Uomini e Donne: la data della prossima puntata non sarà il 7 gennaio

Una notizia spiacevole per tutti i fan di Uomini e Donne che si aspettavano di vedere una nuova puntata del programma da giovedì 7 gennaio. A quanto pare, o almeno secondo le ultime anticipazioni, nel pomeriggio di giovedì e venerdì andrà in onda un film di Rosamunde Pilcher e, di conseguenza, dovremo aspettare ancora qualche giorno per scoprire che cosa è successo ai protagonisti di quest’anno.

Molto probabilmente la prima puntata di Uomini e Donne dell’anno nuovo andrà in onda lunedì 11 gennaio e a quanto pare al centro dell’attenzione ci sarà il trono classico. I più fedeli al talk show saranno lieti di sapere che molto probabilmente andrà in onda la scelta di Amedeo Barbato, anche se ormai tutti sappiamo che è stata Sophia.

Non mancheranno le novità anche riguardo Rossella e Ludovica, anche se le due troniste sono ben lontane dalla loro scelta a Uomini e Donne. Al momento non ci è dato sapere per quale motivo la redazione ha deciso di slittare l’appuntamento settimanale, ma non saranno questi due giorni in più di attesa a diminuire l’interesse dei telespettatori. Possiamo accennarvi che le cose tra Amedeo e Sophia vanno bene, mentre per quanto riguarda la più giovane delle troniste sono arrivate delle pesanti critiche.

Benessere Psicofisico Premendo 2 Punti dei Piedi

Le tecniche di massaggio, agopuntura e digitopressione sono antiche di millenni e ancora oggi possono aiutare in numerosi disagi che possono affliggerci, in alcuni casi si tratta di manipolazioni molto semplici che possiamo imparare anche noi non addetti ai lavori e possiamo applicarle quotidianamente, con notevoli benefici pressoché immediati.
Premete questi due punti per assicurarvi il benessere psicofisico
Uno dei punti utilizzati dalle tecniche di digitopressione è il Tai Chong (LV3). Questo punto si trova sul piede, tra l’alluce e il secondo dito, a circa due cm di distanza dal punto di unione tra le due dita, tra il primo e il secondo osso metatarsico, il punto LV3 si trova proprio nella zona morbida vicino all’osso, in una specie di conca.
Questo punto è correlato ad un meridiano energetico da cui si diparte energia per tutto il corpo, la stagnazione dell’energia qi in questa zona può dal luogo a:
– fastidiosi mal di testa,
– tensione muscolare in particolare al collo o alle spalle,
– stress generico,
– vertigini,
– occhi arrossati e visione offuscata,
– dolori mestruali, sindrome premestruale, tensione mammaria, cicli irregolari, crampi,
– problemi digestivi, nausea, costipazione, sindrome del colon irritabile, infiammazioni intestinali, afte alla bocca,
– problemi emotivi: rabbia, insonnia, irritabilità, ansia.
Trattare questi punti può aiutare in queste situazioni e anche a regolare la pressione sanguigna e l’attività del fegato.
Quando avete individuato il punto Thai Chong, dovete applicare pressioni di circa 2-3 secondi, intervallate da una pausa di 5 secondi, ripetete in sequenza per un tempo di circa 2 minuti. Accompagnate la pressione da un lieve movimento di massaggio in senso antiorario.

George e Charlotte d’Inghilterra: Come Saranno da Grandi

Vi siete mai chiesti come saranno i teneri figlioletti di Kate Middleton e William? Un professore inglese ha mostrato in FOTO i volti di George e Charlotte d’Inghilterra da grandi. Ecco come diventeranno i figli di Kate Middleton e William:
Secondo lo scienziato che ha ideato e studiato detto software le fotografie dal futuro che il computer consegna possono risultare estremamente attendibili.
Il software per l’invecchiamento delle immagini usato per anticipare l’aspetto giovane ed adulto di George e Charlotte di Inghilterra non è un programma qualunque, infatti non tutte le mamme ed i papà curiosi possono avervi accesso. Il padre del progetto e della messa in opera della procedura informatica è stato il professor Hassan Ugail, responsabile del “Center for Visual Computing” dell’università di Bradford, Inghilterra.
Il suo software è nato per monitorare i cambiamenti fisici di criminale e terroristi nel tempo, nonché per prevedere il mutato aspetto di persone scomparse da tempo, sopratutto bambini.
L’uso delle immagini di George e Charlotte d’Inghilterra ha dato popolarità al progetto perché le foto dei piccoli principi trasformati in adulti sono presto divenute virali.
L’invecchiamento operato dal software del “Center for Visual Computing” dell’università di Bradford va dalla tenera età sino ai 60 anni. George e Charlotte sono stati invecchiati così:
Dopo George e Charlotte da grandi, possiamo vedere anche che aspetto avranno Kate e William nella piena maturità, ecco le foto della Duchessa e del Duca di Cambridge invecchiati:

