Non poteva che accadere a Medjugorje, nel paesino sperduto tra i monti della Bosnia Erzegovina. I fedeli avevano appena finito di pregare la Via Crucis sul Monte Kricevac e finalmente, dopo tante preghiere e salite ripide, siamo arrivati con il resto del gruppo alla grande Croce.
Insieme al gruppo vi è un giovane ragazzo siciliano di 23 anni proveniente da Favara. Il suo nome è Dino Stuto, si trova in pellegrinaggio a Medjugorje con la sua famiglia per ringraziare colei che ormai è definita da tutti la Gospa, la Regina della Pace.
Dino ha raccontato del suo incidente avvenuto nel 2010, in prossimità del ferragosto. Ecco le sue parole: “Il 13 agosto del 2010 esco a bordo del mio motorino per andare in spiaggia, all’improvviso un auto non si ferma allo STOP e vengo travolto in pieno. Mi ritrovo a terra agonizzante, qualcuno cerca di chiamare l’ambulanza, ma subito si ferma un passante. Era un medico che aveva appena finito il servizio in ospedale e nel sedile posteriore della sua auto aveva un respiratore che subito ha adoperato per salvarmi la vita prima che arrivasse l’ambulanza. Se non fosse arrivato quest’ angelo, forse a quest’ora non sarei qui. Poi sono stato portato all’ospedale di Agrigento e subito dopo mi hanno trasferito in elicottero a Palermo. La situazione era grave, i medici non davano speranza ai miei genitori. Avevo delle emorragie al fegato, le braccia, il femore e la spalla rotta, un ematoma in testa e la febbre alta che non consentiva ai medici di intervenire. Mi hanno operato ai polmoni, in tutto sono stato sottoposto a 14 operazioni e due mesi di coma. I medici dicevano ai miei genitori che le possibilità che io tornassi in vita erano ben poche, se mi fossi svegliato sarei rimasto un vegetale sulla carrozzina. Mia madre per tutti quei mesi mi benediceva con l’acqua benedetta”.
Ma oggi è tutto cambiato per lui: “Oggi ho scalato il Kricevac con le mie gambe, sono in piena salute e sono qui per ringraziare la Regina della Pace per avermi salvato dalla morte quel giorno e per avermi restituito alla vita”.
Solo i credenti potranno capire cosa è stato a salvare quest’uomo.
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Kate dopo Simoncelli si rifà una vita con il nuovo fidanzato
“Con delle mie amiche stiamo organizzando una vacanza. Pensavamo a qualche isola greca. Mykonos, forse. È il nostoa primo viaggio da single, fino all’anno scorso partivamo con in ragazzi“: queste le dichiarazioni di Kate a sette mesi dal tragico incidente, che ha causato la morte del suo esuberante fidanzato. E da allora sono trascorsi più di due anni, durante i quali tante altre cose sono cambiate, ma non dentro di lei, non Kate, che vive ancora a Coriano, perché “qui dopo pranzo in dieci minuti sei in spiaggia con gli amici“.
In questi giorni la bella Kate si è goduta il mare di Fiorenzuola di Focara, in provincia di Pesaro: qui la spiaggia libera è raggiungibile solo se accompagnati da una navetta, che scende una collina che dà su un panorama davvero mozzafiato. Per chi vive sulla riviera romagnola è un luogo davvero imperdibile. Con lo loro anche la sorella di Marco, Martina, che intanto è diventata grande e bella, solare proprio come suo fratello. Si sta rifacendo una vita ma con il cuore il ricordo è sempre rivolto al suo ex scomprarso prematuramente. Ecco la foto del suo nuovo amore.
Ecco la bellissima sorpresa alla radio per una mamma che ha perso il figlio
Solo pochi mesi fa Michelle ha perso il figlio 19enne, deceduto in un incidente sul lavoro. Mentre sostanva dal lato passeggeri in auto sente qualcosa di strano alla radio: riceve una bellissima sorpresa. Come potete vedere dal video lo speaker annuncia che grazie alla generosità di alcuni utenti il mutuo che grava sulla sua famiglia sarà pagato per sei mesi e il cantiere di ristrutturazione verrà completato.
