Alberto muore a 23 anni: va a letto con l’influenza e non si sveglia più

Davvero una morte assurda quella di Alberto: un ragazzo padovano di appena 23 anni che purtroppo è morto prima del tempo.
Alberto Polese si trovava in Germania per un periodo di lavoro in una gelateria: a trovarlo disteso sul letto privo di vita è stata proprio la responsabile del locale che era andata a controllare visto che non si era presentato in orario al lavoro. Da qualche giorno Alberto aveva i sintomi di una normalissima influenzae sarebbe stato, secondo le prime ipotesi, proprio un collasso cardiaco dovuto a quello stato di malessere ad ucciderlo. Ovviamente gli inquirenti devono aspettare l’autopsia sul corpo del ragazzo per capire esattamente le cause del decesso e dare un senso ad una morte così prematura.

C’era una volta un ragazzo nato con una grave malattia,

Ecco una storia che riuscirà senz’altro a commuovervi… C’era una volta un ragazzo nato con una grave malattia, una malattia di cui non si conosceva la cura. Aveva 17 anni, ma poteva morire in qualsiasi momento. Visse sempre in casa sua, con l’assistenza di sua madre, ma un giorno stanco di stare in casa decise di uscire almeno una volta.
Chiese il permesso a sua madre e lei accettò. Camminando nel suo quartiere vide diversi negozi e passando per un negozio di musica, guardando dalla vetrina, notò la presenza di una tenera ragazza della sua età. Fu amore a prima vista. Aprì la porta ed entrò guardando nient’altro che la ragazza, e avvicinandosi poco a poco, arrivò al bancone dove c’era quell’adorabile fanciulla. Lei lo guardò e gli disse sorridente: “Posso aiutarti?” Nel frattempo egli pensava che era il sorriso più bello che avesse mai visto nella sua vita e sentì il desiderio di baciarla.
Balbettando le disse: “mi piacerebbe comprare un cd”. Senza pensarci, prese il primo che vide e le diede i soldi. “Vuoi che te lo impacchetti?” – Chiese la ragazza sorridendo di nuovo. Egli rispose di si annuendo; lei andò nel magazzino, tornò con il pacchetto e glielo consegnò. Lui lo prese ed uscì dal negozio. Tornò a casa e da quel giorno in poi andò al negozio ogni giorno per comprare un cd. Faceva fare il pacchetto sempre alla ragazza e poi tornava a casa per riporlo nell’armadio. Egli era molto timido per invitarla ad uscire e nonostante provasse non ci riusciva. Sua madre si interessò alla situazione e lo spronò a tentare, così egli il giorno seguente si armò di coraggio e si diresse al negozio. Come tutti i giorni comprò un altro cd e come sempre lei gli fece una confezione. Lui prese il cd e, in un momento in cui la ragazza era distratta, posò rapidamente un foglietto con il suo numero di telefono sul bancone; dopodichè uscì di corsa dal negozio. Il giorno dopo squillò il telefono. Sua madre rispose: “Pronto?”, era la ragazza che chiedeva di suo figlio; la madre afflitta cominciò a piangere mentre diceva: “Non lo sai?… è morto ieri”. Ci fu un silenzio prolungato interrotto dai lamenti della madre. Più tardi la madre entrò nella stanza del figlio per ricordarlo. Decise di iniziare dal guaradare tra la sua roba, aprì l’armadio e con sorpresa si trovò di fronte ad una montagna di cd impacchettati. Non ce ne era nemmeno uno aperto. Le procurò una curiosità vederne tanti che non resistette: ne prese uno e si sedette sul letto per guardarlo; facendo ciò, un biglietto uscì dal pacchettino di plastica. La madre lo raccolse per leggerlo, diceva: “Ciao, sei bellissimo! Ti andrebbe di uscire con me? TVB…Sofia.” La madre emozionata ne aprì altri e trovò altri bigliettini: tutti dicevano la stessa cosa.

Questa è la vita, non aspettare troppo per dire a qualcuno di speciale quello che senti. Dillo oggi stesso. Domani potrebbe essere troppo tardi.

Il capo lo sgrida il primo giorno di lavoro ma la risposta del ragazzo è formidabile

