Ecco I Sintomi Che Anticipano Un Infarto: Conoscerli Può Salvarti La Vita!

L’infarto è una delle prime cause di morte al mondo. Non tutti sanno però, che prima di presentarsi, l’infarto lancia dei segnali ben chiari al nostro corpo che possono essere di grande aiuto per identificare patologie davvero molto gravi che potrebbero poi causarvi un infarto.
1. Raffreddore perenne: Se avvertite i sintomi del raffreddore e/o dell’influenza per 10 mesi all’anno, è il caso di preoccuparvi. Il vostro cuore potrebbe non funzionare come dovrebbe.
2. Se siete in ansia, e sentite che quest’ansia viene dal vostro petto, potrebbe essere un segnale preoccupante di un infarto imminente.
3. Difficoltà Respiratorie: Se provate difficoltà anche a respirare, è il caso che vi rivolgiate ad un dottore. Anche questo può significare che siete a rischio infarto improvviso.
4. Stanchezza Perenne: Se vi sentite sempre molto stanchi e debilitati e notate che le cose peggiorano quando fate uno sforzo, è il caso di preoccuparsi per la vostra salute: un infarto potrebbe colpirvi da un momento all’altro.
5. Dolori Continui Al Corpo: Se ogni giorno vi fa male una parte del corpo diversa e il dolore non cessa, iniziate a preoccuparvi: può significare che il vostro cuore non funziona a dovere e che quindi siete a rischio infarto.
6. Sudore Freddo: Se vi sentite spesso colti da vertigini e poi iniziate a sudare freddo, è il caso di andare quantomeno dal dottore per controllare lo stato di salute del vostro cuore.
7. Xanthelasma: Queste formazioni simili a nei che si presentano nella maggior parte dei casi intorno ai 40 anni di età sono un altro segnale preoccupante che indica un rischio di infarto.

Milia: cos’è e come curarla

I suoi sintomi spesso vengono confusi con altri tipi di malattie. Stiamo parlando della Milia, caratterizzata dall’apparizione di strani pallini bianchi ruvidi al tatto. Non sono pericolose ma sono un fastidioso problema cosmetico. Vediamo da cosa sono causate e quali sono i rimedi più efficaci per eliminarle.
Le milia possono comparire a tutte le età ma sono molto diffuse tra i neonati, infatti è anche chiamata “acne infantile”, e si presenta su viso, intorno agli occhi e sulle guance. Le milia sono spesso dovute a una mancata esfoliazione della pelle oppure all’uso di creme che contengono steroidi, o alla prolungata esposizione ai raggi del sole.
Ci sono diversi tipi di milia:
1. Milia neonatale: Si può verificare nel 40% dei neonati e di solito dura poche settimane. Le milia nei neonati possono comparire su viso, testa e dorso.
2. Milia giovanile: Di solito si verifica a causa di disordini genetici.
3. Milia primaria in adulti e bambini: È causata dalla cheratina che resta intrappolata sotto la pelle e può presentarsi sulle palpebre, sulla fronte, o nell’area genitale. Di solito scompare in poche settimane ma può durare anche diversi mesi.
4. Milia in placche: È associata a disordini di tipo genetico o a disordini autoimmuni della pelle e può comparire su palpebre, orecchie, guance e mascella. Le cisti sono più grandi e si presentano soprattutto in donne di mezza età ma anche in adulti e ragazzi.
5. Milia multipla eruttiva: Si verifica con prurito in alcune zone del viso, sulle braccia e sul dorso. Le cisti compaiono dopo un po’ di tempo e vanno via dopo poche settimane o pochi mesi.
6. Milia traumatica: Questo tipo di milia compare a causa di piccole ferite della pelle, provocate da bruciature o eruzioni cutanee. Appaiono irritate e arrossate ai bordi e bianche al centro.
7. Milia associata all’uso di farmaci: L’utilizzo di creme a base di steroidi può provocare la comparsa di milia sulle zone trattate. Comunque, effetti collaterali di questo tipo, con altre pomate a uso topico, sono rari.
Come curare le milia: Di solito le milia infantili non vanno trattate in alcun modo perché vanno via da sole in poche settimane. Per gli adulti e gli adolescenti ci sono rimedi naturali creati apposta perché la milia tende a durare più a lungo.
È importante tenere il viso pulito e lavare la pelle dei neonati una volta al giorno mentre, i ragazzi e gli adulti, almeno due volte al giorno con acqua tiepida utilizzando un detergente delicato che non contenga profumo, coloranti o sostanze chimiche. Asciugare poi il viso con un asciugamano morbido. Gli adulti e i ragazzi, poi, devono utilizzare un trattamento esfoliante che sia solo idratante, e contenga vitamina A, se le milie sono diffuse e accompagnate da pelle secca mentre, se sono poche, si può scegliere un trattamento mirato a base di acido salicilico da applicare sulla zona una volta al giorno. Può essere utile anche applicare il retinolo che ha proprietà esfolianti da applicare una volta ogni due giorni prima di andare a dormire. Da non applicare sulle palpebre perché potrebbe causare irritazioni. Inoltre, soprattutto in caso di milie secondarie, è bene proteggersi dal sole e esporsi il meno possibile utilizzando sempre un cappello e una protezione viso dalla texture leggera per non ostruire i pori. Da evitare anche il trucco eccessivo e le creme pesanti che non lasciano respirare la pelle.

