Volete un fisico perfetto senza troppi sforzi? È un semplice esercizio quello che vi servirà per fare invidia a tutti i vostri amici. Si tratta di una sorta di “ponte”, poggiato sui gomiti e sulle punte dei piedi con il corpo quasi parallelo a terra.
Equilibrio garantito in gran parte dagli addominali e dai glutei. Vi avvisiamo: è molto meno semplice e più faticoso di quello che sembra. Fondamentale è la contrazione dei muscoli delle gambe, dei glutei e soprattutto dell’addome. Le gambe sono tese così come la schiena che non si deve inarcare ma restare piatta. In contemporanea continua a respirare e non a trattenere. Si arriva ai 5 minuti per gradi, magari iniziando con 20/30 secondi a salire. Ripeti almeno cinque volte l’esercizio. Questo permetterà di rassodare i glutei, il rinforzo della schiena, in particolare della zona lombare e ovviamente aiutano ad ottenere la “pancia piatta”. Provare per credere.
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Come Evitare la Condensa sui Vetri in Casa
Di inverno si presenta sempre un terribile inconveniente che manda all’aria ore ed ore passata a pulire i vetri. Si tratta della Condensa.
La condensa infatti è il fenomeno tipico dello sbalzo termico che si viene a creare tra le due parti di una finestra o un vetro, e provoca la transizione dalla fase aeriforme alla fase liquida dell’acqua contenuta nell’atmosfera (vapore acqueo).
Purtroppo però il fenomeno della condensa, al di là dall’infastidire le massaie, che magari lavano i vetri spesso, porta anche danni alla salute e provoca muffe nelle abitazioni.
Ecco perché piuttosto che farci i disegnini, è il caso di eliminare la condensa sui vetri e cercare di prevenirne la formazione.
• Arieggiare i locali.
Quando si forma la condensa sui vetri, la prima cosa da fare è arieggiare la casa.
Una finestra aperta anche solo 5 minuti riduce il fenomeno e previene la formazione di muffe negli angoli delle stanze.
Questo andrebbe fatto ogni giorno, anche nei momenti più freddi dell’inverno, poiché il cambio d’aria non solo previene la condensa sui vetri, ma anche l’accumulo di germi e batteri in casa.
• Evitare i panni stesi in casa.
Molti di noi (io compresa), per un motivo o per un altro, spesso tengono gli stendibiancheria in casa, piuttosto che all’aria aperta.
I panni umidi contribuiscono a creare condensa sui vetri, e accumulano umidità nell’aria.
In casi come questi l’ideale sarebbe dotarsi di una asciugatrice, che evita tutto questo.
• Usare la cappa
La condensa sui vetri si crea soprattutto sulle finestre della cucina, locale sicuramente più vissuto della casa, e quello nel quale si forma maggiore umidità, anche per l’uso dei fornelli.
Quando si cucina dunque, per evitare la condensa sui vetri, è sempre consigliabile di mettere in funzione la cappa aspiratrice, che evita la dispersione del vapore provocato dai cibi in cottura.
• Chiudere le porte del bagno
Il bagno è di quegli ambienti che si vorrebbe sempre riscaldato, così accade spesso che chi fda la doccia riscalda molto questo locale e la temperatura interna alta concorre alla formazione di condensa sui muri.
Per evitare che quersto accada anche nelle altre stanze della casa è bene chiudere la porta del bagno.
Questo farà si che il locale resti riscaldato più a lungo e le altre stanze non ricevano vapore, e si eviti condensa sui vetri di tutta l’abitazione. Una volta finito il bagno o la doccia sarà sufficiente aerare quel locale per evitare di incappare in muffe e umidità.
• Controllare umidità e temperatura
Una buona regola per evitare che la casa sia troppo calda e umida è controllare che il tasso di umidità non salga mai soprail 45% e la temperatura mai oltre i 20°, anche negli inverni più rigidi.
Questi accorgimenti faranno si che le muffe non si sprigionino nei muri e che la condensa non si crei sui vetri.
• Asciugare subito i vetri
Un altro importante consiglio è quello di eliminare immediatamente la condensa creatasi sui vetri, proprio per evitare il ristagno.
