Offerta Ryianair: biglietti a 9,99 da Milano Malpensa e Orio al Serio

La notizia non sta circolando molto sul web, eppure potrebbe fare gola a molti. Stiamo parlando della Ryanair che offre fino alla mezzanotte del 3 novembre ticket aerei scontati da Malpensa e Orio al Serio per Bruxelles, Colonia, Copenaghen, Dublino, Edimburgo, Londra, Manchester e Parigi.

Offerta Ryanair: biglietti a 9,99 euro dagli aeroporti di Milano Malpensa e Orio al Serio (Bergamo). Si tratta dell’offerta invernale su oltre 370 rotte in tutta Europa, messa in campo dalla compagnia irlandese. Mezzo milione di posti in vendita a 9,99 euro per viaggiare a novembre, dicembre 2015 e gennaio e febbraio 2016. L’offerta è partita il 29 ottobre e durerà fino alla mezzanotte (ore 24) di martedì 3 novembre 2015.
Le rotte in offerta dagli aeroporti di Milano Malpensa e Orio al Serio (Bergamo) sono Bruxelles, Colonia, Copenaghen, Dublino, Edimburgo, Londra, Manchester e Parigi. Il motivo del pacchetto di sconti è spiegato da Robin Kiely di Ryanair che lo motiva con la riduzione dei prezzi del carburante prevista per l’inverno.

Una mattina alle 8 un carabiniere va dal carrozziere…

Una mattina alle 8 un carabiniere va dal carrozziere dicendogli che ha chiuso la macchina con dentro le chiavi.
Carrozziere: ha per caso lasciato il finestrino aperto di un paio di centimetri?
Carabiniere: si! Si!
Carrozziere: bene, senta, le faccio un gancio con una bacchetta di ferro in modo che lei alzando il pimpinello della portiera, riesce ad aprirla…
Passano quindici minuti e dal carrozziere entra il suo operaio, in ritardo:
Scusa il ritardo ma sono dieci minuti che sto guardando un carabiniere che cerca di aprire la portiera della macchina con un gancio e non ce la faccio più dal ridere…
Carrozziere: che cazzo ti ridi? Gliel’ho fatto su io il gancio…
Operaio: non rido per il carabiniere ma rido per il suo collega che da dentro la macchina gli dice: un po’ a sinistra… no, no, un po’ a destra…

La storia del pescatore del sud Italia e il turista di Milano

Sul molo di un piccolo porto del sud Italia un turista di Milano si ferma vicino ad un pescatore e gli domanda: “quanto tempo hai impiegato per pescare tutto quel pesce?”
Il pescatore risponde: “non ho impiegato molto tempo“.
E il turista: “ma allora, perché non è stato più tempo a pesca, per pescare più pesce?“
Il buon uomo gli spiega che quella esigua quantità è esattamente ciò di cui ha bisogno per soddisfare le sue esigenze, quelle della sua famiglia e per mantenere la sua modesta attività.
Il turista allora chiede: “ma come impiega il resto del suo tempo?“
E il pescatore risponde: “dormo fino a tardi, pesco un po’, gioco con I miei bimbi e al pomeriggio passo un po’ di tempo con mia moglie. La sera vado al villaggio, ritrovo gli amici, beviamo insieme qualcosa, suono la chitarra, canto qualche canzone, e via così. Trascorro delle belle giornate e godo le belle cose della mia vita.“
Allorché il turista aggiunge: “mi perdoni se la interrompo. Sono laureato alla bocconi e se mi permette vorrei darle utili suggerimenti su come migliorare la sua attività. Prima di tutto dovrebbe pescare più a lungo, ogni giorno di più. Così, logicamente pescherebbe di più. Il pesce in più lo potrebbe vendere e comprarsi una barca più grossa. Con una barca più grossa pescherebbe poi più pesce; avrebbe quindi più soldi e arriverebbe a gestire più barche… potrà permettersi un’intera flotta! In seguito, invece di vendere il pesce solo ai suoi concittadini, potrà negoziare direttamente con le industrie della lavorazione del pesce. In un futuro a medio termine potrà aprire una sua industria di lavorazione del pesce. Potrà magari lasciare il suo piccolo villaggio e trasferirsi in una città del nord, come genova o venezia, addirittura milano! Da lì potrà dirigere un’enorme impresa!“
Il pescatore lo interrompe: “per raggiungere questi obiettivi quanto tempo mi ci vorrebbe?“
Il milanese laureato risponde: “20 o 25 anni forse.“
Quindi il pescatore chiede: “… e dopo?“
Il ragazzo: “ah dopo… viene il bello! Quando I suoi affari avranno raggiunto volumi grandiosi, potrà vendere le azioni e guadagnare milioni!“
E il pescatore: “milioni?! E poi?“
Turista: “poi finalmente potrà ritirarsi dagli affari e andare in un piccolo e tranquillo villaggio vicino alla costa, dormire fino a tardi, giocare con I suoi nipoti, pescare un po’ di pesce, passare il tempo con sua moglie, passare le serate con gli amici bevendo qualcosa, suonando la chitarra e trascorrere appieno la vita”