Sindrome dell’ovaio policistico: le cause, i sintomi e i rimedi

A quanto pare, la sindrome dell‘ovaio policistico, nasce da un disturbo del sistema endocrino che colpisce il 5-10% delle donne in età fertile. Consiste in un mal funzionamento ormonale del proprio corpo e provoca un ingrossamento delle ovaie che contengono piccoli accumuli di cisti liquide, chiamati follicoli, situati in ciascuna ovaia, provocando l’assenza dell’ovulazione e quindi l’infertilità.
Le ovaie hanno il compito di produrre gli ovuli o ovociti, essenziali per la fecondazione e la riproduzione. In presenza dell’ovaio policistico non vengono prodotti ovuli poiché ci sono molte piccole cisti in ovuli sottosviluppati. Il corpo dunque libera molti androgeni e, di conseguenza, il ciclo mestruale della donna viene inibito o ostruito, diventando molto irregolare.

Ovviamente in queste circostanze, si verificheranno periodi mestruali infrequenti o prolungati, riduzione di crescita dei capelli, alopecia androgenica, ossia perdita dei capelli tipica del sesso maschile, irsutismo, cioè la crescita anomala di peli sul viso, acne particolarmente aggressivi, aborto spontaneo ricorrente, obesità sono i principali sintomi della sindrome sindrome dell’ovaio policistico che, se non trattato, può portare delle complicanze a lungo termine come il diabete di tipo 2 e malattie cardiache, visto che la sovrapproduzione di androgeni è dovuta ad un livello troppo elevato di insulina nel sangue. Oltre ad una questione genetica, a contribuire alla comparsa di un problema simile sono soprattutto l’alimentazione, il grasso corporeo e lo stress, tutte cose che provocano delle alterazioni ormonali.
Il trattamento curativo solitamente punta solo ad attenuare i sintomi. E’ possibile trattare il problema attraverso una terapia farmacologica ed ormonale, che impedisce l’eccessivo rivestimento dell’utero così da limitare i danni delle mancate mestruazioni. In questo caso, possono essere prescritti dal medico la pillola anticoncezionale, oppure di farmaci antiandrogeni, degli inibitori dell’aromatasi, dei regolatori di insulina o ancora dei progestinici. Solitamente, però, le pillole e i farmaci si limitano solo a mascherare i sintomi, senza eliminare il problema di fondo.

