Brindisi, muore dopo essere stata dimessa due volte. Ecco gli 8 indagati per omicidio colposo

All’ospedale di Martina Franca a Brindisi si è scatenata una vera e propria polemica per il caso della donna che dopo essere stata ricoverata e dimessa per due volte è poi morta. Lei si chiamava Antonia Antico e aveva 47 anni. È stata portata al nosocomio nella giornata dello scorso giovedì poi, la seconda volta, sabato. La 47enne è morta all’ospedale nella notte tra domenica e lunedì all’ospedale Perrino di Brindisi.

Solo l’autopsia che sarà predisposta nei prossimi giorni, potrà chiarire i motivi del decesso. Intanto, la Procura di Brindisi ha aperto un fascicolo sul caso e otto medici risultano indagati per omicidio colposo. I familiari avevano fatto denuncia ai carabinieri dopo aver portato la donna per due volte al reparto d’urgenza. Antonella Antico era un’assistente scolastica madre di due figli, originaria di Ceglie Messapica, soffriva di diabete.

Vaccino Meningococco: la testimonianza di una mamma

È bene fare chiarezza su una malattia come la meningite: per il Ministero della Salute la meningite è di solito una malattia di origine infettiva che può avere tre diverse origini: virale, batterica o fungina. L’ultima eventualità riguarda un numero bassissimo di casi e si sviluppa in soggetti con gravi carenze del sistema immunitario, può avere conseguenze molto gravi.
La meningite di origine virale ha, nella maggior parte dei casi, un esito assolutamente benigno, è la più comune e si risolve dopo 7-10 giorni, si parla spesso in questi frangenti di herpesvirus ed enterovirus.
La meningite batterica è invece la forma più grave, benché più rara e si distinguono tre ceppi maggiormente diffusi: quello del Meningococco, Pneumococco e Haemophilus influenzae di tipo b (Hib). Quest’ultimo, proprio grazie alla vaccinazione proposta, conta ora una riduzione di casi massiccia, mentre, fino alla fine degli anni novanta era la causa più comune di meningite nei bambini fino a 5 anni.
Va da sé che si è valutato lo studio di strategie atte a ridurre i casi derivanti anche da infezione di meningococco e pneumococco.
In Italia sono attualmente disponibili tre tipi di vaccini anti-pneumococco offerti dalle regioni con modalità diverse e la frequenza di malattia nei più piccoli si è quasi dimezzata.
Proprio pochi giorni fa ciò che è accaduto ad una coppia di genitori li ha fatti persuasi di voler diffondere la storia della loro bimba Jazmyn di tre anni per aumentare la consapevolezza sull’importanza della vaccinazione contro il meningococco B, tanto che ne hanno fatto una pagina social dove raccogliere testimonianze e condividere il “viaggio” di Jazmyn nella sua malattia.
Sarah e Aaron Parkyn sono consapevoli di non essersi resi immediatamente conto di quanto potesse essere grave la malattia e il pericolo di non riconoscere subito i primi sintomi della loro piccola non vaccinata.
Solo grazie all’istinto materno di Sarah e alla sollecita attenzione di un medico, la piccola si è potuta salvare. Anche con una pronta diagnosi ed un efficace trattamento, il meningococco B può lasciare gravi disabilità fisiche e cerebrali, dunque la bambina è stata molto fortunata.
Il decorso della malattia è stato rapido: a fine agosto la bimba ha presentato sintomi parainfluenzali tra cui la febbre alta, i suoi genitori non si sono subito preoccupati anche perché loro stessi e le sorelle maggiori di Jazmyn erano reduci dall’influenza.
Il mattino successivo la mamma nota che la piccola sente dolore alle gambe e inizia a comparire ciò che si poteva facilmente scambiare per un rash cutaneo dovuto al calore stesso della febbre.
Sarah decide però di portarla dal medico che fortunatamente individua una piccola macchiolina, un puntino sul suo petto e nel corso della visita ne compare un altro! Caratteristica essenziale di questi puntini è il fatto che se schiacciati non si schiariscono. La bimba viene subito portata in ospedale per ulteriori esami e tutto ciò le ha davvero salvato la vita. Già nel primo pomeriggio le sue condizioni erano estremamente peggiorate ed era piena di macchie color porpora su tutte le braccia e le gambe.
I genitori si fanno portavoce di una campagna affinché si possa diffondere e ampliare l’offerta vaccinale per meningococco B. L’autunno e la primavera sono le stagioni in cui si diffonde maggiormente la malattia e i genitori devono vagliare molto bene rivolgendosi subito ad un medico, se ci sono eruzioni cutanee sul corpo dei bambini.
Secondo la mamma testimone della vicenda la vaccinazione si configura un ottimo mezzo preventivo da prendere in considerazione. La piccola Jazmyn è ancora in ospedale anche se la malattia è in remissione ma ancora non si conoscono con certezza le conseguenze effettive sul suo corpo.

