Km zero, aziendali o usate: i termini di chi cerca un’auto di seconda mano

Chi per la prima volta si reca presso un concessionario di auto usate si scontra con una serie di termini non sempre facili da comprendere. Nel caso delle auto nuove la situazione è semplice da comprendere: si tratta di veicoli appena usciti dalla casa produttrice, in alcuni casi addirittura prodotti dopo che li abbiamo scelti dal concessionario. Quando si tratta invece di auto usate ce ne sono alcune definite aziendali, altre a km zero: cerchiamo di capire il significato di queste locuzioni, in modo da poter scegliere con cognizione di causa.

Le auto a km zero

Cosa sono
I vantaggi di un’auto a km 0

Le auto a km zero sono offerte come veicoli usati, perché hanno già subito una singola immatricolazione, in genere nel corso dei 6-10 mesi precedenti all’offerta dal concessionario. È proprio la concessionaria che le immatricola, o in alcuni casi la casa produttrice; vengono poi utilizzate come auto da esposizione, nella vetrina del concessionario, oppure sono semplicemente parcheggiate nell’autosalone. Si chiamano auto km zero perché non devono aver percorso più di 100 km e in alcuni casi il concessionario le immatricola per mantenere fede ad accordi di vendita che ha con l’importatore o con la casa produttrice e gli obiettivi commerciali che deve raggiungere a fine trimestre, piuttosto che a fine semestre e soprattutto in chiusura dell’anno in corso. Sono quindi vetture usate pochissimo, a volte solo sporadicamente, altre volte per nulla: rimangono qualche mese o qualche settimana nel parco macchine del concessionario. La precedente immatricolazione però porta il concessionario a offrirle come auto “usate”, con sconti elevati, a volte anche fino al 25% del prezzo di listino.

Auto aziendali

Cosa sono
Da dove arrivano

Un’auto aziendale è un veicolo che faceva parte di un parco macchine di un’impresa. Spesso le aziende preferiscono sostituire l’intero parco macchine ogni 2-3 anni, a volte anche dopo soli 6 mesi; questo perché tale comportamento permette di evitare qualsiasi genere di manutenzione, scelta di nuovi pneumatici, revisione. Oltre a questo visto che la singola azienda offre al concessionario di auto usate un gran numero di veicoli, non richiede in cambio prezzi elevati, in vari casi si tratta di somme a forfait, che permettono al rivenditore la possibilità di offrire le auto aziendali a prezzi decisamente contenuti. Stiamo quindi parlando di vetture non eccessivamente usurate, che sono proposte con forti sconti, ma che comunque fanno parte dell’ambito delle auto di seconda mano. Sono però in ottime condizioni, tanto che spesso le concessionarie concedono garanzie ben superiori ai classici 12 mesi di base.

I vantaggi delle usate non usate

Quasi nuove ma a buon prezzo
Perché preferirle

I vantaggi delle auto a km zero e delle vetture aziendali sono sicuramente numerosi, a partire ovviamente dal prezzo: lo sconto applicato rispetto al prezzo di listino è decisamente molto alto. Per chi desidera avere subito a disposizione un’auto, in pronta consegna e senza dover attendere mesi per poterla guidare, sono la soluzione ideale. Lo stesso dicasi per tutti coloro che preferiscono vetture di un certo pregio, che però non hanno un budget sufficientemente elevato per poterle scegliere nuove di fabbrica.

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Fisian crema: caratteristiche, utilizzi e posologia

Le pelli più sensibili sono esposte in ogni periodo dell’anno a patologie di vario tipo, che possono provocare irritazione, prurito ed arrossamento. Nella maggior parte dei casi, è sufficiente consultare il proprio medico per approntare una terapia, che in genere comprende l’utilizzo di prodotti lenitivi o idratanti ad uso topico, ossia creme o spray da applicare localmente sulla zona da trattare. Tra i farmaci più diffusi per curare dermatiti e affini vi è Fisian crema: vediamo di seguito quali sono le caratteristiche di questo farmaco, come e quando può essere utilizzato e quali controindicazioni presenta.

