Avviso di giacenza: ecco come capire di cosa si tratta prima di andare alle Poste…

Quante volte, tornando a casa, abbiamo trovato un avviso di giacenza nella cassetta della posta? Succede quando ci arriva una raccomandata, che però in quel momento non siamo stati in grado di ritirare… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Cosa compare sugli avvisi”]

Sul foglio, bianco o verde, potete trovare la data di notifica, il codice identificativo e l’ufficio dove recarsi per ritirarla. Quando compare la dicitura “atti giudiziari”, si tratta di una multa o di una convocazione ufficiale da parte di un’ente… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Tutti i codici e la loro spiegazione”]

Tramite i vari codici presenti, possiamo capire la natura della raccomandata: 

12-13-14: raccomandata semplice

75-76-77-78: atto giudiziario o probabile multa

608- 609: comunicazione semplice di notifica atto da parte di enti pubblici vari

612-613: probabile comunicazione da parte delle poste o della banca

670: cartella esattoriale o di Equitalia

050-056: raccomandata veloce

Bonus da 800 euro, chi ne ha diritto a prescindere dal reddito

Si chiama “Mamme domani” ed è il bonus in vigore da quest’anno a sostegno delle donne incinte. In attesa dei decreti attuativi, vediamo in cosa consiste… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE
[nextpage title=”Quando richiederlo”]

Si tratta di un assegno “una tantum” di 800 euro per pagare le visite mediche e le spese di mantenimento del neonato. A partire dal settimo mese di gravidanza si può fare richiesta e non esistono limiti di reddito… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE
[nextpage title=”Gli altri bonus”]

Conferme anche per il bonus bebè e i voucher per le baby sitter o gli asilo nido, utili per i genitori che hanno deciso di non usufruire del congedo parentale.

PENSIONE ANTICIPATA ANCHE PER CHI HA IL DIABETE: ECCO COME OTTENERLA

Avere il diabete non rappresenta in automatico una causa per potersi avvalere della pensione anticipata, è possibile però lasciare prima il lavoro nel caso in cui la patologia porti all’insorgenza di problematiche fisiche che compromettano l’abilità lavorativa. A tale scopo è necessaria la valutazione di uno specialista in ….
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medicina legale, atta a verificare che la patologia influenzi l’esecuzione di una determinata attività lavorativa. Per la richiesta, bisognerà inizialmente aver ottenuto il certificato medico introduttivo da parte del proprio medico curante, inoltrare domanda all’INPS che designerà apposita commissione medica per la valutazione della percentuale di invalidità. Riconosciuta l’invalidità, si ha diritto alla pensione di…
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vecchiaia anticipata, a 55 anni e 7 mesi di età per le donne e 60 anni e 7 mesi per gli uomini, con almeno 20 anni di contributi e se l’invalidità è almeno pari all’80%. I lavoratori con invalidità superiore al 74% potranno richiedere, per ogni anno di lavoro svolto, una maggiorazione annua di due mesi di contributi figurativi in più. Inoltre, se il soggetto è impossibilitato a svolgere alcuna attività lavorativa, potrà ottenere la….
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pensione di inabilità. Il beneficiario deve vantare almeno 5 anni di anzianità assicurativa e tre anni di contributi dovranno essere versati nell’ultimo quinquennio. Ai dipendenti pubblici, infine, è riconosciuta la pensione per inabilità (assoluta e permanente) alla mansione (cioè correlata al tipo di attività espletata dal dipendente) o a proficuo lavoro.