Dolore al polpaccio: scopre di avere un cancro: Giusy, 53 anni muore nel giro di 20 giorni

Giusy Battistella è il nome della donna protagonista di questa terribile avventura: la donna ha sentito all’improvviso un forte dolore al polpaccio il 14 agosto scorso. Dopo gli esami, la terribile diagnosi: un tumore allo stadio finale fino a quel momento rimasto nascosto. Giusy, ex consigliere comunale e imprenditore immobiliare di Santa Lucia, è morta in 20 giorni. Gestiva con il fratello Giancarlo l’impresa di costruzioni di famiglia a Sarano e, con la cognata, tre agenzie specializzata nella compravendita di immobili.
Il padre della donna è sconvolto dall’accaduto e ha dichiarato: «Mia sorella non aveva avuto nessun sintomo del male nelle settimane precedenti. Le è venuto il 14 agosto un problema ad un polpaccio. Ha fatto gli esami immediatamente e i medici non ci hanno lasciato da subito speranze. Il male era già allo stadio finale. Una tragedia per la nostra famiglia».

Equitalia, imprenditore trova il modo per non pagare: ecco come ha fatto

La furbizia può portare a guadagni inaspettati. Questo imprenditore per esempio ha giocato con uno degli incubi degli italiani, Equitalia… Una cartella di Equitalia ritenuta illegittima ed un’istanza senza risposta. Sono questi gli ingredienti che hanno permesso ad un imprenditore di trovare un modo legale per non pagare il debito. L’uomo ha ricevuto una cartella esattoriale di Equitalia e, ritenendo l’atto illegittimo, ha fatto istanza all’organismo di riscossione senza ricevere risposta per più di 220 giorni.
Vista la mancata risposta il protagonista della vicenda è stato esonerato dal pagamento. La sentenza, emanata dalla Commissione tributaria della Provincia di Milano, è in linea con quanto stabilito dai commi 539 e 540 della legge finanziaria del 2013: “Trascorso inutilmente il termine di duecentoventi giorni dalla data di presentazione della dichiarazione del debitore allo stesso concessionario della riscossione, le partite […] sono annullate di diritto”. . .
Quanto stabilito dalla finanziaria e ribadito dalla Commissione tributaria milanese vale anche per qualsiasi ente, come l’Inps, l’Agenzia delle Entrate e gli enti locali. Per questo motivo, l’obbligo di rispondere al cittadino entro un ragionevole lasso di tempo, comporta l’estinzione di ogni debito.

Michelle Hunziker: “Ecco com’è finita con Eros Ramazzotti”

In occasione del Festival di Venezia, Michelle Hunziker ha rilasciato un’importante intervista a Vanity Fair, raccontando alcune verità riguardo alla fine della sua storia d’amore con Eros Ramazzotti e di come la figlia Aurora abbia reagito a tale decisione. La bellissima conduttrice ha deciso di rivelarsi dopo diversi anni dalla separazione, dichiarando:

Per me e Eros Aurora è rimasta la priorità: siamo andati sempre a vivere a 200 metri l’uno dall’altra, e la bambina non ha mai avuto problemi a vedere il papà o la mamma, poteva sempre fare quello che voleva. Sapeva che io l’avrei portata. Lui è il suo mito e deve rimanere il suo mito. Per questo forse oggi mi dice che non ha vissuto male la separazione tra noi”.

