Il fungo che provoca l’orgasmo nelle donne

Vi siete mai chiesti perché le donne Hawaiane sono tra le più sorridenti e felici al mondo? Beh forse ancora non lo sapete ma proprio nelle Hawaii nasce il fungo Dictyophora, fungo ufficialmente scoperto nel 2001.
Solo recentemente però l’International Journal of Medicinal Mushrooms ha pubblicato i clamorosi risultati della ricerca effettuata da John Halliday e Noah Soule.
Ma cosa fa questo fungo di così eccezionale? Provoca l’orgasmo nelle donne, ma il piacere è scatenato dal suo semplice odore, che è molto forte e fetido.
Sperimentato su un gruppo di volontarie, è stato certificato che effettivamente il 50% di loro ha avuto un’eccitazione e poi un orgasmo.Nessun effetto, invece, è stato verificato sugli uomini.

“Usare un deodorante non aumenta il rischio di ammalarsi di cancro al seno”

Molto spesso capita di sentire dire, che i deodoranti sono stati accusati di avere corresponsabilità nell’insorgere di cancro al seno perché per la maggior parte contengono alluminio e parabeni, ma in realtà non è stata mai accertata nessuna relazione significativa tra l’uso del deodorante e la comparsa della malattia. Ad assicurarlo è l’Airc, l’associazione italiana per la ricerca sul cancro che così vuole smentire in modo categorico una serie di articoli sulla questione senza alcun criterio scientifico che spesso circolano attraverso catene di email e vengono diffusi su internet. In particolare l’Airc mette sotto la lente alcune affermazioni come ad esempio il fatto che il deodorante impedirebbe all’organismo di eliminare col sudore determinate tossine, favorendo così la comparsa di mutazioni e quindi il cancro, o anche che gli uomini svilupperebbero più raramente il cancro della mammella perché usano meno deodorante e non si depilano. In generale, sottolineano dall’associazione, alcuni studi di settore che hanno confrontato i dati di donne con cancro al seno e di altrettante sane non hanno mai rilevato alcuna differenza tra i due gruppi per quanto riguarda deodoranti o depilazioni.

Per quanto riguarda i composti di alluminio, che sono tra i più utilizzati nei deodoranti perché bloccano le ghiandole sudoripare, in linea teorica potrebbero accrescere il rischio di ammalarsi perché modificano i recettori per gli estrogeni, ma come spiegano dall’Airc: “Al momento non vi sono però prove attendibili che l’alluminio possa raggiungere la ghiandola mammaria attraverso la pelle”. Tutti gli studi infatti hanno verificato che l’assorbimento della sostanza è irrisorio rispetto ad esempio alla quantità di metallo che raggiunge la mammella attraverso il cibo