Appassionate di Sushi? Ecco 10 informazioni che potrebbero tornarti utili la prossima volta che ti troverai ad un ristorante giapponese!

Ci sono tantissime persone che vanno matte per il famoso piatto giapponese. Stiamo ovviamente parlando del sushi che affascina persone in tutto il mondo.

1. Le origini
Se vi chiedo “Da dove arriva il sushi?“, cosa mi rispondereste? Dal Giappone, naturalmente! E invece no! E qui cade il primo falso mito sulla pietanza. I cari amici giapponesi hanno importato la tecnica di abbinare il pesce al riso, tecnica utilissima per conservare le proprietà degli alimenti, dai vicini cinesi. Ma qui va spezzata una lancia in favore degli abitanti del Giappone: sono stati loro ad inventare intorno al 1800 la ricetta del ”nighiri”, ossia riso e salmone presentato nella caratteristica forma allungata.
2. La salsa di soia
Andare a mangiare in un qualsiasi ristorante giapponese pensando di mangiare il vero Sushi equivale ad andare in una qualsiasi pizzeria all’estero credendo di assaggiare la vera pizza! Un errore mostruoso! Per quanto le ricette possano ricalcare alla perfezione quelle originali della tradizione, gli ingredienti non potranno mai essere gli stessi. Prendiamo ad esempio la salsa di soia. Questa, secondo la ricetta antica, viene realizzata mischiando acqua, semi di soia e sale e viene lasciata riposare per alcuni mesi insieme a delle muffe che ne stimolano la fermentazione.
Naturalmente la salsa di soia che viene servita nei ristoranti giapponesi “di importazione” difficilmente ha nel menù proprio quel tipo di salsa.
Sarà più facile trovare la salsa realizzata con soia idrolizzata.

3. Non parliamo del wasabi: Un altro alimento da annoverare tra i prodotti che non corrispondono all’originale ricetta è il wasabi. Quello che ci viene servito generalmente è definito dai giapponesi doc western wasabi, ossia una versione rivisitata composta da radici di rafano e colorante verde.
Mentre il vero wasabi, chiamato “hon wasabi” è realizzato con una pianta, la Wasabia Japonica, talmente rara da essere anche estremamente costosa e quindi centellinata in cucina.

4. Il salmone: Chi è abituato a consumare i propri pasti orientali nei ristoranti giapponesi occidentali sarà anche solito ordinare salmone, convinto che questo sia il piatto più tipico e diffuso. In realtà in Giappone il salmone è molto difficile da trovare, proprio perché non è un pesce autoctono.
Solo i ristoranti di Tokyo a 5 stelle, e di conseguenza i loro clienti, possono permettersi di inserire nel menù il salmone, perché hanno la possibilità economica di sostenere le spese di importanze della merce, che arriva direttamente dalla Norvegia.

5. Il tonno: Se volete proprio sembrare dei veri esperti di Sushi allora non potrete non sapere che con il tonno vengono realizzati tre piatti diversi di sashimi, a seconda della parte di pesce utilizzata. Con la parte più magra e scura si cucina l’akami, generalmente molto economico. Con quella più grassa il chutoro, che è leggermente più costoso. Infine con la parte più grassa e chiara si prepara l’otoro, economicamente una salassata!

6. Lo zenzero: Un’altra chicca che spesso mette in crisi gli appassionati di Sushi è l’uso che va fatto dello zenzero sottaceto, il cosidetto gari.
Questo ingrediente non serve per insaporire le pietanze, bensì per risciacquare la bocca tra una portata di pesce e l’altra.

