Per quante precauzioni uno possa prendere per il proprio bambino, c’è sempre il rischio che purtroppo egli possa ammalarsi di tipici sintomi influenzali. Ma come riconoscerli in tempo? Secondo il sito Vitadamamma se il bambino continua a tossire, ha la febbre ed ha catarro; lo troviamo stanco, privo di energie, spossato; la sua consueta vivacità è spenta; tende a riposarsi, schiaccia un pisolino pomeridiano anche se non è più abituato a farlo o lo prolunga rispetto alla norma, bisogna iniziarsi a preoccupare.
Trascurare i sintomi è pericoloso poiché la bronchite può degenerare portando a complicazioni; tipica è la pleurite che colpisce maggiormente bambini e ragazzi. Infiammandosi la pleura, ovvero la membrana composta in parte da liquido pleurico che avvolge i polmoni all’interno del torace, aumenta il volume del liquido, determinando una compressione dei polmoni.
Ovviamente la temuta bronchite compare maggiormente durante la stagione fredda, di solito causata dagli stessi virus o batteri responsabili del raffreddore come ad esempio gli streptococchi o i virus dell’influenza.
La cura per la bronchite classica, in assenza di complicazioni è: riposo, assunzione di bevande calde come tè e camomilla, evitare situazioni che portino a sbalzi di temperatura.
Il medico potrà prescrivere antipiretici come il paracetamolo e la tachipirina contro l’infezione, dei farmaci mucolitici per fluidificare il catarro, eventualmente tramite aerosol.
Fonte: Vitadamammma