Ecco la reazione commovente di Michelle. Suo figlio non potrà mai ritornare in vita ma in qualche modo, dal cielo, ha fatto ancora sentire l’amore che ha provato e prova nei confronti dei suoi genitori.
Era in gita con gli amici il 14enne annegato nel lago di Como
Il 14enne morto annegato nelle acqua del lago di Como, ha origini africane ed era residente a Seveso, in Brianza. Era lì con alcuni amici. Non era solo quando ha cercato di chiedere aiuto: un passante ha provato in tutti i modi di salvarlo, ma per lui non c’è stato nulla da fare
Il ragazzo è annegato precisamenti nei pressi di Villa Geno. Si chiamava Josping, ed era andato a Como con gli amici per trascorrere una giornata al lago. Subito dopo il tuffo, ha avuto difficoltà a nuotare e non è mai più riemerso. Non è ancora chiaro il motivo del suo annegamento.
Il passante che ha tentato di soccorrerlo era un profugo pachistano. E’ stato ripescato più tardi dai vigili del fuoco. I medici del 118 hanno tentato di rianimarlo, ma per il quattordicenne non c’è stato nulla da fare.
Bologna sotto Choc: 11enne si sente male in volo e muore dopo l’atterraggio
Era insieme ai genitori e pare soffrisse di patologie pregresse l’11enne che ha perso la vita all’aeroporto di Marconi, Bologna. Per il ragazzino, il 118 è intervenuto immediatamente. I soccorritori hanno provato a rianimarlo, ma senza riuscirci.
Il bambino, riferisce una nota del Marconi, «con evidenti malformazioni congenite» ha accusato problemi respiratori durante il volo ed è successivamente deceduto a bordo.
Il personale del 118 sopraggiunto con l’auto medica, salito a bordo, ha quindi continuato la procedura di rianimazione avvenuta sul veicolo, intubando il paziente e somministrandogli i farmaci previsti, ma il paziente è sempre rimasto in asistolia. Dopo circa 40 minuti di pratiche di rianimazione – prosegue sempre l’aeroporto – il personale medico ha purtroppo dovuto constatare il decesso del passeggero».
Il 19enne Michele non ce l’ha fatta: è morto 20 giorno dopo l’incidente in auto
Tutti avranno sentito parlare ai telegiornali di Michele Siani, ebolitano di 19 anni, morto in un incidente stradale che ha coinvolto anche l’adolescente Federica Vitale, morta anch’essa nel terribile incidente avvenuto sulla via che porta al mare, in litoranea. Due vite spezzate dall’impatto in auto avvenuto a Battipaglia il 16 luglio scorso.
Il cuore di Michele ha smesso di battere durante la notte all’ospedale di Battipaglia, dove il giovane era stato ricoverato subito dopo lo schianto contro un camion. Michele Siani era in auto perchè stava recandosi in spiaggia a bordo della sua Matiz con tre amici. Tra loro, anche Federica Vitale, amica di Michele, morta la settimana scorsa. I due ragazzi vivevano nello stesso quartiere e purtroppo hanno lasciato questo mondo troppo presto.
Caso Maurantonio, nuovi rilievi tecnici: “Non si lanciò nel vuoto”
A quanto pare, gli ultimi rilievi tecnici, hanno dimostrato che Domenico Maurantonio non si è lanciato di sua volontà dal quinto piano dell’hotel Da Vinci di Milano. Ciò è stato dimostrato da una simulazione sulla dinamica della caduta dello studente 19enne di Padova, in gita con i compagni del liceo Nievo, realizzata dai periti della famiglia Maurantonio.
I tecnici, coordinati dall’avvocato Eraldo Stefani, hanno effettuato altre rilevazioni che confermerebbero come lo studente non si è lanciato nel vuoto ad una altezza di circa 15 metri. Il caso resta ancora irrisolto a distanza di mesi: si attendono le testimonianze di alcuni studenti del liceo di Domenico che potrebbero determinare una svolta nelle indagini e fare chiarezza su questa terribile vicenda.