In genere i termosifoni posizionati sotto le finestre fungono un po’ da asciugatrici (non è un caso infatti che questi vengano in genere montati così) e servono proprio per evitare la condensa sui vetri.
• Usare il deumidificatore
Se l’abitazione è molto umida è il caso di usare un deumidificatore.
In commercio ne esistono di diversi tipi e prezzi, ma tutti sono utili, soprattutto negli ambienti più umidi della casa come cucina, bagno e lavanderia.
• Installare i doppi infissi
Ovviamente la soluzione migliore, ma anche la più costosa, è quella che prevede l’installazione di infissi con doppi vetri, che eviti il problema della condensa alla radice. Una casa ben coibentata infatti soffrirà meno di umido e sbalzi di temperature e sebbene sia una spesa ingente, alla lunga consente anche un risparmio energetico.
• Usare prodotti antimuffa
Se nonostante tutti i consigli e gli accorgimenti, la condensa si è insinuata in casa e la muffa ha cominciato a macchiare qualche finestra o qualche parete, allora è il caso di correre ai ripari con qualche prodotto specifico, o semplicemente dotandosi di un panno in microfibra e un po’ di candeggina.
La candeggina infatti è un ottimo fungicida, e in genere elimina residui di muffa, liberando le abitazioni per un tempo abbastanza prolungato.
Dopo avere pulito le parti interessate sarà bene però utilizzare dei prodotti impregnanti per evitare il riformarsi di muffe dovute a umidità e condensa.
• Asciugare subito i vetri
Un altro importante consiglio è quello di eliminare immediatamente la condensa creatasi sui vetri, proprio per evitare il ristagno.
In genere i termosifoni posizionati sotto le finestre fungono un po’ da asciugatrici (non è un caso infatti che questi vengano in genere montati così) e servono proprio per evitare la condensa sui vetri.
• Usare il deumidificatore
Se l’abitazione è molto umida è il caso di usare un deumidificatore.
In commercio ne esistono di diversi tipi e prezzi, ma tutti sono utili, soprattutto negli ambienti più umidi della casa come cucina, bagno e lavanderia.
• Installare i doppi infissi
Ovviamente la soluzione migliore, ma anche la più costosa, è quella che prevede l’installazione di infissi con doppi vetri, che eviti il problema della condensa alla radice. Una casa ben coibentata infatti soffrirà meno di umido e sbalzi di temperature e sebbene sia una spesa ingente, alla lunga consente anche un risparmio energetico.
• Usare prodotti antimuffa
Se nonostante tutti i consigli e gli accorgimenti, la condensa si è insinuata in casa e la muffa ha cominciato a macchiare qualche finestra o qualche parete, allora è il caso di correre ai ripari con qualche prodotto specifico, o semplicemente dotandosi di un panno in microfibra e un po’ di candeggina.
La candeggina infatti è un ottimo fungicida, e in genere elimina residui di muffa, liberando le abitazioni per un tempo abbastanza prolungato.
Dopo avere pulito le parti interessate sarà bene però utilizzare dei prodotti impregnanti per evitare il riformarsi di muffe dovute a umidità e condensa.
Lo sciroppo verde che accelera il metabolismo e fa perdere 6 chili in meno di un mese. Ecco come farlo
Volete perdere peso, ma i metodi tradizionali non sono sufficienti? Ecco uno sciroppo naturale che potrebbe fare al caso vostro. Come fare? Semplice:
“Premete i quattro limoni, tagliare zenzero e rapa, mettere questi tre ingredienti nel frullatore e frullare fino ad ottenere un composto omogeneo quindi fare riposare per qualche minuto. A questo punto aggiungere la cannella e il miele e frullare nuovamente il tutto, infine, fare riposare per qualche minuto in modo che il composto si liberi anche dell’aria generata. Versare il composto così ottenuto in un barattolo di vetro e conservare in frigo ben tappato.
Assumete un cucchiaino di sciroppo due volte al giorno prima dei pasti. Lo sciroppo va utilizzato per un massimo di 3 settimane e volendo è possibile utilizzarlo nuovamente ma dopo una pausa anch’essa di 3 settimane. Questo sciroppo non va utilizzato da chi soffre di ipertensione.”
Shampoo per Tappeti Fatto in Casa: Ricetta Naturale
Molte donne si interrogano su quale sia il modo più giusto per pulire i tappeti di casa. Ovviamente, alcuni sono davvero molto delicati per lasciare al caso la loro pulizia.