Tipico quarantenne, dopo un periodaccio al lavoro, decide di andarsi a fare una vacanza…

Si ritrova su un isola deserta, senza viveri, senza niente solo con banane e noci di cocco.
Dopo circa 5 mesi, mentre stava sdraiato in spiaggia vede una donna bellissima arrivare in una barca a remi. Incredulo gli va incontro e le chiede:
Da dove vieni? Come sei arrivata qui?
Lei candidamente risponde:
Ho remato dall’altra parte dell’isola, dove sono naufragata quando la mia nave è affondata.
Incredibile! Sei stata fortunata che una barca sia stata trascinata a riva insieme a te…
Cosa, questa? No, l’ho fatta io con materiale grezzo che ho trovato sull’isola. I remi li ho ricavati da una pianta di bamboo, il fondo l’ho fatto con rami di palme e I lati con l’albero di eucalipto.
Ma gli attrezzi dove li hai presi?
Oh quello non è stato un problema. A sud dell’isola c’è uno strato di roccia insolito e ho scoperto che se lo sottoponevo a una certa temperatura nella mia fornace si scioglieva in un metallo duttile e ho usato quello per fare gli arnesi…
Il tipo rimane sbalordito.
Dai andiamo nel posto dove sto io… – gli dice lei.
Dopo una bella remata arrivano in una piccola baia. Il tipo quasi cade dalla barca quando vede davanti a se un sentiero di pietra che conduce ad una abitazione di colore bianco e con le finestre e la porta azzurra.
Mentre la donna lega la barca con delle funi fatte di fibre vegetali il tipo non può fare altro che ammirare tutto a bocca aperta.
Entrando in casa la donna dice casualmente:
Non è un gran che ma io la chiamo casa mia, accomodati, vuoi bere qualcosa?
No grazie… non ce la faccio proprio a bere un altro succo di cocco…
Non è succo di cocco… – gli dice lei facendo l’occhiolino – mi sono costruita un piccolo distillatore. La vuoi una pina colada?
L’uomo cercando di celare il suo continuo sbalordimento, accetta. Si siedono sul divano e incominciano a chiacchierare, si scambiano le rispettive storie e ad un certo punto la donna dice:
Mi vado a mettere qualcosa di più comodo. Tu vuoi fare la doccia e la barba? Sopra nell’armadietto del bagno c’è un rasoio!
Ormai non chiedendo più spiegazioni per tutte queste cose, va nel bagno dove trova un rasoio fatto col guscio di tartaruga.
Mentre si fa la barba pensa: “questa donna è proprio incredibile è fenomenale, chissà che altre sorprese mi aspettano?!?”
Quando torna dal bagno lei lo accoglie nuda con solo delle foglie strategicamente posizionate e lo invita a sedersi sul divano accanto a lei:
Dimmi… stiamo qui da molto tempo, tu sei stato solo per molti mesi, sono sicura che c’è qualcosa che veramente vorresti fare in questo momento, qualcosa che hai desiderato per tanto tempo…
E continua a fissarlo negli occhi. Lui non riesce a credere a quel che sente.
Lui deglutisce tutto eccitato, gli occhi incominciano a riempirsi di lacrime:
No… non mi dire che c’hai pure sky sport?!?

Impara come potenziare il segnale wifi di internet usando solo 1 lattina! (VIDEO)

Purtroppo per quanto possiamo fare il segnale wifi non dipende certo da noi e spesso non è dei migliori nonostante la vicinanza dal modem sia molto elevata.

La diffusione dei modem wireless ha permesso un salto di qualità nella libertà con cui si può accedere alle informazioni online, anche se a volte la loro potenza non è quella che ci si aspetterebbe. Quest’uomo vi mostra però come potenziare di 2 o 4 volte il segnale del vostro modem usando una semplice lattina di birra.

