che di frequente lavoriamo di notte e durante le festività, con programmazioni turnistiche che non ci consentono di riposare a sufficienza ne di avere una vita privata e familiare normale. Le nostre Dirigenze Sanitarie, sono orientate a interpretare leggi nazionali europee e contrattuali, secondo dettami convenienti a soddisfare esigenze economiche e formali adempimenti istituzionali. Quanto descritto è una minima parte della situazione del degrado del lavoro dei sanitari, che incidono ancor più gravemente sulla salute delle donne e nella gestione della nostra vita personale e familiare. In occasione del caso Nola, ci ha definiti “Eroi quotidiani che fanno il loro lavoro e la loro missione.”. Ora, nell’attuale circostanza, i sanitari fino a che punto devono spingere il proprio sacrificio e abnegazione alle disposizioni di servizio? La storia troppo spesso consegna agli eroi una tragica fine.”.

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