7. Il problema delle bacchette: Una delle qualità che distingue un esperto di Sushi da un dilettante è la destrezza con la quale afferra il cibo ricorrendo alle hashi, ossia le infernali bacchette di legno.
Non siete esperti abbastanza per potervi nutrire con l’utilizzo di questo supporto? Non preoccupatevi.
Il Sushi in Giappone si mangia con le mani… proprio come la pizza!
8. La zuppa di miso, questa sconosciuta: Non avete la più pallida idea di cosa sia la zuppa di miso? È una ricetta che viene considerata l’elisir di lunga vita nella tradizione giapponese. Preparata con semi di soia gialla è molto simile ad un purè.

9. Come ti cucino il polpo: Lo sapevate che se decidete di ordinare il polpo potreste rischiare di aspettare oltre 45 minuti prima di mangiarlo?
Eh già! 45 sono infatti i minuti che l’animaletto tentacolato dovrà essere massaggiato prima di venire cucinato.
Avete capito bene! Massaggiato.
Per fortuna che ad occuparsene sono di solito gli apprendisti o i cuochi più giovani, almeno lo chef potrà continuare a cucinare gli altri piatti.
10. Il problema dell’ordinazione: Adorare il cibo giapponese non significa masticare anche la lingua del paese. Quindi come si esce da una situazione imbarazzante in cui lo chef non parla una parola di italiano e voi non sapete che cosa ordinare?
Basta dire la parola magica: “omakase“.
E proprio come per “abracadabra” con la porta della caverna dei 40 ladroni, anche le porte dell’ordinazione vi saranno magicamente aperte.
Omakase infatti significa “mi fido di te“. Quindi pronunciando questa semplice parola lascerete allo chef carta bianca sul cibo da servirvi, levandovi dall’impiccio di dover spiegare a gesti cosa volete mangiare.

Milia: cos’è e come curarla

I suoi sintomi spesso vengono confusi con altri tipi di malattie. Stiamo parlando della Milia, caratterizzata dall’apparizione di strani pallini bianchi ruvidi al tatto. Non sono pericolose ma sono un fastidioso problema cosmetico. Vediamo da cosa sono causate e quali sono i rimedi più efficaci per eliminarle.
Le milia possono comparire a tutte le età ma sono molto diffuse tra i neonati, infatti è anche chiamata “acne infantile”, e si presenta su viso, intorno agli occhi e sulle guance. Le milia sono spesso dovute a una mancata esfoliazione della pelle oppure all’uso di creme che contengono steroidi, o alla prolungata esposizione ai raggi del sole.
Ci sono diversi tipi di milia:
1. Milia neonatale: Si può verificare nel 40% dei neonati e di solito dura poche settimane. Le milia nei neonati possono comparire su viso, testa e dorso.
2. Milia giovanile: Di solito si verifica a causa di disordini genetici.
3. Milia primaria in adulti e bambini: È causata dalla cheratina che resta intrappolata sotto la pelle e può presentarsi sulle palpebre, sulla fronte, o nell’area genitale. Di solito scompare in poche settimane ma può durare anche diversi mesi.
4. Milia in placche: È associata a disordini di tipo genetico o a disordini autoimmuni della pelle e può comparire su palpebre, orecchie, guance e mascella. Le cisti sono più grandi e si presentano soprattutto in donne di mezza età ma anche in adulti e ragazzi.
5. Milia multipla eruttiva: Si verifica con prurito in alcune zone del viso, sulle braccia e sul dorso. Le cisti compaiono dopo un po’ di tempo e vanno via dopo poche settimane o pochi mesi.
6. Milia traumatica: Questo tipo di milia compare a causa di piccole ferite della pelle, provocate da bruciature o eruzioni cutanee. Appaiono irritate e arrossate ai bordi e bianche al centro.
7. Milia associata all’uso di farmaci: L’utilizzo di creme a base di steroidi può provocare la comparsa di milia sulle zone trattate. Comunque, effetti collaterali di questo tipo, con altre pomate a uso topico, sono rari.
Come curare le milia: Di solito le milia infantili non vanno trattate in alcun modo perché vanno via da sole in poche settimane. Per gli adulti e gli adolescenti ci sono rimedi naturali creati apposta perché la milia tende a durare più a lungo.
È importante tenere il viso pulito e lavare la pelle dei neonati una volta al giorno mentre, i ragazzi e gli adulti, almeno due volte al giorno con acqua tiepida utilizzando un detergente delicato che non contenga profumo, coloranti o sostanze chimiche. Asciugare poi il viso con un asciugamano morbido. Gli adulti e i ragazzi, poi, devono utilizzare un trattamento esfoliante che sia solo idratante, e contenga vitamina A, se le milie sono diffuse e accompagnate da pelle secca mentre, se sono poche, si può scegliere un trattamento mirato a base di acido salicilico da applicare sulla zona una volta al giorno. Può essere utile anche applicare il retinolo che ha proprietà esfolianti da applicare una volta ogni due giorni prima di andare a dormire. Da non applicare sulle palpebre perché potrebbe causare irritazioni. Inoltre, soprattutto in caso di milie secondarie, è bene proteggersi dal sole e esporsi il meno possibile utilizzando sempre un cappello e una protezione viso dalla texture leggera per non ostruire i pori. Da evitare anche il trucco eccessivo e le creme pesanti che non lasciano respirare la pelle.

