Infilarsi nel mondo del gioco d’azzardo è risultato lo “sport” più frequentato dalla criminalità organizzata che vede in questo mondo la facilità di movimentare “il danaro sporco” e farlo circolare in un settore dove il danaro lecito gira in modo vertiginoso, dove diventa difficoltoso controllarne tutte le varie provenienze (almeno per il momento) e dove, quindi, diventa “interessante” provare a mettervi dentro la testa (e le mani), approfittando di una parte di quel gioco ancora illegale ed anche delle derive che l’abuso del gioco d’azzardo provoca, a catena.

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La criminalità organizzata, così, si ritrova a mettere in campo i suoi affari acquisendo magari il controllo delle sale da gioco e dei casino online aams traendo anche profitto dalle attività collaterali quali lo “strozzinaggio” per quei giocatori che hanno bisogno di contanti per proseguire il gioco, oppure arredando queste sale con apparecchiature non collegate alla rete lecita, con apparecchi manomessi dove le possibilità di vincita sono alquanto labili e sui quali ovviamente non viene pagata alcuna tassa all’Erario e non sottostando a normative di legge.

E poi con il gioco d’azzardo, la criminalità può estendersi con gli investimenti in altre attività collegate al gioco, come ristoranti, strutture alberghiere, locali da intrattenimento: tutti luoghi e posti dove si gioca e dove si offrono altri servizi. Grande giro di quattrini, magari danaro sporco che viene riciclato, “lavato ed asciugato” e rimesso in circolazione perfettamente lecito per essere poi investito in attività legali, con prestanome che danno a queste attività criminali la possibilità di sembrare attività legali e lecite agli occhi dei più, ma non certamente a quelli delle Forze dell’Ordine.

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Infatti, il rapporto annuale dell’Uif, relativamente al 2016 per fare un esempio, conferma che fra le attività più frequentemente utilizzate dalle organizzazioni criminali quelle preferite sono nel settore dei giochi online, nelle slot machine e nelle scommesse sportive: ciò avviene attraverso, come detto, l’uso di prestanome in seno a società che gestiscono queste particolari attività ludiche. Parallelamente, di conseguenza, al circuito legale si nota sempre più frequentemente la presenza di attività svolte su piattaforme illegali di scommesse sportive e di videopoker, con l’utilizzo di server ubicati in Paesi esteri.

Il gioco online, d’altronde, è per sua natura un gioco “transfrontaliero” ed i siti di gioco alternativi a quelli regolarmente autorizzati sono accessibili alquanto facilmente dalla rete: di conseguenza, ne deriva la possibilità di un’offerta illegale di gioco online la cui entità obbiettivamente è difficilmente stimabile ed a volte anche rintracciabile. Un’altra casistica che è stata segnalata, e che potrebbe attirare l’interesse da parte della criminalità organizzata, riguarda sempre il settore del gioco e l’utilizzo di disponibilità di società in liquidazione per acquistare fiches al casinò.

Le fiches non vengono poi impiegate per attività di gioco, ma cambiate in contanti con operazioni sotto la soglia prevista per ottenere l’acquisizione dei dati di identificazione del cliente: praticamente vengono utilizzate per richiedere l’emissione di assegni. L’analisi finanziaria ha inoltre evidenziato come questo tipo di operazioni fossero finalizzate, probabilmente, a distrarre fondi dal patrimonio delle società in liquidazione in danno dei creditori: ed anche qui si potrebbe “infilare” la furbizia e l’astuzia della criminalità organizzata, considerando che il gioco d’azzardo e l’imprenditoria sono due settori a lei confacenti e compiacenti e nei quali ci “sguazza come un delfino nel mare”!

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