Tra poco arriveranno alla Camera le misure da 2,3 miliardi di euro per il 2015 (e altrettanti nei prossimi due anni) riguardanti i tagli alla sanità annunciati dal commissario alla spending review del governo Renzi, Yoram Gutgeld. Palazzo Chigi vuole blindare il provvedimento, fondamentale per poter dare seguito all’annunciata eliminazione dell’Imu sulla prima casa, ha già sollevato un coro di critiche.
Primo fra tutti il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha messo le mani avanti: “Non saranno tagli lineari”. Costantino Troise, segretario di Anaao-Assomed (medici dirigenti) a Repubblica parla di un “super-ticket mascherato sulla sanità” e di “impoverimento del servizio pubblico”.
Il taglio alle prestazioni specialistiche dovrebbe riguardare infatti settori come visite, esami strumentali e di laboratorio: chi resta fuori dalla lista di esami dovrà pagare di tasca propria.
Il piano di tagli ideato da Gutgeld punta il dito anche contro gli ospedali con bilanci in rosso, per quest’ultimi sono previste sanzioni e piani di razionalizzazione.

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