Caratteristiche e posologia del Fisian crema

Prodotto dal Valderma srl, il Fisian crema è un prodotto farmaceutico non steroideo, distribuito sotto forma di crema in confezioni (tubetti) da 40 ml. Si tratta di un farmaco da banco che per tanto può essere acquistato senza la prescrizione medica; per tanto, oltre alle classiche farmacie di fiducia, ci si può rivolgere anche alle farmacie online – come ad esempio Doc Peter – che già da alcuni anni sono state attivate in tutta Italia. Secondo le normative in vigore, le e-pharmacy possono mettere in vendita solo farmaci da banco e devono essere direttamente collegate ad una farmacia fisica, identificabile tramite l’indirizzo e la partita IVA registrate sulla sezione apposita del Ministero della Salute.

I principi attivi del Fisian sono gli acidi triterpenici (acido asiatico ed acidomadecassico) e gli eterosidi triterpenici (asiaticoside e madecassoside), ovvero la cosiddetta ‘Centella asiatica’. Il farmaco contiene anche oli essenziali, estratto naturale di propoli, ippocastano, centella asiatica e menta.

Le modalità di utilizzo differiscono a seconda del problema e della zona da trattare. La crema va in genere applicata localmente due o tre volte al giorno (nel caso in cui la si utilizzi per irritazioni della zona ano-genitale, è consigliabile applicare il farmaco dopo l’evacuazione). È consigliabile applicare il prodotto sulla pelle asciutta e precedentemente pulita. Particolare attenzione alla pulizia della zona di applicazione va posta nei casi di trattamenti proctologici (dermatiti o irritazioni dell’area ano-genitale). Il Fisian può essere impiegato anche in ambito urologico e ginecologico, come lenitivo per mitigare prurito o irritazione, sia tramite applicazione topica sui genitali esterni sia per il ripristino delle regolari funzionalità delle mucose intime.

Quando utilizzare il Fisian crema

In linea di massima, il prodotto è indicato per il trattamento delle irritazioni della pelle e delle mucose. Sortisce un effetto lenitivo, favorendo la ricostruzione del derma (in presenza di ferite, ustioni, piaghe da decubito, ulcere varicose ed emorroidi). Grazie all’azione dell’ippocastano è anche in grado di restringere il lume dei vasi ematici, tonificandoli ed aumentandone la permeabilità; utile anche nel trattamento di flebiti (ossia la trombosi venosa superficiale) e ulcere varicose. In aggiunta, il medesimo principio attivo favorisce anche l’assorbimento dei liquidi che si accumulano e ristagnano nei tessuti.

La presenza dei propoli è invece responsabile dell’attività batteriostatica ad azione sulfamido-simile; inoltre, il Fisian crema, per merito anche della caffeina contenuta al suo interno, è in grado di sortire anche un effetto antimicotico, per prevenire o debellare la formazione di infezioni da fungo.

Pur essendo un farmaco che non necessita di prescrizione medica e non presentando particolare effetti collaterali, il Fisian va utilizzato preferibilmente su consiglio del medico curante o del farmacista di fiducia. In genere questo prodotto – pericoloso solo se ingerito – viene adoperato come complemento all’interno di trattamenti farmacologici più complessi volti a debellare irritazioni cutanee (e delle mucose) di vario genere.

Il Fisian può essere adoperato non solo a scopo terapeutico contro varie forme di dermatite ma anche con finalità preventive nei confronti delle noxe patogene; in tal caso la crema va applicata una sola volta al giorno.

Cinque buoni motivi per avere in casa una pianta di Agrifoglio

Questo articolo è dedicato a chi è alla continua ricerca di idee e consigli su quali piante ornamentali aggiungere alla propria collezione domestica o da giardino. Quello di coltivare piante per arredare è diventato un fenomeno talmente diffuso da aver meritato un nome o più di uno. Si parla infatti di “urban jungle”, di “house gardening” a ancora di “green housing” per fare riferimento alla moda anni ’80 tornata in auge di questi tempi: arredare con le piante.

Ebbene per arredare in verde non bisogna essere per forza master-pollici-verdi ma ci vuole certo qualche dritta per potersi prendere cura delle piante e soprattutto per sceglierle. Un punto di riferimento indiscusso nel panorama del giardinaggio è sicuramente il Maestro Codiferro che, con l’occasione, ci ha dato ottimi spunti per consigliare l’agrifoglio quale splendida pianta da appartamento. Ecco quindi i cinque buoni motivi per avere in casa una pianta di agrifoglio grazie anche ai consigli del maestro e del suo ricco e approfondito blog di giardinaggio.