Uomini e Donne, Rossella: “Deve lasciare il trono immediatamente”

Purtroppo le polemiche a Uomini e Donne sono all’ordine del giorno e questa volta è toccato a Rossella, ex concorrente del Grande Fratello 14. La giovane e bella tronista bionda ha deciso di sedersi sulla poltrona rossa per trovare l’amore, ma a quanto pare non è poi così gradita all’opinionista Tina Cipollari. Nel corso dell’ultima registrazione, Tina ha inveito contro Rossella, la quale ha però deciso di indossare delle cuffie per non ascoltare le sue parole.

Tina è un personaggio ormai noto e divertente a Uomini e Donne, considerato il fatto che qualsiasi cosa le passi per la testa viene detta senza scrupoli. Proprio in merito a questo, sentendosi dare della befana da Rossella, le ha gridato contro in merito alla sua presunta e falsa religiosità. Inoltre, l’opinionista ha dichiarato che la tronista in questione è troppo viziata e deve lasciare il trono.

Rossella non riesce a sopportare tutte queste critiche a Uomini e Donne ed esce dallo studio in lacrime. Solamente Jack cercherà di consolarla e si dimostrerà parecchio contrariato in merito ai ragazzi scesi per corteggiarla, poiché nessuno è accorso in sua difesa. I corteggiatori della ragazza sono rimasti impassibili, senza dire una parola di conforto o di difesa per la giovane: questo potrebbe farle aprire gli occhi e capire che, forse, sono interessati al suo portafogli.

Isola dei Famosi 2016: Federica Lepanto tra i concorrenti?

La bella Federica Lepanto continua ad essere amata e sostenuta anche dopo la fine del Grande Fratello 14. La giovane infermiera è riuscita a farsi amare da tutti per il suo carattere forte e allo stesso tempo fragile ed è proprio per questa ragione che i fan vogliono rivederla sul piccolo schermo. Nel corso degli ultimi giorni sono molte le segnalazioni in cui la bella Federica Lepanto viene candidata come concorrente per l’Isola dei Famosi 2016, anche se per il momento è una volontà esclusiva del pubblico.

Tuttavia, considerato il fatto che Federica Lepanto è così amata dal pubblico e odiata dal gruppo, potrebbe essere scelta dalla redazione dell’Isola dei Famosi 2016. Inoltre, avrebbe di nuovo a che fare con la stessa conduttrice e potrebbe sentirsi un po’ a casa, nonostante le condizioni in cui potrebbe trovarsi sono completamente diverse a quelle della casa più spiata d’Italia.

Al momento non ci sono né conferme né smentite per quanto riguarda la sua partecipazione all‘Isola dei Famosi 2016, ma i fan la vorrebbero vedere anche sul trono di Uomini e Donne, considerata la sua delusione amorosa vissuta di fronte alle telecamere pochi mesi fa. Federica Lepanto è desiderata da tutti, ma non ci resta che aspettare le sue decisioni in merito per saperne di più.

Uomini e Donne: Giorgio ritorna in studio contro il parere del pubblico

Quando si parla del trono over di Uomini e Donne non si può fare a meno di citare Giorgio Manetti, uno dei protagonisti più discussi nel corso di questi ultimi mesi. Il bel cavaliere ha trascorso un anno piacevole e sereno con Gemma, la quale però si è stancata delle sue continue indecisioni e del suo non essere innamorato. Inizialmente, gli opinionisti criticavano la dama, ma oggi le cose sembrano essere cambiate.

