Una molletta sull’orecchio per guarire tutto il corpo

È una tecnica molto antica. Si chiama auricoloterapia è nata in Oriente più di 3000 anni fa ed è giunta fino a noi grazie agli Egizi e alle tradizioni popolari che l’hanno mantenuta nel corpo dei secoli. L’auricoloterapia o riflessologia auricolare si basa sul fatto che all’orecchio arrivano i riflessi di tutti gli organi e le parti del corpo, esattamente come accade per la pianta dei piedi e i palmi delle mani. I punti riflessi sonopunti ricchi in terminazioni nervose e vascolarizzazione che, una volta stimolati con le mani o strumenti appuntiti (non aghi), inviano impulsi al cervello, scatenando specifici fenomeni fisiologici e biochimici, come il rilascio di neurotrasmettitori, ovvero sostanze che hanno la funzione di far parlare tra loro parti differenti del cervello: sono proprio questi fenomeni che portano a un riequilibrio della parte del corpo corrispondente al punto stimolato.
Se volete apportare dei benefici al vostro corpo non dovrete fare altro che fare pressione sul punto che indica la zona che volete curare.

orecchie punti
1 – SPALLE E SCHIENA
2 – ORGANI INTERNI
3 – ARTICOLAZIONI E LEGAMENTI
4 – SENO E GOLA
5 – DIGESTIONE
6 – TESTA E CUORE

Chaga, il fungo della salute

La natura è fonte della nostra vita ed è per questo che non dovremmo mai dimenticare che i maggiori rimedi per le nostre carenze fisiche sono proprio da trovare in essa. Stiamo parlando di un fungo che esiste in natura e cresce in Nord America, Siberia, Asia di nome Chaga che è una sorta di elisir di lunga vita. Il fungo, infatti, può allungare la vita, e ha la forza di debellare le cellule tumorali.
Inolte, questo fungo possiede notevoli capacità di antinfiammatorio e anti-invecchiamento. Pare che chi ne faccia un uso prolungato nel tempo tarda a vedere sul proprio viso le prime rughette e ha una pelle davvero invidiabile. Rende, infatti, il volto radioso e luminoso.
Pare che abbia anche altri usi e il suo prezzo, su internet, non supera i 20 euro.

Cosa dovresti sapere sul pane nero al carbone

Non tutti sono informatissimi circa il cibo che mangiano. Il pane nero, ad esempio, non è un alimento che molte persone amano mangiare. C’è da dire che comunque c’è molto da sapere.
L’uso massiccio di questo pane sta riscuotendo un successo sempre maggiore nel nostro paese. Cerchiamo, per quanto è possibile, di fare un po’ di chiarezza, nonostante non siano ancora usciti studi scientifici qualificati in grado di chiarirci definitivamente la faccenda.
Partiamo dal colore. Il nero è dovuto all’aggiunta di carbone vegetale alla ricetta classica del pane. Il carbone vegetale si ottiene dal legno di pioppo, salice e altre essenze.
Il primo uso che si è fatto di questo tipo di pane è stato in ambito medico. Per la sua grande capacità assorbente, trattenendo liquidi, gas, tossine, è l’ideale per i disturbi gastrointestinali, come meteorismo e diarrea. Viene anche impiegato nel caso d iavvelenamenti per agevolare l’assorbimento della sostanza ingerita.
In America ne viene però vietato l’uso alimentare a causa della sua potenzialità cancerogena. Siccome non si può escludere in maniera assoluta la presenza di benzopirene e altri idrocarburi policiclici aromatici altamente nocivi si è proibito.
Noi invece lo possiamo consumare liberamente perché ci atteniamo a una ricerca del 2012 (a dire il vero un po’ datata) condotta dalla Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare. Lo studio è stato finalizzato alla valutazione della sicurezza del carbone vegetale (E 153) utilizzato appunto come colorante aggiunto al normale impasto del pane.

