Curare il mal di testa con la patata

Forse non sai che non è necessario ricorrere ai farmaci per curare il mal di testa. Ci sono, infatti, dei metodi del tutto naturali come ad esempio l’uso della patata. Il mal di testa colpisce spesso tantissime persone, chi ne soffre spesso e chi lo subisce dopo una giornata pesante o stressante.
Oltre ai medicinali, esistono rimedi naturali straordinari che riescono a curare o alleviare nel peggiore dei casi, il terribile mal di testa o la fastidiosa pesantezza agli occhi. Come fare? Semplice: prendete due patate belle grosse e pulitele (senza lavarle) con uno strofinaccio fresco di bucato; sbucciatele e tagliatele a fette alte circa mezzo centimetro. Fatto questo, stendetevi sul letto, fate in modo che nella stanza filtri pochissima luce (meglio ancora se la vostra camera sarà illuminata da qualche candela naturale profumata e qualche bastoncino di incenso alla rosa) e ponete le fette di patata sulla fronte, sulle tempie e sugli occhi, fermandole con una fascia elastica piuttosto spessa. In alternativa stringetele con una bandana, un foulard oppure una cuffietta da doccia, purché aderisca bene alla testa.
Passate in questa posizione almeno mezz’ora, il tempo da dare per farsì che la patata possa assorbire lentamente il calore che avrete accumulato e sentirete gradualmente sparire il dolore. Vi sentirete gli occhi più leggeri e metterete a posto la vostra testa.

Aleppo, salvata bimba nata con un proiettile in testa

I medici dell’Aleppo City Medical Council hanno fatto un lavoro davvero estenuante per salvare la piccola bimba colpita nella pancia della madre durante un attacco missilistico in Siria
Condannata alla nascita dopo essersi trovata insieme alla madre sotto il fuoco delle bombe. Ma il suo destino, evidentemente, non era ancora stato scritto.
Un’operazione salvavita eccezionale quella dei medici dell’Aleppo City Medical Council. Con un cesareo d’urgenza sono riusciti a far nascere una bimba siriana nonostante una scheggia di proiettile impiantatosi nella piccola fronte.
La bimba era stata colpita nella pancia della madre durante un attacco missilistico in Siria.
L’operazione è documentata anche in un video che sta facendo il giro della rete (sebbene contenga immagini forti e sconsigliate a un pubblico sensibile).
L’operazione è riuscita perfettamente. I medici hanno prima rianimato la bambina, strofinandola e massaggiandola all’uscita dal grembo, fino a farla finalmente respirare e piangere. Per loro la bimba si chiama Amal, che in arabo vuol dire “speranza”.

Va in ospedale per un dolore alla gamba e scopre di avere “metà cervello”

E’ un caso che ha fatto il giro del mondo: la vicenda arriva dalla Francia dove un uomo di 44 anni si era recato al pronto soccorso lamentando un forte dolore alla gamba ed era stato sottoposto ad alcuni accertamenti. Tra questi, i medici chiesero anche una Tac ed una radiografia alla testa, scoprendo una cosa che ha dell’incredibile: all’uomo mancava, letteralmente, metà della massa cerebrale. Il New Scientist il dottor Lionel Feuillet,  ha dichiarato che: “l’intero cervello appariva ridotto, nella zona frontale, parietale, temporale e occipitale, in entrambi i lobi; e queste regioni controllano il movimento, la sensibilità, la lingua, la vista, l’udito, le emozioni e le funzioni cognitive”.

Questo era stato scoperto  grazie all’anamnesi: alla nascita, all’uomo era stata diagnosticata una idrocefalia congenita, una condizione causata dall’eccessivo aumento di volume del liquido cerebrospinale, o liquor, nei ventricoli cerebrali. I medici decisero di applicare uno shunt che avrebbe dovuto drenare il liquido in eccesso, rimuovendolo 14 anni dopo. Evidentemente però il processo non deve aver prodotto i risultati sperati ed i medici sono convinti che negli ultimi 30 anni il liquido abbia “eroso” le cellule cerebrali fino ad abbattere la materia grigia del 50% circa.