Uomini e Donne si è preso un periodo di pausa in occasione delle festività natalizie, ma da lunedì 28 dicembre sono iniziate le nuove registrazioni e abbiamo potuto scoprire la presenza in studio di Giorgio. L’uomo è stato infatti accusato dal pubblico di essere interessato alla popolarità e non all’amore, considerato il fatto che ha deciso di fare molte serate nei giorni passati.

Gianni ha scritto un post interessante e chiarificatore in merito, poiché a Uomini e Donne non è consigliato fare serate mentre si frequenta ancora lo studio. Nonostante questo, Giorgio continua ad allietare le sue fan senza ricevere alcuna punizione da parte della redazione. Il cavaliere più discusso di questo anno che sta per concludersi continuerà a presenziare in studio per conoscere altre donne, senza replicare alle polemiche nate nei suoi confronti.

Grande Fratello 14: Valentina e Luca si sono lasciati

Una notizia che sicuramente lascia a bocca aperta tutti i fan della coppia, considerato il fatto che al Grande Fratello 14 sono apparsi come ultra innamorati e felici. Stiamo parlando di Valentina Bonariva e Luca che, purtroppo, si sono ufficialmente lasciati. La bella ballerina della casa che ha fatto impazzire tutti i concorrenti per la sua bellezza e semplicità ha annunciato la verità per rispondere alle domande di tutti i suoi sostenitori:

“In molti mi chiedete come mai non pubblico più foto con Luca…. Mi sembrava giusto, visto il vostro immenso affetto, informarvi che ci siamo lasciati. Abbiamo cercato, nel rispetto della nostra privacy, di non diffondere la notizia nei giorni più difficili”.

Valentina e Luca si sono lasciati dopo otto anni di fidanzamento e per il momento non possiamo sapere il motivo che li ha spinti a prendere due strade diverse. Senza ombra di dubbio qualcosa di importante deve essere successo, poiché durante la settimana in incognito del ragazzo al Grande Fratello 14 non sono mancati i baci appassionati tra i due di nascosto.

I due giovani ragazzi preferiscono mantenere il silenzio, ma siamo certi che prima o poi sveleranno i motivi che li hanno spinti a lasciarsi dopo così tanti anni d’amore.

Attacchi di panico: una lettera struggente di una persona che ne ha sofferto per 12 anni