I sintomi che indicano uno squilibrio della tiroide

Alcuni sintomi potrebbero indicare uno squilibrio funzionale della ghiandola tiroidea
Anche senza fare gli esami del sangue, vi sono diversi sintomi e segni fisici che possono far sospettare uno squilibrio funzionale della ghiandola tiroidea. Mettiti davanti allo specchio e verifica da sola i tuoisintomi.
• Difficoltà a dimagrire nonostante le diete; tendenza a ingrassare sull’addome
• Polpacci gonfi, mani e piedi freddi
• Palpebre gonfie e borse sotto gli occhi soprattutto la mattina, viso paffuto e con tendenza al doppio mento, diradamento delle sopracciglia
• Capelli secchi, fragili, ruvidi, caduta diffusa, unghie fragili e a lenta crescita
• Pianta dei piedi di colore giallastro
• Scarsa sudorazione anche al caldo
• Intolleranza al freddo
• Addome gonfio, stitichezza
• Pelle secca, pallida e ruvida, con ipercheratosi follicolare (aspetto granuloso a “pelle d’oca”) soprattutto sulle braccia, gomiti squamosi
• Stanchezza mattutina, sonnolenza, mancanza di memoria, tendenza alla depressione, rigidità articolare
• Livelli di colesterolo aumentati
• Vulnerabilità alle infezioni, micosi recidivanti, dermatiti atopiche
Qualora questi sintomi siano presenti in numero superiore a 5 e in forma marcata, è consigliabile rivolgersi al medico per un controllo accurato dei parametri di funzionalità tiroidea. Se i sintomi sono almeno 3, e quando la pigrizia tiroidea procura ricadute solo “estetiche”, possono essere di aiuto la fitoterapia e alcuni accorgimenti nutrizionali. (Fonte)

Aneurisma cerebrale: quali sono i sintomi premonitori?

Al giorno d’oggi, purtroppo, sono sempre di più le persone che soffrono o hanno sofferto di un aneurisma cerebrale. Quali sono i sintomi premonitori dell’aneurisma cerebrale?
L’aneurisma cerebrale è un rigonfiamento di un vaso sanguigno del cervello che può anche rompersi, causando un’emorragia (ictus). Si tratta di un problema abbastanza serio che richiede un tempestivo intervento medico. Per fortuna, però, la maggior parte degli aneurismi non si rompe e non crea problemi né sintomi particolari. Ma, quali sono i sintomi, anche premonitori, quando ci sono? Al manifestarsi del mal di testa improvviso e molto forte con perdita di conoscenza o convulsioni, si consiglia di chiamare immediatamente il 118.

In questi casi, infatti, è importante agire tempestivamente perché il sangue può danneggiare le cellule circostanti o addirittura causarne la morte, nonché aumentare la pressione all’interno del cranio. Nei casi più gravi può aversi, oltre che perdita di coscienza, anche il decesso. Purtroppo, gli aneurismi piccoli sono silenti per cui, nella maggior parte dei casi, gli aneurismi veri e propri vengono scoperti solo quando già si sono rotti e quindi vanno trattati come emergenze. Se si è più fortunati, invece, possono essere scoperti per caso attraverso esami di controllo. L’intervento di emergenza, comunque, prevede generalmente delle soluzioni chirurgiche più o meno invasive.