Vi consigliamo di creare un prodotto con i mezzi che avete in casa. Come farlo? Ecco gli ingredienti.
Ecco cosa ci vuole per fare uno shampoo per tappeti:
• bicarbonato 2 tazze
• acqua calda 2 tazze
• sapone di Marsiglia grattugiato ½ tazza
• olio essenziale di lavanda 20 gocce
• aceto bianco ½ tazza
• olio essenziale di rosmarino 8 gocce
Avrete bisogno anche di un panno e di un secchio.
Procedimento
In una ciotola mescolate il bicarbonato e il sapone di Marsiglia.
Aggiungete l’olio essenziale di rosmarino e di lavanda (ma potete utilizzarne un altro della fragranza che vi piace, anche se in genere la lavanda emana un profumo di pulito) e mescolate ancora.
Spargete il composto direttamente sul tappeto.
In un secchio invece mescolate l’acqua e l’aceto e con la spugna lavate il tappeto in tutta la sua dimensione.
C’è un seme che abbassa il colesterolo
C’è una buona notizia per chi soffre di colesterolo alto. I ricercatori hanno scoperto che esistono alcuni alimenti che hanno il potere – quasi magico, verrebbe da dire – di abbassare il colesterolo. Tra questi ci sono anche le fibre di psillio, che derivano da una pianta che sin dai tempi più antichi viene adoperata come rimedio naturale per numerosi disturbi.
Lo psillio è un prodotto che, in genere, è in vendita nelle erboristerie e che è composto dalla cuticola o dai semi di Plantago psyllium, una pianta annuale che in Italia non viene coltivata, ma che si trova in Pakistan, in India e in Iran, oltre che negli Stati Uniti. I benefici per la salute sono diversi: si tratta di mucillagini, che quindi hanno un effetto protettivo ed emolliente, ma anche lassativo e antiflogistico.
Perdi 4 Kg a Settimana con la Dieta della Zucca
Non tutti sanno che la zucca è un ottimo alleato per chi vuole perdere peso in poco tempo, ha infatti pochissime calorie (18 ogni 100 g), contiene molte fibre, ci sazia, regola le nostre funzioni intestinali e combatte la ritenzione idrica.
Con questa dieta potremo permetterci di perdere fino a 8 kg in due settimane, fornendo comunque all’organismo sostanze essenziali come la pro-vitamina A, la vitamina E, la vitamina C e le vitamine del gruppo B.
La zucca contiene inoltre la vitamina T che accelera il metabolismo e la vitamina K che aiuta la coagulazione del sangue.
Per seguire al meglio questa dieta è importante rispettare alcune regole, per prima cosa dobbiamo limitare l’uso del sale e dello zucchero.
E’ necessario bere almeno 2 litri di acqua al giorno, meglio se a stomaco vuoto. Evitate caffè, bevande gassate e zuccherate.
Accertatevi di comprare una zucca fresca, ben matura e soda al punto giusto. Potete tagliarla a pezzi e conservarla in frigo avvolta con della pellicola trasparente. Iniziamo con la dieta.
Lunedì
Colazione: un vasetto di yogurt magro e due fette biscottate integrali con poca marmellata
Pranzo: 60 g di pasta integrale o riso e 100 g di spinaci
Cena: zuppa con zucca (100 g), cipolle (50 g) e patate (50 g), 150 g di merluzzo.
Martedì
Colazione: 100 ml di latte parzialmente scremato o un caffè e 3 biscotti integrali.
Pranzo: 50 g di ceci e zucca, un uovo sodo e 100 g di verdure a scelta.
Cena: un piatto di minestrone con verdure e zucca, 100 g di petto di pollo ai ferri e insalata.
Mercoledì
Colazione: un vasetto di yogurt magro e 30 g di cereali.
Pranzo: zuppa di farro (50 g), lenticchie ( 2 cucchiai ), 200 g di zucca e 30 g di pane.
Cena: 60 g di risotto con la zucca, 150 g di platessa al vapore e insalata.
Giovedì
Colazione: 125 ml di latte parzialmente scremato o un tè e tre fette biscottate integrali.