Chi non ha mai avuto un attacco di panico non sa di cosa si tratta nello specifico. Leggendo questa struggente lettera potrete rendervi conto della sua gravità:
“La paura della paura, le ossessioni perché se la porta si chiude resto intrappolato, il terrore di uscire a cena, la paura di un concerto, i percorsi alternativi che studi per non prendere la metropolitana per andare al lavoro, cercare le uscite di sicurezza…”
La nostra sezione Benessere si è spesso occupata di attacchi di panico trattandosi di una disturbo massivamente diffuso nella società contemporanea che interessa molti lettori. Riceviamo spesso commenti e richieste di informazioni più approfondite sull’argomento. La vigilia di Natale, però, ho ricevuto una mail di una nostra lettrice che racconta in maniera davvero struggente cosa significhi convivere con questo tipo di disturbo, quello che può arrivare a “prendersi” e l’inferno che ne deriva. La parte più importante del suo scritto, però, è nel finale in cui viene dimostrato come sia possibile uscire da questo tunnel superando i retaggi legati a vergogna e alle cure farmacologiche che spesso, a causa di pressapochismo informativo e profonda ignoranza, vengono stupidamente demonizzate. Abbiamo quindi deciso di pubblicare questa testimonianza, su richiesta di chi l’ha scritta e rigorosamente in forma anonima, per dimostrare che il dolore privato spesso è un dolore comune a molti dal cui giogo è possibile liberarsi.
“Ho letto i vostri articoli sugli attacchi di panico (in particolare questo:Attacchi di panico come aiutare, 5 cose che dovete ricordarvi di dire a chi amate e che ne soffre) e ho provato un senso di sollievo. Sono una donna separata di 42 anni che soffre di questo male da 12 anni. Il senso di legittimazione che mi ha dato leggere tutti quei commenti di persone sconosciute che parlavano precisamente di quello che io provo ogni giorno, chiusa nella vergogna e nella solitudine di comunicarlo, mi ha fatto riflettere. Io non ho mai accettato di soffrire di una cosa tanto difficile da spiegare, in parte mi aspettavo che dicendolo a qualcuno non avrebbe capito. Per una volta nella vita, anche se in forma anonima, vorrei invece liberarmi e condividere con il mondo intero, protetta dall’anonimato, quello che una persona che soffre di attacchi di panico prova. Magari qualcuno troverà conforto nel riconoscersi, si sentirà meno solo e più “normale”. Altri, forse, che hanno persone che amano a fianco che ne soffrono potranno sforzarsi di capire quello che a loro pare indecifrabile.
La prima cosa che odio del panico è che è invisibile: un occhio pesto, un’allergia, persino un singhiozzo li puoi vedere ma il panico ti si agita dentro e ti fa scoppiare le bombe nel corpo senza dare alcun segnale esterno. Questo ti fa pensare che sei pazzo, perché è tutto nella tua testa, perché fuori non c’è niente, perché gli altri sono tranquilli. Questo fa anche credere agli stupidi, agli ignoranti, agli insensibili che tu finga. Come se ti piacesse il ruolo della malata.
Il panico ti lega a lui, ti sposa, ti entra sottopelle e non sparisce all’esaurirsi di un attacco. Nel frattempo resta l’ansia, iniziano i meccanismi perversi: la paura della paura, le ossessioni perché se la porta si chiude resto intrappolato, il terrore di uscire a cena, la paura di un concerto, i percorsi alternativi che studi per non prendere la metropolitana per andare al lavoro. La macchina che di colpo hai paura di guidare e il senso di umiliazione profonda che deriva dalla coscienza di essere diventato dipendente dagli altri. Da solo è impensabile, fa troppa paura. Se succede mentre guido? Se sbando e vado fuoristrada? Se succede in autostrada? I posti a teatro sempre vicini all’uscita di sicurezza, le scuse che ci si inventa per evitare un aperitivo, il terrore dei luoghi affollati e che manchi l’aria, la paura che venga un infarto mentre cammino. E’ come se si potesse avere una sorta di visione della morte senza morire davvero. L’ansia ti cambia, ti umilia, ti mette all’angolo, si mangia la tua personalità, si divora la tua vita. Tu non decidi più nulla, semplicemente vivi in punta di piedi per non svegliarla. E’ l’esperienza assoluta: nascere e morire insieme.
E poi la nascondi, te ne vergogni. Diventi bravissimo a mentire, a inventare le scuse migliori e più credibili per abbandonare una cena, una riunione, una festa. Non ti muovi senza un piano di emergenza per la fuga. Ho sbagliato, mi sono nascosta e mi sono vergognata a lungo. Mi sono colpevolizzata perché nonostante gli sforzi non passava, mi impegnavo ma non passava. L’anno scorso un’amica carissima, che ha capito senza che io le dicessi nulla, mi ha letteralmente trascinata da uno psichiatra. Già dalla prima seduta ho capito quanto tempo avessi perso: lui traduceva i miei sintomi e miei disagi come fossero la cosa più normale e più diffusa del mondo. Mi ha anche detto sorridendo che si tratta di una delle patologie più diffuse in assoluto e che quindi di cure ce ne sono davvero parecchie. Lo psichiatra mi ha detto che prima si cura l’urgenza, ovvero si fa rientrare l’attacco farmacologicamente e poi, quando sono serena, si lavora anche a livello terapico. Così abbiamo fatto. Mese dopo mese ho iniziato a smettere di soffrire, gli attacchi sono spariti anche se l’ansia generalizzata è rimasta. In 12 anni non avevo mai avuto una tregua di 10 mesi, ora facciamo anche terapia. Ho paura a dirlo, perché mi sembra troppo bello per poterci credere davvero, ma inizio a credere, per come stanno andando le cose, che curarsi e uscirne sia possibile. L’unica cosa che non è possibile è dimenticarli: non si torna mai più gli stessi dopo averne sofferto.
Grazie se pubblicherete questa lettera che spero di cuore possa servire ai tanti che conoscono questo dramma.”