Il miracolo che ha reso santo Padre Pio

Tutti amiamo Padre Pio ma nessuno sa bene la storia del santo. San Giovanni Rotondo (Foggia) – Di Massimo Pitti – Solitamente, ai fini della canonizzazione, la Chiesa cattolica ritiene necessario un secondo miracolo, dopo quello richiesto per la beatificazione: nel caso di Padre Pio, ha ritenuto miracolosa la guarigione di Matteo Pio Colella, un bambino di sette anni nato a San Giovanni Rotondo.
Qui di seguito vi raccontiamo la storia della straordinaria guarigione del piccolo Matteo Colella, che portò definitivamente Padre Pio verso la Canonizzazione nel 2002.
Il miracolo decisivo: in una fredda mattina del 20 gennaio 2000 Matteo va tranquillamente a scuola come ogni giorno. Ma la maestra Concetta si accorge dopo qualche ora che sta male (brividi, testa inclinata verso il banco, incapacità di parlare). Vengono chiamati subito i genitori. Sono le 10.30. Il bimbo ha la febbre a 40° e comincia a vomitare. Alle 20.30 della sera quando Matteo non riconosce più la madre tutto si fa più concitato.
Si decide al ricovero immediato alla Casa Sollievo della Sofferenza,l’ospedale di Padre Pio dove il padre di Matteo, Antonio lavora come medico. Le condizioni del bambino appaiono subito disperate. Viene fatta una diagnosi di meningite fulminante. Anzi, per la precisione, nel giro di qualche ora il quadro si fa devastante: meningite acuta con andamento rapidamente progressivo per il determinarsi di uno schock settico e profonda compromissione degli apparati cardiocircolatorio, renale, respiratorio, emocoagulativo, con acidosi metabolica. Il bimbo viene portato in rianimazione.In pratica fin dal primo giorno vari organi vitali sono risultati compromessi. Nel giro di poche ore, al mattino del 21 gennaio, la situazione precipita drammaticamente con “uno stato collassiale, ipertermia, difficoltà respiratoria per desaturazione di ossigeno”.
Si manifestano “segni quali cianosi intensa, edema polmonare, gravissima bradicardia per la grave ipossemia e acidosi metabolica”.I medici ormai disperati si affannano e si agitano attorno al bambino, aumentando al massimo i dosaggi farmaceutici, ma il grave collasso cardiocircolatorio, la difficoltà a ossigenarsi nonostante la ventilazione meccanica, la sofferenza renale e la grave alterazione del sangue, fanno ormai pensare al peggio. Appare tutto inutile. Uno dei dottori – dopo essersi prodigato in ogni modo – a un certo momento, desolato, si ferma e dice: “Ragazzi, non c’è più nulla da fare, il bambino non si riprende”. Si toglie i guanti, va a lavarsi le mani e torna al fianco del fanciullo, con la dottoressa Salvatore, a guardare, ormai impotente, il piccolo Matteo. La dottoressa a questo punto incita a fare un ultimo, disperatissimo tentativo, come farebbe un padre di fronte al figlio. Fu così iniettata una forte dose di adrenalina che sortì qualche piccolo effetto, ma senza poter assolutamente cambiare la situazione ormai tragica del bambino.Il decesso era atteso da un momento all’altro.
Si legge nella “Fattispecie cronologica” del caso (negli atti del processo di canonizzazione di padre Pio): “Il dottor Violi passando in rassegna la fisiopatologia di questa devastante sindrome, ha dimostrato come quando gli organi insufficienti sono in numero superiore a cinque, le varie terapie impiegate risultano inutili, o comunque non hanno mai risolto alcun caso. Non risulta che nella letteratura internazionale ci sia alcun sopravvissuto affetto da tale patologia come quella del piccolo Matteo Pio Colella. Insomma non viene descritta alcuna sopravvivenza, infatti in tal caso la mortalità è del 100 per cento”. La madre, il padre, i familiari sono da anni Devoti di Padre Pio. Si mette in moto una grande catena umana di preghiere a Padre Pio affinché interceda. La mamma del bambino, raggiunta al telefono dalla maestra che chiede di sapere, riesce solo a dire, con la voce strozzata dalle lacrime: “Preghiamo Padre Pio, perché stiamo perdendo Matteo, solo Padre Pio può salvarlo”. Anche tutti i bambini della scuola iniziano a invocare Padre Pio. Così i frati, i parenti, gli amici, gli stessi medici e gli infermieri della “Casa Sollievo della Sofferenza”. Qualche parente addirittura si riavvicina a Dio per implorare il miracolo per il piccolo Matteo. Si susseguono in quelle ore concitate le visite alla tomba di padre Pio, i rosari, le reliquie portate a contatto con il bambino, le lacrime e le invocazioni accorate.E la mattina del 21 gennaio “improvvisamente accade qualcosa di straordinario e con l’incredulità di tutti”, perché “gli organi del bambino riprendono a funzionare”. C’è clamore, commozione, stupore.
Il fenomeno è doppiamente sorprendente, perché già le speranze di sopravvivenza erano pari a zero, ma – nel caso remoto di sopravvivenza – certi erano i gravi danni cerebrali e renali che il bimbo avrebbe comunque riportato. Invece qua il bambino, dopo essere stato dieci giorni sedato e curarizzato, addirittura il 31 gennaio si sveglia, guarda medici e infermieri e dice: “voglio il gelato”. Poi comincia a scherzare con loro. Domenica 6 febbraio il piccolo – ancora in rianimazione – guarda tranquillamente la televisione e gioca alla play-station (introdotta “per la prima volta nella storia della medicina” in rianimazione perché i medici sono interessati a vedere “la risposta intellettiva” del fanciullo). I medici – ovviamente felici – si trovano davanti a qualcosa di inaudito, sconcertante. I genitori e gli amici in una gioia travolgente.Tutti i medici hanno dichiarato l’inspiegabilità scientifica della guarigione (e della mancanza di danni). Uno per tutti, il Dottor Alessandro Villella: “non sono in grado di spiegare scientificamente la completa guarigione del piccolo Matteo Colella, senza dover pensare che possa esservi stato un intervento soprannaturale”.Molto bella è la testimonianza data dalla madre al postulatore della causa di canonizzazione di Padre Pio: “qualunque sarà la decisione degli uomini su questo caso, la mia convinzione profonda di mamma e di credente rimarrà che mio figlio è tornato a noi perché il Signore immeritatamente ce l’ha restituito, è intervenuto a consolarci nella sua immensa misericordia, con l’intercessione del nostro caro Padre Pio”.
La signora riferisce di segni inequivocabili della vicinanza del padre (per esempio un intenso “dolcissimo e gioioso” profumo di rose e viole da lei avvertito) e aggiunge: “Solo il Signore sa il senso di tutto ciò che è accaduto alla nostra famiglia. La mia certezza è che Egli ci è stato vicino e ci ha benedetti, grazie anche alla intercessione e alla preghiera amorevole di Padre Pio che, della sua missione sulla terra, diceva: ‘Come sacerdote la mia è una missione di propiziazione: propiziare Iddio nei confronti dell’umana famiglia’. E così è stato, caro Padre Pio, ci hai abbracciati nella prova e ci hai raccomandati a Dio”.E il piccolo Matteo? Ricorda nulla di quelle ore di incoscienza? Per la medicina egli non doveva sentire, né vedere nulla, tantomeno ricordare qualcosa. Ma interpellato subito dopo il suo risveglio, Matteo riferì invece un ricordo molto preciso e sconvolgente: “Durante il sonno io non ero solo. Ho visto un vecchio. Mi sono visto da lontano, in questo letto, attraverso un buco tondo. Io ero vicino ai macchinari e un vecchio con la barba bianca e vestito lungo e marrone, mi ha dato la mano destra e mi ha detto: ‘Matteo, non ti preoccupare, tu presto guarirai’, e mi sorrideva”.
Grazie Padre Pio!
La mamma di Matteo, Maria Lucia Ippolito, ha scritto un bellissimo libro per ringraziare Padre Pio e per testimoniare quanto accaduto. Il libro si intitola “Il miracolo di Padre Pio” edito da Mondadori ed ha venduto milioni di copie in tutto il Mondo. Inoltre ha fondato Il Cireneo, una Associazione di volontariato per aiutare i giovani disabili e le famiglie in difficoltà.

