La cronaca ancora una volta ci rende partecipi di un caso di malasanità. Poche ore fa, di notte, una donna incinta di 32 anni, residente a Porto San Giorgio, è arrivata all’ospedale di Civitanova Alta con forti e dolorose contrazioni. La donna non era sola. Con lei c’era la sua ginecologa, la dottoressa Gina Tombolini. La donna, diabetica, ma senza altri particolari problemi, aveva avuto una gravidanza normale. Non per la sua prima gravidanza, bensì la seconda. Il primo bambino lo aveva dato alla luce con un parto cesareo. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE
[nextpage title=”La volontà della donna”]
La paziente voleva partorire questa volta con un parto naturale ma purtroppo non è stato possibile procedere in questo modo. Il tracciato del feto non era buono e così i medici hanno deciso di procedere col cesareo d’urgenza.
Il bimbo non era in salute, aveva visibilmente il battito del cuore rallentato. Lo hanno subito trasferito nel reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale Salesi di Ancona. Sono passate due ore e mezza dal momento del parto. Quando è giunto al Salesi infatti il bambino era in asfissia prenatale con compromissione di svariati organi e gravi problemi cardiocircolatori. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE
[nextpage title=”La sorte del piccolo”]
Purtroppo la situazione era tremenda, si trattava di un quadro clinico gravissimo e praticamente irreversibile. I genitori erano letteralmente sotto shock per quanto accaduto, non si aspettavano tutte queste complicazioni. Il piccolo purtroppo non ce l’ha fatta e ha perso la vita poche ore dopo. CLICCA SUL PUNTO 4 PER CONTINUARE A LEGGERE
[nextpage title=”L’indagine”]
Ovviamente, l’ospedale di Civitanova, non appena giunta la notizia da Ancona, ha aperto un’indagine interna per capire cosa sia accaduto in sala operatoria. Massimo Palazzo, direttore sanitario dell’Area vasta 3, nella mattinata di ieri si è consultato con i colleghi e ha affermato “che sono state rispettate tutte le procedure”. Ma seguiremo l’evolversi della vicenda per capire se la colpa è dei medici o si tratta solo di una terribile fatalità. CONTINUA A LEGGERE