L’agrifoglio arreda e colora non solo a Natale

L’agrifoglio è una pianta di un bel verde caldo e intenso che talvolta si stria di bianco o crema. Le sue bacche rosse assieme ai lobi arricciati e pungenti delle foglie lo hanno reso il simbolo natalizio per eccellenza e, per questo, è una pianta che in molti credono essere “invernale”. In realtà è una pianta a crescita lentissima che può stare all’ombra o al freddo senza soffrire particolarmente e, per questo, offre una resa colorata per tutto l’anno.

Il suo potere curativo è molto apprezzato in naturopatia

Bisogna subito avvertire che le sue drupe, ovvero le bacche, sono molto velenose e che possono essere anche letali per l’uomo. Per questo e per il suo aspetto pungente andrebbe sempre tenuta lontano dai bambini. Tuttavia è stato dimostrato il suo potente effetto diuretico e febbrifugo oltre alla capacità di stimolare la serotonina. Per questo lo si impiega nella naturopatia come rimedio naturale dei Fiori di Bach.

La floriterapia utilizza le essenze primordiali di piante e fiori per aiutare le persone a superare nodi emozionali e blocchi emotivi che possono inficiare una guarigione fisica o creare problemi nella vita e nel lavoro. L’agrifoglio aiuta a ritrovare il buon umore, come vedremo qui sotto.

Porta fortuna e stimola la mente

Questa pianta è simbolo di convivialità, buon auspicio e fortuna sin dai tempi degli antichi romani. Sarà per questo che, ancora oggi, in molti credono che sia un simbolo di buona sorte utile a ritrovare la serenità, l’entusiasmo e la felicità. Chi crede nell’arredo domestico attraverso le piante saprà già che prima di scegliere quali adottare è preferibile studiare a fondo un’idea, un filo conduttore che crei equilibrio tra oggetti e scopi. Per questo l’agrifoglio è una pianta ideale per una nuova casa o da posizionare in bella vista quando c’è una bella novità nella nostra vita. Difatti si ritiene che protegga dal malocchio, dai sortilegi e dalle sventure augurate da chi ci vuole male.

È una pianta”smart”

Oltre ad essere bella e ben-augurante l’agrifoglio è una pianta intelligente. A voler essere precisi tutte le piante lo sono ma l’agrifoglio ha in sé una marcia in più. Per proteggersi dai predatori delle sue succose bacche e da animali malintenzionati è la pianta a decidere quali foglie debbano essere pungenti e quali no. Il Botanical Journal of the Linnean Society ha pubblicato un’interessante ricerca che ha scoperto come le variazioni della forma delle foglie di una pianta di agrifogli altro non sono che la reazione molecolare allo stress esterno a cui è sottoposta.

Il fenomeno si chiama “eterofilia” ed è la tendenza ad avere foglie diverse sul medesimo esemplare di pianta. Lo studio è stato condotto su un campione di piante di agrifoglio, alcune delle quali sono state esposte al contatto con capre e cervi. Solo le piante che erano entrate a contatto con gli animali mostravano le foglie più basse più appuntite e pungenti di quelle che erano rimaste intoccate.

Richiede poche attenzioni

Questa pianta, infine, è poco esigente e parecchio autonoma. Le basta un po’ di luce non troppo diretta, un riparo dal gelo e un terriccio acido drenato e sabbioso. L’acqua è richiesta ma senza irrorazioni continue e a picco perché preferisce essere vaporizzata. La cosa che l’agrifoglio più detesta è l’umidità, per cui deve sempre restare asciutta ma ben idratata. Bella, utile, poco pretenziosa e di buon auspicio: servono altri motivi per regalare un agrifoglio ai nostri cari?

Magliette e slogan: un “nuovo” modo di fare comunicazione

Uno slogan è una sintesi orecchiabile di poche parole che riassume un pensiero o un principio. Lo slogan serve ad arrivare con facilità ed immediatezza, sfruttando il potere della sintesi per schierare le persone. Gli slogan appartengono per lo più al mondo politico e alle cause sociali che infatti sono i mondi in cui più tra tutti hanno preso piede le magliette personalizzate. Vediamo quelle più significative ed il perché una maglietta personalizzata può diventare evocativa al punto da restare impressa nella storia.

