Ostia consacrata cade a terra e sanguina. Le analisi: “E’ un pezzo di cuore!”. Ecco dove è accaduto il miracolo

schermata-2016-10-17-alle-20-05-26La notte di Natale di ormai tre anni fa in un santuario polacco, nella città di Legnica, un’ostia consacrata è stata raccolta da terra e messa nell’acqua. Improvvisamente si decompose e…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Un miracolo”]

…cominciò a colorarsi di rosso. Le indagini furono immediate e hanno portato al riconoscimento del miracolo eucaristico in questi giorni. Secondo la commissione di studio e in particolare secondo una…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Nessuna spiegazione”]

…cardiologa, si tratta di tessuto di miocardio di origine umana. Il fenomeno non ha spiegazione ed è incredibile come l’ostia non si sia dissolta una volta in acqua. Qualche mese fa è stato anche autorizzato il culto di questa particola. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Il precedente del Papa”]

Un caso simile venne segnalato a un vescovo nel 1996, colui che oggi è diventato Papa Francesco. L’attuale vescovo di Legnica ha auspicato che il miracolo serva ad approfondire e…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 5 DELL’INDICE [nextpage title=”Il culto della reliquia”]

…capire la devozione all’Eucaristia, in modo che ci sia un impatto significativo sulla vita di coloro che passeranno vicino a questa reliquia. Il segno è stato interpretato come la generosità di Dio.

L’auto con due bimbe si ribalta. La madre è coperta di sangue. Quello che si scopre dopo è PAZZESCO!

È stato davvero tremendo l’incidente che si è verificato poche ore fa alle porte di Lecce, sulla SS 101 che collega Gallipoli al capoluogo salentino. Ecco cosa è successo. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Ecco cosa è successo”]

Una Fiat Punto con a bordo un’intera famiglia composta da padre, madre e due figlie di 8 e 11 anni, è praticamente diventata una scheggia impazzita. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’auto da destra sbanda repentinamente verso sinistra e solo per puro caso, in quel tratto di strada sempre molto trafficato, evita l’impatto con chi sopraggiunge dalla parte opposta in direzione di Gallipoli. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Le conseguenze dell’incidente”]

La Punto esce si ribalta e si trasforma in una carcassa irriconoscibile. La donna nonostante sia ferita gravemente, chiama i soccorsi. Intanto, molti automobilisti di passaggio si fermano e compongono il 118. Sul posto, repentinamente giungono volanti di polizia, vigili del fuoco, operatori del Suem. CLICCA SUL PUNTO 4 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La scoperta sconcertante”]

Il conducente è rimasto incastrato tra le lamiere: la mamma e le figlie, nonostante le lesioni, non corrono rischi per la vita, mentre l’uomo è gravissimo. Il retroscena vuole però che il padre di famiglia ha guidato l’auto (senza assicurazione e revisione) senza patente. Tra l’altro, la polizia ha rivelato che l’uomo è risultato positivo all’alcoltest. CONTINUA A LEGGERE

CHOC IN OSPEDALE: è il Miracolo di Sant’Anna! Quello che è accaduto a una donna è incredibile

Molte coppie non vedono l’ora di avere un bambino, proprio come questa coppia che ci ha provato per ben 15 anni senza alcun risultato. Poi è successo qualcosa che nessun medico avrebbe mai potuto prevedere. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Il miracolo”]

È un vero e proprio miracolo quello avvenuto ad una coppia di Avellino. A Tele Nostra, rete locale, la donna di 42 anni ha raccontato di aver partorito il 21 luglio in casa. La cosa più incredibile è che non sapeva di essere incinta. Ecco come ha capito di essere in dolce attesa. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La preghiera della neomamma”]

La 42enne, sorpresa da delle fitte alla pancia, si è resa conto che c’era qualcosa che non andava nel suo corpo. Per un istinto naturale ha cominciato a spingere e così ha partorito in casa da sola. Nel suo racconto, non esita a dare il merito della buona riuscita del parto a Sant’Anna, santa che ha pregato proprio in quei momenti difficili.CONTINUA A LEGGERE

Scoperto lo sciroppo verde del miracolo: Accelera il metabolismo e fa perdere 6 Kg in 3 settimane

