Yara, parla la difesa: “La prova del dna non regge, nessun elemento contro Bossetti”

Senza una prova schiacciante come quella del DNA, l’accusa nei confronti di Massimo Bossetti decade totalmente. Sulla colpevolezza di Bossetti non c’è “alcuna certezza”. Così l’avvocato Claudio Salvagni, legale del carpentiere in carcere per l’omicidio di Yara Gambirasio.
Bossetti è “molto provato ma determinato” a dimostrare la sua innocenza, ha affermato il legale ai microfoni della trasmissione Legge o giustizia, su Radio Cusano Campus.
Ecco le parole dell’avvocato: “Le prove in mano all’accusa sono notorie: la traccia di dna rinvenuta sugli slip della vittima, le telecamere che riprenderebbero il furgone di Bossetti nei dintorni della palestra di Brembate, e poi ci sono elementi indiziari di contorno. Ad esempio hanno detto che la moglie di Bossetti forse aveva degli amanti e ciò avrebbe causato al muratore di Mapello una depressione che lo avrebbe indirizzato verso la ragazzina”. I TRADIMENTI NON SONO UNA PROVA. “Quest’ultimo elemento è impossibile e lo abbiamo dimostrato. Laddove ci fossero state delle relazioni extraconiugali, sarebbero avvenute in epoche molto lontane dal fatto. E poi sarebbe la prima volta che un tradimento si tramuterebbe in una furia omicida nei confronti di una ragazzina innocente

Bambina intervento a cuore aperto: il dottore la tranquillizza

Sta facendo il giro del mondo la foto che ritrae un dottore con in braccio una bimba che sta per subire un intervento a cuore aperto. Le pratiche mediche, come sappiamo, sono sempre mal tollerate dai bambini e il motivo è semplice: la paura del dolore.

Agli occhi di un bambino i genitori possono tutto, anche salvarlo dal dolore, dalla malattia e dai connessi pericoli. Solo il tempo e l’esperienza insegneranno al piccolo che “guarire” non è sempre così facile e per superare certi ostacoli a volte occorre la mano di un esperto.

La paura del bambino merita rispetto, si può superare senza traumi quando è accolta dall’adulto, compresa e aggirata. Questo certamente lo sa Shi Zhuo, il giovane cardiochirurgo che tiene in braccio la sua piccola paziente di soli 2 anni. La bambina ha subito un intervento a cuore aperto molto pericoloso.

La foto, è stata scattata il 18 settembre scorso, nell’anticamera di una sala operatoria dell’ospedale universitario nella provincia dello Zhejiang : la piccola ha subito un delicato intervento a cuore a aperto per sconfiggere una patologia cardiaca che l’affliggeva dalla nascita: “Ebbene, cosa ha fatto il dottore dinnanzi alla sua paziente “fisicamente” pronta all’operazione al cuore ma emotivamente scioccata? Solo un abbraccio poteva suggerirle che sarebbe andato tutto bene perché la sua vita era in mano a persone competenti che le volevano bene.

“Ricovero in ospedale non necessario”: La donna muore due ore dopo in ambulanza

Questa donna è morta per un nuovo caso di malasanità. La protagonista di questa sventurata vicenda è stata trasportata in ospedale ma durante una visita eseguita qualche minuto prima, le era stato detto che il ricovero presso il nosocomio non era necessario.
È morta in queste circostanze Antonietta Petti, 48enne mamma di due figli, lo scorso lunedì sera. Ufficialmente per un arresto cardiaco, ma ora la procura di Nocera Inferiore ha aperto un fascicolo d’inchiesta a seguito della denuncia dei familiari, che contestano una scarsa assistenza da parte del personale medico nei riguardi della donna.

Tutto sarebbe avvenuto nel giro di un paio d’ore: dal quartiere Taverne di Nocera Superiore, residenza della donna, arriva una telefonata diretta al 118. Sono i familiari della quarantottenne, che richiedono un pronto intervento. La donna sta male, è preda di una crisi d’ansia. I parametri vitali sarebbero risultati buoni, così come accurata sarebbe stata la stessa visita. A quel punto il medico avrebbe rassicurato la famiglia, precisando che il ricovero in ospedale non era necessario eppure la donna è deceduto, quindi adesso saranno le indagini a mettere luce sulla vicenda.