Unghie ingiallite: ecco i rimedi naturali per farle scomparire

Molto spesso crediamo che le unghie siano da curare solo quando le vogliamo belle e fashion. In realtà tenere le unghie ben in salute è un dovere di tutti quelli che tengono ad evitare malattie infettive e, o che possono degenerare creando gravi patologie.
Le unghie ingiallite sono un disturbo spesso associato a uno stile di vita poco salutare. Non si tratta soltanto di un problema che può essere legato all’aspetto esteriore dell’individuo, limitandosi quindi al carattere antiestetico, ma rappresentare un vero e proprio sintomo legato a un malessere generale dell’organismo da trattare con appositi rimedi naturali.
Innanzitutto è necessario individuare quali sono le cause che hanno portato al manifestarsi delle unghie ingiallite o Xantonichia, così da poter intervenire all’origine del problema e accelerando grazie ai rimedi naturali il ritorno al normale colorito di trova ciascuna unghia.
I problemi alle unghie sono spesso generati dal vizio di mangiucchiarle, dal fumo che ingiallisce progressivamente unghia e denti.
Altre possibili cause sono la scarsità di vitamine e sali minerali nell’organismo e l’utilizzo di prodotti cosmetici per unghie dalle caratteristiche troppo aggressive o con scarso rispetto per il normale equilibrio della pelle e delle superfici interessate.
Alcuni dei rimedi naturali prevedono in questi casi la correzione degli stili di vita non corretti. A cominciare dal vizio del fumo, la cui interruzione consentire di migliorare la salute generale dell’organismo e di recuperare le capacità polmonare, olfattiva e del gusto perdute.
Mangiare molta frutta e verdura, rispettando le 5 porzioni giornaliere raccomandate dall’OMS. In questo modo verranno reintegrati i sali minerali e le vitamine di cui si è eventualmente carenti.
Per quanto riguarda invece i cosmetici è possibile mettere da parte quelli utilizzati, soprattutto se di scarsa qualità, a favore di prodotti per le unghie naturali. Ricordarsi in ogni caso di stendere un velo protettivo trasparente prima di applicare colorazioni forti per evitare di macchiare le unghie accidentalmente.
Esistono tuttavia dei rimedi naturali d’emergenza, più o meno aggressivi e da utilizzare quindi con attenzione e senza abusarne. Uno di questi è l’impiego di acqua ossigenata al 3%. Versare in un contenitore una parte di prodotto e tre parti di normale acqua di rubinetto, immergendo poi le unghie per circa 10 minuti. Al termine del procedimento asciugarle con cura e applicare una crema idratante o del gel di aloe vera per nutrirle.
L’aloe vera rappresenta inoltre un rimedio naturale a sé stante contro le unghie ingiallite, anche se i suoi effetti tendono a richiedere un po’ di tempo in più per manifestarsi del tutto. Di questa preziosa pianta ricordiamo inoltre i benefici contro le scottature solari e le piccole ustioni, le punture di zanzara, l’acne e l’herpes.
Un’altra possibilità è quella di tagliare a metà un limone e conficcare le unghie nella polpa per alcuni minuti: l’azione antibatterica e disinfettante dell’agrume contribuirà a riportare il normale colorito dell’unghia e a contrastare l’eventuale presenza di onicomicosi (micosi delle unghie).
L’effetto del limone si può ottenere anche mescolandone alcune gocce di olio essenziale insieme all’olio d’oliva o di mandorle dolci. Altro modo per utilizzare questo agrume è mescolarne il succo insieme con acqua e bicarbonato (circa 30 grammi per mezza tazza di liquido). Tenere le unghie in immersione per 5-7 minuti e poi asciugare con cura, facendo seguire come detto poco sopra all’applicazione di una crema idratante o del gel di aloe vera.

Sigarette, è ufficiale: vietati pacchetti da 10, no fumo in auto con bimbi e donne incinte

Da oggi in poi sarà ufficialmente vietato fumare in auto se a bordo ci sono minori o donne incinte; sui pacchetti di sigarette ci saranno immagini ‘forti’ per dissuadere i consumatori di ‘bionde’; a breve non saranno più in vendite le confezioni da 10, ritenute più appetibili per i giovani grazie al costo più contenute. Sono questi i punti principali del decreto legislativo approvato in Consiglio dei Ministri e voluto dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, con l’obiettivo di inasprire le regole riguardanti il commercio dei prodotti a base di nicotina, anche per rispettare la “direttiva tabacco” europea. Il DL sarà legge entro Natale, dopo i passaggi previsti alle commissioni competenti, alla Conferenza Stato-Regioni e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
Sui pacchetti saranno pubblicati messaggi e immagini i choc: foto di persone nel letto di ospedale o macabri particolari di corpi malati, accanto a scritte del tipo “Il fumo del tabacco contiene oltre 70 sostanze cancerogene” e “il fumo uccide” o “provoca il cancro”. Due terzi del pacchetto sarà coperto da immagini e avvertimenti, contro il 30-40 ora dedicato alle frasi circondate da un bordo nero. Previste numerose disposizioni finalizzate alla tutela dei minori: divieto di vendita ai minori di sigarette elettroniche e contenitori di liquido di ricarica con presenza di nicotina e prodotti di nuova generazione; divieto di fumo in autoveicoli in presenza di minori e donne in gravidanza; divieto di fumo nelle pertinenze esterne degli ospedali e degli Irccs pediatrici, nonché nelle pertinenze esterne dei singoli reparti pediatrici, ginecologici, di ostetricia e neonatologia. Vietata pure la vendita di sigarette, e tabacco da arrotolare, che contengano aromi come mentolo, vaniglia, spezie o additivi vari, e comunque quelle con fragranze che darebbero l’impressione di un prodotto meno dannoso. Come detto, vietati i pacchetti da 10. E proprio perché più appetibile ai giovani, anche il tabacco sfuso da arrotolare non potrà pesare meno di 30 grammi.