Pranzo: 70 g di pasta integrale con 100 g di piselli, 250 g di zucca al vapore.
Cena: 180 g di carne magra cotta al vapore, 250 g di zucca bollita e una mela o una pera.
Venerdì
Colazione: una tazza di tè e 3 biscotti integrali.
Pranzo: un filetto di merluzzo cotto al vapore, 250 g di zucca cotta al vapore, 30 g di pane integrale.
Cena: una fetta di pollo alla griglia, zucca bollita.
Sabato
Colazione: 125 ml di latte parzialmente scremato con 40 g di cereali integrali.
Pranzo: 130 g di tacchino, 200 g di zucca bollita.
Cena: 60 g di riso con piselli, 250 g di zucca a dadini al cartoccio, insalata.
Domenica
Colazione: un vasetto di yogurt magro e cornflakes integrali.
Pranzo: 70 g di pasta integrale, legumi (70 g di fagioli o 100 g di piselli).
Cena: 150 g di platessa al vapore, 250 g di zucca al vapore, una mela o una pera
Come coltivare lo zenzero in casa
Ecco come, da tutto l’occorrente necessario ai passaggi obbligatori da fare, una piccola guida per la coltivazione fai da te dello zenzero. Una premessa è d’obbligo, la coltivazione fai da te dello zenzero è davvero facile e alla portata di tutti. Non si tratta di una pianta che ha bisogno di cure speciali o di accortezze particolari. Basta evitarle l’esposizione a temperature troppo rigide, i ristagni d’acqua e poco altro per farla crescere senza problemi. In particolare, le regole base per coltivare lo zenzero sono: no alle temperature al di sotto dei 15°; sì al terreno sempre umido, ma evitando accuratamente iristagni d’acqua nel vaso che sono deleteri; sì a un po’ di sole.
La prima cosa da procurarsi è un rizoma, cioè la radice dello zenzero, meglio se provvista di qualche germoglio. L’ideale è che la radice sia di origine biologica. Poi, è necessario avere un vaso profondo, di almeno 20 centimetri di diametro, riempito con terriccio argilloso-sabbiosoe unito a una buona dose di compost per fertilizzare a dovere il tutto.
Quando rizoma, vaso e terriccio sono pronti, non resta che piantare lo zenzero per dare il via ufficiale alla sua coltivazione.
Allo scopo basta interrare il rizoma nel vaso a qualche centimetro di profondità, avendo cura di posizionare i germogli verso l’alto, per lasciare che le sue radici crescano e si diffondano liberamente sfruttando la profondità del vaso. Il consiglio è di preferire il periodo più adatto dell’anno per questa operazione, cioè le ultime settimane dell’inverno, la primavera o l’inizio dell’estate.
Per la manutenzione della pianta, è sufficiente innaffiarla regolarmente, tutti i giorni nei mesi più caldi e meno frequentemente in autunno e inverno. Il momento migliore per dare da bere allo zenzero è sempre la sera. Per assicurare alla coltivazione la durata più lunga possibile, meglio riparare la pianta di zenzero sia dalle intemperie sia dalle temperature troppo rigide,posizionandola sul terrazzo o sul balcone in primavera ed estate – scegliendole un angolo abbastanza riparato – e in casa quando fuori il termometro scende sotto i 15°.
Come pulire casa con prodotti naturali
Purtroppo non tutti sanno, che maneggiare quotidianamente prodotti chimici per la pulizia domestica costa non poco alla salute, soprattutto delle donne. Per non parlare della spesa necessaria: ci sono prodotti specifici per ogni tipo di oggetto da lavare, pavimento, mobili, cucina, lavello, ecc.
Proprio per questo vi proponiamo prodotti naturali che possono promettervi risultati stupefacenti a 0 rischi per la salute, perché prodotti interamente naturali.
1) Sale. Tra i rimedi della nonna più efficaci in assoluto c’è il sale, un elemento a lungo utilizzato per conservare i cibi. Non è questa, però, l’unica proprietà del sale, che in realtà è un disinfettante naturale e un ottimo smacchiatore. Questo ingrediente, infatti, è in grado di pulire a fondo in maniera completamente green, per esempio se utilizzato per detergere i pavimenti. In questo caso, basta prendere una buona manciata di sale e farlo sciogliere in acqua calda, con l’aggiunta di un po’ di aceto: il pavimento sarà perfettamente pulito, ma attenzione a non utilizzarlo su superfici di marmo perché potrebbero danneggiarsi.
