A Douai si è verificato un caso di cronaca davvero inquietante. Pare, infatti, che una donna abbia ucciso i suoi 8 figlioletti e le motivazioni che ha dato durante il suo processo, fanno venire i brividi.
Dominique Cottrez è la mamma killer di 51 anni, condannata a soli 9 anni di carcere per aver massacrato e ucciso i suoi bimbi il 29 luglio 2010, nel piccolo villaggio francese di Villers-au-Tertre.
La donna ha dichiarato in tribunale che aveva considerato l’infanticidio come un semplice ‘mezzo di contraccezione’. La donna ha inoltre aggiunto che:
“Ero troppo spaventata per andare da un medico per ottenere qualche medicinale contraccettivo. Ogni volta che rimanevo incinta speravo di non portare a termine la gravidanza, speravo in un miracolo del buon Dio.”
E al mondo purtroppo esistono ancora persone come lei.
Categoria: Cronaca
Grave incidente a Brescia: 18enne si schianta contro un bus e perde la vita
Si chiamava Davide Boroni, il 18enne coinvolto nell’incidente stradale in cui ha perso la vita. Lui era sulla sua moto e purtroppo pare che abbia perso il controllo del mezzo all’improvviso e si sia schiantato contro un autobus di linea, sulla Statale 45bis. L’incidente è avvenuto nella notte a San Zeno, nel Bresciano.
Il giovane, originario di Gardone Valtrompia, secondo una prima ricostruzione pare abbia invaso la corsia di marcia opposta, schiantandosi frontalmente con l’autobus che viaggiava in direzione opposta verso il paese di Isorella.
Il conducente, un uomo di 47 anni, che nell’impatto ha riportato fortunatamente solo ferite lievi, non ha potuto evitare lo scontro. Le condizioni di Davide sono apparse subito gravissime. Ricoverato nel reparto di rianimazione della Poliambulanza di Brescia, il ragazzo è morto dopo tre ore presso il nosocomio lombardo.
Noto farmaco ritirato dal mercato per dosaggio sbagliato
Dovremmo sempre fare molta attenzione quando compriamo un farmaco. E’ importante sapere sempre cosa si sta introducendo nel proprio corpo e soprattutto se è qualcosa di dannosso. Di recente, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha disposto il ritiro dal mercato di un lotto di un medicinale a base di cortisone.
Di quale farmaco stiamo parlando? Del Deflan 6 mg compresse (lotto 1501 con scadenza 03/2018). L’Aifa avrebbe preso questa decisione perché “informata dall’azienda titolare dell’Autorizzazione all’Immissione in Commercio, i Laboratori Guidotti SpA, che le confezioni del lotto con scadenza 03/2018, pur riportando la dicitura ‘Deflan 6 mg compresse’ contengono invece blisters di compresse con dosaggio più elevato, pari a 30 mg”.
L’Aifa in una nota precisa che “il dosaggio reale di queste confezioni (30 mg) è riportato nei blisters e risulta dalla lettura del bollino ottico effettuata in farmacia al momento della dispensazione del farmaco. L’azienda, di concerto con l’Aifa, ha effettuato l’immediato ritiro del lotto dal mercato”.
Questo è un farmaco generalmente suato per chi ha insufficienze delle glandole surrenali ma anche per chi soffre di malattie reumatiche, dermatologiche, oculari e respiratorie, negli stati allergici e nelle malattie gastro-intestinali. Mi raccomando fare bene attenzione a non comprare farmaci dannosi!
Bimba costretta a tenere gli occhiali da sole tutto il giorno: vede grigio
Questa è la storia di Mai Partridge Godfrey, una bambina di solamente un anno costretta a tenere gli occhiali da sole per tutto il giorno. La piccola non può giocare sotto al sole come tutti gli altri bambini, poiché affetta da una malattia molto rara.
La bambina vede tutto grigio e deve indossare gli occhiali da sole in ogni mento della sua giornata, anche in casa: i suoi occhi sono sensibilissimi alla luce e devono sempre essere protetti. Questa patologia si chiama acromatopsia ed è ereditaria, seppur rara.
