E’ l’unico sopravvissuto dell’incidente che lui stesso ha causato andando controsenso sulla tangenziale di Napoli. Stiamo parlando di Aniello Mormile, l’automobilista che la mattina di sabato 25 luglio ha causato il pauroso incidente sulla Tangenziale di Napoli, costato la vita a due persone. L’uomo ha rifiutato di rispondere al giudice durante l’interrogatorio. Il dj 29enne è accusato di duplice omicidio volontario aggravato da guida in stato di ebrezza.
La Procura, intanto, aggrava il capo di imputazione a suo carico, passando da omicidio colposo a omicidio volontario, aggravato da guida in stato di ebrezza. Secondo i pm infatti, quando Nello K, ha compiuto la manovra di inversione sulla autostrada partenopea, immettendosi sulla corsia di sorpasso in senso opposto a quello di marcia, era consapevole del pericolo che costituiva per la vita di altre persone.
Ad oggi si aspetta che l’arresto venga confermato con l’accusa l’accusa di “duplice omicidio volontario”. A morire nel terribile incidente è stata la fidanzata 22enne di Mormile, Livia Barbato e Aniello Miranda, un automobilista 48enne che stava andando al lavoro.
Il dj 29enne invece se l’è cavata con una frattura alla caviglia, alla quale sarà operato e alcune ecchimosi sul corpo, mentre gli esami alla testa e agli organi interni mostrano che non ci sono lesioni lesioni interne. Si attendono ancora i risultati dei test tossicologici. Intanto il dj alla guida della Renault Clio che ha investito la Fiat Panda, resta in silenzio.
Si è avvalso della facoltà di non rispondere, rifiutandosi di rispondere alle domande del gip Claudio Marcopido. Gli investigatori ora stanno valutando le immagini riprese dalle telecamere nelle quali si vede chiaramente l’auto mentre fa inversione prendendo la direzione opposta.
Alla ricostruzione, basata anche sull’esame dei veicoli coinvolti e su quelli medico legali, manca ora, soltanto la testimonianza dell’unico sopravvissuto.
Categoria: Cronaca
Si rompe la scala mobile: la mamma viene inghiottita dagli ingranaggi (il video shock)
Questo video è consigliato a chi non è particolarmente sensibile. La donna protagonista di questo drammatico episodio ha vissuto un vero e proprio incubo. È accaduto a Jingzhou, in Cina, la mamma con il figlio erano sulla scala mobile, quando all’improvviso la botola degli ingranaggi si è aperta e ha letteralmente risucchiato la donna.
Il piccolo è stato miracolosamente salvato da tre dipendenti che in quel momento erano proprio lì vicino, ma per la mamma non c’è stato nulla da fare. Inermi, hanno assistito alla morte della donna. Le immagini da brividi. Suo figlio non dimenticherà mai il modo in cui sua madre ha perso la vita proprio davanti ai suoi occhi.
Bimba di 14 mesi resta schiacciata da un televisore a casa: è gravissima
E’ una cosa terribile quella che è successa ad una bambina di soli 14 mesi che è stata praticamente schiacciata sotto un grosso televisore ed ora lotta tra la vita e la morte in ospedale.
La piccola Brenda, residente a Gaiba, stava giocando ai piedi del mobile dove era riporto l’apparecchio, aprendo e chiudendo i cassetti. Con la sorella più grande di un anno e la mamma casalinga.
Ad un tratto la tv è caduta travolgendo la bambina. La genitrice, attirata dal botto, si è subito precipitata nella stanza e ha liberato la figlioletta, per chiamare i soccorsi.
La bimba, a causa del forte impatto con l’apparecchio televisivo che le è caduto addosso, in particolare sulla testa, ha riportato un trauma cranico commotivo. L’elisoccorso ha trasportato la piccola all’ospedale di Padova, vista la gravità della situazione. La bimba non dovrebbe essere in pericolo di vita fortunatamente. Speriamo che la situazioni si risolvi per il meglio.