Potete utilizzare il sale anche per lucidare l’argento, il rame e l’ottone, facendone un composto con farina e aceto e passandolo con un panno sugli oggetti che volete tirare a lucido. Non dimentichiamo che il sale è utile anche a rimuovere le macchie, perfino le più temute: quelle di vino. Basta versarlo sulla macchia e lasciarlo agire, prima di lavare normalmente l’indumento o la tovaglia in questione.
2) Aceto. Anche l’aceto è un valido alleato nelle pulizie di casa: vediamo come sfruttarne le proprietà. Possiamo ottenerne, per esempio, un detergente per le superfici lavabili e i vetri, semplicemente prendendo un flacone spray vuoto e mescolandovi acqua e aceto in parti uguali: basterà spruzzare il composto sulla superficie da pulire e rimuovere con un panno.
Facendo un mix di aceto e acqua calda, invece, potremo pulire le incrostazioni del forno in maniera rapida e naturale, oppure possiamo utilizzare l’aceto puro come anticalcare spruzzandolo su rubinetti e lavelli in acciaio, ma anche su caffettiere, brocche o bottiglie in vetro.
3) Limone. Pure il limone è un’ottima alternativa ai tradizionali detersivi, per esempio quelli che utilizziamo per pulire le superfici del bagno. Possiamo ottenere gli stessi risultati, infatti, mescolando del limone a un po’ di sapone di Marsiglia, aggiungendo un pizzico di bicarbonato: otterremo una pasta pulente economica ed efficace. E non buttiamo via le bucce dei limoni, ma utilizziamole per rimuovere il calcare dai componenti in acciaio di cucina e bagno. Oppure, se vogliamo eliminare i cattivi odori dal frigo, riponiamo in un angolo un limone tagliato a metà, in grado di assorbirli.
E se ancora non fosse abbastanza, ecco come unire le proprietà dei tre ingredienti ottenendo un detersivo per piatti ecologico ed economico: frullate il succo di due limoni e qualche pezzo di buccia con una manciata di sale, poi versatelo in una pentola in cui avrete fatto bollire acqua e aceto e fate cuocere per un quarto d’ora. Provate!
Unghie: consigli e rimedi naturali per farle crescere
Quale donna non ama unghie belle e curate? Lunghe, corte, a mandorla, squadrate, col french o colorate. Le unghie rappresentano la nuova moda del momento. Ebbene donne, non bastano più tacchi, abiti, piega e make up. Per essere davvero glamour adesso, dovete concentrare l’attenzione sulle vostre mani.
Sono sempre di più le donne che hanno lo stesso problema però.
Quale? le unghie non crescono abbastanza o, quando lo fanno, sono deboli e si rompono facilmente. Varie sono le cause che rendono le vostre unghie inclini a spezzarsi, e sono da ricercare nello stile di vita che si adotta: mangiare le unghie, è ovviamente una delle cause principali. Ma anche usare detersivi senza guanti; aprire bottiglie o tappi con le unghie; avere una dieta povera di vitamine; fare giardinaggio senza guanti; mancanza di igiene; non lasciarle respirare, portando lo smalto tutti i giorni; infezioni causate dai funghi; non assumere minerali. In ogni caso, per scoprire senza alcuna ombra di dubbia quale sia la causa, recatevi da un esperto che potrà dirvi cosa fare per avere delle unghie belle da fare invidia.
Il metodo Pantellini per la cura e la prevenzione del cancro
E’ incredibile come un metodo semplice che ha curato tantissime persone a partire dagli anni ’50 ad oggi sia praticamente sconosciuto, eppure tratta con successo il cancro e le malattie degenerative. Purtroppo non è un business per le case farmaceutiche dato che il trattamento costa solo pochi euro. In questo articolo si spiega come è stato scoperto, il successo e come metterlo in pratica.
Prima che scoppiasse il caso Di Bella, il metodo del Dott. Gianfranco Valsé Pantellini era sicuramente la terapia contro il cancro più usata e più conosciuta in Italia, nel campo della medicina alternativa. Come la maggior parte delle scoperte scientifiche più importanti, anche questa trae origine da un caso fortuito e da un errore.