Ecco perché scrocchiare le dita non fa male secondo la scienza

Sentite uno strano “crack” ogni volte che provate e scrocchiare le dita?. Purtroppo questa è un’abitudine diffusa, che se può essere motivo di fastidio per alcuni, pare non comporti, comunque, un danno fisico. A dirlo sono diverse ricerche scientifiche che confutano l’obiezione di chi sostiene, senza evidenti prove empiriche, che quest’abitudine causi l’artrite. Dell’argomento si occupò nel 1998 una rivista specializzata, Arthritis & Rheumatism, che pubblicò l’esito di un esperimento del dottor Donald Unger: per sessant’anni il medico scrocchiò due volte al giorno le dita della mano sinistra, non della destra. Al termine dell’esperimento, ossa di mano destra e sinistra mostravano lo stesso livello di usura e, in sostanza, non vi erano segni di artrite. Undici anni dopo, nel 2009, Unger vinse l’IgNobel, un premio-parodia del Nobel, sebbene quella non fu la prima ricerca volta ad approfondire l’argomento.
Nel 1990 uno studio pubblicato dagli Annals of the Rheumatic Diseases concluse che effettivamente sollecitare in quel modo le ossa dalla mano non causa artrite, sebbene possa incidere sul gonfiore delle mani e su una ridotta capacità di presa. Questa ricerca, tuttavia, associava l’abitudine a lavoro manuale, onicofagia (mangiarsi le unghie), tabagismo e assunzione di alcoolici.

Banane, il consiglio degli esperti: “Non toccare la polpa dopo averla sbucciata con le mani”

Ci sono persone che ancora non sanno che la banana va mangiata in un certo modo. Siamo abituata a sbucciarla e mangiarla con naturalezza, ma questo gesto nasconde delle incredibili insidie. La buccia delle banane tende a macchiarsi di marrone, macchie che sono dovute all’antracnosi, la proliferazione di muffe dei generi Guignardia e Phyllosticta.
Le maculature nere (simili a piccoli cerchietti) non vanno confuse con le macchie marroni (di forma irregolare) che si formano sulla buccia di una banana matura. Queste dipendono da reazioni enzimatiche che fanno parte del normale processo di maturazione. Nei bananeti, per prevenire l’antracnosi ed altre malattie del banano, si è soliti avvolgere i caschi in sacchetti di plastica, che possono anche essere imbevuti di antiparassitari.
Dato che residui di questi prodotti fitosanitari possono finire sulle nostre tavole, sarebbe opportuno evitare di toccare la polpa del frutto dopo averlo sbucciato con le mani, lavandole con cura prima di portarla alla bocca. Un gesto semplice che potrebbe evitare tantissimi problemi di salute.

