“Era a letto, una scena atroce”: studentessa fuorisede trovata morta dai suoi coinquilini

Una morte naturale, ma inspiegabile. È questa la prima analisi del decesso di Abbey Trinca, 21enne australiana che da 4 anni si era trasferita in Florida, a Daytona Beach. Stava condividendo l’appartamento con altri studenti, quando…

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ha perso la vita mentre stava dormendo. Almeno questa è la versione dei fatti data dalla sorella di Abbey. Immediatamente è stata aperta una raccolta fondi per poter riportare la salma della ragazza a casa e sua sorella ha scritto un commovente messaggio su Facebook:

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[nextpage title=”Morte”]Sorella

“Riposa in pace mia straordinaria sorella. È devastante che ci hai lasciato così presto. Non dimenticherò mai ciò che abbiamo condiviso, tu eri la mia migliore amica e mi hai spinta a crescere e mi hai insegnato tutto ciò che solo una sorella può insegnare”.

Mamma da due mesi: mentre allatta il suo piccolo si accascia e muore. Per Barbara non c’è stata salvezza

Un infarto fulminante, improvviso. Così, proprio mentre stava allattando il figlio Enea, di due mesi. Una tragedia impressionante, che ha sconvolto l’intera comunità di Godeva di…

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Sant’Urbano. Lei, Barbara Folegot, se ne va a 43 anni, lasciando il marito Diego Buoro che ha tentato invano di rianimarla dopo aver assistito alla scena. Non c’è stato niente da fare, quando l’ambulanza è…

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arrivata nell’abitazione non ha potuto far altro che constatare il decesso della donna. L’ultimo gesto della madre, è stato quello di appoggiare il piccola per terra, senza lasciarlo cadere…

Il figlio brucia e lei lo avvolge negli stracci lasciandolo “riposare”. Un anno dopo, quando i poliziotti hanno visto il suo corpo, erano scioccati

Nel 2011 è divampato un un incendio nelle strade di Munkatsch, in Ucraina, per il quale non c’erano stati fortunatamente dei feriti o persone coinvolte. Almeno questo era quello che si credeva fino a un anno dopo, quando è stato scoperto il corpo di un bambino ustionato per il 30% della sua pelle, con le ferite ancora aperte perché non…

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curate adeguatamente da parte dei suoi genitori. Una storia assurda, che dopo varie peripezie ha portato il bambino, Ihor Lakatos, ad essere affidato a un orfanotrofio. Il direttore dell’orfanotrofio ha preso a cuore la storia del bambino e ha diffuso la sua storia per trovare qualcuno che li aiutasse a trovare una soluzione. Dagli…

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Stati Uniti questo aiuto è arrivato, l’Ospedale Pediatrico Shriners di Boston ha deciso di prendersi carico delle cure del piccolo che in soli tre anni è stato sottoposto a quasi 20 operazioni. Adesso ha 11 anni, deve ancora sottoporsi ad altri interventi. Ma il peggio sembra ormai alle spalle e la forza d’animo con la quale ha affrontato queste situazioni è di esempio per tutti.

“Siete dei ritardati”, poi le botte: maestra nei guai

Altra maestra finita sotto denuncia dei genitori per maltrattamenti sui propri figli. “Ciucci, cretini, stupidi, ritardati mentali”, questi gli appellativi che riservava per i…

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bambini della scuola primaria del piccolo centro di Amorosi, in provincia di Benevento. I video di alcune telecamere a circuito chiuso mostrano inoltre come…

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gli alunni venivano picchiati. La donna è stata sospesa dall’insegnamento. Le telecamere all’interno della scuola, erano state istallate a seguito della denuncia di…

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alcuni genitori, che avevano notato strani comportamenti nei propri figli. Un caso che va purtroppo ad aggiungersi ad una lista molto lunga.

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“L’acido mi mangiava la faccia…” il racconto choc di Gessica, la miss sfregiata dall’ex fidanzato

Sfigurata con l’acido dal suo ex ragazzo, Gessica Notaro, la modella 28enne, descrive il suo calvario. “Mentre l’acido mi mangiava la faccia io, in ginocchio, pregavo Dio: toglimi la bellezza, ma lasciami almeno la vista”. Edson Tavares, l’ex compagno, era una persona violenta proprio come lei stessa afferma: “Quando lo denunciai un anno fa mi minacciò, e mi diceva spesso che si sarebbe suicidato dopo avermela fatta…

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pagare. Il 10 gennaio pensavo di ritrovarmelo sotto casa perché aveva telefonato svariate volte a mia madre. Era stato sottoposto agli arresti domiciliari, eppure se ne andava in giro indisturbato a qualsiasi ora, e riusciva ad avvicinarsi a casa mia come se niente fosse”. Tavares riuscì a sorprenderla uscendo dal retro di una…