Probabilmente non avrete mai letto questa storia ma vi consigliamo di farlo perché vi sorprenderà sicuramente soprattutto sul finale. “Il Responsabile: “Hai già qualche esperienza come venditore?”
Il giovane: “Ma certo, nella città da cui vengo facevo il venditore!”
Il responsabile trova che il giovane sia simpatico e lo assume.
Il primo giorno di lavoro è davvero duro, ma il giovane riesce ad arrivare alla fine.
Dopo la chiusura del negozio, il responsabile va dal giovane: “Quante vendite hai realizzato oggi?”
“Una!”
“Solo una? i nostri venditori in un giorno realizzano dalle venti alle trenta vendite! Per quanti soldi hai realizzato la vendita?”
“101.237 €”
“101.237 €??! Ma cosa hai venduto?”
“Beh, è entrato un cliente e gli ho venduto un piccolo amo da pesca, quindi gli ho venduto quello medio; poi sono riuscito a vendergli anche quello grande e quello gigante.
Alla fine gli ho venduto anche una nuova canna da pesca.
Poi gli ho chiesto dove sarebbe andato a pescare e lui mi ha detto di voler andare sulla costa sud. Allora gli ho detto che avrebbe avuto bisogno di una barca. Cosi siamo scesi al piano imbarcazioni e gli ho fatto comprare un Chris Craft cabinato da otto metri con due motori da 100 CV.
A quel punto ha cominciato a pensare che forse la sua Fiat Punto non ce l’avrebbe mai fatta a tirare quella barca, quindi siamo andati dal nostro concessionario e gli ho venduto un Pajero 4×4 iniezione.”
Il Responsabile: “Vorresti dirmi, che un cliente è entrato qui per comprare un amo da pesca e tu gli hai venduto anche una barca a motore e un fuoristrada???”
“Oh, no no no! Lui era venuto qui per comprare una scatola di assorbenti per sua moglie. Allora gli ho detto: beh, visto che questo fine settimana non si scopa, perché non va a pescare?”

Era in gita con gli amici il 14enne annegato nel lago di Como

Il 14enne morto annegato nelle acqua del lago di Como, ha origini africane ed era residente a Seveso, in Brianza. Era lì con alcuni amici. Non era solo quando ha cercato di chiedere aiuto: un passante ha provato  in tutti i modi di salvarlo, ma per lui non c’è stato nulla da fare

Il ragazzo è annegato precisamenti  nei pressi di Villa Geno. Si chiamava Josping, ed era andato a Como con gli amici per trascorrere una giornata al lago. Subito dopo il tuffo, ha avuto difficoltà a nuotare e non è mai più riemerso.  Non è ancora chiaro il motivo del suo annegamento.

Il passante che ha tentato di soccorrerlo era un profugo pachistano. E’ stato ripescato più tardi dai vigili del fuoco. I medici del 118 hanno tentato di rianimarlo, ma per il quattordicenne non c’è stato nulla da fare.

Dopo 2 mesi dall’incidente si sveglia  e fa una domanda strana al suo fidanzato

La notizia ripresa dal tabloid britannico Daily Mirror racconta di una donna rimasta in ospedale per due mesi in coma con accanto il suo ragazzo Chen Ben. Lei, Fu Jun, ha avuto accanto al suo fidanzato che per amore suo ha anche lasciato il suo lavoro.

Quando  la donna si è svegliata, la sua reazione lo ha sorpreso tutti: “Perché sei rimasto qui? Non dovevi farlo. Non voglio che ci sposiamo, non voglio essere un peso per te”.Ecco le parole che hanno sorpreso tutti.

Fortunatamente, l’uomo ha ignorato queste parole tutt’altro che romantiche, e adesso, dopo che Fu Jun ha terminato la sua riabilitazione e sta meglio, i due stanno preparando le loro nozze.

Battipaglia, si tuffa in mare e batte la testa: 21enne in coma

A Salerno, precisamente a Battipaglia, si è verificato un incidente davvero terribile per un ragazzo della provincia di Napoli. Il ragazzo di 21 anni, in coma all’ospedale Santa Maria Speranza per essersi tuffato in mare andando a sbattere la testa sulla sabbia in un tratto poco profondo. A soccorrerlo sono stati prima i bagnini e poi un’ambulanza del 118.

Oltre al trauma cranico il ragazzo ha riportato danni alla colonna vertebrale. Le condizioni di salute del giovane sono stazionarie ma gravi. Amici e parenti pregano perchè si ristabilizzi.

Otto minuti chiuso in auto sotto il sole: ecco cosa si prova

Sono in crescita i fenomeni che vedono uomini e donne, anziani, animali e bambini in situazioni di estremo pericolo per disattenzioni inammissibili.
In 15 minuti, un animale lasciato in auto sotto al Sole può morire, o riportare comunque gravi danni cerebrali. Per capire cosa si prova ad essere in trappola nel veicolo che in pochi minuti arriva ad avere una temperatura interna di 49 gradi, Tyrann Mathieu, giocatore dell’Arizona Cardinals e star del football americano, ha passato otto minuti in un’auto parcheggiata al Sole.
In pratica la temperatura sale velocemente, lo sportivo comincia a sudare, poi accusa i sintomi del colpo di calore e infine apre la portiera ed esce. Ovviamente bambini e animali non possono aprire la portiera, uscire e mettersio in salvo. Il video è stato pubblicato da Peta per sensibilizzare i proprietari di animali a non costringerli ad una simile atrocità.
Funzionerà? Speriamo che non ci siano più casi di morte di questo tipo.