Quello di cui oggi vi parleremo è uno sciroppo dalle grandi potenzialità che vi aiuterà a perdere peso più velocemente e in modo del tutto naturale. Chi ne ha fatto uso, pare abbia perso 6 chili in meno di un mese. La sua funzione principale è quella di stimolare il metabolismo. Inoltre, permette al ventre di sgonfiarsi eliminando i gas intestinale. Tutto quello che vi serve per prepararlo è infatti: il limone, la rapa bianca, la cannella e lo zenzero che aiutano l’organismo a perdere peso e ad avere un funzionamento più sano.
Ecco come prepararlo:
150 gr. di rapa
Succo di n.4 limoni (appena spremuto)
3 pezzi di zenzero fresco (circa 6/7 centimetri)
3 cucchiaini di miele
2 cucchiaini di cannella
Preparazione: dovrete tagliare la rapa e lo zenzero mettere tutto in un frullatore aggiungendo ovviamente anche il succo di limone. Lasciate riposare 3 minuti e aggiungete poi la cannella e il miele e frullare nuovamente il tutto.
Poi dovrete versare il contenuto in un bicchiere di vetro, e consumare un cucchiaino due volte al giorno prima dei pasti. Conservate in frigorifero. CONTINUA A LEGGERE

Eccezionale: Si è avverata la profezia di Padre Pio, scopriamo quale..

Sicuramente ricorderete Padre Pio, il santo venerato in tutto il mondo per la sua gentilezza e la sua umanità. Sono ancora poco note però le sue profezie, quelle rivelate, in parte, solo di recente. Pare, infatti, che poche ore fa si sia avverata una delle sue profezia. Il Santo aveva profetizzato il suo ritorno nella città natale, e questo si è infatti avverato. La salma di Padre Pio lascia Roma e “torna” nella sua Pietrelcina, città che appunto, ha visto nascere e crescere Padre Pio.
A raccontare l’accaduto è stata la giornalista Raffaele Iaria nel volume “Padre Pio. Padre Pio lasciando la sua città per Foggia, disse: “Ci vediamo fra 100 anni”, il 17 febbraio del 1916 per entrare nella comunità religiosa dei frati cappuccini. Prorpio esattamente un secolo dopo, la profezia si è avverata: l’11 febbraio 2016, le spoglie mortali del frate. Ma come ci giunge questa profezia? In pratica, fu una confidenza avvenuta nel 1968 al confratello che lo assisteva, Padre Mariano da Santa Croce. Ecco le parole di Padre Mariano:

“Era la prima domenica di agosto del 1968 l’anno dell’addio, che nessuno di noi immaginava per la verità. Mentre mi sforzavo di fargli accettare qualcosa come cibo, dissi che era venuta tanta gente da Pietrelcina e aggiunsi: Padre, quando ci faremo una bella passeggiata a Pietrelcina? Egli rispose: parecchi anni dopo la morte”. Incredibile, cose che solo una grande santità come quella di Padre Pio poteva fare. CONTINUA A LEGGERE

