Dal settimanale GIALLO arrivano nuove importanti novità sul caso Elena Ceste, madre di quattro figli uccisa dal marito. I giornalisti che si stanno occupando del suo terribile omicidio hanno avuto la conferma, da parte degli inquirenti incaricati delle indagini, che Michele Buoninconti avrebbe tentato una sorta di depistaggio direttamente dal carcere, come nei migliori film d’azione americani.

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Secondo il settimanale, a distanza di due mesi dalla sua presenza in carcere, Michele si sarebbe ricordato di avere due telefoni cellulari che, se nelle mani sbagliate, avrebbero potuto peggiorare la sua attuale situazione. Per questo motivo, l’uomo ha deciso di affidare un incarico piuttosto importante al fratello Salvatore.

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Lo zio avrebbe dovuto chiamare i nipotini, dicendo loro di far sparire due telefoni del loro papà. Per poterli prendere, i giovani avrebbero dovuto chiedere l’aiuto dei nonni. “Dovete dire a nonna Lucia di andare a prendere quei due telefoni: uno è in casa a Govone (dove i bambini vivono) e l’altro è sul davanzale della casa di Costigliole (dove vivevano quando Elena Ceste era ancora in vita)”.

Secondo le ultime indiscrezioni, una volta recuperati, i telefoni sarebbero dovuti essere impacchettati dalla nonna e consegnati a Romina Secco. Quest’ultima sarebbe la madre di un compagno di classe dei figli del presunto killer, con il quale avrebbe stretto una relazione piuttosto intima. La donna avrebbe dovuto consegnare i telefoni e occultare ogni prova che potesse incriminare ulteriormente Michele. Purtroppo per lui, tutto si è fermato a nonna Lucia, la quale a seguito delle richieste piuttosto strane da parte dei nipoti, ha deciso di riferire tutto alle forze dell’ordine.

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