Guardate quello che è stato scoperto sulle autovelox, da non credere! (VIDEO)

Non è una novità la presenza di numerosi autovelox sulle strade italiane provoca pere molti l’arrivo di multe inaspettate davvero salate. Ma quante di queste multe sono legali?

Questo video è un vero e proprio scandalo che sta facendo il giro del mondo. Ecco la verità sulle società che gestiscono le autovelox. Le società terze a cui vengono appaltate queste macchinette sforna soldi sono incentivate a fare più multe possibili. In questo modo arricchiscono le casse del comune per avere bonus migliori, guadagnando di più. Non sempre è la prevenzione a farla da padrone, anzi molto spesso si tratta solamente di guadagni.
Quindi è interesse sia delle società terze che dei comuni fare più multe possibili, in modo tale da guadagnare sempre di più. Nel video potete vedere la testimonianza di un ex lavoratore di queste società, che dichiara che riuscivano a fare quasi 200 multe in due ore.

[ ATTENZIONE, INCOSTITUZIONALE ] ABOLIZIONE IVA su UTENZE (luce, acqua e gas). Risparmio di 880 Euro per famiglia

Ogni famiglia potrà risparmiare circa 880 euro all’anno. L’imposta sul valore aggiunto è una tassa statale che da sempre, ed in maniera sempre crescente, grava sui già esosi versamenti che gli italiani si ritrovano più o meno mensilmente a dover affrontare.
Un’eventuale abolizione dell’IVA provocherebbe un buco gigantesco nelle casse dello Stato, e fra le poche soluzioni al vaglio, la più logica potrebbe essere quella di ricorrere ad una quota d’imposta più elevata per i soli beni di lusso, attuando una tassazione patrimoniale indiretta per coloro che hanno la facoltà di acquisire taluni beni. Un aumento eccessivo dell’IVA sui costi già elevati di barche, gioielli, automobili di grossa cilindrata e abbigliamento griffato potrebbe però colpire in maniera infausta tali settori e provocare una contrazione della domanda ed una parallela diminuzione dell’offerta, con ovvie ripercussioni sui già preoccupanti livelli di disoccupazione. Un cane che si morde la coda, insomma. Quel che è certo è che una diminuzione o addirittura la totale abolizione dell’IVA sui pagamenti delle utenze, potrebbe fruttare agli italiani un risparmio netto di quasi 900 euro annuali, soldi che in larga parte verrebbero utilizzati per acquisire altre categorie di beni, contribuendo nel dare una virata importante ai consumi. Pro e contro si rincorrono, in attesa di tempi migliori.

Un ragazzo dopo 2 anni che non sentiva una ragazza, le scrive su WhatsApp “Ciao”, la sua relazione è Top

Carlo Deodato è il giudice relatore della sentenza del Consiglio di Stato che oggi ha bocciato le trascrizioni fatte dai sindaci italiani delle nozze gay contratte all’estero.
Peccato che il giudice Carlo Deodato sia anche un sostenitore di Manif pour Tous, uno che invitava a firmare “contro il Gender” a scuola (“ommioddio il Gender!!”) e ovviamente un estimatore delle Sentinelle in Piedi.
Esattamente come se al Tribunale di… Norimberga il giudice fosse stato un ufficiale delle SS.
PS. e no, un eventuale giudice favorevole ai diritti delle famiglie allargate non sarebbe paragonabile a Carlo Deodato. Esattamente come gli ebrei e Hitler (o gli omosessuali e Hitler, o i rom e Hitler), non sono due facce della stessa medaglia: da una parte c’è la ragione e dall’altra c’era uno stronzo. Esattamente, con le dovute proporzioni e vocaboli non querelabili, il caso del giudice Carlo Deodato.

La nuova irresistibile tendenza tra le coppie. Tutti negano, mala verità è un’altra

È una tendenza degli ultimi mesi. Il fenomeno si chiama “partner phubbing”, da “snubbing” (snobbare) e “phone” (telefono). Un gesto di scarsa galanteria che fa chi trascura, in modo assai poco educato, la persona con cui si è impegnati per controllare compulsivamente lo smartphone.

È stato, di recente, pubblicato uno studio della Computers in Human behavior e riportato sul quotidiano Repubblica.it quasi la metà degli intervistati dai ricercatori della Baylor University, in Texas, ha dichiarato di essere vittima di questo atteggiamento. Più del 30% non riceve le giuste attenzioni dal partner e nel 20% dei casi sì, è proprio il telefono perennemente in mano ad aver incrinato il rapporto con il compagno. E non tanto per gelosia dovuta ai sospetti su chissà cosa nasconda dentro quell’aggeggio, ma proprio per la sensazione di tristezza e inquietudine che deriva dal sentirsi trascurati e lasciati soli.