Il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip a carico di 17 persone ritenute, a vario titolo, responsabili di associazione per delinquere e di turbata libertà degli incanti, corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio, frode in pubbliche forniture e falsità ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale, nonché estorsione e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Tra queste sei sono finite in carcere, cinque ai domiciliari, tre hanno ricevuto il divieto di dimora e tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Tra questi l’ex vice sindaco del Comune di Maiori (Salerno), tre dirigenti e un dipendente dei comuni di Solofra (Avellino), Montoro Inferiore (Avellino) e Sant’Agnello (Napoli).
Ricostruendo gli eventi, le indagini hanno portato a dati inquietanti: il cibo servito ai bambini era di provenienza incerta e talvolta scaduto, non a caso i bambini spesso hanno accusato malori dopo i pasti. Confezioni di pomodori provenienti dalla Cina venivano etichettate come prodotte in Italia.
Le scuole materne ed elementari coinvolte riguardano i comuni di Casalnuovo e Sant’Agnello (Napoli), Montoro Inferiore e Solofra (Avellino), Maiori e Padula (Salerno).
L’organizzazione si serviva di referenti territoriali, preferibilmente donne, le quali, forti delle rapporti collusivi vantati con alcuni membri delle diverse commissioni di gara, veicolavano agli stessi informazioni negative – talvolta non veritiere – sul conto delle ditte concorrenti, che venivano fatte oggetto di una vera a propria attività di “dossieraggio” al fine di determinarne l’esclusione dalla gara.
Inoltre è stata accertata l’esistenza di veri e proprio rapporti corruttivi tra i referenti delle imprese indagate e amministratori, funzionari e dipendenti pubblici dei comuni interessati dalla gare di appalto per la refezione scolastica. Quest’ultimo in cambio dell’assunzione di familiari o di altre persone di fiducia, adottavano provvedimenti amministrativi in corso di gara, volti a privilegiare l’assegnazione degli appalti agli indagati. Spesso comunicavano notizie riservate, relative ai pianificati controlli sanitari e amministrativi da parte degli organi preposti.

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