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macchina in sosta quando la ragazza stava rincasando da una cena. “Ho provato a ragionare nonostante il dolore. Sapevo di non dovermi toccare il viso e di non dovermi sciacquare. Mi sono fatta portare subito in ospedale, ma sentivo l’acido ad entrarmi negli occhi e non vedevo più”. La condanna della ragazza è verso quella legge che l’ha abbandonata, non funzionando come avrebbe dovuto nel proteggerla. A questo si aggiunge il fatto noto che mentre le vittime restano con il…

CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE [nextpage title=”Lotta “]

volto deturpato a vita, i colpevoli se la cavano spesso con pene di lieve entità. Gessica ha dovuto sostenere tre operazione chirurgiche e molte altre la attendono, ma nonostante l’estenuante prova fisica e morale, non si perde d’animo: “Voglio aiutare altre donne che hanno vissuto il mio stesso incubo”.

Uno studente è stato vittima di bullismo per così tanto tempo che la sua insegnante ha deciso di fare qualcosa di totalmente folle

Il fenomeno del bullismo nelle scuole è purtroppo una triste realtà con la quale ci stiamo abituando a convivere. Non passa telegiornale senza che venga raccontata una storia di questo tipo, dove bambini indifesi vengono presi di mira da loro coetanei per qualche loro apparente “punto debole”. Ecco, per contrastare questo tipo di atteggiamenti, una professoressa ha utilizzato un espediente molto singolare, un racconto che ha portato i suoi alunni a riflettere. Ecco cosa ha fatto:

CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE [nextpage title=”La mela”]

“Oggi, prima di andare al lavoro, ho deciso di fermarmi al supermercato e comprare un paio di mele. Durante la nostra riunione del mattino (quando ci mettiamo a sedere in cerchio), ho detto alla mia classe che avremmo provato qualcosa di nuovo e ho mostrato loro le due mele, chiedendo di stilare una lista di differenze e somiglianze tra i due frutti. Avevano la stessa forma e lo stesso colore… Una era più grande dell’altra, ma questa era decisamente l’unica differenza.

Poi ho preso la mela che era di un colore leggermente diverso e più piccola. “Che schifo, questa mela è disgustosa!” e l’ho buttata per terra. I ragazzi mi hanno guardato come se fossi MATTA! Un paio si sono messi a ridere, ma per tutti gli altri ero andata fuori di testa.

Poi ho raccolto la mela e l’ho passata allo studente vicino a me: “Questa mela è  proprio stupida, vero?! Dovresti dire qualcosa di cattivo su di lei”. L’ho agitata davanti a me. “Adesso passala al tuo compagno perché possa dire qualcosa di feroce anche lui!”.

Per farla breve, i miei alunni si sono accaniti, continuando a dire cose terribili sulla mela che si agitavano davanti: “Odio la tua buccia”. “Il tuo colore rosso è triste”. “Il tuo picciolo non è poi così lungo”. “Sei piena di vermi”. E così via…

CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE [nextpage title=”Empatia”]

Prima che la mela facesse ritorno a me, tutti avevano avuto la possibilità di dire qualcosa di terribile alla povera frutta. E mi sono sentita improvvisamente empatica con un oggetto inanimato. Ho messo di nuovo le due mele di fronte ai miei bambini e ho chiesto loro di iniziare a elencare  differenze e somiglianze e, ancora un volta, non è venuto fuori nulla. Non c’era alcuna differenza. E, anche dopo averla sballottolata da una parte all’altra, la mela “diversa” non aveva neanche danni evidenti.

Ho preso un tagliere e un coltello e ho iniziato a tagliare la mela “buona” in fette sottili. Era perfetta e tutti i miei alunni non riuscivano a smettere di dire ooooh e ahhhh…

Quando ho aperto la seconda mela era piena di parti marce e di punti neri dove era stata colpita. “Che schifo, non voglio mangiare QUELLA mela, è disgustosa…”.

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Ed è a questo punto che li ho guardati e ho detto: “Ma non abbiamo forse contribuito tutti quanti a ridurre così questa mela?! Lo abbiamo fatto noi, perché non dovremmo mangiarla a questo punto?”. Si sono fermati all’improvviso e sono rimasti in silenzio. Ho proseguito: “Vedete bambini, questo è quello che facciamo anche con le persone quando diciamo cose cattive su di loro, quando spettegoliamo, diciamo loro che sono brutti o grassi, diciamo loro che non sono abbastanza o che non possono essere nostri amici. Li stiamo lanciando contro il pavimento e stiamo facendo loro UN ALTRO livido, un segno che forse non vedremo ma che è REALE e fa molto male. Non va via, ma va peggiorando e penetra in profondità…”. E prendendo la mela ammaccata: “QUESTO è quello che facciamo agli altri. Dobbiamo smetterla di strattonarci gli uni gli altri”.

