“Es muerto”
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“Dalla vetrata dell’hotel ho continuato a vedere cosa accadeva. Mi sembrava un film dell’orrore. Piangevo, gridavo. Alessandro era scioccato. La padrona dell’albergo ha provato a confortarci, ma io pensavo solo a tornare accanto a Bruno. Sono riuscita a uscire dalla porta secondaria, l’ho raggiunto proprio quando i medici hanno detto ‘es muertò’ e lo hanno ricoperto con un telo. Dopo qualche minuto è arrivato mio cognato Lorenzo”. Purtroppo per Bruno non c’è stato niente da fare, ma la macchina della solidarietà si è messa in moto per aiutare i suoi due bambini, Alessandro e Aria:
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