Non lava i capelli delle figlie da 3 anni: ecco la storia di Lucy, una mamma inglese
Si chiama Lucy Aitken e ha 33 anni la mamma inglese di due bimbe: Ramona, 4 anni e Juno, 2 anni. Tutti i genitori tengono alla salute dei propri figli ma Lucy ha preso per le proprie bambine una decisione choc: “Ho smesso di usare lo shampoo per lavare i capelli di mia figlia, è troppo nocivo”. Come riporta il Mirror, la mamma nei primi mesi di vita della figlia maggiore aveva usato i classici prodotti per lavarle la testa. Fino a quando un giorno si è imbattuta in un articolo di giornale:
“C’era scritto che le donne per i propri capelli usano un numero enorme di sostanze chimiche dannose. Così ho deciso di rinunciare ai prodotti industriali e di abbracciare il movimento ‘no poo’, lavando i miei capelli e quelli di Ramona con una miscela di uova e aceto. Quando è nata Juno ho fatto lo stesso”. Ovviamente in rete c’è chi l’ha duramente criticata: “Mi hanno chiamata ‘sporca mucca’ dicendo che non sapevo prendermi cura delle mie figlie. Anche mio marito all’inizio era titubante, ma poi ha capito e ha rinunciato anche lui allo shampoo”. Lucy comunque è soddisfatta della sua scelta: “Per ogni ‘hater’ ho ricevuto decine di messaggi di sostegno. Inoltre io ho avuto sempre capelli fini e fragili, oggi invece sono lucidi e forti. Anche i miei vicini e i miei genitori hanno seguito la stessa strada. Mio padre ha perfino meno capelli bianchi”. Sarebbe opportuno sperimentare questo nuovo modo di lavare i capelli più naturale e meno costoso.
La pioggia di Plastica ecco il mistero di Belluno: “C’era una nuvola strana…”
Poche ore fa la frazione di Formegan di Santa Giustina è stata coperta da una nuvola di plastica. Ignote al momento le cause. La segnalazione è giunta da un residente del luogo che racconta:
«Io e mio marito eravamo in terrazza e abbiamo sentito passare l’ambulanza e successivamente l’elicottero del Suem che è intervenuto in un incidente accaduto qua vicino, alle Volpere. Poco dopo, alzando gli occhi al cielo, ci siamo accorti che si era formata una grande nuvola di pezzetti di plastica».
Davvero qualcosa di incredibile quello che questa donna e suo marito e tutti i bellunesi hanno vissuto. Erano tanti pezzetti di plastica, sottilissima e colorata, delle dimensioni di circa 10 centimetri o poco più che cadevano dal cielo come pioggia. La pioggia del nuovo millennio.
Usa: lancia un bicchiere dal tetto che colpisce un bimbo di 7 mesi
E’ stato trasportato in ospedale a Cleveland dopo essere stato colpito da un bicchiere scaraventato dal tetto di un centro commerciale da un uomo un bambino di solo 7 mesi colpito in pieno: il bicchiere, di cartone ma pieno di Coca Cola e dunque piuttosto pesante, ha colpito la carrozzina in cui il piccolo stava dormendo, ferendolo al ventre.
Ovviamente il padre, che lo stava spingendo, non ha fatto in tempo a schivare il colpo ma ha udito le urla di dolore del figlio e l’ha portato immediatamente in ospedale, dove è stato ricoverato per una notte intere nel tentativo di capire se il colpo gli avesse causato delle fratture costali.