Pensione anticipata, ecco chi può ottenerla e come

Per chi avesse il desiderio di accedere alla pensione anticipata, deve conoscere assolutamente queste condizioni da rispettare. Ne hanno diritto gli invalidi al 100% (pensione di inabilità)… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Per chi ha l’invalidità”]

nel caso in cui abbiano almeno 5 anni di anzianità assicurativa e tre anni di contributi nell’ultimo quinquennio. Chi ha un’invalidità inferiore al 100% ma superiore al 74%, potrà richiedere due mensilità di contributi in più per ogni anno di lavoro… [nextpage title=”Per chi ha il diabete”]PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE

Nel caso di diabete certificato e a un livello che impedisce l’attività lavorativa, le donne possono andare in pensioni a 55 anni e 7 mesi di età e gli uomini a 60 anni e 7 mesi, con almeno 20 anni di contributi.

Ecco cosa accadrà ai nostri STIPENDI da Gennaio 2017!

Le aziende si sono segnate questa data sul calendario già da diversi giorni. Giovedì 12 gennaio è il termine ultimo per pagare… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”La norma del TUIR”]

ai propri lavoratori gli stipendi di dicembre senza incorrere in conseguenze negative. La norma contenuta nel TUIR, definita “principio di cassa allargato”, rende conveniente… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3DELL’INDICE[nextpage title=”Il motivo”]

ottemperare ai pagamenti entro questa data a livello fiscale, così da considerare di competenza dell’anno appena concluso la mensilità di dicembre.

Trasporti, il low cost contagia anche i pullman – gennaio

Siamo abituati ad abbinare l’espressione low cost ai voli aerei, ma oggi il risparmio ha contagiato anche i pullman e i viaggi su strada, con prezzi che riescono a battere la concorrenza di treni e di aerei, rilanciando la mobilità su quattro ruote anche in Italia.

In principio furono le compagnie aeree, come Ryanair e Easyjet, che hanno rivoluzionato il mercato dei trasporti rispondendo a un’esigenza piuttosto elementare da parte della clientela: risparmiare quanto (e quando) possibile. Grazie al web, in particolare, la modalità di viaggio low cost è diventata una realtà anche nel nostro Paese, dove ora stiamo assistendo a un’ulteriore rivoluzione.

La rivoluzione low cost. Anche in Italia, infatti, sta seguendo l’esempio del resto d’Europa, dove l’introduzione del modello low cost e la discesa in campo di differenti soggetti ha aperto la strada alla convenienza del viaggio su gomma e autostrada. Il nome che brilla maggiormente è quello di Flixbus, compagnia tedesca fondata nel 2013 che ha conosciuto negli ultimi mesi un’espansione a macchia di leopardo, invadendo praticamente tutte le città italiane e creando una rete di collegamenti senza precedenti.

L’autobus economico. I risultati a bilancio confermano questa sensazione, visto che nel solo 2016 ben 2,5 milioni di italiani hanno acquistato un biglietto per viaggiare su questi autobus, dalla livrea caratteristica di colore verde e arancione. Innovativo è anche il modello di business, che si basa su una rete di collaborazioni con aziende partner sul territorio stesso: in pratica, FlixBus non ha bus di proprietà, ma si occupa di pianificare la rete, le strategie di prezzo, il marketing e la comunicazione del “pacchetto completo”, mentre le aziende di autobus che decidono di collaborare sono responsabili del servizio operativo, del reperimento degli autisti e della manutenzione dei mezzi.

Come risparmiare. Un altro ingrediente di questa ricetta è sintetizzato nella frase “il virtuale incontra il reale”: la piattaforma della compagnia infatti funziona completamente online, e prevede biglietti a costo stracciato (anche 1 euro) per chi si prenota in anticipo. Per tutti gli altri, le tariffe sono comunque contenute (ad esempio, 10 euro per andare da Roma e Milano), ma grazie ai codici sconto Flixbus che si trovano su www.piucodicisconto.com è possibile anche risparmiare ulteriormente su questa spesa.