Il miracolo che ha reso santo Padre Pio

Tutti amiamo Padre Pio ma nessuno sa bene la storia del santo. San Giovanni Rotondo (Foggia) – Di Massimo Pitti – Solitamente, ai fini della canonizzazione, la Chiesa cattolica ritiene necessario un secondo miracolo, dopo quello richiesto per la beatificazione: nel caso di Padre Pio, ha ritenuto miracolosa la guarigione di Matteo Pio Colella, un bambino di sette anni nato a San Giovanni Rotondo.
Qui di seguito vi raccontiamo la storia della straordinaria guarigione del piccolo Matteo Colella, che portò definitivamente Padre Pio verso la Canonizzazione nel 2002.
Il miracolo decisivo: in una fredda mattina del 20 gennaio 2000 Matteo va tranquillamente a scuola come ogni giorno. Ma la maestra Concetta si accorge dopo qualche ora che sta male (brividi, testa inclinata verso il banco, incapacità di parlare). Vengono chiamati subito i genitori. Sono le 10.30. Il bimbo ha la febbre a 40° e comincia a vomitare. Alle 20.30 della sera quando Matteo non riconosce più la madre tutto si fa più concitato.
Si decide al ricovero immediato alla Casa Sollievo della Sofferenza,l’ospedale di Padre Pio dove il padre di Matteo, Antonio lavora come medico. Le condizioni del bambino appaiono subito disperate. Viene fatta una diagnosi di meningite fulminante. Anzi, per la precisione, nel giro di qualche ora il quadro si fa devastante: meningite acuta con andamento rapidamente progressivo per il determinarsi di uno schock settico e profonda compromissione degli apparati cardiocircolatorio, renale, respiratorio, emocoagulativo, con acidosi metabolica. Il bimbo viene portato in rianimazione.In pratica fin dal primo giorno vari organi vitali sono risultati compromessi. Nel giro di poche ore, al mattino del 21 gennaio, la situazione precipita drammaticamente con “uno stato collassiale, ipertermia, difficoltà respiratoria per desaturazione di ossigeno”.
Si manifestano “segni quali cianosi intensa, edema polmonare, gravissima bradicardia per la grave ipossemia e acidosi metabolica”.I medici ormai disperati si affannano e si agitano attorno al bambino, aumentando al massimo i dosaggi farmaceutici, ma il grave collasso cardiocircolatorio, la difficoltà a ossigenarsi nonostante la ventilazione meccanica, la sofferenza renale e la grave alterazione del sangue, fanno ormai pensare al peggio. Appare tutto inutile. Uno dei dottori – dopo essersi prodigato in ogni modo – a un certo momento, desolato, si ferma e dice: “Ragazzi, non c’è più nulla da fare, il bambino non si riprende”. Si toglie i guanti, va a lavarsi le mani e torna al fianco del fanciullo, con la dottoressa Salvatore, a guardare, ormai impotente, il piccolo Matteo. La dottoressa a questo punto incita a fare un ultimo, disperatissimo tentativo, come farebbe un padre di fronte al figlio. Fu così iniettata una forte dose di adrenalina che sortì qualche piccolo effetto, ma senza poter assolutamente cambiare la situazione ormai tragica del bambino.Il decesso era atteso da un momento all’altro.
Si legge nella “Fattispecie cronologica” del caso (negli atti del processo di canonizzazione di padre Pio): “Il dottor Violi passando in rassegna la fisiopatologia di questa devastante sindrome, ha dimostrato come quando gli organi insufficienti sono in numero superiore a cinque, le varie terapie impiegate risultano inutili, o comunque non hanno mai risolto alcun caso. Non risulta che nella letteratura internazionale ci sia alcun sopravvissuto affetto da tale patologia come quella del piccolo Matteo Pio Colella. Insomma non viene descritta alcuna sopravvivenza, infatti in tal caso la mortalità è del 100 per cento”. La madre, il padre, i familiari sono da anni Devoti di Padre Pio. Si mette in moto una grande catena umana di preghiere a Padre Pio affinché interceda. La mamma del bambino, raggiunta al telefono dalla maestra che chiede di sapere, riesce solo a dire, con la voce strozzata dalle lacrime: “Preghiamo Padre Pio, perché stiamo perdendo Matteo, solo Padre Pio può salvarlo”. Anche tutti i bambini della scuola iniziano a invocare Padre Pio. Così i frati, i parenti, gli amici, gli stessi medici e gli infermieri della “Casa Sollievo della Sofferenza”. Qualche parente addirittura si riavvicina a Dio per implorare il miracolo per il piccolo Matteo. Si susseguono in quelle ore concitate le visite alla tomba di padre Pio, i rosari, le reliquie portate a contatto con il bambino, le lacrime e le invocazioni accorate.E la mattina del 21 gennaio “improvvisamente accade qualcosa di straordinario e con l’incredulità di tutti”, perché “gli organi del bambino riprendono a funzionare”. C’è clamore, commozione, stupore.
Il fenomeno è doppiamente sorprendente, perché già le speranze di sopravvivenza erano pari a zero, ma – nel caso remoto di sopravvivenza – certi erano i gravi danni cerebrali e renali che il bimbo avrebbe comunque riportato. Invece qua il bambino, dopo essere stato dieci giorni sedato e curarizzato, addirittura il 31 gennaio si sveglia, guarda medici e infermieri e dice: “voglio il gelato”. Poi comincia a scherzare con loro. Domenica 6 febbraio il piccolo – ancora in rianimazione – guarda tranquillamente la televisione e gioca alla play-station (introdotta “per la prima volta nella storia della medicina” in rianimazione perché i medici sono interessati a vedere “la risposta intellettiva” del fanciullo). I medici – ovviamente felici – si trovano davanti a qualcosa di inaudito, sconcertante. I genitori e gli amici in una gioia travolgente.Tutti i medici hanno dichiarato l’inspiegabilità scientifica della guarigione (e della mancanza di danni). Uno per tutti, il Dottor Alessandro Villella: “non sono in grado di spiegare scientificamente la completa guarigione del piccolo Matteo Colella, senza dover pensare che possa esservi stato un intervento soprannaturale”.Molto bella è la testimonianza data dalla madre al postulatore della causa di canonizzazione di Padre Pio: “qualunque sarà la decisione degli uomini su questo caso, la mia convinzione profonda di mamma e di credente rimarrà che mio figlio è tornato a noi perché il Signore immeritatamente ce l’ha restituito, è intervenuto a consolarci nella sua immensa misericordia, con l’intercessione del nostro caro Padre Pio”.
La signora riferisce di segni inequivocabili della vicinanza del padre (per esempio un intenso “dolcissimo e gioioso” profumo di rose e viole da lei avvertito) e aggiunge: “Solo il Signore sa il senso di tutto ciò che è accaduto alla nostra famiglia. La mia certezza è che Egli ci è stato vicino e ci ha benedetti, grazie anche alla intercessione e alla preghiera amorevole di Padre Pio che, della sua missione sulla terra, diceva: ‘Come sacerdote la mia è una missione di propiziazione: propiziare Iddio nei confronti dell’umana famiglia’. E così è stato, caro Padre Pio, ci hai abbracciati nella prova e ci hai raccomandati a Dio”.E il piccolo Matteo? Ricorda nulla di quelle ore di incoscienza? Per la medicina egli non doveva sentire, né vedere nulla, tantomeno ricordare qualcosa. Ma interpellato subito dopo il suo risveglio, Matteo riferì invece un ricordo molto preciso e sconvolgente: “Durante il sonno io non ero solo. Ho visto un vecchio. Mi sono visto da lontano, in questo letto, attraverso un buco tondo. Io ero vicino ai macchinari e un vecchio con la barba bianca e vestito lungo e marrone, mi ha dato la mano destra e mi ha detto: ‘Matteo, non ti preoccupare, tu presto guarirai’, e mi sorrideva”.
Grazie Padre Pio!
La mamma di Matteo, Maria Lucia Ippolito, ha scritto un bellissimo libro per ringraziare Padre Pio e per testimoniare quanto accaduto. Il libro si intitola “Il miracolo di Padre Pio” edito da Mondadori ed ha venduto milioni di copie in tutto il Mondo. Inoltre ha fondato Il Cireneo, una Associazione di volontariato per aiutare i giovani disabili e le famiglie in difficoltà.