Friends e la maglietta evocativa di Ross

Nella puntata diciassette dell’ottava stagione di Friends Ross indossa una maglietta particolare che non è sfuggita all’occhio attento degli spettatori più fedeli. Da poco la serie è stata oggetto di critiche perché ha vissuto un momento di nuova popolarità da quando è stata inserita anche su Netflix, la piattaforma streaming più famosa al mondo. Ross indossa una maglietta su cui appare un logo azzurro che raffigura due mani. Le mani rappresentano in realtà un segno del linguaggio muto che significa, per l’appunto, “amici”. L’introvabile maglietta ha subito un boom di ricerche sul web da quando è stato diffuso il suo significato e rappresenta una delle tante piccole sorprese di cui solo un vero fan si accorge a colpo d’occhio.

La Nasa sulle magliette

Perché da circa un anno circolano sempre più magliette raffiguranti il logo della NASA? Le riviste di moda ritengono che questo sia dovuto all’effetto Ryan Gosling per la sua magistrale interpretazione di Neil Armstrong in First Man. Questo trend potrebbe dipendere dalla passione inconscia dell’uomo verso i viaggi per altri pianeti. Il nostro mondo attraversa ondate di preoccupazione e pessimismo sul futuro per il quale sembra che abbiamo i giorni contati. La Nasa e l’idea di volare nello spazio, quindi, sono un modo come un altro di cercare speranza nel futuro e, chissà, anche in altri pianeti.

Cinema America: una maglietta “troppo” politica

Aggressioni ripetute e sospettosamente simili si sono verificate nel centro Italia nei confronti di giovani la cui unica colpa era quella di indossare una particolare maglietta. Si tratta della t-shirt di Cinema America, l’associazione che ha salvato il Cinema di Trastevere portandolo per strada. Tutto cominciò nel 2012 quando il Cinema America era a rischio di demolizione. Sul posto sarebbero stati costruiti parcheggi ed edifici vari mentre i residenti puntavano ad una ristrutturazione del cinema costruito nel 1956. Essendo stato un importante luogo di aggregazione locale i ragazzi dell’associazione si unirono per occuparlo e salvarlo, ricevendo il favore e il sostegno di attori e registri tra cui Paolo Sorrentino, Nanni Moretti e Carlo Verdone. Nel 2015 l’impegno venne ripagato dalla vittoria del bando per cui al Cinema fu data nuova vita con l’assegnazione di un nuovo spazio dove sorse il Cinema Troisi. Purtroppo però, di questi tempi, chi indossa la storica maglietta del Cinema America rischia l’aggressione. I motivi sono ancora da chiarire e non vogliamo portarne alla luce troppi dettagli ancora non verificati. Sta di fatto che la t-shirt è divenuta un simbolo e, come sempre, vi è chi la osteggia e chi la indossa con orgoglio.

Magliette rosse contro l’intolleranza

Anche in questo caso una maglietta rossa, semplice, è diventata simbolo di lotta politica e bersaglio di polemiche. Il clima di razzismo percepito da gran parte della popolazione italiana ha spinto Anpi e Aned a scendere in piazza contro l’intolleranza. Questa manifestazione si è caratterizzata perché le persone hanno colorato di rosso le piazze indossando una t-shirt. Su Facebook l’evento ha avuto un grande risalto mediatico al punto che si sono uniti i centri anti-violenza sulle donne, le reti di supporto anti omofobia e le associazioni delle minoranze colpite da discriminazioni.

Le magliette nel marketing

Quello delle t-shirt personalizzate, quindi, è un sistema vecchio e nuovo in grado di comunicare qualsiasi messaggio tramite l’utilizzo di colori e parole. Nel caso di un’azienda, per esempio, esse possono diventare un magnifico strumento di marketing a patto che vi sia dietro una buona strategia mirata. Per farti un’idea e sprigionare la tua creatività potresti trovare interessante lo shop di GedShop, dove trovi tante possibilità di personalizzazione per altrettanti modelli di magliette. Vedere per credere!

 

NICOLA PANICO STAVA CON SARA DURANTE IL SUO TRONO

Sara Affi Fella sarebbe rimasta insieme a Nicola Panico anche durante il suo trono a Uomini e Donne? È quanto rivelato da una persona, che ha raggiunto la redazione del programma di Maria De Filippi. Secondo questo testimone, rimasto anonimo, l’ex tronista avrebbe fatto solo finta di essersi lasciata con l’ex fidanzato, con cui aveva partecipato in precedenza a Temptation Island. 

