L’alluce valgo è molto diffuso, anche se questo fatto che la patologia sia comune lo rende anche molto sottovalutato. Viene chiamato “confidenzialmente” in un altro modo, cioè “cipolla”. Lo specialista ortopedico Vincenzo Langerame ha spiegato qual è la tecnica…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Una tecnica rivoluzionaria”]
…rivoluzionaria e percutanea, oltre che non invasiva. Per rimediare all’alluce valgo sono state predisposte delle tecniche diverse rispetto al passato. In precedenza, infatti, la chirurgia era minimalistica e si puntava soprattutto al ritensionamento delle parti molli. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”I principali svantaggi del passato”]
Dunque, non si interveniva sugli aspetti ossei delle deformità. La recidiva era dunque frequente e dopo l’intervento si avvertiva molto dolore. La nuova soluzione è meno invasiva e tra i vantaggi presenta la mancanza di cicatrici e il dolore contenuto. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”I vantaggi della nuova tecnica”]
In aggiunta, non sono impiegate le viti o altri oggetti metallici per la guarigione, ma si utilizza solamente un bendaggio elastico di posizionamento. Dopo l’operazione si può anche camminare con una scarpa apposita. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 5 DELL’INDICE [nextpage title=”Mai più recidiva”]
Un ulteriore vantaggio è quello delle recidive che non ci sono più, si guarisce in maniera definitiva. Tra l’altro, questa tecnica è risultata idonea anche per metatarsalgia, un’altra condizione clinica comune, sia nei giovani che negli anziani. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 6 DELL’INDICE [nextpage title=”Il benessere dei pazienti”]
L’esperienza delle pratiche precedenti è stata molto importante e ora si punta al benessere massimo dei pazienti, per farli sentire a loro agio in ogni momento.

Il problema, chiarisce Milillo, è che “non parliamo di un semplice farmaco equivalente cioé basato su stesso principio attivo, ma di un medicinale ‘con profilo rischio-beneficio sovrapponibile, ovvero che può contenere anche un principio attivo diverso. Insomma, un’altra terapia, un altro percorso assistenziale”. Si tratta, prosegue, “di una norma inaccettabile, che toglie qualsiasi autonomia prescrittiva ai medici e tratta i pazienti come un gregge. Proprio mentre la ricerca scientifica punta verso terapie sempre più personalizzate”.
Ma una soluzione per risparmiare comunque esiste e ve la sveliamo noi: i famaci equivalenti; e da oggi è ancora più semplice risparmiare con l’APP . La campagna, che tra fine maggio 2016 e ottobre toccherà 12 città, si basa su questo concetto: “I farmaci equivalenti sono identici agli altri farmaci per qualità, sicurezza ed efficacia. L’unica differenza è che costano meno”. Per il segretario generale di Antonio Gaudioso: “La campagna è importante per favorire la trasparenza delle politiche dei prezzi e la sostenibilità della spesa per le famiglie e del Ssn”.
Una campagna di sensibilizzazione, coinvolgimento e partecipazione sui farmaci equivalenti, che sgombri il terreno dai falsi miti, favorisca una informazione corretta per avere un rapporto più consapevole con i farmaci e che conti su una stretta collaborazione tra cittadini, istituzioni, operatori sanitari e imprese. E’ questo il senso della campagna “IoEquivalgo”, promossa da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato con il sostegno non condizionato di Assogenerici, e nata per informare i cittadini dell’opportunità di risparmio a parità di qualità, efficacia e sicurezza offerta dai farmaci equivalenti (fascia A e C a totale carico del cittadino), promuovere la conoscenza della lista di trasparenza dei farmaci e la consapevolezza dei cittadini, garantire il diritto ad informazioni semplici, utili e corrette per scelte oculate, nonché offrire strumenti pratici e consigli utili per essere più proattivi nei confronti del farmacista e del medico.