Cagliari, malato di sla muore ustionato dopo una sigaretta
Una terribile vicenda quella che ha visto protagonista un uomo di 57 anni malato di sla, morto ustionato dopo essersi acceso una sigaretta. La dinamica dei fatti ha interessato Cagliari, poiché l’uomo originario di Onanì viveva a Quartu. Aveva deciso di fumarsi una sigaretta, ma il fiammifero è caduto sulla coperta chimica scatenando l’incendio.
È stato condotto immediatamente all’ospedale, ma purtroppo ha perso la vita pochi istanti dopo a causa delle gravissimi ustioni riportate sul corpo. L’incendio è scoppiato all’interno della sua dimora e, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti che stanno indagando sul caso, sarebbe stata proprio una semplice sigaretta a causare la sua morte.
L’uomo, malato di sla, si trovava sulla sua carrozzina quando il dramma è avvenuto: il fiammifero sarebbe caduto alla base della struttura, provocando l’incendio. Al momento del fatto la vittima si trovava sola in casa e le sue condizioni fisiche non gli hanno dato alcuna possibilità di sopravvivenza. Non è riuscito a spegnere le fiamme a causa della sua disabilità.
La moglie è rientrata dopo poco e ha subito notato il fumo uscire dalla finestra. Ha cercato di placare l’incendio senza esiti positivi, aiutata dai vicini. Il 57enne è stato portato all’ospedale di Brotzu e presentava ustioni sul 90% del corpo: impossibile salvarsi. A seguito della vicenda, la moglie ha avuto un malore. Per investigare sulla vicenda sono intervenuti anche gli specialisti della Scientifica per effettuare tutti i rilievi del caso.
Morto il re del Blues B.B. King a Las Vegas
E’ una delle leggende in campo musicale, esempio per moltissimi musicisti. B.B. King è un cantante che ha fatto la storia del blues ma purtroppo ci ha lasciato anche lui ieri all’età di di 89 anni. Secondo quanto riporta Hollywood Reporter, l’artista era malato diabete ed era stato più volte ricoverato in ospedale nelle ultime settimane.
B.B. King non si esibiva più dall’ottobre scorso, quando cancellò il tour che stava compiendo dopo un malore durante uno spettacolo. Ora tutti i suoi fan e i colleghi gli dicono addio con frasi e canzoni che possano ricordarlo nel migliore dei modi.
Andrea Gabriele, musicista dei Clap Rules muore a 33 anni
Alessio Gabriele era noto in ambito musica per essere il musicista, sound engineer e produttore dei Clap Rules. Il 33enne è morto ieri all’ospedale di Pescara a causa di un aneurisma che, dovuto a una patologia cerebrale che gli era stata diagnosticata qualche tempo. Proprio per questa patologia l’uomo avrebbe dovuto sottoporsi ad un’operazione la settimana prossima a Milano ma purtroppo la malattia l’ha portato via troppo in fretta.
La patologia che, come si scopre oggi, lo ha gettato anche nello sconforto, portandolo a scrivere un messaggio all’amico Luigi Pagliarini, lo scorso gennaio. Una mail dal titolo “Spero che non dovrà mai servire” e che raccontava quello che succedeva nel suo cervello e che oggi è stata resa pubblica su Facebook:
“Luis, spero non dovrà mai servire, ma preso dallo sconforto scrivo questa lettera a te, che nel caso la tirerai fuori… So che mi aiuterai. Non riesco a chiudere gli occhi… fammi scrivere questo.. Quello che penso ora é che siamo tutti diversi, ed ognuno di noi vive la sua esistenza diversa dalle altre. Lunga, corta, intensa, noiosa, tutti diversi. Forse quello che ha reso un po’ speciale la mia esistenza é stato questo bizzarro traffico nel mio cervello. Che mi ha reso così creativo, sensibile e per assurdo così razionale.
Quello che é importante per me é che tutti voi che mi siete stati a fianco, non dimentichiate mai il fatto che io vi ho sempre semplicemente amato. Tutti. Belli e brutti. Buoni e cattivi. Fedeli e traditori. E che nulla é stato più importante per la mia ricerca della felicità che questo. L’avere attorno persone che vogliono essere amate. Niente altro é così gratificante.
Grazie.”
Una lettera che indubbiamente commuove e fa riflettere sull’importanza della vita.