CORONA ATTACCA FEDEZ DURANTE L’INTERVISTA A COSTANZO

Fedez è l’ospite d’onore de “L’Intervista”, il programma di Maurizio Costanzo. E il rapper milanese, al centro del gossip dopo il matrimonio con Chiara Ferragni, ha rivelato un lato molto importante del suo rapporto con il successo: “Non c’è mai stata la ricerca ossessiva del successo da parte mia, c’è sempre stata un’urgenza espressiva e la voglia di ampliare il proprio pubblico, non c’è mai stata la ricerca della fama in sé. Il successo mi ha cambiato, mi ha reso ciò che sono, inevitabilmente, nel bene e nel male. Ciò che volevo essere e anche ciò che non avrei mai voluto essere, un po’ in mezzo tra quello che ho sempre odiato e quello che avrei voluto essere. Da piccolo avevo delle convinzioni, degli ideali. Inevitabilmente sono diventato ciò che ho sempre odiato… appartenendo a classi subalterne e affrontando anche tematiche sociali. Venivo da una estrazione fortemente connotata politicamente. Però, inevitabilmente, il mio imborghesimento artistico e personale mi ha fatto diventare un po’ una contraddizione vivente». Fedez ha invece declinato ogni domanda sui suoi rapporti con J-Ax e Fedez. Un atteggiamento criticato da Fabrizio Corona: “Il titolo del programma è L’Intervista. Vuol dire che, se uno va a fare l’intervista, non è che va a fare l’intervista e non fa l’intervista, altrimenti che ca*** fa a fare l’intervista? Tutto quello che volevamo sapere era Fedez con Rovazzi, J Ax e Marracash, questo cavolo di matrimonio, qualche novità che magari ancora non avevamo visto. Tu non vai a fare l’intervista e dici ‘di questo non parlo, di questo no’. Devi dire quello che pensi, hai 23, 27, 30 anni, dicci quello che pensi, altrimenti stai a casa”.

Come sta il chitarrista dei Negramaro?

I fan dei Negramaro sono in apprensione per le condizioni di salute di Emanuele Spedicato, chitarrista della popolare band salentina colpito da emorragia cerebrale. Secondo quanto comunicato dai medici in nuovo bollettino, riporta Leggo.it, le sue condizioni sarebbero gravi ma stazionarie. Il musicista è ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. A trovarlo privo di sensi, nel giardino di casa, è stata la moglie. Tutta Italia si sta stringendo attorno a lei e agli altri componenti dei Negramaro, con la speranza che possono arrivare presto notizie positive.

SI ARRAMPICA SUL TETTO DI UN CENTRO COMMERCIALE PER UN SELFIE E MUORE

Ha perso la vita a 15 anni precipitando dal tetto di un centro commerciale. Andrea Barone è morto dopo un volo di 25 metri, dentro il condotto di aerazione del “Sarca” a Sesto San Giovanni (provincia di Milano). Ricoverato in ospedale, il giovane non è sopravvissuto. A quanto pare, raccontano i suoi amici alla polizia, lui e altri ragazzi “volevano farsi un selfie per far vedere che avevano ‘conquistato’ la cima del cinema”. “Era un bravo ragazzo casinista e curioso, però faceva certe volte cose senza logica. So che sui tetti c’era salito più volte. Non ho parole, perdere la vita per una fotografia…”, ha commentato una sua amica.

BIMBA DI GENOVA NON RIESCE PIÙ A PARLARE DOPO IL CROLLO DEL PONTE

A un mese di distanza dal tragico crollo del Ponte Morandi a Genova, La Repubblica ha raccontato la storia di una bambina che, da quel giorno, non riesce più a parlare. Adele, questo il nome di fantasia scelto per la piccola, è rimasta traumatizzata dal frastuono del crollo, dalle scene di panico quando è scesa in strada insieme alla madre per vedere cosa fosse accaduto. A raccontare la sua storia, sulle pagine del quotidiano nazionale, è la preside dell’Istituto Sampierdana, Sara Bandini. I medici invece spiegano: “In quegli istanti nessuno si era accorto di quanto accaduto a questa bambina, solo dopo i genitori si sono accorti che era diventata all’improvviso troppo silenziosa. Il disastro ha traumatizzato la bimba fino a creare un gap tra il suo mondo interiore e quello esteriore”. Per farla tornare a parlare, spiegano, servono tempo, l’affetto della famiglia e una terapia continuativa.