Non ho mai visto i miei alunni recepire un messaggio così velocemente. Era così reale per loro… alcuni hanno pianto, altri riso, ed è stato molto emozionante. Ho chiesto loro di raccontare l’esperienza e ho avuto alcune reazioni che mi hanno fatto piangere quel giorno. Tanti bambini sono venuti ad abbracciarmi dopo, dicendo che erano contenti di sapere che c’era un insegnante che “aveva capito”.

La maestra e l’alunno ordinano il pranzo a mensa e… restano di sasso: arriva una roba mai vista

È successo nella mensa di una scuola di Lainate (Milano): un alunno ha trovato una lumachina nell’insalata che gli era stato servita, mentre un’insegnante si è imbattuta in uno scarafaggio nel risotto. “I controlli non hanno evidenziato alcuna carenza igienico sanitaria e non… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”La nota del Comune e della scuola”]

sono stati fatti rilievi di nessuna natura ai processi lavorativi di cottura e confezionamento dei pasti scolastici che risultano assolutamente regolari così come sono regolari le varie documentazioni a supporto dell’attività”, specifica la nota pubblicata da comune e direzione dell’istituto scolastico, che prosegue: “Sono state invece… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Il centro di cottura”]

evidenziate una serie di carenze strutturali relative al centro cottura delle quali sia l’ente che la società di refezione sono al corrente e la maggior parte delle quali verrà eseguita necessariamente a centro cottura chiuso. Nessuna di queste carenze è tale però da inficiare il regolare svolgimento dell’attività di refezione”.

Sono partite le lettere per gli italiani, in arrivo un assegno fino a 5000 euro: chi ne ha diritto

Inizia la fase sperimentale dell’assegno di ricollocazione, lo strumento introdotto dal Jobs Act per i disoccupati che cercano un nuovo lavoro. Sono 30 mila le lettere inviate per aprire il nuovo ciclo: “La prima tranche di lettere rappresenta il… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Le parole di Gentiloni”]

10% del totale di quelle che verranno inviate a regime”, ha spiegato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: “Si tratta di uno strumento che non si sostituisce al reddito, ma è un incentivo per il futuro. A pochi giorni dal quindicesimo anniversario del barbaro assassinio di Marco Biagi è doveroso ricordare il suo messaggio lungimirante sulle politiche attive del lavoro… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=””]

che prevedono non solo la tutela dei posti di lavoro ma l’assistenza e l’accompagnamento del lavoratore da parte dello Stato. Occorre estendere gradualmente a tutti le tutele sul lavoro. In questa direzione deve muoversi l’attività dell’Anpal, l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro”.

“I piloni di quel viadotto si stanno sgretolando”: attenzione, da condividere

Le condizioni del viadotto Morandi destano molte preoccupazioni. La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta sulla struttura che collega il capoluogo di provincia siciliano a Porto Empedocle… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Magistratura al lavoro”]

La magistratura è a lavoro “per accertare se il viadotto costituisca un pericolo per la pubblica incolumità”. Negli scorsi giorni, l’associazione Mareamico aveva diffuso un video di denuncia del degrado dei piloni della struttura… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=””]

Il sindaco Calogero Firetto ha quindi chiesto la chiusura: “C’è troppa preoccupazione. Troppa! Le rassicurazioni di Anas non hanno attenuato i timori. Si chiuda il ponte e si inizino urgentemente i lavori.

“Nonna, ti salverò io”, a quattro anni cammina nel gelo per chilometri – FOTO

Saglana è una bambina di appena 4 anni e vive in Siberia. La considerano tutti un’eroina per quello che ha fatto lo scorso mese. La piccola era con i due nonni: la nonna ha improvvisamente perso…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Otto chilometri di viaggio”]

…i sensi e Saglana ha cercato di arrivare fino allo studio del medico, distante ben otto chilometri. Oltre alla distanza, poi, bisogna tenere conto del gelo e delle temperature che arrivano fino…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Nonno cieco”]

…a 34 gradi sotto zero. Ha fatto tutto da sola, visto che il nonno è cieco e la madre vive in un altro paese. Dopo aver compiuto il lungo percorso ha riferito tutto al medico, purtroppo quando il dottore…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”La scoperta del dottore”]

…è arrivato a casa, ha trovato la signora morta a causa di un attacco di cuore. Fortunatamente la bambina se l’è cavata benissimo: ha avuto una ipotermia generale, ma non ha subito gravi conseguenze.