Come pulire gli scarichi di casa in modo corretto ed efficace

Non è cosa molto gradita alle casalinghe e pure di tanto in tanto va fatto. Pulire gli scarichi, infatti, è un vera e propria scocciatura ma oggi è possibile mettere fine allo sporco con metodi del tutto naturali. Non c’è bisogno, insomma, di fare riferimento a un idraulico, così come non è obbligatorio mettersi in cerca di prodotti chimici, che magari si vorrebbero evitare perché ritenuti inquinanti o tossici.
Basta, invece, ricorrere al caro e vecchio sturalavandini, in abbinamento con l’aceto e il bicarbonato di sodio: sostanze innocue che assicurano una pulizia completa e impeccabile, e al tempo stesso garantiscono un’igiene completa, eliminando tutti i cattivi odori e cancellando gli intasamenti che causano tanti problemi. L’importante è che gli scarichi domestici vengano puliti con regolarità, non meno di una volta ogni 30 giorni: occorre armarsi di pazienza e tenacia, ovviamente, oltre che di un po’ di olio di gomito. Ecco come fare:

1- Acqua bollente
Il primo rimedio consiste nell’utilizzare della semplice acqua bollente: dopo averne fatta bollire almeno un litro, è sufficiente versarla all’interno dello scarico che si vuole liberare per fare sì che le tubature non risultino più ostruite. 2- Aceto e bicarbonato
Usati in parti uguali, il bicarbonato di sodio e l’aceto si rivelano molto efficaci. Dopo aver versato 100 ml di aceto e 100 grammi di bicarbonato nello scarico che si intende pulire, si copre il tubo con un tappo per evitare che la reazione chimica dia problemi e il composto fuoriesca.
Dopo alcuni minuti, occorre aggiungere altro aceto e coprire di nuovo. A quel punto si risciacqua con dell’acqua bollente: anche il lavandino più sporco sarà liberato.
3- Candeggina
La candeggina può essere adoperata unicamente nel caso in cui lo scarico sia connesso con le fogne pubbliche.
Essa consente di eliminare anche gli odori più fastidiosi, oltre che di pulire in modo efficace: dopo averla versata, è necessario aspettare una decina di minuti perché faccia effetto.
4- Sale grosso
Può risultare sorprendente, ma l’azione del sale grosso è decisamente efficace quando si tratta di liberare gli scarichi: e, per di più, costa davvero poco.
Tutto quello che bisogna fare è versare quattro o cinque cucchiai di sale all’interno dello scarico, insieme con la stessa quantità di bicarbonato di sodio; dopo avere aggiunto dell’acqua bollente, è sufficiente aspettare qualche minuto per ottenere i risultati desiderati.
5- Sturalavandini
Ovviamente, non si può fare a meno di uno sturalavandini, strumento indispensabile per trattare i casi più complicati: si tratta del metodo più tradizionale ma anche di quello più utile.
Anche se non si è degli idraulici esperti, vi si può ricorrere senza problemi.
6- Detersivi per i piatti
Anche i detersivi per i piatti realizzati con ingredienti naturali possono servire per pulire gli scarichi di casa: mischiati con dell’acqua calda e lasciati in azione per non meno di 20 minuti, garantiscono risultati ottimali.
Ovviamente, tale metodo può essere impiegato non solo per gli scarichi del bagno, ma anche e soprattutto per gli scarichi della cucina, che non di rado rischiano di intasarsi per colpa dei residui di cibo che rimangono incastrati

