Violenze in Colonia, la confessione shock di una delle vittime:”Mi hanno infilato un petardo nella giacca”

Gli immigrati spesso sono vittima di violenze a volte però sono loro stessi a generarla, e proprio questo il caso di un gruppo di donne aggredite dagli immigrati a Colonia.
I media tedeschi raccontano di storie davvero drammatiche. Una delle vittime ha raccontato a Euronews la sua esperienza nella notte di capodanno. “Ho sentito un rumore nel cappuccio del mio cappotto- ha raccontato davanti alle telecamere, mostrando le ferite riportante:

“Ho cercato di tirare fuori il petardo che mi avevano infilato dentro, ma è caduto all’inferno della giacca e ha preso fuoco”.
Ovviamente le fiamme le hanno causano enormi lesioni gravi alla pelle. Lei stessa afferma: “Le cicatrice sono permanenti”, aggiunge mostrando le ferite. “Sono fortunata- ha concluso la ragazza- che non sia esploso”. La vicenda si è verificata proprio la notte di capodanno.

[ ALLARME MORTE INVISIBILE ] Le onde che stanno danneggiando adulti e bambini. NESSUNO LO DIRA’, FATE GIRARE QUESTO ALLARME

la tecnologia ha sicuramente aiutato l’uomo, ma è ormai noto che purtroppo tanto progresso ha degli aspetti negativi sulla nostra salute. In particolare, gli scienziati hanno rivelato che le onde Wi-Fi sono molto dannose e, di conseguenza, tutto quello che si alimenta da esse, computer, Tablet e soprattutto gli oramai insostituibili compagni di ogni persona, gli smartphone.
Tra le conseguenze più evidenti c’è il cancro, ma anche danni cerebrali, aborti e malformazioni nei nascituri ed i soggetti esposti al rischio maggiore dovrebbero essere le donne ed i bambini. Ad effettuare la ricerca sulla pericolosità del Wi-Fi è stato il professor John Goldsmith definito “consulente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in Epidemiologia e Scienze della Comunicazione”. Proprio per questi allarmanti dati e sconcertanti previsioni molti scienziati ritengono che con questo ritmo la diffusione incontrollata dei sistemi Wi-Fi, entro il 2020 il cancro e le mutazioni genetiche saranno diffusi in tutto il mondo a livello pandemico, molti paesi stanno fortunatamente correndo ai ripari.

Fonte: Notizieallarmanti

Bonus Baby Sitter e Asilo Nido: 600€ per Mamme Lavoratrici

Se sei una mamma lavoratrice? Ecco cosa potresti avere dallo stato. Aspetta di diritto a tutte ma nessuno ha ancora divulgato la notizia.
Stiamo parlando del bonus Baby Sitter e asilo nido 2016 per madri che lavorano. Chi può fare questa domanda?
• lavoratrici dipendenti pubbliche o private;
• imprenditrici;
• libere professioniste non iscritte ad altra forma previdenziale obbligatoria e non pensionate;
• lavoratrici iscritte alla Gestione Separata INPS ( che però usufruiscono di soli 3 mesi di beneficio);
• lavoratrici autonome non parasubordinate (non iscritte alla gestione separata INPS);
Non possono accedere al bonus Baby Sitter e asilo nido 2016 le mamme:
• lavoratrici che data la loro posizione contributiva e fiscale non sono tenute al pagamento di nessun servizio per l’infanzia sia del settore pubblico che privato convenzionato;
• lavoratrici che già usufruiscono di altre agevolazioni previste dal Fondo per le Politiche relative alle pari opportunità.

Come si presenta la domanda?
La domanda deve essere presentata per via telematica. Alla mamma richiedente verrà chiesto di immettere i seguenti dati e prestare le seguenti certificazioni:
• dichiarazione ISEE conforme alla normativa in vigore,
• indicazione precisa del tipo di beneficio richiesto,
• dichiarazione di rinuncia al congedo parentale,
• indicazione precisa della durata del beneficio.

La domanda deve essere presentata negli undici mesi successivi al congedo di maternità purché la mamma non abbia usufruito del congedo parentale.

Il bonus è di circa 600 euro (liquidati sempre in forma di voucher).