Clienti soddisfatti e in aumento. Una strategia che funziona, e che porta a casa un ulteriore risultato, ovvero “clienti soddisfatti nel 97 per cento dei casi”, come recita la pubblicità; e la platea di interessati al servizio è davvero ampia, perché mette insieme studenti e famiglie, turisti e emigrati, che sono trasportati ogni giorno per decine di ore da questo sistema di trasporto low cost sull’asfalto e che sembrano dunque apprezzare anche la dotazione di questi bus, che offrono servizio wi-fi a bordo, toilette e 74 centimetri di spazio tra un sedile e l’altro per allungare le gambe.

Il nuovo InterRail su gomma. E proprio per andare incontro alle esigenze dei clienti più giovani l’azienda tedesca ha da poco lanciato uno speciale pacchetto di abbonamento, InterFlix, già definito il “nuovo InterRail” (ovvero il biglietto aperto per viaggiare lungo la linea di treni in Europa, che ha esordito nel 1972): si tratta, in dettaglio, di un ticket che costa 99 euro e permette di viaggiare in 5 città a scelta tra le 900 della rete in tutta Europa. Questo pass consentirà al cliente di usufruire di 5 viaggi entro tre mesi, da prenotare singolarmente sul sito dell’azienda e tramite l’applicazione FlixBus; l’unica controindicazione è che non vale nel tragitto semplice di andata e ritorno sulla stessa tratta.

Avete ancora Lire a casa? Potrebbero valere UNA FORTUNA

Avete ancora a casa delle vecchie lire, che magari avete conservato per ricordo? Bene, sappiate che alcune delle vecchie banconote potrebbero valere una fortuna…

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Un esempio? Una serie limitata delle 50 mila lire (quelle con la faccia del Bernini) può arrivare a un valore di migliaia di euro…

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Ma il discorso vale anche per le monete: le 100 lire coniate nel 1955 valgono fino a 1.200 euro l’una, mentre le 50 lire del 1958 toccano i 2.000 euro…

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Ovviamente sia banconote che monete devono essere conservate in ottimo stato. Cosa aspettate allora? Controllate subito se le avete in casa!

Pensioni, scatta la trattenuta: ecco quanto perderemo…

Novità in vista per i pensionati italiani in questo 2017. Ma purtroppo non sono positive. Per quanto riguarda il pagamento delle pensioni, i soldi non verranno più erogati nel primo giorno “bancabile”, ma nel primo giorno utile del mese. Il ritiro della pensioni potrebbe quindi slittare di qualche in giorno in base al calendario dei vari mesi… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”La trattenuta”]

La seconda notizia è invece la trattenuta dello 0,1% che l’Inps farà su tutte le pensioni: si tratta di una misura di ordine tecnico, per incassare la differenza tra l’inflazione programmata (prevista allo 0,3%) e quella effettiva (0,2%). Una misura che non piace al sindacato dei pensionati della Cgil… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”La protesta della Cgil”]

“In questo modo tutte le pensioni avranno una perdita di valore. Nel caso di una pensione al minimo la perdita sarà di 6,50 euro all’anno e di 13 euro per una da 1.000 euro. Cifre che possono sembrare di poco conto ma che incidono in particolare sulle pensioni basse per le quali qualche euro in più o in meno al mese fa la differenza”.

Conti correnti, secondo Bankitalia scendono i costi

Secondo la Banca d’Italia continua a scendere la spesa media di gestione di un conto corrente in Italia, che a fine anno è andata sotto quota 80 euro; nonostante le differenti valutazioni di Altroconsumo, si conferma comunque un trend al ribasso, derivante anche dall’apporto sempre più consistente delle alternative online.

Quasi sei euro in meno all’anno: è questa la riduzione sui costi annui del conto corrente in Italia, secondo l’ultimo report della Banca d’Italia (che in realtà prende in esame i risultati definitivi del 2015). Rispetto all’anno precedente, chiuso a 82,3 euro, infatti, la spesa definitiva nei dodici mesi successivi è calata di 5,8 euro, portandosi appunto a 76,5 euro.

