Ha un sapore molto particolare e c’è chi ne mangerebbe in grandi quantità. Stiamo parlando ovviamente del salmone: un pesce che non è tra quelli raccomandati dagli esperti, anzi. Il salmone selvatico, infatti, è una specie in via d’estinzione e quello che consumiamo abitualmente proviene dagli allevamenti.

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È Slow Food, ha elecanto almeno 10 motivi per cui sarebbe meglio non mangiarne.

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  1. Il salmone proveniente dagli allevamenti intensivi viene pescato da un ambiente che non viene mai ripulito dai reflui, per cui escrementi e rifiuti rimangono lì, e le loro tracce si depositano sui pesci.
  2. La permanenza del salmone da allevamento in un ambiente così sporco aumenta le mutazioni di agenti patogeni.
  3. Uno scienziato statunitense, David O. Carpenter, in un suo articolo del 2004 ha dichiarato che “… il salmone di allevamento si dovrebbe evitare come la peste”.
  4. Il colore dei salmoni di allevamento non è rosa come quello del salmone selvatico, per cui viene alterato artificialmente tramite l’aggiunta di coloranti ai mangimi.
  5. In Norvegia, l’Unione Europea ha consentito di aumentare le quantità di Endusolfano nei mangimi, un pesticida pericoloso bandito da gran parte dei Paesi.
  6. I mangimi con cui i salmoni vengono alimentati contengono derivati animali.
  7. Le reti presenti negli allevamenti sono un pericolo per altre specie che vi rimangono intrappolate.
  8. Per alimentare i salmoni presenti in un allevamento, vengono sacrificati molti più pesci di altre specie, il che ne sta provocando la scomparsa.
  9. La presenza di allevamenti intensivi ha ridotto ulteriormente il numero di salmoni selvatici.
  10. Il salmone da allevamento contiene molte tossine, per cui i medici norvegesi ne sconsigliano il consumo alle donne in gravidanza, poiché potrebbero danneggiare lo sviluppo del cervello del nascituro.

 

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