10 cibi per abbassare il colesterolo

Alti livelli di colesterolo cattivo sono stati associati ad un maggiore rischio di contrarre malattie cardiache. La blogger di Natural News Amy Goodrich ha stilato laclassifica dei 10 migliori cibi per abbassare il colesterolo in maniera naturale. Eccoli di seguito:

1) Mandorle Le mandorle contengono un composto speciale che previene l’ossidazione del colesterolo LDL. Questo è importante per evitare di danneggiare le pareti dei vasi sanguigni e ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Ovviamente devono essere mangiate con la buccia, dato che è lì che il prezioso composto si trova.
2) Verdure Verdure come gli spinaci e il cavolo sono ricche di luteina, un composto utilizzato per combattere la degenerazione maculare. Ma può anche aiutare a ridurre il rischio di malattie cardiache.Prevengono gli accumuli di colesterolo e l’ostruzione delle arterie.
3) Avocado L’avocado contiene gli acidi grassi monoinsaturi, che fanno bene al cuore, il β-sitosterolo, che abbassa il colesterolo cattivo, tiene le lipoproteine ad alta densità (il colesterolo buono) sotto controllo, e infine riduce la quantità di colesterolo assorbita dagli altri cibi che si ingeriscono.
4) PomodoriIl licopene, l’antiossidante che dà ai pomodori il colore rosso, può anche aiutare a diminuire il colesterolo. I pomodori, se cucinati o conditi con dell’olio d’oliva, aiutano il corpo ad assorbire più licopene.
5) Aglio L’aglio non è soltanto un alimento ottimo per insaporire i cibi, ma porta anche dei benefici alla salute: protegge il cuore, riduce il rischio di trombosi e la pressione sanguigna, abbassa il colesterolo ed evita che le arterie si ostruiscono.
6) Fagioli, piselli e lenticchie Fagioli, piselli e lenticchie sono ricchi di fibre solubili che abbassano il colesterolo. Quando queste fibre entrano in contatto con l’acqua formano una sorta di gel che unisce acidi e colesterolo. Questo impedisce al colesterolo di penetrare nel nostro organismo e viene eliminato dalle feci. Gli studi hanno dimostrato che basta mangiarne un po’ tutti i giorni per abbassare il colesterolo del 10% in un paio di settimane.
7) Mirtilli I mirtilli sono uno degli alimenti più ricchi di sostanze nutritive. Contengono antiossidanti, vitamine, minerali e fibre in abbondanza, sostanze che aiutano a mantenere il colesterolo sotto controllo.
8) Farina d’avena e orzo Farina d’avena e orzo sono un’altra ottima fonte di fibre solubili, che scaricano tossine e colesterolo. Quando li comprate assicuratevi che non contengano additivi ad alto contenuto di zucchero.

9) Omega-3Gli Omega-3 sono una categoria di acidi grassi essenziali che si trovano in pesce semi e noci. Fanno bene al cuore, riducono il rischio di trombosi, abbassa la pressione del sangue e il colesterolo cattivo.

10) Semi di cacaoGli antiossidanti del cacao prevengono l’ossidazione del colesterolo cattivo e mantengono le arterie pulite.

L’atlante e il sistema nervoso autonomo (sistema nervoso parasimpatico)

Tutti accusiamo questi disturbi, chi più, chi meno. Stiamo parlando dei Disturbi gastrointestinali, aritmia cardiaca, sensazione di torpore, disturbi della sensibilità, stanchezza cronica, disturbi del sonno, malfunzionamento degli organi di senso… Avresti mai detto, che un singolo osso, possa essere responsabile di tutti questi disturbi?
Le pressioni generate dall’Atlante disallineato, sulle relative strutture, sono costanti! Intorno alla vertebra Atlante scorrono diversi nervi che fanno parte del sistema nervoso autonomo. In totale dal cervello hanno origine 12 nervi cranici, distribuiti a coppie, rispettivamente una a destra ed una a sinistra.
Il nervo vago, o decimo nervo cranico, è il nervo più grande e più importante del sistema nervoso parasimpatico (fa parte del sistema neurovegetativo) ed è coinvolto nella regolazione delle funzioni di quasi tutti gli organi interni. Il nervo vago innerva la laringe, la faringe, l’esofago superiore, parte del meato uditivo esterno, il cuore, i polmoni, lo stomaco, l’intestino e perfino alcuni muscoli.
Il nervo accessorio, detto anche undicesimo nervo cranico, è un nervo motorio, in altre parole regola l’attività muscolare. Tra i vari muscoli controllati dal nervo accessorio troviamo il trapezio (musculus trapezius) e lo sternocleidomastoideo (musculus sternocleidomastoideus) o SCM.
Il nervo glossofaringeo, anche detto nono nervo cranico, è il nervo che porta i segnali dalla parte posteriore della lingua al cervello e innerva i muscoli della faringe. E’ importante per la deglutizione e l’attivazione della ghiandola parotide.
I tre nervi cranici sopra descritti discendono dal cranio attraverso il forame giugulare, che si trova proprio davanti all’Atlante. Esattamente in questa strettoia accade ciò che nella medicina tradizionale è praticamente sconosciuto: il malposizionamento dell’Atlante può esercitare una pressione sui nervi sopracitati e scatenare dolori che risultano inspiegabili ai medici.
Ma ecco la buona notizia: con un solo trattamento, il malposizionamento dell’Atlante può essere risolto.

