Crede che il dolore alla schiena sia dovuto al parto: la verità è terribile

Una scoperta terribile e scioccante. Credeva che il forte dolore alla schiena fosse dovuto al parto, invece si trattava di leucemia mieloide acuta. La protagonista di questa struggente storia è una mamma di appena 34 anni. La donna, originaria di Filadelfia, ma che vive in Gran Bretagna , ha dichiarato: “Ho dato alla luce le mie bambine nel mese di giugno e a ottobre il mio mal di schiena era diventato davvero insopportabile. Pensavo che fosse normale dopo la gravidanza”. CLICCA SUL PUNTO 2 dell’indice per conoscere come stia reagendo alle cure [nextpage title=”Ecco come sta reagendo alle cure”]
Il carattere e l’orgoglio la portano a lottare con tutte le sue forze contro questo brutto male. L’amore per le figlie è determinante per Sandra che, intanto, viene trattata come una persona di famiglia dal personale della struttura. Nonostante il trapianto di midollo, la situazione della 34enne resta disperata. CONTINUA A LEGGERE

Stefania “la bontà fatta persona”: gli esami del sangue preoccupano, muore in 20 giorni

Ci sono alcune persone che proprio non si meritano cosa riserva loro il destino. Una di questa è Stefania Lot, molto conosciuta a Codognè nel trevigiano. Qui la donna gestiva con la sorella Roselena un negozio di parrucchiera. Stefania purtroppo è morta stroncata in venti giorni da un tumore al fegato. La cosa più triste e che la donna, solo pochi mesi prima era riuscita a sconfiggere il cancro al seno. Il ricordo dei suoi compaesani. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La storia di Stefania”]

Stefania Lot è ricordata da tutti in paese per il suo impegno nel volontariato e nella corale di Vazzola. Poiché non poteva avere figli, si era dedicata ai bambini bielorussi e da anni ospitava ogni estate una ragazzina oggi 13enne, guadagnandosi il titolo di “mamma solidarietà”. Insomma, era davvero una brava donna. Ecco le parole del fratello Piero: CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La malattia”]

“Lo scorso agosto era stata operata di un tumore al seno, aveva fatto la chemio e la radioterapia e pareva tutto a posto. A fine maggio 2016 gli esami del sangue hanno però dato esito preoccupante”. Iniziano i nuovi controlli, poi la tragica rivelazione e infine il decesso prematuro. Non è la prima persone in famiglia a morire in modo tragico ed ingiusto. CLICCA SUL PUNTO 4 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La perdita di un parente”]

La famiglia Lot avevano perso anche il nipote Marco, qualche anni fa. Il ragazzo morì in seguito ad un incidente stradale, e proprio in nome del giovane, Stefania e i suoi congiunti si erano dati da fare per una nuova gara di solidarietà. Con le donazioni, l’obiettivo di Stefania, era quello di costruire due scuole in Zambia e Malawi.CONTINUA A LEGGERE

TERRORISMO IN ITALIA, E’ ACCADUTO IN STAZIONE

Un episodio inquietante si è verificato a Venezia, dove è stato arrestato un turco alla stazione Santa Lucia. Il 49enne, cittadino turco, insieme ad altre cinque persone, era stato visto pregare sulla banchina domenica mattina. Il gruppo aveva insospettito una guardia giurata, che prontamente ha allertato la polizia. CLICCA SUL PUNTO 2 dell’indice per leggere come sono stati neutralizzati [nextpage title=”Ecco cosa nascondevano nello zaino”]
I sospetti si erano dati alla fuga appena visto il vigilante, ma glia genti sono riusciti a raggiungere e a fermare due persone: il 49enne e un giovane di 24 anni. Entrambi hanno dichiarato di possedere doppia cittadinanza turca e tedesca, ma relativamente al 49enne ci sono dei sospetti sull’autenticità del documento. La Digos, appena arrivata sul posto, ha effettuato la perquisizione: nello zaino, il 49enne aveva un sasso ed un machete che, secondo l’uomo, sarebbe dovuto servire per la festività islamica del sacrificio. Le autorità tedesche successivamente hanno confermato l’esistenza del documento del 49enne, la cui foto però non corrisponde con l’identità del sospetto.Proprio per questo’, è scattato l’arresto. L’accusa è di aver fornito false attestazioni ed è stato denunciato, inoltre, per il possesso dello machete. Per l’altro ragazzo, invece, è previsto il rientro in Slovenia. CONTINUA A LEGGERE

Allarme terrorismo, sta accadendo sulle spiagge

La sicurezza in Francia rimane al livello massimo, dopo i recenti attacchi avvenuti a Nizza e Rouen. Tanto che è stato deciso di schierare delle pattuglie… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”La decisione”]

di poliziotti armati anche sulle spiagge della Costa Azzurra,  in particolare nella famosa Saint Tropez. Appena qualche giorno fa, il sindaco di Cannes aveva… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Allerta massima”]

invece vietato di portare borse e zaini di grandi dimensioni. L’allerta in Francia resta perciò massima, per scongiurare nuovi attentati terroristici.