Come è possibile che in questi anni abbia avuto una vita normale senza accorgersi prima della gravità del problema? Ha sostanzialmente reagito all’emergenza riassegnando le funzioni fondamentali.

Qualcosa, insomma, che ha dell’incredibile.

Partorita e abbandonata in un bagno pubblico: bimba salvata dalla polizia

Aveva qualche minuto di vita quando è stata abbandonata in un bagno pubblico. La povera piccola protagonista di questa tragica vicenda stava per perdere la vita se non ci fosse stata la polizia a portarla in salvo.
E’ successo a Pechino, in Cina. La neonata, come racconta il sito della Cnn, è stata ritrovata a testa in giù in un water. Le foto del suo salvataggio hanno fatto il giro del mondo.
Il suo pianto è stato però sentito da alcune persone che hanno lanciato l’allarme e avvertito la polizia. La bambina, trasportata in ospedale, è in condizioni stabili, mentre la polizia è alla ricerca della madre.
Nel bagno sono state ritrovate tracce di sangue che fanno pensare che il parto sia avvenuto proprio lì dentro. Speriamo che presto la polizia riesca a trovare i colpevoli.

La piccola cagnolina resta con la testa incastrata nella ruota: ecco il salvataggio

Jimma è il nome della sfortunata cagnolina che è rimasta per tanto tempo con la testa bloccata nel cerchione di una ruota, vicino all’immondizia. Fortunatamente per la sua sorte, una ragazza che stava passando proprio per quella strada, ha notato che la cagnolina avesse qualcodi di strano e subito ha capito che era rimastra incastrata con la testa nella ruota.

La ragazza avvertendo la gravità della situazione, l’ha subito portata alla prima caserma dei Vigili de fuoco che dopo un lungo lavoro sono riusciti a portare in salvo la piccola cagnolina pasticciona.
Ecco le foto del suo salvataggio.

Gianmaria Testa: “Ho un tumore ma non ho paura”

Sono ben 30 anni che Gianmaria Testa vive di musica e palcoscenico: il cantautore italiano è tornato nella sua Alba, in Piemonte, ha tenuto a spiegare le sue condizioni di salute, che lo hanno costretto a cancellare le ultime tappe del suo tour, in un intervista al quotidiano nazionale ‘La Repubblica’ :
“Ho un tumore, l’ho scoperto ai primi di gennaio. Non è operabile. Ho fatto cinque cicli di chemioterapia, il tumore si è molto ridotto. Ma i medici mi hanno detto che nei prossimi mesi devo annullare ogni altro impegno che non sia curarmi. Avere cura di me. Ed è quello che sto facendo.
Gianmaria ammette che la sua malattia lo spaventa ma non si è lasciato condizionare dalla paura: “Ho pensato a tante cose. La prima è che non ho paura. Neanche di notte, che di solito è il momento peggiore. Sono convinto di uscirne, si muore di più di influenza che di tumore, ma questa è una malattia che produce panico, che neanche si nomina, e questo non serve, non aiuta. Non bisogna chiamarlo male incurabile, bisogna nominarlo.”
E’ proprio per questo che il cantautore ha voluto rendere nota la sua condizione, esorcizzandola:
“Per molti mesi non ho detto niente perché avevo paura di rompere le scatole alla gente. Ho pudore a parlare di me. Non avevo mai messo in preventivo di diventare famoso. A parte suonare e cantare, non ho mai fatto niente per diventarlo. Ma devo prenderne atto: sono un personaggio pubblico. In molti si chiedono dove sono finito, perché non faccio più concerti. Su internet corrono le voci, si sa come è internet, dicono che sono morto, che ho avuto un ictus, che sono nascosto in una casa di cura. Sono anche affettuosi, capisco che mi cercano, che vogliono sapere di me. E alla fine mi sono reso conto che è meglio raccontare, è meglio spiegare”.