Nel 1947, il Dott. Pantellini consigliò ad un malato di cancro inoperabile allo stomaco, con prognosi di pochi mesi di vita, di bere limonate con bicarbonato di sodio al fine di calmare i forti dolori. Immaginatevi la sorpresa quando dopo sei mesi il suo problema oncologico regredì al punto di non essere visibile all’indagine radiografica. Cos’era successo ? Il paziente, per errore, non aveva usato il Bicarbonato di Sodio, ma il Bicarbonato di Potassio.
La cosa sorprese il Dottore, ma gli dette anche l’intuizione per uno studio che avrebbe cambiato la sua vita, tanto che anni dopo annotò: «È come se avessi ricevuto una botta in testa».
Pantellini proseguì le sue ricerche per quarant’anni, scoprendo che è la combinazione tra l’acido ascorbico (vitamina c) e il Bicarbonato di Potassio che produce l’Ascorbato di Potassio, il più potente antiossidante, che non solo trattava efficacemente il cancro ma trovava applicazione anche in alcune malattie degenerative ed autoimmuni.
Continuò a tenere conferenze, partecipò a vari congressi di oncologia, pubblicò le sue scoperte su riviste mediche, curò con successo migliaia di persone. Risultato ?
Alcune denunce da parte dell’Ordine dei Medici (assolto), problemi a non finire, diffamazioni; ma l’aspetto più grave è che in tutti questi anni, Pantellini non è mai stato preso in considerazione dalla classe medica. Non viene confutato, semplicemente viene totalmente ignorato.
Chi volete che abbia interesse a prescrivere l’Ascorbato di Potassio, un prodotto che costa pochi euro per un mese di terapia e che, oltre a tutto, non è brevettabile? In un’intervista disse: “Ci sono degli interessi enormi, prima di colpire questi interessi bisogna stare attenti anche noi di colpirli bene così da farli degradare nel tempo. Tutto il mondo oggi vive sul denaro, e lei sa quanti migliaia di miliardi ci sono in giro in questo momento sulla sua testa. Se la medicina si è instradata su un’unica strada questa non è colpa mia.
E’ colpa del destino dell’umanità. Anche del vostro! Perché di li al 2015, se non prenderemo provvedimenti seri, saremo uno contro uno col cancro“.
Pantellini ha sperimentato che la somministrazione di ascorbato di potassio, che non provoca effetti collaterali indesiderati, ha in dosaggi diversi, un’azione preventiva e curativa nei riguardi del cancro.
Lo scienziato ha trattato, tra l’altro, con successo malattie autoimmuni da virus dipendenti e, tra queste, la sclerosi multipla. Sul probabile meccanismo d’azione dell’Ascorbato di Potassio Pantellini ha scritto: “Ritengo… che il Potassio, per la sua affinità verso i gruppi idrogeno degli amminoacidi presenti all’interno delle membrane cellulari, presiede attivamente ai fenomeni degli interscambi ossido-riduttivi dei medesimi, mantenendo costante la quota proteica necessaria ad un’ordinata strutturazione del complesso edificio cellulare ”.
Intervista al Dott. Pantellini fatta da Giuseppe Cosco
Finalmente scopriremo insieme cos’è il cancro…
Cosco: Professore che cosa è il cancro ?
Pantellini: Il cancro è una malattia degenerativa che ha anche un’origine genetica. Fino a poco tempo fa io non avevo un’idea lucida di quale fosse l’origine di questa patologia, ma oggi ho la certezza che a provocare questa manifestazione siano i radicali liberi, radicali liberi che vengono messi in libertà nella cellula dai mitocondri. I mitocondri, con questi radicali liberi, colpiscono il nucleo della cellula diecimila volte al giorno, cercando di sovvertirlo.
A questa azione dei mitocondri si antepone un enzima connaturato alla stessa cellula che, per natura propria, elimina questi radicali liberi. La produzione di questo enzima viene regolata da un gene. Quest’enzima è la superossido-dismutasi, fortemente riducente e contrastante l’azione dei radicali liberi. Se i radicali liberi, per condizioni particolari fisiologiche e anche per stress endogeni, stress ossidativo interno, riescono ad eliminare dalle cellule o da una cellula quest’enzima è certo che si scatena il tumore. Il cancro è una manifestazione di questo difetto cellulare.