Canone Rai seconda casa: modulo per evitare il pagamento

Non tutti hanno già capito cosa succede con la legge di Stabilità, che prevede la riscossione dell’imposta sulla televisione attraverso la fattura dell’energia elettrica collegata alla casa di residenza: chi ha la seconda casa paga una sola volta il canone Rai, mentre chi ha due residenze lo paga due volte. Questa dovrebbe essere il criterio logico, ma anche per gli anni futuri varranno gli stessi principi applicati in passato, ossia:
– è dovuto un solo canone per nucleo familiare: quindi, basterà che a pagare, per la stessa famiglia, sia un solo soggetto (per esempio, il padre o la madre) affinché tale adempimento valga anche per gli altri membri, liberandoli dall’obbligo medesimo. Diverso il discorso nel caso di coppia di conviventi: non essendosi in presenza di uno stesso nucleo familiare, si dovrà pagare due volte;
– è dovuto un solo canone a prescindere dal numero di televisioni presenti all’interno dell’appartamento del nucleo familiare;
– è dovuto un solo canone a prescindere dal numero di immobili detenuti dal nucleo familiare: così, per esempio, se il sig. Rossi, con nucleo familiare composto da quattro persone, è titolare di un’abitazione in città (ove ha fissato la residenza propria e dei suoi familiari) e di una al mare, pagherà l’imposta sulla televisione solo con il contratto della luce del primo immobile e non del secondo. Sarà già la stessa compagnia elettrica in grado di stabilire se il canone andrà addebitato o meno, recependo le indicazioni fornite dall’utente, all’atto della sottoscrizione del contratto, sulla destinazione dell’immobile (se di residenza o meno).
Penalizzante è però l’ipotesi di coppia con seconda casa qualora i coniugi abbiano fissato una residenza differente l’uno dall’altro. Soluzioni per non pagare due volte il canone Rai
Oltre alla possibilità di disdire l’utenza elettrica in uno dei due immobili, l’alternativa è quella di ricorrere all’autocertificazione con cui si dichiara la non presenza di una televisione.

« TUTTO LEGALE » Il modo DEFINITIVO per non pagare il CANONE RAI

Su internet da qualche giorno sta girando un metodo particolare che vi permetterà di evitare per sempre il temuto Canone Rai. A quanto pare esiste davvero un metodo semplice e legale per non dover più pagare il canone.
Basta spedire alla Rai, tramite raccomandata con avviso di ricevuta, una dichiarazione scritta e firmata nella quale si richiede la disdetta del canone e l’effettuazione di una procedura chiamata sugellamento, ovvero il criptaggio dei canali Rai. Quest’ultima operazione dovrebbe essere compiuta da un tecnico, che dovrebbe recarsi a casa del richiedente e “oscurare” i canali dal televisore. Se però nessuno si presenta non ci sono problemi: è sufficiente dimostrare di aver spedito la lettera per ottenere il pieno diritto di non pagare più il canone.
Se dunque a seguito della raccomandata dovessero continuare ad arrivare richieste di pagamento, l’utente può legittimamente rifiutarsi di pagare, avendo la ragione dalla sua parte. Oltretutto, qualora un tecnico Rai dovesse bussare alla porta di casa per effettuare il sugellamento, non si è nemmeno tenuti a farlo entrare, a meno che il funzionario non abbia con sé un regolare mandato giudiziario.
Il modulo con la richiesta di disdetta del canone può essere tranquillamente scaricato nel link successivo, e la domanda può essere inviata in ogni periodo dell’anno. Qualsiasi successiva esortazione di pagamento da parte della Rai non ha alcuna legittimità, e può quindi essere ignorata, eventualmente rivolgendosi anche a un avvocato oppure a un’Associazione dei Consumatori, senza timore di vedere negate le proprie ragioni.

Muore mamma di 35 anni, era al settimo mese di gravidanza

Nel vicentino, qualche ora fa, una donna di 35 anni è morta insieme al bimbo che portava in grembo. Si tratta di Marta Lazzarin, blogger di viaggi e turismo residente nel Bassanese, al settimo mese della sua prima gravidanza.
La donna si è presentata al pronto soccorso con la febbre alta. Le analisi hanno subito confermato che il feto era morto. Ricevute le prime cure, sono iniziate le contrazioni. Durante il travaglio qualcosa, però, è andato storto. La 35enne si è spenta poche ore dopo il suo arrivo all’ospedale San Bassano.
Secondo una prima ricostruzione il decesso potrebbe essere stato causato da un’embolia polmonare, una complicazione dovuta alla morte del feto, avvenuta, probabilmente, due giorni prima.
Si tratta della seconda tragedia nel giro di pochi giorni al nosocomio bassanese: il giorno di Natale, il piccolo Kevin Brandalise era morto pochi minuti dopo il parto.
Ecco l’addio del compagno che tanto l’amavo:
“Scrivo questo post con le lacrime agli occhi, anche se lei mi vuole forte, scrivo questo post solo per dirvi che la mia metà e la metà di questo blog ieri è volata in cielo.
Marta il mio amore è mancata con il mio bimbo Leonardo che portava in grembo. Ciò che voglio non è certo rovinarvi le feste o strapparvi lacrime e neppure lei lo vorrebbe, scrivo solo per ricordarla con il suo sorriso, la sua gentilezza, la sua bontà. Ciò che la rendeva più felice era donare a chi aveva più bisogno e nessun regalo era per lei più bello di quello.
Allora amore,vedrai, sarai fiera di me, cercherò con tutte le mie forze di regalare sorrisi a chi più ne ha bisogno, proprio come facevi tu; vedrai, sarai orgogliosa di me.”

Questa bimba pensava di avere un tumore ma… Era incinta

Non tutte le bambine purtroppo riescono a vivere un’infanzia spensierata, bella fatta di giochi e fantasia. Questa bimba che vedete in foto si chiama Lina Medina, che sin da piccola ha avuito problemi con la sua pancia. I suoi genitori pensarono subito si trattasse di un tumore all’ombelico. Ma in ospedale i medici rivelarono subito che la bimba in realtà era incinta.