Padre Pio: la statua misteriosa ed il “Miracolo” della maternità che il santo continua a fare ancora oggi

Chi non ricorda una figura così affascinante come quella di Padre Pio, una delle figure più profonde e carismatiche che la Chiesa possa vantare e ricordare, la sua spiritualità è di quelle che catturano, ed ammaliano tantissimi fedeli che ancora oggi a volte, gli chiedono miracoli.
Il frate di San Giovanni Rotondo è il santo dell’umanità, della carità concreta, della viva lealtà, della sofferenza, della verità del sangue e della forza della vita. In suo onore ed in sua memoria sono numerosissimi i pellegrini che raggiungono San Govanni Rotondo e che per pregare si recano nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, eretta proprio per venire incontro ai fedeli che affluiscono sempre numerosi.
Esattamente nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie si consuma un “presunto” miracolo moderno del Santo:
per lungo tempo si è rincorsa tra i fedeli la voce di una statua misteriosa, qualcuno l’avrebbe vista, in pochissimi sarebbero riusciti a fotografarla e in molti ne negherebbero persino l’esistenza. La statua rappresenta il Santo mentre tiene tra le braccia il bambino Gesù neonato.

Morta si risveglia dopo 9 minuti: “Ho parlato con Dio”

“Ho parlato con Dio”: sono queste le parole di Crystal McVea. È una donna di 36 anni, insegnante dell’Oklahoma, madre di quattro figli, era finita all’ospedale in arresto cardiaco dove era stata data per morta anche dai medici.

Il  isuo cuore si era completamente fermato, ma dopo nove minuti si è risvegliata e ha detto: “Sono stata in Paradiso e lì ho incontrato Dio, ero in piedi avvolta in una luce abbagliante e sapevo dove mi trovavo, ho visto Dio ma non in forma umana”. La donna ha raccontato la sua storia nel libro “Waking Up In Heaven”, nel 2009 Crystal era stata ricoverata per una pancreatite quando i medici accidentalmente le hanno somministrato un overdose di antidolorifici e il suo cuore in pratica ha smesso di battere, per circa nove minuti la donna era praticamente morta, ma i medici sono riusciti a rianimarla e in quel breve tempo la donna sostiene di essere stata in paradiso.

Queste le sue parole: “Ero in piedi avvolta in una luce abbagliante e sapevo dove mi trovavo”. Ha aggiunto poi che vicino a lei c’erano anche due angeli che non somigliavano a nessuno delle persone che conosce.

La donna ha poi raccontato di aver incontrato Dio che non aveva una forma umana. “Volevo restare in Paradiso ma poi ho sentito mia madre gridare in ospedale e allora ho deciso di tornare”.