La dieta dell’intestino sano promette di fare miracoli

È stata studiata da Kathie Madonna Swit e promettere grandissimi risultati per chi ha la voglia di perdere i chili superflui.
È una dieta sana che va fatta seguendo 7 regole:
1. Fare attenzione agli zuccheri
2. Scegliere con attenzione i grassi: quelli animali aumentano i batteri nell’intestino.
3. Cercare di evitare i FodMap, ovvero latte e formaggio,a glio, yogurt alla soai, orzo, frumento, pere, mele e cipolle: se si ha un intestino sensibile possono causare l’accumulo di gas e gondire.
4. Favorire un’alimentazione che include cibi probiotici.
5. Mangiare cereali integrasi senza glutine
6. Non bere più di un caffè al giorno.
7. Favorire i cibi fermentati: sono nemici del colon irritabile.

Trombosi venosa: come riconoscere i sintomi della malattia

La trombosi venosa è una malattia che provoca la formazione di coaguli di sangue nelle vene del corpo che trasportano il sangue verso il cuore e i polmoni. Il suo sintomo più evidente è un dolore forte e bruciante simile ad un crampo in corrispondenza dell’arto colpito dal problema.
La trombosi venosa è una malattia molto comune che colpisce le vene del corpo che trasportano il sangue verso il cuore e i polmoni. Causa la formazione di un trombo, cioè un coagulo sanguigno che provoca l’occlusione del vaso, ostacolando la circolazione. Il sintomo più evidente della malattia è un dolore forte e bruciante simile ad un crampo in corrispondenza dell’arto colpito dal problema.
A volte è accompagnato anche da gonfiore, arrossamento ed aumento della temperatura in quella zona. La trombosi venosa può presentarsi in seguito ad interventi chirurgici ortopedici ed addominali, a traumi che hanno comportato l’immobilizzazione dell’arto o a una lunga degenza, ma spesso è provocata anche dalla gravidanza, dalla presenza di un tumore o dall’utilizzo degli estroprogestinici, sostanze contenute in alcuni anticoncezionali. Naturalmente, i più esposti solo coloro che hanno una predisposizione genetica alla malattia ma anche quelli che seguono uno stile di vita poco sano.
Se si teme di essere di fronte ad una trombosi venosa, bisogna rivolgersi ad un medico che solitamente interverrà con una terapia anticoagulante, somministrata sottocute o endovena, seguita da un trattamento a lungo termine a base di farmaci antagonisti della vitamina K che riescono ad inibire la sintesi di alcune proteine responsabili della coagulazione del sangue. In alternativa, può essere somministrato un farmaco dagli effetti molto più rapidi che, sfruttado l’azione di una molecola capace di bloccare il fattore di coagulazione, riesce a ridurre al minimo gli effetti della trombosi venosa.