Refezione scolastica, assunzioni in cambio di appalti: 17 misure cautelari

Il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip a carico di 17 persone ritenute, a vario titolo, responsabili di associazione per delinquere e di turbata libertà degli incanti, corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio, frode in pubbliche forniture e falsità ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale, nonché estorsione e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Tra queste sei sono finite in carcere, cinque ai domiciliari, tre hanno ricevuto il divieto di dimora e tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Tra questi l’ex vice sindaco del Comune di Maiori (Salerno), tre dirigenti e un dipendente dei comuni di Solofra (Avellino), Montoro Inferiore (Avellino) e Sant’Agnello (Napoli).
Ricostruendo gli eventi, le indagini hanno portato a dati inquietanti: il cibo servito ai bambini era di provenienza incerta e talvolta scaduto, non a caso i bambini spesso hanno accusato malori dopo i pasti. Confezioni di pomodori provenienti dalla Cina venivano etichettate come prodotte in Italia.
Le scuole materne ed elementari coinvolte riguardano i comuni di Casalnuovo e Sant’Agnello (Napoli), Montoro Inferiore e Solofra (Avellino), Maiori e Padula (Salerno).
L’organizzazione si serviva di referenti territoriali, preferibilmente donne, le quali, forti delle rapporti collusivi vantati con alcuni membri delle diverse commissioni di gara, veicolavano agli stessi informazioni negative – talvolta non veritiere – sul conto delle ditte concorrenti, che venivano fatte oggetto di una vera a propria attività di “dossieraggio” al fine di determinarne l’esclusione dalla gara.
Inoltre è stata accertata l’esistenza di veri e proprio rapporti corruttivi tra i referenti delle imprese indagate e amministratori, funzionari e dipendenti pubblici dei comuni interessati dalla gare di appalto per la refezione scolastica. Quest’ultimo in cambio dell’assunzione di familiari o di altre persone di fiducia, adottavano provvedimenti amministrativi in corso di gara, volti a privilegiare l’assegnazione degli appalti agli indagati. Spesso comunicavano notizie riservate, relative ai pianificati controlli sanitari e amministrativi da parte degli organi preposti.

Cachi: proprietà terapeutiche e benefici

L’organismo può ricavare molte cose positive assumendo cibi come i cachi. Non  è un frutto molto diffuso e amato, eppure serba ottime qualità. A produrre questi dolci frutti è l’albero dei cachi, il cui nome scientifico è Diospyros Kaki, che appartiene alla famiglia   delle Ebenacee e proviene dall’Asia: proprio nel continente asiatico, diversi di questi alberi furono in grado di sopravvivere alla bomba atomica di Nagasaki; caratteristica che conferì loro il soprannome di “Alberi della Pace”.

I cachi contengono, fra le altre cose, in prevalenza acqua, fibre, vitamine la A e la C e sali minerali, come il potassio, il manganese, il fosforo, il selenio, il calcio, il magnesio e il sodio. Una delle loro qualità è proprio quella di dare energia al corpo. Grazie al contenuto di vitamina C, i cachi sono in grado di potenziare le difese dell’organismo e rafforzare, dunque, il sistema immunitario: il corpo è, quindi, in grado di difendersi maggiormente dalle aggressioni batteriche.

 I cachi vantano, inoltre, delle proprietà depurative e diuretiche: queste caratteristiche sono, infatti, fornite dalla presenza di potassio.

Macchie sul campo visivo: ecco cosa sono

Ci sono alcune persone che spesso si accorgono di piccole macchiette che invadono il campo visivo, ma vi siete mai chiesti a cosa sono dovute? Per osservarle meglio si deve fissare il cielo o una superficie bianca.

Si tratta di strane macchie allungate che galleggiano da un punto all’altro e che sembrano muoversi sincronizzate con il nostro movimento oculare. In medicina questo fenomeno visivo si chiama miodesopsia, più comunemente come ‘’mosche volanti’: si tratta di alcune impurità presenti nel corpo vitreo, il materiale che copre gran parte del globo oculare.

Poiché il corpo vitreo non si rigenera, di solito le miodesopsie compaiono con l’avanzare dell’età, ma a seconda dei casi possono verificarsi anche durante la giovinezza. Non si tratta di una patologia quindi potete continuare a stare tranquilli. Di tanto in tanto, un controllo dall’oculista però, non può che fare bene.

L’Apocalisse tra 10 anni: città sommerse e deserti

In due studi pubblicati sulle riviste Pnas e Science Advances non si parla di ciò che potrebbe accadere tra 50 o 100 anni ma appena 10. Un disastro climatico che potrebbe causare la desertificazioni di alcuni Paesi e l’allagamento di altri, facendo nascere una vastissima comunità di “rifugiati climatici”.