Come curare le afte con rimedi naturali

Sono fastidiose, dolorose e ci mettono molto a guarire. Queste piccole ferite che appaiono nella zona interna delle labbra e delle guance, sul palato oppure sulla lingua possono essere curate con rimedi fatti in casa.
Le ulcere e le afte sono più comuni nelle donne che negli uomini e non esiste un’età più propensa. Durano tra i 7 e i 20 giorni e di solito ricompaiono.
Le caratteristiche delle ulcere orali sono:
• Dolore.
• Prurito.
• Ferite a forma di cratere.
• Bruciore.
Ma quali sono le cause?
• Carenze del sistema immunitario dovuto a malattie o problemi nutrizionali.
• Lesioni nella bocca come, per esempio, uso della dentiera, spazzolamento brusco dei denti, morsi, strofinamento dei denti, ecc.
• Cambiamenti ormonali (sono frequenti nelle donne durante il ciclo mestruale).
• Reazioni allergiche a certi alimenti, come i cibi acidi, gli agrumi o piatti troppo conditi.
• Intolleranza al glutine.
• Stress.
Le afte e le ferite orali di solito si curano da sole, anche se è possibile facilitarne la cicatrizzazione e la scomparsa usando certi rimedi.
Se dopo 3 settimane le ferite non migliorano, allora è il caso di consultare un medico per farsi prescrivere la cura più appropriata. Come?
Miele: è meglio usare il mielegrezzo, invece di quello liquido, per poterlo usare come un unguento.
Salvia: Questa pianta è molto usata nella medicina naturale per qualsiasi tipo di lesione o ferita della pelle, tra cui le afte e le ferite orali. Per usarla, dovete preparare un infuso.
Acqua ossigenata: Diluite una parte di acqua ossigenata in due parti di acqua del rubinetto (potete anche fare metà e metà). Usate questo mix per fare degli sciacqui 3 volte al giorno.Si tratta di un rimedio un po’ fastidioso ma efficace.
Alcuni optano per impregnare un cotton fioc con questo mix e applicarlo direttamente sulla ferita. Brucerà un po’, ma è molto efficace.
Acqua e sale: Questo rimedio può irritare un po’ la zona, ma è molto efficace.
Aloe vera: Come ormai saprete, le proprietà dell’aloe vera sono infinite, sia per il nostro organismo sia per la nostra bellezza. Per questo motivo, vale davvero la pena averneuna pianta in casa.
Lievito di birra: Si tratta di un rimedio eccellente contro le ferite orali, poiché riduce la quantità di batteri che proliferano nella bocca.
Semi di pompelmo: Potete acquistare l’estratto di semi di pompelmo in erboristeria o usare direttamente i semi. Il pompelmo è un frutto altamente antisettico e molto efficace contro le afte.
Bicarbonato di sodio Si tratta di un rimedio fatto in casa usato ormai da millenni per le sue incredibili proprietà, soprattutto contro virus e batteri.
Aceto di mele: Ha delle proprietà simili a quelle del bicarbonato e aiuta a curare le afte in modo rapido. Tuttavia, dovete sopportare un po’ il bruciore.

Febbre dengue e zanzare: sintomi e cura della malattia infettiva

La febbre dengue è una malattia infettiva di cui è responsabile il virus Dengue, i suoi sintomi principali sono febbre alta e mal di testa e si cura con molto riposo e farmaci per abbassare le febbre
Si tratta di una malattia infettiva tropicale causata dall’omonimo virus che esiste in quattro sierotipi differenti: Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4. A trasmettere questa malattia sono le zanzare che iniettano nelle persone il virus contratto da persone malate, non esiste quindi un contagio di tipo di diretto tra umani. La zanzara responsabile della trasmissione del virus è la Aedes Aegypti, che porta con sé anche la febbre gialla, è resistente alle basse temperature ed è originaria dell’Africa, ma ormai si trova anche nelle regioni tropicali e subtropicali.
Conosciuta da oltre due secoli, negli ultimi anni la dengue ha fatto scattare l’emergenza sanitaria in America centrale e meridionale, nel Sudest asiatico, in Cina, in India, in Medio Oriente e in Australia. Mentre in Europa i casi registrati sono quelli di pazienti che hanno contratto il virus all’estero e per questo da noi la dengue è considerata una malattia di importazione.
La dengue può essere asintomatica o manifestarsi con uno stato febbrile che, solo nei casi più gravi e non curati, può portare alla morte. Il periodo di incubazione varia tra i 4 e i 7 giorni e i sintomi scompaiono nell’arco di 5/6 giorni. Le persone infettate guariscono comunque nell’arco di pochi giorni. Si consiglia in ogni caso di riposare, utilizzare farmaci per abbassare la febbre e bere molti liquidi per evitare la disidratazione.
Il modo migliore per combattere la febbre dengue è la prevenzione che consiste quindi nell’utilizzo di repellenti specifici contro le zanzare, abbigliamento adeguato e protettivo e zanzariere, sia alle finestre che intorno al letto, facendo particolare attenzione alle prime ore del mattino.

Curare il mal di testa con la patata

Forse non sai che non è necessario ricorrere ai farmaci per curare il mal di testa. Ci sono, infatti, dei metodi del tutto naturali come ad esempio l’uso della patata. Il mal di testa colpisce spesso tantissime persone, chi ne soffre spesso e chi lo subisce dopo una giornata pesante o stressante.
Oltre ai medicinali, esistono rimedi naturali straordinari che riescono a curare o alleviare nel peggiore dei casi, il terribile mal di testa o la fastidiosa pesantezza agli occhi. Come fare? Semplice: prendete due patate belle grosse e pulitele (senza lavarle) con uno strofinaccio fresco di bucato; sbucciatele e tagliatele a fette alte circa mezzo centimetro. Fatto questo, stendetevi sul letto, fate in modo che nella stanza filtri pochissima luce (meglio ancora se la vostra camera sarà illuminata da qualche candela naturale profumata e qualche bastoncino di incenso alla rosa) e ponete le fette di patata sulla fronte, sulle tempie e sugli occhi, fermandole con una fascia elastica piuttosto spessa. In alternativa stringetele con una bandana, un foulard oppure una cuffietta da doccia, purché aderisca bene alla testa.
Passate in questa posizione almeno mezz’ora, il tempo da dare per farsì che la patata possa assorbire lentamente il calore che avrete accumulato e sentirete gradualmente sparire il dolore. Vi sentirete gli occhi più leggeri e metterete a posto la vostra testa.

Scopre di avere un tumore dopo essere stato attaccato da uno squalo: “Mi ha salvato la vita”

Non si sarebbe mai aspettato una cosa simile. L’uomo che vedete in foto è stata vittima dell’attacco di uno squalo mentre nuotava a largo della costa della California.
In ospedale, i medici che lo stavano curando per le ferite hanno scoperto un tumore al rene e lo hanno operato.
Quando Eugene Finney è rimasto vittima dell’attacco di uno squalo mentre nuotava a largo della costa californiana, difficilmente avrebbe potuto pensare che quell’episodio gli avrebbe salvato la vita. Può sembrare strano, ma se non fosse stato per quello squalo, Eugene ora sarebbe morto.
Dopo l’attacco, il giovane è stato trasportato d’urgenza in ospedale. I medici che lo stavano curando per le profonde ferite inflitte dallo squalo hanno però scoperto che Eugene aveva un cancro e lo hanno operato immediatamente.
Eugene, ha raccontato: “Qualcosa mi ha colpito alle spalle. Non ero mai stato colpito in quel modo, è stato piuttosto scioccante. E’ stato come una frustata”. Quando è arrivato in ospedale aveva un taglio profondo sulla schiena e dolori al petto: curandolo, i medici hanno scoperto un tumore della grandezza di una noce nel suo rene destro. Due settimane dopo, il giovane è stato operato e il tumore rimosso.
“Se non fosse stato per lo squalo e per quei dolori al petto, non avrei mai saputo di avere questo cancro. Lo squalo è stato come un ‘messaggio’ per me”, ha detto Eugene. “Mi sento davvero come se avessi avuto una seconda opportunità nella vita e non voglio sprecarla”.