- : Cosa ne pensa della chemioterapia ?
Pantellini: Non dico nulla della chemioterapia, perché si sa già tutto.
Essa ha un’azione deleteria e devastante sull’intero organismo. La chemioterapia si regge su un assioma, anzi su un paradosso: “Ciò che fa venire il cancro, lo guarisce”, guardi a che assurdità si è arrivati. Nella chemioterapia, la ciclofosfammide non è altro che un iprite chelata che viene introdotta nell’organismo, causa sui tessuti delle reazioni di Feulgen liberando quattro molecole di acido cloridrico. Quindi come si può pensare di curare il cancro con l’acido cloridrico ?
- : Come è arrivato a capire l’importanza dell’ascorbato di potassio per la prevenzione e la cura del cancro ?
Pantellini: Fu un malato che mi mise sulla strada dell’ascorbato di potassio. Scambiò il bicarbonato di sodio con il bicarbonato di potassio, e da lì è partita la mia ricerca. - : Questo sale…
Pantellini: E’ il più forte antiossidante che abbiamo a disposizione oggi.
Non è dannoso, viene assorbito rapidamente e agisce sul cancro. Difatti i tumori trattati con ascorbato di potassio o regrediscono o si fermano oppure vanno più lentamente avanti. La casistica è molto, molto, molto vasta e positiva.
- : Quali sono i dosaggi ?
Pantellini: Per la prevenzione si possono somministrare due o tre dosi la settimana, la mattina a digiuno, per quattro o cinque mesi consecutivi, poi interrompere un mese e ricominciare. Per la cura, invece, di dosi bisogna assumerne tre al giorno. Cioè occorre prendere la dose preventiva di gr. 0.15 di acido ascorbico e gr. 0.30 di bicarbonato di potassio, tre volte al giorno.
- : Posso scrivere che in caso di tumori definiti iniziali, con l’ascorbato, si ottiene la guarigione completa ?
Pantellini: Certamente, si ha il 100% di regressione del tumore.
- : Ci sono altre malattie che rispondono bene a questo trattamento?
Pantellini: L’assunzione dell’ascorbato di potassio nei malati di AIDS mantiene l’individuo sieropositivo però non lo fa passare nella fase successiva. Stiamo portando avanti un protocollo di terapia sperimentale al riguardo e i risultati sono molto interessanti.
- : Le persone in cura preventiva dal 1970 hanno…
Pantellini: Nessuna di loro, e sono molte centinaia, è stata colpita da cancro o da malattie virali.
- : Professore lei è solo in questo lavoro ?
Pantellini: Sono affiancato da molti altri ricercatori, italiani e stranieri e poi in America diversi scienziati (tra cui Irwin Stone, Cameron e Pauling, N.d.R.) portano avanti protocolli sperimentali simili (fondati
sull’ascorbato di sodio).
- : Se l’ascorbato di potassio fosse somministrato su larga scala avremmo risultati incredibili?
Pantellini: Si, ma non sono cose che posso fare io, io posso dare delle indicazioni. Si deve mobilitare chi è preposto alla salute pubblica, cominciando dal ministro della sanità.
- : Il cancro è anche un affare e gli interessi economici che vi ruotano intorno sono davvero tanti e da tutto ciò che è emerso, le porcherie della “malasanità” di Stato…
Pantellini: Era una cosa logica. Non è una scoperta che ci sia la malasanità. Era meglio se i politici italiani avessero visto più a fondo l’interesse e la salute della gente, ossia pochi farmaci, ma buoni, sperimentati, che moltissimi farmaci anche con prezzi altissimi che non servono a nulla e fanno male.
- : Sperimentano molto sugli animali…
Pantellini: E’ difficile riportare l’esperienza fatta su animali all’uomo.
L’uomo ha riflessi farmacologici molto diversi. Per esempio un coniglio mangia anche l’atropina senza avere nessun disturbo, l’uomo, invece, muore.
- : Secondo lei la cecità dei cattedratici è frutto di ignoranza o di malafede ?
Pantellini: Io non so cosa nasconda, ma sono morti anche molti di loro di cancro, che io ho tentato di salvare.
