A quanto pare dovremmo dire presto addio al certificato di proprietà di autoveicoli nella sua versione cartacea, dal 5 ottobre sarà infatti digitale, si trasformerà in un codice, una password che connettendosi online darà accesso alle informazioni prima presenti nel libretto. È quanto si apprende da fonti a lavoro sull’operazione. La novità anticipa il dlgs di attuazione della riforma Madia, che porterà a documento unico con i dati sia di proprietà che di circolazione.
Il processo di dematerializzazione proseguirà, andando prima a toccare tutti i documenti legati alle pratiche di proprietà (atti di vendita e passaggi) per concludersi con la digitalizzazione di tutto l’iter. Insomma ad opera completata, nei prossimi mesi, le procedure relative alla proprietà saranno tutte digitalizzate. Ovviamente si parte dai nuovi veicoli e da quelli che passano di mano. Ma del tema se ne parlerà ancora, visto che nel primo pacchetto di decreti attuativi della riforma della P.A. dovrebbe rientrare anche il libretto unico, che rimpiazzerà quello rilasciato dal Pra (Pubblico registro automobilistico, gestito dall’Aci) e quello di competenza della Motorizzazione (che risponde al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti).
Categoria: Lifestyle
Barzelletta: Ad un uomo nasce un figlio dalla pelle molto scusa. Chiede spiegazioni alla moglie che…
Ad un uomo nasce un figlio dalla pelle molto molto scura. Chiede spiegazioni alla moglie che gli dice: “Penso che sia dovuto al fatto che ho avuto una balia di colore. Evidentemente i geni della pelle nera sono passati nel latte e io lo ho assorbiti, e così nostro figlio ha la pelle scura”.
L’uomo, tranquillizzato, le dà un bacio e poi va a portare la notizia della nascita a sua madre, con una foto del bambino.
Sua madre guarda la foto e dice “Ma non è un po’ troppo scuro?”
“In effetti è scuro,” risponde l’uomo, “ma mia moglie mi ha detto che da bambina ha avuto una balia di colore, per cui i geni della pelle scura sono passati nel latte, lei li ha assorbiti ed ecco che il bambino è nero. Ti pare una spiegazione plausibile?”
“Ma certo! E si spiega anche un’altra cosa: quando sei nato tu io non avevo abbastanza latte per cui ti ho dato del latte di mucca. Evidentemente i geni della mucca sono passati nel latte e tu li hai assorbiti, ed è per questo che oggi tu hai le corna.”
Emozioni che un bambino non può sopportare
A volte ci dimentichiamo che i bambini sono piccole anime molto fragili che capiscono tutto quello che diciamo. Gli adulti non sempre valutano la sensibilità del bambino con la dovuta profondità: esistono emozioni che un bambino non può sopportare perché creano in lui sconcerto, ansia e paura del futuro, quindi sono destabilizzanti.
La solitudine, il rifiuto, l’umiliazione, il tradimento e l’ingiustizia sono stati dell’animo o meglio emozioni che un bambino non può sopportare, rappresentano esperienze negative che se reiterate possono influire sull’autostima del piccolo riducendola o inibendola.
L’amore, il rispetto, la cura dipendono anche dall’educazione: più un figlio sarà oggetto delle attenzioni del genitore meglio saprà esprimere i suoi sentimenti e selezionare i comportamenti affettivi da tenere, in casa e fuori. Ciò potrebbe incidere positivamente persino sulla selezione delle amicizie in età adolescenziale ed adulta.
Il consiglio rivolto ai genitori è solo uno: abbiate a cuore il benessere dei vostri figli emancipandovi dal concetto materiale di cura. Non basta sfamarli e vestirli per dirsi genitori partecipi alla vita dei bambini, ma è importante condividere con i figli esperienze, emozioni e momenti. Il vostro tempo è il regalo più prezioso che possiate fare ad un figlio.
La paura del rifiuto può essere una conseguenza della solitudine:
“ora non posso devo lavorare”, “adesso no, sto facendo un’altra cosa”, “non puoi venire con me, non è una faccenda adatta ai bambini”, “non posso parlare con te, sono al telefono”, eccetera.
La vita moderna, il lavoro, gli impegni (che spesso si traducono in forti responsabilità) sovente “isolano” ciascun individuo e ci intrappolano nelle cose da fare dandoci la sensazione di non avere mai abbastanza tempo.
Attenzione, però, alla percezione che i bambini hanno della nostra vita frenetica: i figli sono spesso troppo piccoli per rendersi conto del grande carico di responsabilità che grava sui genitori. Per i bambini i “No” reiterati possono rappresentare delle barriere, dei muri, dei rifiuti netti e mortificanti.
Coinvolgere i piccoli nella vita di tutti i giorni è un buon sistema per minimizzare il rifiuto, inteso come limite alla condivisione dell’esistenza, e, contemporaneamente, è un sistema per responsabilizzare il bambino rendendogli più semplice la comprensione delle cose dei grandi.