Ecco i benefici dell’acqua di riso

Sapete che l’acqua di cottura del riso non andrebbe mai buttata via? Essa viene utilizzata per pelle e capelli, ma offre anche benefici per la salute che possono aiutarci quando soffriamo di diarrea. Ricco di vitamine e sali minerali è consigliata per il trattamento di vomito e diarrea ma anche per stimolare la produzione di latte materno. In Asia viene usata spessissimo. Ecco i benefici dell’acqua di riso per la salute del corpo e per la bellezza:
– Dà energia
– Tratta i problemi gastrointestinali come diarrea, nausea, vomito, ecc.
– Può prevenire la gastroenterite
– Aiuta a regolare la temperatura corporea
– Stimola la produzione di latte materno
– Previene e cura la stitichezza
– Dona una pelle più morbida e vellutata
– Aiuta ad aprire i pori ostruiti
– Calma le irritazioni della pelle
– Crea uno strato protettivo sulla pelle
– Applicato ai capelli dona lucentezza e morbidezza.
Oserete di nuovo buttarla via?

I 5 rischi a cui andiamo incontro quando puliamo le orecchie

Esistono delle alternativa altrettanto valide e molto più sicure come delle gocce auricolari . Ecco le 5 cose tremende che possono accadere quando puliamo le orecchie.
1. I cotton fioc provocano infezioni– L’orecchio ha una sua precisa “popolazione” di batteri e, quando si introducono dei corpi esterni, si possono causare delle infezioni, delle lesioni o delle infiammazioni. I cotton fioc sono quindi un vero e proprio rischio per la salute.
2. Rimuovere il cerume non fa sempre bene – Avere piccole quantità di cerume nelle orecchie è importante per proteggerle. Il cerume ha infatti una funzione di difesa, è debolmente acido e pertanto costituisce un ambiente sfavorevole allo sviluppo di germi e funghi.
3. Si può andare incontro ad acufeni – Gli acufeni sono dei ronzii temporanei alle orecchie, come quelli che si sentono dopo i concerti con la musica a tutto volume. Possono essere causati proprio da un’eccessiva pulizia poiché così facendo si altera l’equilibrio delle orecchie.
4. Le candele per orecchie possono bruciare ed assordare – Le candele per orecchie sono state usate per secoli come rimedio casalingo nella pulizia del canale auricolare. A dispetto di quanto si è sempre pensato, non sostituiscono l’intervento del medico. Sono altamente infiammabili e possono provocare gravi danni alle orecchie se utilizzate nel modo sbagliato.
5. I cotton fioc possono far perdere l’udito – I bastoncini cotonati potrebbero far perdere l’udito se utilizzati nel modo sbagliato. Se si spinge il cerume in profondità, quest’ultimo può bloccare il canale uditivo con la conseguente perdita dell’udito. L’unico modo per rimediare in questi casi è l’intervento di un professionista.

Malattia infiammatoria pelvica: cos’è e quali sono i sintomi

Purtroppo non tutte le donne conoscono quella malattia, perché purtroppo non c’è molta informazione circa la malattia che ogni donna potrebbe avere soprattutto durante l’età più fertile. La malattia infiammatoria pelvica è un’infezione provocata da batteri o da malattie a trasmissione sessuale. Colpisce gli organi riproduttivi, le tube di Falloppio, l’utero, il collo dell’utero, le ovaie e la vagina e causa un dolore costante al basso ventre che solitamente viene sottovalutato o confuso con la sindrome premestruale.
Questa malattia potrebbe provocare diverse patologie e persino aborti. Ecco i sintomi più evidenti: dolore nella parte bassa dell’addome e alla schiena, mestruazioni prolungate, abbondanti e dolorose, crampi addominali e secrezioni vaginali diverse dal solito sono solo alcuni dei fastidi che si avvertono quando è stata contratta la malattia.

Quando si presenta anche la febbre, la nausea, il vomito, una stanchezza insolita e una sensibilità eccessiva della zona pelvica, bisogna ricorrere subito ad un consulto medico, in modo da non andare incontro a possibili complicazioni, come gravidanze extrauterine ed infertilità.
Il ginecologo, attraverso una serie di esami specifici, può confermare la malattia infiammatoria pelvica o un’altra patologia. Nei casi gravi, è necessaria anche una laparoscopia, cioè un piccolo intervento chirurgico che permette di vedere all’interno degli organi riproduttivi e di diagnosticare correttamente la malattia.