 

Mise la figlia di 14 mesi in forno, arriva l’appello della ragazzina

Cose come queste fanno, di certo, riflettere su quanto può essere cattivo l’essere umano. Pensate che solo nel 2002, la donna che vedete in foto, si rese protagonista di una oscena violenza in casa contro la figlia di appena 14 mesi chiudendola nel forno per alcuni minuti tanto da provocarle ustioni di terzo grado su gran parte del corpo. Sono passati 14 anni da quell’assurda azione. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Le richieste della donna dal carcere”]

Ecco cosa chiede la donna dal carcere. La criminale è una donna americana di nome Melissa Wright, e oggi ha avuto il coraggio di chiedere la scarcerazione sulla parola davanti al tribunale spiegando di essersi pentita del gesto per la quale è stata condannata a 25 anni di carcere. L’accusa? Ovviamente, per tentato omicidio. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”L’esito dell’appello”]

Il tribunale dell’Alabama però, non ha accettato la richiesta. La testimonianza della figlia Ashley Smith, le foto del suo calvario dopo l’aggressione della madre, sono bastate a confermare la pena.
Oggi, quella che al tempo era una neonata, ha 14 anni e vive con gli zii che l’hanno cresciuta in questi anni e che lei considera i veri genitori. Ashley ha spiegato che il suo non è rancore perché ha perdonato la madre ma che non si fida di lei e teme perla sorte di altri bambini come i nipotini di 8 anni e 27 mesi. Ecco le sue shockanti parole:CLICCA SUL PUNTO 4 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Le parole della ragazzina”]

“Hanno circa la stessa età mia e di mia sorella quando tutto questo è accaduto e onestamente non mi fido di lei e ho paura per la loro sicurezza. Io non la odio, ma non l’amo. L’ho perdonata ormai”. Per rimettersi in salute, dopo il tentativo di omicidio, la 14enne ha dovuto subire 30 interventi chirurgici. Se è ancora viva oggi lo deve a suo padre, che sentendo le sue grida entrò in cucina trovandola nel forno. La madre per difendersi disse che la bambina era caduta nel forno e la porta si era chiusa. Le indagini però portarono alla luce l’atroce verità: la donna aveva tolto con cura tutte le piastre dal forno accendendolo prima di mettere la figlia dentro, quindi non era stato un incidente.CONTINUA A LEGGERE

“Tenetela ferma”: suocera, cognato e marito la legano al letto. Per lei, incinta, inizia l’inferno…

Al dramma si è sommato altro dramma: una donna, in avanzato stato di gravidanza, ha purtroppo perso il suo bambino. Ecco come è successo tutto. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

Era al sesto mese di gravidanza , la 20enne afghana che si è vista vittima di una violenza senza ragione. È stata proprio lei a denunciare l’accaduto. Secondo la sua ricostruzione, il marito ha cominciato a colpirla senza motivo con un bastone di legno, le ha poi tagliato i capelli con un paio di forbici e le ha rasato in parte la testa. La suocera e la cognata lo hanno aiutato a legarla al letto con una corda e poi l’hanno massacrata di botte. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Le condizioni della ragazza”]

Attualmente la ragazza è ricoverata nell’ospedale di Kunduz in condizioni critiche e la polizia è sulle tracce del marito. È l’ennesima aggressione nella provincia di Takhar contro le donne. La sua aggressione è poi terminata con un atto osceno: la mutilazione dei genitali della poveretta da parte del marito, cosa che ha così provocato l’aborto. Ecco la dichiarazione del fratello della vittima. CLICCA SUL PUNTO 4 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Le parole del fratello della donna”]

Alla Bbc, il fratello della donna mutilata e selvaggiamente picchiata, ha raccontato che le ferite della sorella sono molto gravi. Le foto della donna sono state trasmesse anche nella tv britannica per denunciare con maggior forza il fatto. Il comandante della polizia locale, Noor Muhammad Hakimi, ha dichiarato che l’uomo è “ricercato” e che è stata aperta un’indagine. Non è la prima volta che si verifica un caso simile. Pensate ch solo 24 ore prima un’altra ventenne incinta era stata uccisa a colpi di pistola da alcuni parenti del marito nella provincia settentrionale di Faryab, accusata di tradimento.CONTINUA A LEGGERE

Parolisi, ecco come arrivò a uccidere Melania: “L’ho presa e…”

La Cassazione ha depositato le motivazioni che hanno portato alla condanna definitiva per Salvatore Parolisi, condannato a 20 anni di carcere per l’omicidio della moglie Melania Rea. Ecco cosa si legge nel dispositivo, che ha portato alla conferma della pena per l’ex caporal maggiore dell’Esercito, ritenuto responsabile dell’assassinio avvenuto nell’aprile 2011… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Le motivazioni”]

“Quel giorno Parolisi aveva agito in un dolo d’impeto (35 coltellate), per poi con lucidità e prontezza mettere in atto una strategia di depistaggio. I riferimenti alla doppiezza e alla falsità del comportamento dell’imputato (anche dei confronti della sua amante Ludovica) giustificano la mancata concessione delle attenuanti generiche, invocate dalla difesa, che aveva presentato ricorso”. La Cassazione prosegue poi spiegando che… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Il quadro”]

“alla mancanza di freni inibitori espressa dalla prolungata reiterazione dei colpi e all’assoluta mancanza di pietà verso la donna si accompagna, nel percorso argomentativo del giudice del rinvio, il recupero, appena terminata l’azione, del pieno controllo della situazione da parte di Parolisi, che con lucidità e prontezza, riuscì ad imbastire un piano diversivo, volto a sviare le indagini e ad allontanare da sé qualsiasi sospetto”.

Italia sotto shock, la notizia è tremenda

Un gesto disperato, che lancia nello sconforto i sindacati italiani.  Marco Di Rocco, 51 anni, ex segretario della Fiom-Cgil della provincia di Chieti, si è lanciato contro un treno proveniente da Taranto. Il Frecciabianca… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE

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[nextpage title=”La dinamica”]

 in transito nella stazione di Pescara Portanuova, ha travolto l’uomo senza che il macchinista potesse evitare il tragico impatto. Alla base… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”La causa”]

 dell’insano gesto, ci sarebbe la forte depressione di cui Di Rocco soffriva, soprattutto da quando aveva perso il lavoro. L’uomo lascia una figlia di 16 anni.

Mondo della tv italiana sotto shock, purtroppo è tutto vero: è morta Anna…

Un terribile lutto per il giornalismo italiano. È scomparsa all’improvviso Anna Maria Jacobini, storica inviata de “La Vita in Diretta”. La Jacobini si trovava a Cracovia, come inviata per l’Estate in Diretta. A dare la notizia della sua morte è stato… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE

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[nextpage title=”La notizia della morte”]

su Twitter il direttore di Rai Uno, Andrea Fabiano: “RaiUno ieri ha perso una componente della sua famiglia, Annamaria Jacobini. A lei e famiglia il nostro abbraccio più grande e affettuoso”, scrive. Anna Maria era inviata a Cracovia in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù”. La sera in cui… [nextpage title=”La ricostruzione”]

PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE si è spenta era salita in camera per prepararsi alla cena, ma i colleghi, non vedendola arrivare, sono andati a cercarla. Purtroppo l’hanno trovata ormai senza vita. La Jacobini aveva solo 58 anni.

Terribile lutto a La Vita in Diretta: La notizia data pochi minuti fa…

Il mondo della Tv è scosso da una dolorosissima perdita. È morta Anna Maria Jacobini, mota inviata dell’Estate in Diretta. A darne notizia il direttore di Rai Uno, Andrea Fabiano, su Twitter: «RaiUno ieri ha perso una componente della sua famiglia, #AnnamariaJacobini. A lei e famiglia il nostro abbraccio più grande e affettuoso». Clicca sul punto 2 dell’indice per conoscere i motivi del decesso[nextpage title=”Ecco cosa è accaduto venerdì scorso”]
Anna Maria, classe 1958, era inviata a Cracovia per la Giornata Mondiale della Gioventù. Venerdì 29 luglio la giornalista sarebbe salita in camera per consumare la cena, ma i colleghi non l’hanno vista più uscire dalla stanza. Allarmati, la sono andati a cercare e trovandola senza vita. CONTINUA A LEGGERE