Mia figlia è la mia aiuto cuoco e la mia segretaria. In ufficio risponde al telefono o annota gli appuntamenti sull’agenda; in cucina, sempre sotto la mia supervisione, apparecchia la tavola, asciuga le posate e qualche stoviglia, nei limiti delle sue possibilità contribuisce alla preparazione della cena.
La mortificazione si concretizza in quella sensazione di errore così profonda da trasformare un difetto in cruccio o dolore. Il bambino mortificato non troverà soluzione al suo errore, non comprenderà perché ha errato né come migliorarsi, ma “giustificherà” il proprio comportamento in base ad un “non so fare” o “non capisco”, “non posso” o “non sono capace”.
Maggiore è l’umiliazione più grande è il senso di non appropriatezza che il bambino subisce ed il pericolo ultimo è che nel piccolo si ingeneri il dubbio di non poter mai fare meglio o bene: “non saprò mai farlo” o “non lo capirò mai”, “non potrò mai fare questo” o “non ne sarò mai capace”.
Le emozioni che un bambino non può sopportare corrispondo a quei dolori dai quali il piccolo non riesce a liberarsi.
Una sera, dopo 25 anni di matrimonio, la coppia si trova a letto e….
Una sera normale , dopo 25 anni di matrimonio, una coppia era a letto quando ad un certo punto suo marito iniziò ad accarezzarla come non faceva da tanto tempo. Iniziò ad accarezzarle il collo, poi la schiena e scese giù fino ai reni. Le accarezzò anche le spalle ed i seni per fermarsi poi sul pube.
Lentamente spostò la mano verso l’interno coscia e poi sul fianco fino a sfiorarle il seno, e poi scese giù delicatamente al polpaccio. Ripetè la stessa cosa dall’altra parte finché non si fermò bruscamente e accese la televisione, senza dire una parola. Alla moglie queste carezze avevano fatto un certo effetto, e quindi gli chiese amorevolmente: – “Caro, é stato meraviglioso, perché ti sei fermato?”
Lui rispose: – “Ho trovato il telecomando”
Il papà guarda la tele quando il figlio piccolo gli chiede..
Forse questa già l’avete sentita in passato ma vale sicuramente la pena rileggerla: Papà sta guardando la tele quando il figlio più piccolo gli chiede: “Papà, che differenza c’è tra potenzialmente e realmente?”
Il papà risponde:”Mh… vediamo… vai a chiedere alla mamma se per un milione di Euro andrebbe a letto con Kevin Costner, a tua sorella se per un milione di Euro andrebbe a letto con Tom Cruise e a tuo fratello se per un milione di Euro andrebbe a letto con Brad Pitt”.
Dopo poco il bambino torna e dice al papà: “La mamma ha detto che ci andrebbe anche per meno, mia sorella ha detto che sarebbe il suo sogno e mio fratello ha detto che per un milione si farebbe anche Elton John”.
Allora il papà risponde: “Ecco, ora ti sarà più chiaro, potenzialmente saremmo milionari, realmente abbiamo in casa due t***e e un culatone”.
Invalsi 2015: le risposte più divertenti ai test
Qualche giorno da si sono tenute le temutissime prove Invalsi 2015 per tutti gli studenti al secondo anno di scuola superiore. Si tratta di test che servono a misurare le competenze e il livello di apprendimento degli studenti e che quindi servono a valutare, implicitamente, anche insegnanti e programmi di studio.
La prova, come anticipato, è stata accompagnata da proteste e burle, specie sul web.
Pulire il Forno in un Modo Facile e Veloce
Le donne non amano particolarmente fare le pulizie soprattutto se hanno altro da fare. Ciò nonostante, poiché gli uomini in casa combinano solo pasticci, sono sempre loro che si devono occupare di far lustrare pavimento e stoviglie. Proprio per questo vi riveleremo un metodo rivoluzionario per pulire in modo facile e veloce uno degli elettrodomestici più difficili da pulire: il forno.
Ora vediamo come poter pulire il forno velocemente ogni volta che lo usiamo:
– Quando è ancora ben caldo ma spento, dopo aver cucinato, inseriamo nel ripiano o griglia più centrale una ciotolina, resistente al calore, contenente dell’ammoniaca.
– Chiudiamo lo sportello e lasciamo agire per almeno 24 ore.
– Apriamo lo sportello facendo attenzione ai vapori molto forti che ne usciranno: è meglio munirsi di mascherina e stare anche attenti agli occhi. Cercare di rimanere lontani e agire solo con la mano sul maniglione.
– Far areare almeno una decina di minuti e poi procedere alla pulizia staccando l’apparecchio dalla rete elettrica.
Utilizzare, per il grosso, della carta da cucina assorbente, in modo da togliere le parti più incrostate e lo sporco maggiore, poi munirsi di una spugnetta che non graffi lo smalto interno, inoltre non ce ne sarà bisogno! Vedrete che come per “magia” il grasso si staccherà semplicemente dalle pareti senza dover insistere o grattare, anzi troverete già dei rivoli di sporco già pronti per essere rimossi.