Calano i costi dei conti. Gli analisti di Palazzo Koch hanno individuato come fattori di questo decremento la riduzione degli oneri fissi, a cominciare dai canoni di base, e il ribasso delle commissioni applicate sulle disposizioni effettuate dalla clientela. Inoltre, anche l’online sta svolgendo la sua parte, visto che si moltiplicano le offerte di player sul Web come Ing Direct, che ha realizzato Conto Arancio, considerato uno dei principali conto corrente in Italia grazie ai suoi vantaggi per gli utenti.

Diminuzione delle spese fisse. Ma l’indagine annuale sui costi dei conti correnti delle famiglie italiane realizzata dalla Banca d’Italia evidenzia anche un trend di ribasso delle spese: nel quinquennio tra il 2010 e il 2015 la media per la gestione del conto corrente è diminuita del 3,4 per cento annuo, con una variazione complessiva che ha raggiunto i 14,6 euro. Nel 2010, infatti, la media delle spese era pari a 91,1 euro; la contrazione della spesa è dipesa per la parte preponderante (86 per cento) dalla riduzione delle spese fisse, mentre la parte restante riguarda le minori commissioni applicate sulle disposizioni.

L’analisi di Bankitalia. Non cambiano invece a fine 2015 gli oneri per la commissione di messa a disposizione dei fondi, che sono applicate sulle aperture di credito in conto corrente, che restano appunto stabili intorno all’1,6 per cento del credito accordato; leggera diminuzione, invece, per le commissioni unitarie di istruttoria veloce, applicate sugli scoperti di conto, che calano sia per i conti affidati (da 34,8 a 29,7 euro) sia per quelli non affidati (da 27,4 a 26,9 euro), e registrano entrambe una contrazione dell’ammontare e della durata degli sconfinamenti.

La razionalizzazione delle reti bancarie. Che l’online stia imponendo nuove sfide (e soprattutto, nuove strategie) al sistema tradizionale del credito lo confermano anche le notizie che arrivano sul fronte delle riorganizzazioni aziendali annunciate dai 10 maggiori gruppi creditizi italiani, BancoPosta compreso. Guardando i piani, infatti, entro i prossimi quattro anni ci saranno qualcosa come 3300 chiusure nella rete degli sportelli bancari, che dunque calerà di oltre un decimo della rete territoriale, con altre migliaia di punti che saranno coinvolti in procedimenti di razionalizzazione dell’offerta.

Addio sportelli. Nel dettaglio, il piano industriale di Unicredit anticipa che entro il 2019 si procederà alla chiusura di 800 filiali in Italia; Ubi ha invece annunciato la chiusura di 280 filiali del gruppo, e anche Veneto Banca e Popolare di Vicenza (prima della fusione) si stavano muovendo verso l’eliminazione di centinaia di sportelli. Non differente la situazione in casa Banco Bpm, la nuova banca che nasce dalla fusione di Banco Popolare e Bpm: secondo l’amministratore delegato Giuseppe Castagna, infatti, ci sarà una riduzione di 335 sedi fisiche entro il 2019.

I piani delle banche. E se Carigesi avvia verso la riduzione della rete da 606 a 500 sportelli entro il 2020, la rete di Bper scenderà di 130 filiali già entro l’anno e Bnl prevede la chiusura di 100 filiali.Anche il piano industriale 2014/17 di Intesa Sanpaolo prevedeva la riduzione della rete italiana da 4.100 a 3.300 sportelli, di cui 500 sono ancora in fase di chiusura entro questo 2017; e le stesse Poste, come accennato, non sono fuori da questa partita, con l’intenzione ufficializzata dall’ad Francesco Caio di chiudere 455 sportelli e di procedere con 609 “razionalizzazioni” per portare la rete a circa 13mila sportelli entro il 2019.

Anche quest’anno il Natale è stato in famiglia

Gli italiani tengono fede al vecchio adagio “Natale con i tuoi”, tanto che quasi nel 90 per cento dei casi i nostri connazionali hanno passato le feste in famiglia. Lo rivelano le indagini di Coldiretti, che hanno fatto anche il punto sui consumi nel Belpaese nei giorni di festa.