50 milioni di persone, infatti, vedrebbero innalzato il livello del mare di 60 metri, città come New York, Berlino, Shanghai, Londra e Parigi sarebbero sommerse. Il mondo sta rischiando seriamente di superare il tetto massimo per l’aumento della temperatura globale fissato a due gradi rispetto ai livelli preindustriali, l’Apocalisse sulla Terra.

“Se dovessimo bruciare tutte le riserve di combustibili fossili, questo eliminerebbe la calotta antartica e provocherebbe un innalzamento permanente del livello del mare senza precedenti nella storia umana” ha spiegato Ricarda Winkelmann, autrice dello studio.

Come potremmo proteggerci da questa apocalisse?

Michelle Hunziker: “Tomas mi ha nascosto gli anticoncezionali, vuole un altro figlio”

Il gossip li vede spesso in crisi Michelle Hunziker e Tomaso Trussardi e invece, i due sono più uniti che mai: sorprendentemente la showgirl conduttrice di ‘Striscia la notizia’ , in un’intervista al settimanale ‘Oggi’, ha fatto capire in maniera piuttosto esplicita quanto il desiderio di aumentare i membri della già numerosa famiglia sia ardente nel focoso marito.
Già mamma di Aurora Ramazzotti e delle piccole Sole e Celeste nate a poco più di un anno di distanza, Michelle si sente pronta ad affrontare un’altra gravidanza e ha dichiarato che il quarto figlio prima o poi ci sarà, considerando le ‘tattiche’ usate dal marito e rivelate al giornale.
Ecco le parole di Michelle: “Un altro bambino? Sì, lo farò. Tomaso non vede l’ora di fabbricare una nuova creatura. Che sia maschio o femmina non importa, per lui basta che facciamo un altro bambino. Una sera torno a casa da una cena, vado a prendere la pillola anticoncezionale e al suo posto trovo una Zigulì. Per fortuna è più grande della pillola. Un altro figlio ci sarà. Ma voglio che Celeste compia almeno due anni, due anni e mezzo. C’è anche Sole. Ho voglia di godermi le mie due bambine che sono ancora piccole. Poi c’è la mia cagnolina Lilli che si suicida se ne faccio un altro. Ha dovuto elaborare la nascita di Sole, poi quella di Celeste, e ora è lì che fa la guardia alle due culle. Con un’altra come fa?
A fare maggiori pressioni, dunque, sarebbe il marito e già padre delle due bimbe, messo a freno dalla Hunziker che preferisce godersi le due ultime arrivate prima di procedere con il tanto atteso erede maschio che, quando arriverà, – perché, a questo punto, arriverà – sarebbe il primo per entrambi.
Ma a tutti sorge una domanda: come lo chiameranno? Marte? Ai posteri l’ardua sentenza…

Rivoluzione per le auto: addio al certificato di proprietà, ecco cosa cambierà

A quanto pare dovremmo dire presto addio al certificato di proprietà di autoveicoli nella sua versione cartacea, dal 5 ottobre sarà infatti digitale, si trasformerà in un codice, una password che connettendosi online darà accesso alle informazioni prima presenti nel libretto. È quanto si apprende da fonti a lavoro sull’operazione. La novità anticipa il dlgs di attuazione della riforma Madia, che porterà a documento unico con i dati sia di proprietà che di circolazione.
Il processo di dematerializzazione proseguirà, andando prima a toccare tutti i documenti legati alle pratiche di proprietà (atti di vendita e passaggi) per concludersi con la digitalizzazione di tutto l’iter. Insomma ad opera completata, nei prossimi mesi, le procedure relative alla proprietà saranno tutte digitalizzate. Ovviamente si parte dai nuovi veicoli e da quelli che passano di mano. Ma del tema se ne parlerà ancora, visto che nel primo pacchetto di decreti attuativi della riforma della P.A. dovrebbe rientrare anche il libretto unico, che rimpiazzerà quello rilasciato dal Pra (Pubblico registro automobilistico, gestito dall’Aci) e quello di competenza della Motorizzazione (che risponde al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti).