Non tutti hanno già capito cosa succede con la legge di Stabilità, che prevede la riscossione dell’imposta sulla televisione attraverso la fattura dell’energia elettrica collegata alla casa di residenza: chi ha la seconda casa paga una sola volta il canone Rai, mentre chi ha due residenze lo paga due volte. Questa dovrebbe essere il criterio logico, ma anche per gli anni futuri varranno gli stessi principi applicati in passato, ossia:
– è dovuto un solo canone per nucleo familiare: quindi, basterà che a pagare, per la stessa famiglia, sia un solo soggetto (per esempio, il padre o la madre) affinché tale adempimento valga anche per gli altri membri, liberandoli dall’obbligo medesimo. Diverso il discorso nel caso di coppia di conviventi: non essendosi in presenza di uno stesso nucleo familiare, si dovrà pagare due volte;
– è dovuto un solo canone a prescindere dal numero di televisioni presenti all’interno dell’appartamento del nucleo familiare;
– è dovuto un solo canone a prescindere dal numero di immobili detenuti dal nucleo familiare: così, per esempio, se il sig. Rossi, con nucleo familiare composto da quattro persone, è titolare di un’abitazione in città (ove ha fissato la residenza propria e dei suoi familiari) e di una al mare, pagherà l’imposta sulla televisione solo con il contratto della luce del primo immobile e non del secondo. Sarà già la stessa compagnia elettrica in grado di stabilire se il canone andrà addebitato o meno, recependo le indicazioni fornite dall’utente, all’atto della sottoscrizione del contratto, sulla destinazione dell’immobile (se di residenza o meno).
Penalizzante è però l’ipotesi di coppia con seconda casa qualora i coniugi abbiano fissato una residenza differente l’uno dall’altro. Soluzioni per non pagare due volte il canone Rai
Oltre alla possibilità di disdire l’utenza elettrica in uno dei due immobili, l’alternativa è quella di ricorrere all’autocertificazione con cui si dichiara la non presenza di una televisione.

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