Empatia
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Prima che la mela facesse ritorno a me, tutti avevano avuto la possibilità di dire qualcosa di terribile alla povera frutta. E mi sono sentita improvvisamente empatica con un oggetto inanimato. Ho messo di nuovo le due mele di fronte ai miei bambini e ho chiesto loro di iniziare a elencare differenze e somiglianze e, ancora un volta, non è venuto fuori nulla. Non c’era alcuna differenza. E, anche dopo averla sballottolata da una parte all’altra, la mela “diversa” non aveva neanche danni evidenti.
Ho preso un tagliere e un coltello e ho iniziato a tagliare la mela “buona” in fette sottili. Era perfetta e tutti i miei alunni non riuscivano a smettere di dire ooooh e ahhhh…
Quando ho aperto la seconda mela era piena di parti marce e di punti neri dove era stata colpita. “Che schifo, non voglio mangiare QUELLA mela, è disgustosa…”.
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