La malattia provoca un malfunzionamento del cono dell’occhio, con conseguente pericolosità e sensibilità nei confronti della luce. Ecco alcune dichiarazioni della madre per il Mirror: “Mi sono accorta che qualcosa non andava a circa sei mesi, notando che Mai socchiudeva sempre gli occhi. Vive, anche in casa con gli occhiali da sole e cappelli per limitare la luminosità. È una bambina molto indipendente e felice, ma i primi ostacoli arriveranno a scuola, quando non distinguerà i colori”.
Ragazzina di 13 anni incinta: i genitori le saltano sulla pancia per farla abortire
Una notizia a dir poco terrificante quella che vi stiamo per raccontare, dove una ragazzina di soli 13 anni è stata costretta a subire le peggiori violenze da parte della sua stessa famiglia. Nonostante la sua giovane età, è rimasta incinta: i suoi genitori, invece di aiutarla e sostenerla, hanno reagito in una maniera assurda che nessuno si sarebbe mai aspettato.
Ci troviamo a Dallas nello stato del Texas: la famiglia della 13enne ha deciso di picchiarla e di saltarle sulla pancia in modo che potesse abortire. Fortunatamente la polizia ha arrestato tutti e quattro i membri della famiglia che hanno cercato di sistemare il danno in un modo quasi diabolico e disumano. La famiglia temeva che i servizi sociali portassero via i figli a causa della situazione e per questo motivo hanno deciso di farla abortire a modo loro.
Quattro parenti e un amico di famiglia gli indagati: inizialmente, o almeno questo è ciò che ha scoperto la polizia, la 13enne è stata costretta ad assumere dosi massicce di pillole anticoncezionali. La famiglia non è riuscita ad ottenere l’effetto desiderato e ha così deciso di picchiarla per numerose ore. Secondo le ultime ricostruzioni, la ragazzina sarebbe stata gettata sul pavimento dalla sua stessa famiglia, mentre due persone le tenevano le mani e altre le saltavano addosso. Il tutto sarebbe andato avanti fino a quando non si sono accorti del sangue che usciva dai pantaloni della piccola. Successivamente, avrebbero anche cercato di bruciare il feto per impedire a chiunque di scoprire quanto successo.
Muore di polmonite durante il viaggio di nozze: lutto per Gela
Un altro angelo è volato in cielo, così commentano amici, conoscenti e sconosciuti riguardo alla terribile perdita che Gela ha dovuto subire. Giuseppe Lauretta era un ragazzo siciliano di soli 36 anni, stroncato da una polmonite durante il suo viaggio di nozze. Si trovava a bordo di una nave da crociera quando, improvvisamente, è stato colpito da una violenta broncopolmonite.
Giuseppe è stato subito ricoverato all’ospedale di Malta, dove ha cercato di lottare con forza per superare la malattia e sopravvivere. Aveva deciso di sposarsi con Melissa solo una settimana prima e tutti i suoi sogni sembravano essersi finalmente realizzati. I piccioncini avevano pronunciato le paroline magiche sabato 4 luglio nella chiesa di San Giovanni Evangelista a Macchitella. Tutti si stringono intorno alla famiglia per la tragica perdita.
Cuneo, 19enne picchiata dal marito perché incapace di cucinare
Ci troviamo di fronte a un caso di violenza domestica, dove una ragazza di soli 19 anni è stata picchiata dal marito perché non sapeva cucinare bene. La vicenda risale a qualche sera fa, dove la giovane è stata trovata in lacrime mentre camminava a piazza Galimberti, a Cuneo. È stata una signora a notare la ragazza magrebina, avvisando i carabinieri che stavano controllando il centro cittadino.
Le forze dell’ordine hanno quindi fermato la 19enne chiedendole che cosa fosse successo e se avesse bisogno d’aiuto. Inizialmente la ragazza è stata piuttosto titubante, ma poi ha raccontato di essere stata malmenata dal marito e dalla madre di lui. Grazie a un interprete, è stato possibile scoprire che si è sposata per procura restano nel proprio Paese con un ragazzo di 24 anni, seguendo accordi tra famiglie islamiche.
Si sarebbe quindi trattato di un vero e proprio matrimonio combinato. La ragazza è rimasta per alcuni mesi in Nord Africa, riuscendo a conoscere il marito dopo poco. Insieme alla coppia vive anche la madre del ragazzo di 50 anni. A quanto pare, in quell’appartamento veniva picchiata sia dalla madre che dal marito per motivi futili: non sapeva cucinare o non puliva la casa a dovere. Attualmente la giovane è in affidamento presso associazioni di volontariato interessate a casi simili.