10 sintomi insospettabili che segnalano gravi malattie

Ci sono segnali che il nostro corpo ci invia per cercare di mettere un freno a quelle che potrebbe rivelarsi una patologia ben più strane. E’ bene imparare a conoscerli tutti, per prevenire l’insorgenza di eventuali malattie.
Leggiamo su Fanpage:
• 1. Avere i capelli bianchi prima dei 40 anni – Quando i primi capelli bianchi cominciano a comparire al di sotto di 40 anni, potrebbe esserci qualche problema di salute. Il consiglio è quello di fare degli accertamenti medici e di tenere sotto controllo il diabete.
• 2. Macchie sulla pelle – Solitamente nei e macchie sulla pelle sono sempre di natura benigna, ma a causarle sono stati i raggi del sole. E’ meglio tenere sotto controllo quelle più scure, di modo da prevenire il cancro alla pelle.
• 3. Sopracciglia brevi – Perdere peli dal bordo esterno delle sopracciglia è un segno di ipotiroidismo. Un altro effetto di questa patologia è l’assottigliamento dei capelli. Basta però un trattamento medico per risolvere la situazione.
• 4. Piedi freddi – I piedi sono la parte del corpo che si riscalda più tardi poiché sono i più distanti dal cuore. Quando i piedi sono freddi troppo spesso, potrebbe però esserci qualche anomalia come la sindrome di Raynaud.
• 5. Anulare lungo – Avere l’anulare dei piedi più lungo dell’indice significa che si hanno dei livelli elevati di testosterone. Questo può causare sia un maggiore desiderio sessuale, sia una maggiore sensibilità all’artrite.
• 6.Palmi delle mani rosse – Avere i palmi delle mani eccessivamente rosse non è un buon segno. Può essere un sintomo precoce di una malattia al fegato. Sarebbe bene chiedere un consulto medico, così da prevenire ogni tipo di problema.
• 7. Occhi “rosa” – A volte gli occhi non sono bianchi, può essere l’effetto di una sbronza o semplicemente di stanchezza, ma nel peggiore dei casi possono nascondere problemi più gravi come congiuntivite o clamidia.
• 8. Labbra screpolate – Avere delle crepe agli angoli della bocca è segno di una carenza di vitamine B e di zinco. Nel caso in cui le labbra continuano ad essere screpolate anche dopo lunghi periodi, potrebbe esserci un’infezione causata d un fungo.
• 9. Collo gonfio – Se il collo tende a gonfiarsi, soprattutto durante la notte, può essere segno di ipertiroidismo. Questa condizione è comune tra le donne di età compresa tra i 20 e i 50 anni ed è bene tenerla sotto controllo.
• 10. Pelle d’oca permanente – Quando si ha la pelle d’oca permanente è un sintomo di un eccesso di cheratina nel corpo. Sarebbe bene consultare un dermatologo che fornirà la cura ideale per mettere fine a questo fenomeno fastidioso.

Sintomi del Tumore alle Ovaie, Come Riconoscerli

È una delle malattie più diffuse di questo millennio il tumore che alle donne colpisce soprattutto alle ovaie. Secondo i dati dell’Airc(Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) in Italia il tumore dell’ovaio colpisce circa 4.490 donne ogni anno, posizionandosi al nono posto tra le diagnosi di tumore e non è sempre facile individuare i sintomi del tumore alle ovaie in fase iniziale.

Come sempre, una diagnosi precoce è alla base di un maggior successo terapeutico e dunque è fondamentale essere attenti al proprio corpo.
Non ci sono test specifici che abbiamo un tasso di affidabilità adeguato per la prevenzione di questo tumore ma si ritiene che una visita ginecologica annuale, grazie alla palpazione delle ovaie e dell’addome, possa già riscontrare delle anomalie e, in caso di dubbio, un’ecografia transvaginale possa dare già delle importanti indicazioni.
Dunque è importante non sottrarsi a questo importante appuntamento che può risultare antipatico ma fondamentale.
Quali sono i sintomi del tumore alle ovaie.
Segnalate al vostro medico se doveste notare questi sintomi che sembrano non avere giustificazione apparente e si presentano senza dar segno di diminuzione: addome gonfio, aerofagia e bisogno di urinare frequente anche senza un aumento del volume dell’urina prodotta.
A questi si può accompagnare una stipsi ostinata e nausea frequente.
Naturalmente non sono affatto sintomi esclusivi del tumore alle ovaie e spesso sono solo fastidi e condizioni transitorie che possono avere ben altra origine. In ogni caso, se questo tipo di sintomi dovessero avere una certa importanza non passeggera, comparissero all’improvviso e insieme, è bene comunque che il vostro medico ne sia avvertito, avvierà le indagini diagnostiche che poi riterrà più opportuno fare in base anche al vostro quadro di salute generale.
Tra i sintomi del tumore alle ovaie anche la sensazione di sazietà pur essendo a stomaco vuoto o dopo un pasto leggero, non una semplice inappetenza ma proprio una vera sensazione di pesantezza.
Non è comunque facile individuare sintomi precoci del tumore alle ovaie e vi sono comunque differenze anche grandi individuali, considerata anche la posizione delle ovaie, come già detto, i sintomi del tumore alle ovaie possono essere scambiati con quelli di altre patologie comuni intestinali o vescicali.
In fase già più avanzata possono comparire sanguinamenti vaginali o dolori durante i rapporti sessuali, disfunzioni ovulatorie e astenia.