Per tutti i membri della famiglia fu uno shock terribile. Era il 14 maggio del 1939 a soli 5 anni e sette mesi Lina Medina partorì un piccolo maschietto.

Grande Fratello 14: il cambio di look di Lidia Vella scatena i fan

Nonostante il Grande Fratello 14 sia finito ormai da tempo, non si può non parlare dei protagonisti che ci hanno fatto compagnia per diversi mesi. In questo caso, Lidia Vella è tornata a farsi sentire, sfoggiando un nuovo look che ha scatenato i fan. La gemella bionda ha deciso di cambiare colore ai propri capelli, trasformandoli così da biondi a castani. Possiamo quindi dire che ora somiglia ancora di più a Jessica, la sorella sempre considerata mora e buona.

Lidia Vella continua ad essere criticata per via della sua storia con Alessandro rinata all’interno della casa del Grande Fratello 14, ma nonostante questo sta dimostrando a tutta Italia di essere realmente innamorata del giovane imprenditore e di avere intenzioni più che serie con lui. Infatti, in occasione del Natale, il ragazzo le ha regalato un anello. La barista ha inoltre scritto che ora è molto più simile alla gemella buona e non è alla ricerca di critiche a riguardo.

Possiamo quindi affermare che, dopo il Grande Fratello 14, non esistono più una gemella bionda e una gemella mora, ma ben due giovani donne identiche con lo stesso colore di capelli. Come avrà reagito Alessandro in merito al cambiamento di look di Lidia Vella? Sicuramente bene, poiché ha sempre affermato che i capelli più scuri le avrebbero messo in risalto gli occhi.

Argentina, ritrova la nipote scomparsa dopo 39 anni

Era stata portata via da un commando quando aveva solo tre anni dall’abitazione dove viveva con i genitori. Poi era scomparsa nel nulla come migliaia di altri argentini vittime della giunta militare. Ma oggi ha 91 anni la signora Maria Isabel Chicha de Mariani, una delle fondatrici del movimento delle Nonne di PLAZA DE MAYO che si batte per restituire alla famiglie i bambini sequestrati durante l’ultima dittatura militare.
Prima internati nei campi di concentramento, poi gettati nell’Oceano Atlantico o nel Rio de la Plata con i cosiddetti voli della morte. Solo pochi tra i Desaparecidos riuscivano a salvarsi.
Una di loro si chiamava Clara Anahi: è appunto la nipote di Maria Isabel. La giovane era stata portata via da un commando nel 1976, quando aveva tre mesi di età dall’abitazione dove viveva con i genitori, Diana Teruggi e Daniel Mariani, nella città di La Plata.
Solo oggi a distanza di tanti anni anni, nonna e nipote si sono ricongiunte, un bel regalo di Natale.

Questo centesimo vale 2.500 euro

La rara moneta da 1 cent con la Mole Antonelliana dopo una lunga diatriba giudiziaria può essere messa all’asta da Bolaffi.

Non tutti sanno che questo centesimo di euro vale una fortuna: almeno 2.500 euro. A tanto ammonta infatti la base d’asta che Bolaffi, azienda italiana della numismatica, farà partire per vendere le rarissime monete con facciale da 1 centesimi coniate dall’Italia per errore con il diametro e l’immagine al dritto della moneta da 2 centesimi, la Mole antonelliana.

Nel 2002 l’azienda torinese aveva infatti annunciato l’acquisizione di sei esemplari dell’errore di conio rinvenuti in alcuni minikit distribuiti da banche e uffici postali nel periodo propedeutico all’introduzione dell’euro. La notizia aveva scatenato un caso mediatico e acceso l’interesse dei collezionisti. Subito dopo però le monete erano state sequestrate dalla Finanza per indagini.

Dopo anni di contenzioso con il Museo della Zecca dell’Istituto poligrafico della Zecca di Stato che ne rivendicava il possesso, oggi l’azienda torinese può disporre legittimamente dei cent anomali, a tutti gli effetti tra le più rare monete in euro ora sul mercato, e annuncia la vendita all’asta di un esemplare il prossimo 23 maggio con una base di partenza di 2.500 euro.

Giulio Filippo Bolaffi, amministratore delegato della Bolaffi spa, dichiara: “Dopo 11 anni siamo tornati al punto di partenza, quindi si può riannunciare la scoperta di una importantissima rarità numismatica, che potrebbe con il tempo diventare quello che per i collezionisti è oggi rappresentato dal mitico ‘500 Lire Caravelle Bandiere rovesciate’ che vale più di 20mila euro. Il Centesimo Mole è la prima “moneta naturale” coniata in euro e proprio per la sua natura continentale, sarà di sicuro interesse non solo per i collezionisti italiani ma per tutto il mercato europeo”. Dal punto di vista collezionistico questa sentenza rappresenta un importante precedente: da questo momento si liberalizza il commercio dei cosiddetti errori di conio – naturalmente usciti in maniera legittima dalla Zecca come in questo caso – che possono ora essere considerati a tutti gli effetti oggetti da collezione senza possibilità di rivendicazioni.