Segregava e violentava le figlie da 30 anni: arrestato un padre di Ancona
Una notizia terribile quella che arriva da Ancona, dove un padre di 58 anni ha torturato, violentato, molestato le sue figlie per ben 30 anni. L’uomo ha costretto sua moglie e le sue cinque figlie nate tra il 1980 e il 1997 ad abusi e umiliazioni che nessuno di noi si sarebbe potuto immaginare. Secondo quanto dichiarato dalla Procura, l’uomo avrebbe trasformato sua moglie in una schiava subito dopo le nozze; la stessa sorte è tocca alle figlie.
Secondo le ultime indagini, la penultima figlia sarebbe stata appesa per i piedi e lasciata a testa in giù quando aveva solamente due anni perché aveva bagnato il letto; nel frattempo, la madre è stata segregata in camera. La povera moglie, mentre era incinta di quattro mesi, si è buttata dalla finestra per poter aiutare la figlia.
Altre due figlie più grandi sono state chiuse in una stanza senza cibo e acqua per ben quattro giorni. Che cosa avranno mai fatto per meritarsi una punizione simile? Non avevano cucinato il pranzo per il padre. Un’altra delle figlie è stata frustata con una cintura per essere ritornata a casa senza velo. Tuttavia, non sono queste le situazioni peggiori: il trattamento più umiliante è stato rivolto alle figlie nate tra il 1983 e il 1986: le due ragazze sono state violentate dal padre sopra un vecchio materasso o in auto. In un’altra occasione, mentre la madre delle ragazze era in ospedale per partorire un’altra figlia, l’uomo aveva cercato di sodomizzare la più piccola delle due. Nel 2004 sono riuscite a scappare.
Baby squillo di 13 anni costretta a prostituirsi dai genitori
Ci troviamo a Nuova Delhi dove una ragazzina di soli 13 anni è stata costretta a prostituirsi dai suoi stessi genitori. Una baby squillo a tutti gli effetti, ma la cosa più grave è che sono stati i suoi genitori a procurarle i clienti. Una giovanissima vittima che fortunatamente è stata salvata dalla polizia dai suoi aguzzini. Attualmente si trova al sicuro in una casa d’accoglienza.
La piccola è di Kottakkal ed è stato proprio in questa città che sua madre e il suo patrigno sono stati arrestati. I due avrebbero costretto la ragazzina ad avere rapporti sessuali a pagamento da diversi anni ormai. I media della zona hanno riferito che la madre dalla bambina, una donna di 37 anni con ben sette figli tra i 24 e i 4 anni, faceva sborsare 3000 rupie ad ogni cliente che faceva sesso con la sua bambina di soli 13 anni.
Chi trovava i clienti era il patrigno, autista di 55 anni che durante il suo lavoro metteva letteralmente in vendita la sua piccola. L’uomo mostrava ai suoi clienti le foto della bambina. La polizia è riuscita a risalire a 25 dei 40 clienti che hanno abusato della bambina; altri 10 sono stati arrestati per avere un qualche collegamento con il caso, tra cui un broker. Una vicenda che non suona nuova nella località, considerato il fatto che già nel 2011 era stato arrestato un padre che aveva costretto la figlia 17enne ad avere rapporti con più di 200 uomini.
Torre del Greco: trova il corpo del figlio 17enne morto nel suo letto
Una terribile notizia quella che ha colpito la città di Torre del Greco. Nella notte, una giovane mamma si è svegliata scoprendo un’atroce verità: il figlio di 17 anni è morto nel suo letto. Secondo le ultime ricostruzioni, il ragazzino avrebbe perso la vita a seguito di un attacco cardiaco che non gli avrebbe lasciato alcuna possibilità di sopravvivenza. I familiari sono sotto shock e completamente disperati per l’accaduto, considerato il fatto che il ragazzo non aveva alcun tipo di problema medico. Così come la famiglia, anche i residenti del quartiere in via Sannazzaro si sono dimostrati parecchio sconvolti e dispiaciuti per l’accaduto. Ora spetterà ai medici competenti stabilire con certezza le cause della morte del giovane.