Nella maggior parte dei casi, la separazione dei genitori è un momento difficile per un bambino: in moltissimi casi si rivela un vero e proprio trauma. Fortunatamente, per la figlioletta di Michelle Hunziker ed Eros Ramazzotti non è stato così:

I bambini possono vivere questo trauma con l’eco. Bisogna portarli per mano, accarezzare il dolore che provano, non dimenticare, nella rabbia che stiamo attraversando noi, che massacrando la persona con cui l’abbiamo fatto, stiamo massacrando anche nostro figlio”.

Ora Michelle Hunziker ed Eros Ramazzotti sono molto felici dal punto di vista sentimentale. La splendida neo-mamma ha inoltre dichiarato che, nel caso in cui anche Aurora volesse intraprendere la sua carriera, è pronta a darle i migliori consigli.

Ritrovate Marina, Concetta e Wanda scomparse a 12 anni: la gioia dei genitori

Marina Granata, Concetta Maione e Wanda Bonaparte sono le tre ragazzine di 12 anni che ieri pomeriggio erano scomparse nel nulla. Sono state trovate a Bacoli, sono stati i carabinieri che le hanno accompagnate in caserma a Giugliano dove ad attenderle ci sono i genitori.
Probabilmente si è trattato di una bravata che però ha lasciato senza fiato per ore l’intera città. Le tre amichette, secondo il racconto di Antonio Bonaparte padre di Wanda, erano “uscite alle 4 del pomeriggio per un giro in città e sarebbero dovute rientrare per le 19:30 le 20”. Di loro, però nessuna traccia. “Alle 23 di ieri – racconta il genitore – insieme agli altri genitori abbiamo presentato la denuncia di scomparsa ai carabinieri di Giugliano e secondo alcune amiche sarebbero state avvistate nella zona della Metropolitana di Giugliano. I loro cellulari – conclude il padre di Wanda – sono spenti, aiutateci a trovarle”.
Tutte indossavano dei jeans e delle scarpe ginniche. I carabinieri hanno avviato indagini in seguito alla scomparsa da casa di tre ragazze, Concetta, Wanda e Marika, una di 13 e due di 12 anni, dal pomeriggio di ieri da Giugliano (Napoli). Si erano incontrate per un giro in città. I genitori hanno presentato denuncia ai militari dopo aver atteso inutilmente il loro ritorno a casa. Le ricerche sono state avviate in tutta Italia e anche all’estero. I cellulari risultano spenti.

I cani non vanno mai accarezzati in testa, ma perché?

È molto piacevole accarezzare il proprio cane o quello di un nostro amico perché ci fa rilassare ed è piacevole anche per il cucciole che subisce il tenero tocco della nostra mano.

 Accarezzare un cane è davvero una cosa piacevole, rilassa e dona serenità e gioia al nostro amico a quattro zampe. Ma c’è una regola che un aspirante proprietario di cani dovrebbe conoscere: mai accarezzare i cani sulla testa.

Certo dipende dal cane, poichè se buonissimo tenderà a sottrarsi a questa manovra invasiva, ma se è un pochino più dominante aspettatevi un bel morso.

Per il cane questo è un gesto di dominanza e questo gesto rappresenta un’intrusione intollerabile della sua sfera privata: i cani hanno elaborato nel corso del tempo tutta una serie di metodiche e di rituali per approcciarsi gli uni agli altri e la pacca sulla testa non rientra in questi. Se è vero che si è abituato maggiormente alle esternazioni di affetto spesso inappropriate degli esseri umani, ci sono cani che, giustamente, non lo tollerano.

In generale ai cani amano essere grattati dietro le orecchie, lungo la mandibola, sotto al mento, sul petto e alcuni anche sulle spalle e sotto la pancia.

Una donna si sveglia una mattina e si accorge che il marito non è a letto

Forse avete già sentito questa storia ma vale la pena rileggerla.