Non è ancora chiaro se la persona che ha lanciato il bicchiere abbia mirato la carrozzina oppure se si sia trattato di una fatalità. Il padre del piccolo ha detto: “Chi ha fatto un gesto del genere è una feccia assoluta, si tratta della cosa peggiore che mi sia capitata in tutta la vita. Se avesse colpito me non sarebbe stato un problema, ma i bambini sono estremamente fragili. E’ stata una mascalzonata. Mio figlio stava dormendo quando si è svegliato urlando di dolore. Il bicchiere era pieno di Coca Cola e ghiaccio, potete immaginare quanto pesasse e con quanta forza avesse colpito mio figlio”. Pare comunque che fortunatamente il bambino non ha riportato conseguenze serie.
Ikea: allarme cassettiere MALM pericolose
Chi non ha mai comprato qualche mobile da IKEA? A quanto pare però anche il colosso svedese ha cominciato a ricevere le prime critiche. Sembrerebbe che uno dei prodotti messi in commercio dall’azienda la cassettiera Malm che presenterebbe dei difetti che sono costati la vita già a due bambini.
Proprio per questo IKEA fornisce kit gratuiti per la messa in sicurezza delle sue cassettiere. I problemi riguarderebbero anche altri oggetti. I bimbi che hanno perso la vita sono uno di due anni di West Chester, Pennsylvania, e uno di 23 mesi di Snohomish, nello stato di Washington. Sono morti perché una cassettiera IKEA è caduta loro addosso nel corso del 2014.
Nello specifico sono state riscontrate criticità sulla linea di mobili Malm, ma il problema riguarda anche altri modelli (cancelletti per scale e materassi), che se non montati in maniera adeguata possono causare infortuni più o meno gravi.
Ragazzo decapitato a Pesaro: ora parla la madre che vuole solo giustizia
La madre del ragazzo 17enne ucciso, Debora Lulli, si sfoga: “Tutte le prove raccolte fanno pensare a un delitto premeditato. Per un motivo assurdo, poi. E’ l’ora di chiedere una pena certa”.
La donna continua: “Adesso non è il momento del perdono, adesso voglio giustizia”. Un omicidio ancora senza un perché per il quale sono stati fermati due ragazzi di 19 e 20 anni, presunti amici di Ismaele.
Secondo gli investigatori la vittima – hanno avrebbe “commesso l’errore di aver suscitato la gelosia di uno dei due, fidanzato con una ragazza anche lei del luogo. Secondo gli inquirenti uno dei due ragazzi “ha iniziato a convincersi che il ragazzo in questione fosse interessato o addirittura avesse avuto una relazione con la sua fidanzata”.
La mamma di Ismaele dichiara di non credere alle parole dei due fermati. “Ma come si fa a dire che la situazione gli è scappata di mano? Tutte le prove raccolte fanno pensare a un delitto premeditato. Per un motivo assurdo, poi. Non è l’ora del perdono. E’ l’ora di chiedere una pena certa”.
La sorellina di 4 anni di Ismaele, ancora non sa cosa è successo e che non rivedrà più il suo fratellone. La madre della vittima continua: “Glielo dicevo di stare attento alle amicizie. Lui si fidava di tutti, era gentile, disponibile. Fiducioso”.
E continua: “Che brutta fine hanno fatto i suoi sogni. Mio figlio mi aveva detto che da settembre si sarebbe messo a studiare sodo: voleva diventare chef, o carabiniere. Gli piacevano tutte e due le cose. Aveva una ragazza, Giulia, che ci voleva presentare. ‘Ti piacerà mamma’, mi aveva detto, ‘anche lei vuole che io smetta di fumare'”.
Un bravo ragazzo davvero, Ismaele, “Sognava di trasferirsi all’estero, sognava una grande città che gli offrisse opportunità professionali e svaghi che un piccolo paese non può certo garantire” dice Michele, compagno di Debora.
Si è sempre dato da fare per realizzare i suoi sogni .
“Chiedo perdono alla famiglia di Ismaele”. Sono le parole del padre del 20enne che ha ammesso di aver tagliato la gola a Ismaele. “Igli non è quella persona lì, ogni mattina mi dava un bacio prima di andare a scuola. E’ un ragazzo tranquillo e buono, sono distrutto. Noi siamo in Italia per lavorare” dice l’uomo.