E’ possibile effettuare l’operazione per pulire il forno anche a forno freddo.
Per pulire a forno freddo, con lo stesso metodo, è consigliabile scaldare prima dell’acqua e portarla a bollore e poi, dopo aver posizionato il pentolino nel forno, versare un buon quantitativo di ammoniaca, stando sempre molto attenti ai fumi di evaporazione per inalazione in bocca, naso e occhi, inoltre, maneggiare sempre il detersivo con i guanti. Per il resto procedere come illustrato in precedenza.
Merendine fatte in casa per bambini: ricetta merende al latte
Essere mamme richiede una grande dose di inventiva e forza d’animo. È sempre importante poter trovare la giusta merenda per i propri figli. Non è una scelta sempre così scontata che sia per colazione o per la merenda di metà mattina o pomeriggio. E’ sempre un piacere poter offrire qualcosa fatto da noi e della cui qualità siamo sicuri.
Ecco delle merendine fatte in casa per bambini con pochi ingredienti naturali e genuini. Ingredienti per circa 12 merendine fatte in casa per bambini:
Ingredienti Pan di spagna:
• 50 ml di panna da montare
• 60 grammi di fecola di patate
• 100 grammi di burro ammorbidito
• 150 ml di latte
• 250 grammi di farina manitoba
• 150 grammi di farina 00
• 70 grammi di amido di frumento
• 100 grammi di zucchero semolato fino
• 3 tuorli
• 1 uovo
• 1 bustina di vanillina
• un cubetto di lievito di birra
Ingredienti per la farcitura:
• 150 ml di latte
• 150 ml di panna da montare
• 30 grammi di burro
• 100 g di latte condensato
• 30 grammi di amido
• 1 bustina di vanillina
• Procedimento
Per preparare le merendine fatte in casa per bambini versate le farine con lo zucchero, l’amido e la vanillina in una ciotola. A parte scaldate il latte sciogliendovi il lievito e il burro.
• Aggiungete all’impasto la panna e il latte sciolto col burro e lievito e amalgamate per bene tutti gli ingredienti. Aggiungete i tuorli e impastate il tutto con cura per evitare la formazione di grumi. Stendete il composto ottenuto in una teglia imburrata e infarinata e lasciate il tutto lievitare per circa 5 ore.
• Una volta ottenuta la lievitazione, infornate l’impasto in forno preriscaldato a 180° per circa 25 minuti, quando sarà pronto, sfornate e lasciate raffreddare il pan di spagna ottenuto.
Per farcire le merendine fate nel modo seguente:
Tagliate il pan di spagna in tre parti, in modo da creare due strati da farcire, state particolarmente attente al taglio che deve essere netto e centrale.
Farcite il primo strato con metà della crema preparata. Adagiate sulla crema la seconda parte di pan di spagna e farcite di nuovo con la crema lo strato superiore. Aggiungete infine la terza ed ultima parte di pan di spagna a copertura.
Tagliate il pan di spagna in modo da ottenere la quantità di merendine fatte in casa per bambini che preferite anche se le quantità suggerite sono quelle per circa 12 pezzi.
Se desiderate potete anche guarnire l’ultimo strato delle merendine fatte in casa per bambini con pezzetti di cioccolato.
Vi sembrerà forse una ricetta elaborata ma non lo è affatto, escluso il tempo di lievitazione in cui la pasta del pan di spagna deve riposare, è davvero di facile preparazione e grande soddisfazione!
Un uomo in treno è seduto di fronte a una bella signora…
Un uomo è in treno seduto di fronte a una bella signora. A un certo punto il signore dice alla signora:
– Senta… lei verrebbe a letto con me per cento euro?
E la donna: – Ma come si permette? Certo che no!
– E per duecento?
– Le ho detto di no!
– E se le offrissi mille euro?
– Beh… per mille euro… sì…
– E se gliene dessi cinquanta?
A questo punto la signora si arrabbia e dice: – Ma con chi crede di avere a che fare? Con una prostituta?!?
– Beh… quello lo abbiamo già stabilito. Ora stiamo trattando sul prezzo!
Sai perché i maschi fanno pipì in piedi? sei sicuro che vuoi saperlo?
Quando Dio creò Adamo ed Eva, aveva due regali da dare a loro. Dio disse: – Ho due regali da darvi, uno è la possibilità di fare pipì in piedi… Adamo interrompendo: – Si, lo voglio io, sarebbe bellissimo, la vita sarebbe molto più semplice e molto più divertente!!!
Dio guardò Eva ed Eva fece un cenno di approvazione: – Perché no, non è così importante per me… Allora Dio la diede all’uomo. Adamo urlò di gioia, fece salti e pipì da tutte le parti, spruzzò sulle pareti e corse fino in spiaggia dove fece di nuovo pipì e ammirò il motivo che riuscì a fare sulla sabbia. Dio ed Eva guardavano l’allegria di Adamo e alla fine Eva chiese a Dio: – E cos’era l’altro regalo? – Il cervello, Eva, il cervello…