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Ragazzo decapitato a Pesaro: ora parla la madre che vuole solo giustizia

La madre del ragazzo 17enne ucciso, Debora Lulli, si sfoga: “Tutte le prove raccolte fanno pensare a un delitto premeditato. Per un motivo assurdo, poi. E’ l’ora di chiedere una pena certa”.
La donna continua: “Adesso non è il momento del perdono, adesso voglio giustizia”. Un omicidio ancora senza un perché per il quale sono stati fermati due ragazzi di 19 e 20 anni, presunti amici di Ismaele.
Secondo gli investigatori la vittima – hanno avrebbe “commesso l’errore di aver suscitato la gelosia di uno dei due, fidanzato con una ragazza anche lei del luogo. Secondo gli inquirenti uno dei due ragazzi “ha iniziato a convincersi che il ragazzo in questione fosse interessato o addirittura avesse avuto una relazione con la sua fidanzata”.
La mamma di Ismaele dichiara di non credere alle parole dei due fermati. “Ma come si fa a dire che la situazione gli è scappata di mano? Tutte le prove raccolte fanno pensare a un delitto premeditato. Per un motivo assurdo, poi. Non è l’ora del perdono. E’ l’ora di chiedere una pena certa”.
La sorellina di 4 anni di Ismaele, ancora non sa cosa è successo e che non rivedrà più il suo fratellone. La madre della vittima continua: “Glielo dicevo di stare attento alle amicizie. Lui si fidava di tutti, era gentile, disponibile. Fiducioso”.
E continua: “Che brutta fine hanno fatto i suoi sogni. Mio figlio mi aveva detto che da settembre si sarebbe messo a studiare sodo: voleva diventare chef, o carabiniere. Gli piacevano tutte e due le cose. Aveva una ragazza, Giulia, che ci voleva presentare. ‘Ti piacerà mamma’, mi aveva detto, ‘anche lei vuole che io smetta di fumare'”.
Un bravo ragazzo davvero, Ismaele, “Sognava di trasferirsi all’estero, sognava una grande città che gli offrisse opportunità professionali e svaghi che un piccolo paese non può certo garantire” dice Michele, compagno di Debora.
Si è sempre dato da fare per realizzare i suoi sogni .
“Chiedo perdono alla famiglia di Ismaele”. Sono le parole del padre del 20enne che ha ammesso di aver tagliato la gola a Ismaele. “Igli non è quella persona lì, ogni mattina mi dava un bacio prima di andare a scuola. E’ un ragazzo tranquillo e buono, sono distrutto. Noi siamo in Italia per lavorare” dice l’uomo.
Sarà molto difficile per la famiglia accettare le scuse, perdora e andare avanti. Il dolore, al momento, è ancora troppo forte.

Caso Maurantonio, nuovi rilievi tecnici: “Non si lanciò nel vuoto”

A quanto pare, gli ultimi rilievi tecnici, hanno dimostrato che Domenico Maurantonio non si è lanciato di sua volontà dal quinto piano dell’hotel Da Vinci di Milano. Ciò è stato dimostrato da una simulazione sulla dinamica della caduta dello studente 19enne di Padova, in gita con i compagni del liceo Nievo, realizzata dai periti della famiglia Maurantonio.
I tecnici, coordinati dall’avvocato Eraldo Stefani, hanno effettuato altre rilevazioni che confermerebbero come lo studente non si è lanciato nel vuoto ad una altezza di circa 15 metri. Il caso resta ancora irrisolto a distanza di mesi: si attendono le testimonianze di alcuni studenti del liceo di Domenico che potrebbero determinare una svolta nelle indagini e fare chiarezza su questa terribile vicenda.

Grave incidente a Brescia: 18enne si schianta contro un bus e perde la vita

Si chiamava Davide Boroni, il 18enne coinvolto nell’incidente stradale in cui ha perso la vita. Lui era sulla sua moto e purtroppo pare che abbia perso il controllo del mezzo all’improvviso e si sia schiantato contro un autobus di linea, sulla Statale 45bis. L’incidente è avvenuto nella notte a San Zeno, nel Bresciano.
Il giovane, originario di Gardone Valtrompia, secondo una prima ricostruzione pare abbia invaso la corsia di marcia opposta, schiantandosi frontalmente con l’autobus che viaggiava in direzione opposta verso il paese di Isorella.
Il conducente, un uomo di 47 anni, che nell’impatto ha riportato fortunatamente solo ferite lievi, non ha potuto evitare lo scontro. Le condizioni di Davide sono apparse subito gravissime. Ricoverato nel reparto di rianimazione della Poliambulanza di Brescia, il ragazzo è morto dopo tre ore presso il nosocomio lombardo.