Nessuna ragione

“Dopo aver chiesto di rimanere dov’ero, a due minuti da casa, non hai voluto sentire ragioni. Mi sono così dovuta tutelare e mi hanno detto: ‘Tu sei malata oncologica e hai tutto il diritto di rimanere vicino casa’. Ma a te non è andato giù il mio grido di aiuto e, anzi, mi hai fatto andare a lavorare a 2 chilometri di distanza. Dopo tre giorni ho ricevuto la lettera di licenziamento per aver superato il periodo di comporto. Hai avuto anche il coraggio di dirmi che la malattia mi ha resa cattiva. Io ti garantisco che non sono diventata cattiva, mi hanno insegnato che a combattere per le cose giuste non si è mai dalla parte sbagliata”.

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