Sarà molto difficile per la famiglia accettare le scuse, perdora e andare avanti. Il dolore, al momento, è ancora troppo forte.
Bossetti ha tentati il suicidio in carcere quando ha scoperto dei tradimenti della moglie
Marita Comi, moglie di Bossetti, pare avesse tradito più volte il marito. A sostenerlo è l’avvocato l’avvocato Claudio Salvagni, difensore di Bossetti: il muratore in carcere dal 16 giugno dell’anno scorso con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio.
Questa sconcertante verità ha spinto l’uomo a provare di togliersi la vita. In particolare, pare che Bossetti avrebbe cercato di ferirsi, non si sa se in modo dimostrativo, ma gli agenti di polizia penitenziaria, sollecitati tra le altre cose dai legali a prestargli particolare attenzione, l’avrebbero fermato.
Nelle ultime ore però la notizia del gesto autolesionista è stata smentita Il sindacato della polizia penitenziaria Sappe, Donato Capece, secondo il quale «non si è mai verificato» un tentativo di suicidio di Massimo Bossetti:
«Ho sentito il segretario generale della Lombardia il quale mi ha riferito che la notizia è priva di fondamento. In sostanza non è accaduto nulla. Fa specie che circolino certe notizie dopo due drammatici fatti come i suicidi degli ultimi giorni». Una smentita secca, dunque, a cui ha replicato nella serata di oggi l’avvocato Claudio Salvagni. «Non l’hanno trovato con il cappio al collo – ha detto il legale – ma qualcosa è successo, stiamo verificando. Per fortuna il servizio di sicurezza ha sventato il tentativo sul nascere. Il mio assistito ha avuto un crollo dopo l’udienza drammatica di venerdì. La notizia degli amanti di Marita è stata un trauma peggiore dell’arresto, devastante. Una notizia più dura del giorno dell’ arresto. Non è stato in grado di reagire, questa volta, e ha tentato il suicidio».
Però l’avvocato teme che Bossetti possa provarci fi nuovo perchè molto abbatutto moralmente.
Si gratta almeno 3 ore al giorno per una rara malattia della pelle
Alys Mann ha 34 anni, è madre di due bambini ed è affetta da una rara condizione chiamata dermatillomania. Si tratta di un disturbo psicologico che la porta a grattarsi di continuo in modo inconsapevole. Per il futuro, spera di trovare una soluzione per non avere più irritazioni e cicatrici su tutto il corpo.
Lei ha 34 anni, è madre di due bambini, viene da Felinheli, nel Galles, ed è affetta da una rara condizione chiamata dermatillomania, un disturbo psicologico che porta a grattarsi di continuo in maniera inconsapevole. Questa donna è arrivata al punto di sfregarsi la pelle con le unghie fino a 3 ore al giorno, provocandosi delle irritazioni e delle cicatrici su tutto il corpo.
Quando ritorna in sè, Alys però prova vergogna per quello che ha fatto: “Non voglio rovinare la mia pelle o farmi del male, ma non riesco a farne a meno. E’ come quando le persone si mangiano le unghie. Inizialmente c’è una breve sensazione di euforia, ma poi comincia il senso di colpa”, ha dichiarato la donna.
Questo disturbo l’accompagna da quando aveva appena 9 anni, ma gli attacchi sono diventati molto più frequenti intorno ai venti.
Gambe, petto, viso e braccia sono le parti del corpo che Alys si gratta di più. “E’ difficile per me. Non posso portare i bambini al mare e non posso indossare pantaloncini a causa della cicatrici sulle gambe. Spero che con un trattamento laser riuscirò a rimuoverle”.
Non può esibire il suo corpo perchè si vergogna e spero che qualcuno riesca a risolvere il suo problema compulsivo.
