Storia
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Nel corso dell’intervento Shonny si rifiutava di uscire, era abituato ad andare con Daniela ovunque: «Noi facciamo tutto insieme, andiamo al mare, Shonny sa anche surfare! I medici mi avevano detto che avrei dovuto restare in un ambiente asettico, ma non resistevo, ho voluto che tornasse a casa il giorno dopo di me. Non potevo stare a contatto con lui ma almeno sapevo che era in casa, sentivo la sua vocina e lui sentiva me. Quando sono tornata avevo lo sterno spaccato in due, lui non mi è saltato addosso come fa da sempre ma si è accucciato accanto al divano. E anche la notte quando trovava la stanza chiusa non l’ha mai graffiata per chiedere di entrare, e noi dormiamo sempre insieme. Dopo un mese di post-operatorio mi sono fatta forza, volevo, dovevo riprendermi prima del dovuto: il mio cane mi stava aspettando. Quando mi sono sentita meglio ha ricominciato la solita vita, a saltarmi addosso, a darmi i bacini».