- : Visto il bassissimo costo dell’ascorbato di potassio, poche centinaia di lire, le industrie farmaceutiche hanno tentato di metterle i bastoni tra le ruote?
Pantellini: Hanno provato, tramite anche i loro emissari appartenenti ad un certo tipo di classe medica, ma è difficile fermare la marcia dell’ascorbato di potassio.
- : Ci sono dei medici in Italia che usano l’ascorbato?
Pantellini: Ci sono dei bravissimi medici in Italia, dei bravissimi chirurghi, anche dei bravissimi oncologi che utilizzano l’ascorbato di potassio.
- : Dove si può trovare l’ascorbato di potassio?
Pantellini: Molte farmacie lo preparano bene, io non posso dire i nomi, però, ci sono farmacie a Firenze, Treviso, Verona, Milano e Bologna che hanno l’ascorbato di potassio perfettamente dosato e chiuso in bustine ermetiche.
- : Professore un’ultima domanda. L’ansia e lo stress hanno importanza nella genesi di un cancro ?
Pantellini: Certamente. La mente e i suoi complessi legami col corpo, rivestono una grande importanza. Io sono certo che l’insorgenza tumorale sia dovuta al riemergere di una struttura evolutiva della materia vivente, avvenuta qualche milione di anni fa, e che ciò si ripeta, oggi, quando i geni autoregolatori della chimica cellulare sono inattivati nel loro chimismo enzimatico per uno stress di qualsiasi natura.
Il Dott. Gianfrancesco Valsé Pantellini è morto nel 1999. dai tempi di questa intervista ci sono stati diversi sviluppi nello studio dell’ascorbato e delle modalità di utilizzo del medesimo, in particolare la formulazione dell’ascorbato più ribosio sembra potenziare l’efficacia dell’ascorbato di potassio, così come l’associazione con la vitamina B12. La Fondazione Pantellini porta avanti gli studi condotti dal dottore e segue i pazienti che vogliono seguire questa cura.
Chi vuole usarlo a scopo preventivo ecco come si prepara il rimedio “Pantellini”
Ingredienti
Uno o due limoni preferibilmente freschi
(un limone contiene mediamente dai 45 ai 75 mg per 100 ml di succo. Un limone grosso di circa 250 grammi contiene circa 90 ml di succo.
Pantellini consiglia 150 mg di vitamina C. Si presume che il limone sia maggiormente efficace della sola vitamina C)
Bicarbonato potassio (circa la punta di un cucchiaino 300 mg)
Un cucchiaino che non sia di ferro
Si può aggiungere ghiaccio o zucchero (meglio se di canna) a piacere.
(Si può fare anche con le bustine disponibili in farmacia e erboristeria)
Dove e cosa comprare
Il bicarbonato potassio è un integratore fatto per 2/3 di bicarbonato ed 1/3 di potassio.
Il ministero della Salute lo “inquadra” come integratore alimentare.
Si trova in farmacia e erboristeria al costo medio di 5 euro/100 grammi.
Il chilo è disponibile alle volte solo in farmacia a 20 euro con richiesta medica su foglio bianco.
La preparazione
Fare la premuta del succo di limone, aggiungere due dita di acqua fredda (circa 200 Ml) e una punta di cucchiaino di bicarbonato di potassio (K). Agitare bene con un cucchiaino che non sia di ferro per circa un minuto.
Il Pantellini è pronto e può essere gustato.
A piacere è possibile aggiungere, SOLO dopo la preparazione, ghiaccio e/o zucchero.
Note sulla conservazione del bicarbonato potassio
Teme l’umido e la luce pertanto si consiglia di travasare una modica quantità (un cucchiaino) in una bustina per alimenti da riporre poi in un barattolino da cui attingere di volta in volta.
E’ sempre meglio “strizzare” le bustine per evitare aria la cui umidità puo danneggiarlo.
Perché lo zucchero
Per una questione di gusto. Alcuni lo preferiscono così.
Per un discorso di presunta utilità. Lo stesso Pantellini consigliò una “limonata zuccherata”.
Alla Fondazione Pantellini sommano il ribosio (che è uno zucchero). La stessa funzione cellulare della pompa Na/K scambia sodio con potassio e glucosio.
Da retenews24