Sintomi della Celiachia, Come Riconoscerli Subito

Al giorno d’oggi, la celiachia è una malattia a carico dell’intestino tenue che impedisce il corretto assorbimento delle sostanze nutritive. Questo tipo di risposta è dovuta all’intolleranza di alcune persone al glutine, una proteina presente in molti cereali tra cui il frumento, l’orzo, la segale, farro, kamut, spelta e triticale.

Riconoscere con tempestività i sintomi della celiachia riduce più possibile le problematiche e spesso anche il grado di severità della malattia stessa.
Il glutine inoltre si trova in modo indiretto anche in alimenti che spesso non si associano comunemente con il grano e derivati, ad esempio in molti affettati o prodotti di vario tipo a causa di conservanti, aromi, additivi, bevande a base di cereali come la birra, alcuni farmaci, integratori, il burro cacao…
I sintomi della celiachia possono essere facilmente confusi con una miriade di altri problemi, per questo a volte la loro individuazione non è così immediata.
Il primo sintomo della celiachia è la malnutrizione:
la persona, pur alimentandosi regolarmente e apparentemente in modo equilibrato, non prende peso, anzi spesso lo perde e accusa tutti quei sintomi legati alla malnutrizione, come stanchezza, difficoltà di concentrazione, letargia diffusa, nei bambini vi è mancanza di crescita.
I sintomi della celiachia possono essere anche molto diversi da persona a persona.
I sintomi della celiachia possono colpire principalmente l’apparato digerente e dar luogo a:
– Gonfiori e dolori addominali come per l’accumulo di gas intestinali, crampi addominali, meteorismo e flatulenza;
– Dissenteria o vomito che aggravano il malassorbimento funzionale e incidono sulla potenziale disidratazione;
– Al contrario si possono avere fenomeni di costipazione anche ostinata fino a blocchi intestinali;
– Le feci spesso appaiono maleodoranti o oleosi e presentano un colore pallido.
I bambini in particolare possono dare segni di grande insofferenza e nervosismo anche per la mancanza di nutrienti vitaminici e minerali fondamentali per il loro sviluppo fisico ma anche per il sistema nervoso. Negli adulti è abbastanza normale trovare anche uno o più dei seguenti sintomi della celiachia, che non sono però esclusivi di questa patologia:
– Mancanza di ferro inspiegabile in altro modo
– Dolori articolari, artrite
– Osteoporosi o fragilità delle ossa, danneggiamento dello smalto e del colore dei denti (mancato assorbimento di calcio)
– Ansia e forme depressive
– Formicolio delle estremità
– Convulsioni e crisi epilettiche (a causa di calcificazioni cerebrali dovute a mancato assorbimento di acido folico)
– Amenorrea o ciclo mestruale irregolare
– Aborti spontanei ricorrenti o difficoltà a rimanere incinta
– Stomatiti e ragadi agli angoli della bocca, ispessimento della lingua.
– Eruzioni cutanee pruriginose soprattutto su natiche, gomiti e ginocchia
Nei casi più gravi le lesioni a carico dell’intestino possono essere anche gravi e dar luogo a neoplasie intestinali o problemi seri al fegato.
I sintomi della celiachia si presentano in stadi diversi, singolarmente o numerosi, in età diverse, insomma le variabili sono così tante che anche per questo a volte non è facile individuarla.
A volte è silente, cioè non i sintomi della celiachia non compaiono, soprattutto all’inizio. Alcuni studi mettono in relazione lo scatenarsi della malattia con l’allattamento al seno più o meno prolungato, l’età in cui si iniziano a proporre cibi contenenti glutine (dovrebbe avvenire non prima dell’anno di età) e la loro quantità nella dieta.