Una donna si sveglia una mattina e si accorge che il marito non è a letto.
Indossa la vestaglia e va nel soggiorno per cercarlo.
Lo trova seduto al tavolo della cucina mentre tiene una tazza di caffe.
Lo guarda mentre si pulisce una lacrima da un occhio e sorseggia il caffe.
“Cosa c’e caro?” Lei gli sussurra.
“Come mai sei qui a quest’ora di notte?”
Il marito si gira verso di lei,
“Ti ricordi vent’anni fa quando uscivamo le prime volte ed avevamo solo 16 anni?”
“Certo che mi ricordo” risponde lei.
“Ti ricordi quando tuo padre ci ha sorpresi nel sedile posteriore dell’auto mentre facevamo l’amore?”
“Si che mi ricordo!”
Esclama lei avvicinandosi alla sedia dove e seduto.
Il marito continua…….
“E ti ricordi quando tuo padre mi ha puntato il fucile in faccia dicendo
“O sposi mia figlia o ti mando in galera per vent’anni?”
“Certo amore, mi ricordo anche questo” replica lei teneramente.
Mentre si pulisce un’altra lacrima dalla guancia lui dice
“Be, sarei uscito oggi!”

Morta si risveglia dopo 9 minuti: “Ho parlato con Dio”

“Ho parlato con Dio”: sono queste le parole di Crystal McVea. È una donna di 36 anni, insegnante dell’Oklahoma, madre di quattro figli, era finita all’ospedale in arresto cardiaco dove era stata data per morta anche dai medici.

Il  isuo cuore si era completamente fermato, ma dopo nove minuti si è risvegliata e ha detto: “Sono stata in Paradiso e lì ho incontrato Dio, ero in piedi avvolta in una luce abbagliante e sapevo dove mi trovavo, ho visto Dio ma non in forma umana”. La donna ha raccontato la sua storia nel libro “Waking Up In Heaven”, nel 2009 Crystal era stata ricoverata per una pancreatite quando i medici accidentalmente le hanno somministrato un overdose di antidolorifici e il suo cuore in pratica ha smesso di battere, per circa nove minuti la donna era praticamente morta, ma i medici sono riusciti a rianimarla e in quel breve tempo la donna sostiene di essere stata in paradiso.

Queste le sue parole: “Ero in piedi avvolta in una luce abbagliante e sapevo dove mi trovavo”. Ha aggiunto poi che vicino a lei c’erano anche due angeli che non somigliavano a nessuno delle persone che conosce.

La donna ha poi raccontato di aver incontrato Dio che non aveva una forma umana. “Volevo restare in Paradiso ma poi ho sentito mia madre gridare in ospedale e allora ho deciso di tornare”.

Hitler è morto in Brasile? Ecco la verità

 Secondo la scrittrice brasiliana, Simoni Renee Guerreiro Dias, il leader nazista è deceduto in incognito in una piccola cittadina dello Stato sudamericano, al confine con la Bolivia, nella prima metà degli anni Ottanta. La prova starebbe in una fotografia che mostrerebbe il Fuhrer in questa città. Secondo le ipotesi della Guerreiro Dias, Hitler dopo la Seconda Guerra Mondiale si sarebbe rifugiato in Argentina, e da qui sarebbe scappato in Paraguay, per poi stabilirsi in maniera definitiva in Brasile, nello Stato del Mato Grosso.

Qui avrebbe cambiato il proprio nome in Adolf Leipzig, per poi vivere a circa 30 chilometri da Cuiaba, capitale del Mato Grosso, in una piccola città, Nossa Senhora do Livramento, dove sarebbe stato conosciuto dalla popolazione locale con il soprannome di “vecchio tedesco“.

La foto in questione, che confermerebbe la teoria, ritrae il presunto Hitler in compagnia di una donna nera, tale Cuting. Insomma, il Fuhrer non si è suicidato con Eva Braun, ma anzi è vissuto fino a 95 anni. Il libro della Guerreiro Dias si chiama “Hitler in Brasile – La sua vita e la sua morte“, e ovviamente è in contraddizione con quanto tramandato dalla storiografia, secondo cui Adolf si sarebbe tolto la vita il 30 aprile del 1945 nel suo bunker di Berlino.