Quasi nove italiani su dieci hanno deciso di trascorrere il Natale in famiglia, tenendo viva una tradizione che ben è sintetizzata nel noto detto “Natale con i tuoi”. In attesa di scoprire se la Pasqua sarà poi effettivamente “con chi vuoi” e passata in maniera differente, però, il report di Coldiretti-Ixè ci aiuta a scoprire come le abitudini dei nostri connazionali siano rimaste pressoché immutate negli ultimi anni, anche per l’incidenza di alcuni fattori esterni.

Natale con i tuoi. Cominciamo proprio dal posto in cui gli italiani hanno scelto di passare le ultime feste: per circa l’88 per cento delle persone, rivela l’analisi, il Natale si passa immancabilmente in famiglia, in casa propria o con parenti e amici. E anche tra quelli che si sono messi in viaggio c’è una parte predominante che ha semplicemente fatto ritorno ai luoghi di origine o che comunque ha alloggiato in case proprie, di parenti o di amici. Come a dire, il binomio Natale e casa è davvero indissolubile.

La tradizione della tavola imbandita. Tra le tante tendenze di quest’anno, sempre all’insegna della festa in casa, c’è la riscoperta delle tradizioni del passato, tra cui si concretizza anche un altro vecchio modo di dire, quello che invita ad “aggiungere un posto a tavola”: non sembrano esserci problemi ad aumentare il numero di ospiti, anche perché il mercato presenta sempre soluzioni utili in questa direzione. È il caso di Lg Lesmo, che si è specializzata proprio per ridurre gli inconvenienti e gli previsti, grazie a vari modelli di tavolo allungabile che semplificano anche la vita dei proprietari di casa.

La spesa per le feste. Nelle feste che ci siamo da poco lasciati alle spalle si sono spesi in media 86 euro a nucleo familiare per imbandire le tavole, e uno spazio importante lo ha avuto la solidarietà: quasi un italiano su quattro, infatti, ha scelto di acquistare prodotti tipici dei territori del Centro Italia colpiti dal sisma. E le notizie di cronaca hanno pesato anche sulle scelte per chi invece è partito: in particolare, i drammatici episodi di terrorismo internazionale hanno inciso sulla meta per il 20 per cento degli italiani, che ha deciso di non andare in Paesi esteri considerati maggiormente a rischio oppure di evitare le grandi città.

Chi ha scelto il viaggio. Questi fattori hanno influito anche sull’aumento della spesa media di viaggio per persona, che per l’ultimo Natale è salita a quasi 460 euro, con un incremento del 6 per cento rispetto all’anno 2015; chi ha scelto comunque di viaggiare, precisa la Coldiretti, si è organizzato per una vacanza da 4 giorni ad una settimana in oltre la metà dei casi; un quarto dei vacanzieri, invece, è stato fuori un massimo di 3 giorni, mentre un italiano su cinque ha deciso di fare delle ferie lunghe più di una settimana.

Tra le mete vincono le città. Come detto, però, nella maggioranza assoluta dei casi (il 63 per cento) i vacanzieri hanno comunque alloggiato in case proprie, di parenti e amici oppure privilegiandol’affitto; solo il 26 per cento dei viaggiatori invernali preferisce l’albergo, mentre più successostanno riscontrando le cosiddette formule alternative. Guardando invece le destinazioni, la Coldiretti svela un podio su cui svettano i centri urbani (44 per cento del totale), la montagna e le località d’arte con offerte culturali (22 per cento) e come medaglia di bronzo la campagna, scelta dall’8 per cento del totale. In dettaglio, l’associazione dei coltivatori stima che siano stati 800 mila i vacanzieri che per Natale o Capodanno hanno scelto l’agriturismo, che ha così ottenuto un incremento del 6 per cento rispetto allo scorso anno.