Batterio Listeria Monocytogenes nel Girellone Coop: sintomi e cura

Solo poche ore fa vi abbiamo messo in allerta per un prodotto molto pericolo messo in commercio e poi tolto dalla Coop , il “Girellone Cotto Olive” che contiene un pericolassimo batterio Listeria monocytogenes responsabile della malattia listeriosi, potenzialmente letale per i soggetti immunodepressi e per i neonati. Ma come fa questo batterio a contaminare i nostri alimenti? Quali sono i sintomi della malattia? E come si cura? Ecco cosa c’è da sapere sulla Listeria monocytogenes e sulla malattia di cui è causa, la listeriosi.
La Listeria monocytogenes è un batterio che si trova sia nel suolo che nelle acque e, per questo motivo, può facilmente entrare in contatto con ortaggi e verdure, così come può infettare gli animali attraverso la sua ingestione. Il microorganismo cresce in un range molto largo di temperature che arriva fino a 45 gradi e, per questo, gli alimenti che sono a rischio contaminazione devono essere portati ad alte temperature alle quali il batterio non sopravvive.
Il batterio può proliferare in moltissimi alimenti, in generale crudi, come carni o verdure, ma anche cibi trasformati, come ad esempio il formaggio molle, o le carni delle gastronomie.
La Listeriosi in quanto di natura batterica si risolve con gli antibiotici, ma la cura migliore è la prevenzione.

Febbre dengue e zanzare: sintomi e cura della malattia infettiva

La febbre dengue è una malattia infettiva di cui è responsabile il virus Dengue, i suoi sintomi principali sono febbre alta e mal di testa e si cura con molto riposo e farmaci per abbassare le febbre
Si tratta di una malattia infettiva tropicale causata dall’omonimo virus che esiste in quattro sierotipi differenti: Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4. A trasmettere questa malattia sono le zanzare che iniettano nelle persone il virus contratto da persone malate, non esiste quindi un contagio di tipo di diretto tra umani. La zanzara responsabile della trasmissione del virus è la Aedes Aegypti, che porta con sé anche la febbre gialla, è resistente alle basse temperature ed è originaria dell’Africa, ma ormai si trova anche nelle regioni tropicali e subtropicali.
Conosciuta da oltre due secoli, negli ultimi anni la dengue ha fatto scattare l’emergenza sanitaria in America centrale e meridionale, nel Sudest asiatico, in Cina, in India, in Medio Oriente e in Australia. Mentre in Europa i casi registrati sono quelli di pazienti che hanno contratto il virus all’estero e per questo da noi la dengue è considerata una malattia di importazione.
La dengue può essere asintomatica o manifestarsi con uno stato febbrile che, solo nei casi più gravi e non curati, può portare alla morte. Il periodo di incubazione varia tra i 4 e i 7 giorni e i sintomi scompaiono nell’arco di 5/6 giorni. Le persone infettate guariscono comunque nell’arco di pochi giorni. Si consiglia in ogni caso di riposare, utilizzare farmaci per abbassare la febbre e bere molti liquidi per evitare la disidratazione.
Il modo migliore per combattere la febbre dengue è la prevenzione che consiste quindi nell’utilizzo di repellenti specifici contro le zanzare, abbigliamento adeguato e protettivo e zanzariere, sia alle finestre che intorno al letto, facendo particolare attenzione alle prime ore del mattino.