Il lungo sfogo dell’attore
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Nel cast di questa nuova stagione non ci sarà infatti Carlo Giuseppe Gabardini, l’attore che interpretava il ruolo di Olmo, il simpatico esperto informatico della serie. Una decisione che ha portato Gabardini a lanciarsi in un duro e lungo sfogo sui propri canali social: “Camera Café per me è stata importante, emozionante, per lunghi anni anche totalizzante; ho scritto, coscritto e cofirmato oltre 1600 copioni con dedizione maniacale e a detta di molti anche esagerata fino a diventarne un capoautore, ho avuto l’onore di recitare in centinaia di episodi al fianco di un cast eccezionale capeggiato da due fuoriclasse quali Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, ho amato e odiato e poi di nuovo amato il vero padre della versione italiana Christophe Sanchez a cui si deve tutto assieme a Magnolia S.p.A., ho conosciuto e convissuto con gli altri autori televisivi, alcuni dei quali sono miei cari amici, altri si sono rivelate personcine minuscole, ma ciò è normale in qualsiasi ambito lavorativo, lo stesso si dica di chi si occupa della produzione di questa stagione. Sono grato a cameracafé perché mi ha dato tanto e gli ho dedicato interamente un pezzo della mia vita come fosse un figlio in affido. Quando ho saputo della nuova serie, ho reagito come se un parente che credevo scomparso avesse suonato alla mia porta: gioia, stupore, una certa preoccupazione, forse del sospetto. Anche quella sensazione del passato che ritorna, ma più sotto forma di reflusso gastrico. A dirla tutta, giuro che non l’ho mica capito perché non ci sarò, non so dire con precisione se non mi hanno voluto o se io intimamente e inconsciamente non volessi farlo. Alla prima chiamata mi han chiesto se ero interessato a interpretare Olmo o se ormai… Ormai, cosa? Niente, visto che sei su radio24, scrivi sui giornali, hai fatto comingout, hai pubblicato un libro, ti occupi di diritti, insomma, forse ormai hai preso un’altra strada… No, no, sono interessatissimo, non faccio il gay di professione, continuo a fare l’attore e soprattutto l’autore, altrimenti non saprei come pagarmi l’affitto. E sono più interessato a scrivere cameracafé, come ho sempre fatto, e poi se noi autori decideremo che Olmo non serve, Olmo non ci sarà; come abbiamo sempre fatto. Okay, allora ti chiameremo anche come autore. Un mese dopo c’è stata una riunione ridicola fra tutti noi autori storici e la produzione, in cui è stato chiaro dal primo istante che uno di noi si fosse già accordato, lasciando a tutti gli altri ben poco spazio di manovra dovendosi azzuffare per le briciole. Routine. Dolorosa. Ma niente di nuovo o particolarmente originale. Però innervosente, perché una mossa di una stupidità sesquipedale, e amareggiante, perché non si prende cura della qualità del lavoro e delle sceneggiature. Io ho sempre pensato che il modo migliore (o forse l’unico) per rifare Cameracafé fosse farlo tutti assieme col sorriso sulle labbra e divertendosi, dunque, anche perché sono un inguaribile romantico ed emotivo di merda (sono parole di un collega), ho abbozzato e condotto la mia trattativa considerando molto più questo desiderio di realizzare il programma in “comunione”, piuttosto che il mio ritorno economico personale… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE