Da oggi costruire ed installare pergolati e strutture amovibili su balconi e terrazzi privati è possibile anche senza chiedere alcuna autorizzazione al Comune. Almeno è questo quello stabilito dalla sentenza 1777/2014 del Consiglio di Stato che chiarisce una questione da anni è molto dibattuta, aprendo di fatto la strada a proprietari ed inquilini che intendano sfruttare al meglio le superfici esterne delle proprie abitazioni e dei propri uffici. 00:00
Nella sentenza si legge chiaramente: “Non occorre chiedere alcun “Nulla osta” alle amministrazioni locali per “strutture di arredo, installate su pareti esterne dell’unità immobiliare ad esclusivo servizio, costituite da strutture leggere e amovibili, caratterizzate da elementi in metallo o in legno di esigua sezione, coperte da telo anche retrattile, stuoie in canna o bambù o materiale in pellicola trasparente, prive di opere murarie e di pareti chiuse di qualsiasi genere, costituite da elementi leggeri, assemblati tra loro, tali da rendere possibile la loro rimozione previo smontaggio e non demolizione – dal momento che queste opere – non configurano né un aumento del volume e della superficie coperta, né la creazione o modificazione di un organismo edilizio, né l’alterazione del prospetto o della sagoma dell’edificio cui è connessa, in ragione della sua inidoneità a modificare la destinazione d’uso degli spazi esterni interessati, della sua facile e completa rimovibilità, dell’assenza di tamponature verticali”.
Il permesso di costruire, in genere, è un atto amministrativo rilasciato dal Comune che trova la propria disciplina nell’art. 10 del d.p.r. n. 380/2001 per cui: “Costituiscono interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio e sono subordinati a permesso di costruire: gli interventi di nuova costruzione; gli interventi di ristrutturazione urbanistica; gli interventi di ristrutturazione edilizia che portino ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente e che comportino aumento di unità immobiliari, modifiche del volume, della sagoma, dei prospetti o delle superfici o che comportino mutamenti della destinazione d’uso nonché gli interventi che causino modificazioni della sagoma di immobili sottoposti a vincoli ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e successive modificazioni”.
Autore: Susy
Sigarette, è ufficiale: vietati pacchetti da 10, no fumo in auto con bimbi e donne incinte
Da oggi in poi sarà ufficialmente vietato fumare in auto se a bordo ci sono minori o donne incinte; sui pacchetti di sigarette ci saranno immagini ‘forti’ per dissuadere i consumatori di ‘bionde’; a breve non saranno più in vendite le confezioni da 10, ritenute più appetibili per i giovani grazie al costo più contenute. Sono questi i punti principali del decreto legislativo approvato in Consiglio dei Ministri e voluto dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, con l’obiettivo di inasprire le regole riguardanti il commercio dei prodotti a base di nicotina, anche per rispettare la “direttiva tabacco” europea. Il DL sarà legge entro Natale, dopo i passaggi previsti alle commissioni competenti, alla Conferenza Stato-Regioni e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
Sui pacchetti saranno pubblicati messaggi e immagini i choc: foto di persone nel letto di ospedale o macabri particolari di corpi malati, accanto a scritte del tipo “Il fumo del tabacco contiene oltre 70 sostanze cancerogene” e “il fumo uccide” o “provoca il cancro”. Due terzi del pacchetto sarà coperto da immagini e avvertimenti, contro il 30-40 ora dedicato alle frasi circondate da un bordo nero. Previste numerose disposizioni finalizzate alla tutela dei minori: divieto di vendita ai minori di sigarette elettroniche e contenitori di liquido di ricarica con presenza di nicotina e prodotti di nuova generazione; divieto di fumo in autoveicoli in presenza di minori e donne in gravidanza; divieto di fumo nelle pertinenze esterne degli ospedali e degli Irccs pediatrici, nonché nelle pertinenze esterne dei singoli reparti pediatrici, ginecologici, di ostetricia e neonatologia. Vietata pure la vendita di sigarette, e tabacco da arrotolare, che contengano aromi come mentolo, vaniglia, spezie o additivi vari, e comunque quelle con fragranze che darebbero l’impressione di un prodotto meno dannoso. Come detto, vietati i pacchetti da 10. E proprio perché più appetibile ai giovani, anche il tabacco sfuso da arrotolare non potrà pesare meno di 30 grammi.
Batterio Listeria Monocytogenes nel Girellone Coop: sintomi e cura
Solo poche ore fa vi abbiamo messo in allerta per un prodotto molto pericolo messo in commercio e poi tolto dalla Coop , il “Girellone Cotto Olive” che contiene un pericolassimo batterio Listeria monocytogenes responsabile della malattia listeriosi, potenzialmente letale per i soggetti immunodepressi e per i neonati. Ma come fa questo batterio a contaminare i nostri alimenti? Quali sono i sintomi della malattia? E come si cura? Ecco cosa c’è da sapere sulla Listeria monocytogenes e sulla malattia di cui è causa, la listeriosi.
La Listeria monocytogenes è un batterio che si trova sia nel suolo che nelle acque e, per questo motivo, può facilmente entrare in contatto con ortaggi e verdure, così come può infettare gli animali attraverso la sua ingestione. Il microorganismo cresce in un range molto largo di temperature che arriva fino a 45 gradi e, per questo, gli alimenti che sono a rischio contaminazione devono essere portati ad alte temperature alle quali il batterio non sopravvive.
Il batterio può proliferare in moltissimi alimenti, in generale crudi, come carni o verdure, ma anche cibi trasformati, come ad esempio il formaggio molle, o le carni delle gastronomie.
La Listeriosi in quanto di natura batterica si risolve con gli antibiotici, ma la cura migliore è la prevenzione.
Addio occhiali, arrivano le lenti bioniche per la vista
Non sarà la chirurgia laser a mandare in pensioni le vecchie e scomode lentine: ecco le lenti bioniche. Il loro inventore, il dottor Garth Webb della Ocumetics Technology, ritiene che “una vista perfetta debba essere un diritto umano” e, per questo motivo, ha inventato un dispositivo che s’installa rapidamente all’interno dell’occhio stesso per curare i difetti della vista.
La procedura per impiantare la lente nell’occhio è simile all’intervento per l’asportazione della cataratta con l’inserimento di una lente artificiale e può avvenire ambulatorialmente, senza bisogno di anestesia né di ricovero. Con una siringa si inietta nell’occhio della soluzione salina all’interno della quale si trova la lente bionica ripiegata; dopo 10 secondi questa si apre e aderisce al cristallino. Secondo Webb, il miglioramento della vista è immediato e totale.
Il dottor Webb sottolinea inoltre che chi si sottopone all’impianto di queste lenti non soffrirà mai di cataratta e che l’intervento è più sicuro della chirurgia laser, che può portare a complicazioni e comporta comunque la rimozione di tessuto corneale sano.
Secondo il dottor Webb, che ha impiegato 8 anni per svilupparla investendo 3 milioni di dollari, la prima lente bionica sarà in commercio nel 2017. Condizione indispensabile per l’adozione di questa soluzione ai problemi di vista sarà l’aver compiuto i 25 anni, dato che fino a quel momento la struttura oculare non ha ancora assunto la sua forma definitiva.
Ecco perché scrocchiare le dita non fa male secondo la scienza
Sentite uno strano “crack” ogni volte che provate e scrocchiare le dita?. Purtroppo questa è un’abitudine diffusa, che se può essere motivo di fastidio per alcuni, pare non comporti, comunque, un danno fisico. A dirlo sono diverse ricerche scientifiche che confutano l’obiezione di chi sostiene, senza evidenti prove empiriche, che quest’abitudine causi l’artrite. Dell’argomento si occupò nel 1998 una rivista specializzata, Arthritis & Rheumatism, che pubblicò l’esito di un esperimento del dottor Donald Unger: per sessant’anni il medico scrocchiò due volte al giorno le dita della mano sinistra, non della destra. Al termine dell’esperimento, ossa di mano destra e sinistra mostravano lo stesso livello di usura e, in sostanza, non vi erano segni di artrite. Undici anni dopo, nel 2009, Unger vinse l’IgNobel, un premio-parodia del Nobel, sebbene quella non fu la prima ricerca volta ad approfondire l’argomento.
Nel 1990 uno studio pubblicato dagli Annals of the Rheumatic Diseases concluse che effettivamente sollecitare in quel modo le ossa dalla mano non causa artrite, sebbene possa incidere sul gonfiore delle mani e su una ridotta capacità di presa. Questa ricerca, tuttavia, associava l’abitudine a lavoro manuale, onicofagia (mangiarsi le unghie), tabagismo e assunzione di alcoolici.
Morti sul lavoro, un bollettino di guerra: “E’ l’anno peggiore”
Purtroppo gli infortuni sul lavoro restano un’emergenza: nei primi 8 mesi 2015 le denunce di infortuni mortali sono state 752, contro le 652 dello stesso periodo del 2014 (con un aumento del 15%). Per il presidente dell’Anmil Franco Bettoni si tratta di “una tendenza che se proseguirà vedrà l’anno in corso segnare una preoccupante inversione nell’andamento del fenomeno come non si verificava dal 2006”.
Il rapporto arriva in occasione della 65° giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro, promossa dall’Associazione nazionale tra i mutilati e gli invalidi del lavoro.
Per l’organizzazione l’unico modo per far fronte all’emergenza è una riforma della normativa, compresa la parte relativa agli indennizzi “per garantire a soggetti con gradi di invalidità comunque apprezzabili un sostegno economico per tutta la vita”.
Elena Santarelli e la sua nuova vita (FOTO)
La bella conduttrice a distanza di anni dal suo successo in televisione e al cinema, è cambiata davvero tantissimo sia fisicamente che mentalmente. Pur rimanendo una bella donna, Elena è riuscita a portare avanti anche una gravidanza e una relazione con l’uomo che le ha concesso di diventare mamma e che l’ha portata all’altare. Stiamo parlando del calciatore Bernardo Corradi.
Ecco come appare sui social la bella Elena e la sua nuova vita immortalati in attimi di pura felicità. Ci auguriamo che la sua vita continui a darle sono serenità e soddisfazioni.
Becky, 16 anni, uccisa dal fratellastro perché non voleva fare l’amore. Il nonno la ricorda così
Becky, aveva solo 16 anni quando qualcuno ha deciso di porre fine alla sua vita facendola praticamente a pezzi. Il suo assassino? Il fratellastro che non accettava un suo rifiuto: lui voleva fare sesso con lei ma lei non voleva. Il corpo di Rebecca Watts venne ritrovato pochi giorni dopo la sua scomparsa, avvenuta, lo scorso 19 febbraio a Bristol, in Gran Bretagna. Dopo diverse ore di interrogatorio, il fratellastro di Becky Watts venne accusato di aver ucciso la 16enne nella zona di Barton Hill.
Nathan Matthews, il fratellastro 28enne di Becky da quel triste giorno è in carcere; così come la fidanzata Shauna Hoare, 21, accusata di aver intralciato le indagini. Allora altre cinque persone, due giovani di 29 anni, due 23enni e una ragazza di 23 anni, furono arrestate in merito alla morte della 16enne e trattenute in custodia. Il nonno di Rebecca Watts ha voluto dedicarle una canzone, corredata da alcune immagini che ritraggono la nipote e la sua famiglia, e ha postato il video su YouTube. Digitando il suo nome potrete vederlo.
Sono stata soccorsa nella notte da uno strano uomo. Quello che ha fatto mi ha sbalordita!
Renato quasi non aveva visto la signora dentro la vettura ferma al lato della carreggiata. Pioveva forte ed era buio, ma si rese conto che la donna aveva bisogno di aiuto. Così fermò la sua macchina e si avvicinò. L’auto della signora odorava ancora di nuovo. Forse lei pensava che poteva essere un assalitore (non ispirava fiducia quell’uomo, sembrava povero e affamato).
Renato percepiva che la signora aveva molta paura e le disse: “Sono qui per aiutarla, signora, non si preoccupi.
Perchè non aspetta nella mia auto dove fa un po’ più caldo? A proposito, il mio nome è Renato”… La signora aveva bucato una ruota e oltretutto era di età avanzata. Mentre la pioggia cadeva a dirotto, Renato si chinò, collocò il cric e alzò la macchina… quindi cambiò la gomma, sporcandosi non poco.
Mentre stringeva i dadi della ruota, la donna aprì la portiera e cominciò a conversare con lui. Gli raccontò che non era del posto, che era solo di passaggio e che non sapeva come ringraziarlo per il prezioso aiuto. Renato sorrise mentre terminava il lavoro. La donna gli domandò quanto gli doveva.
Già aveva immaginato tutte le cose terribili che sarebbero potute accaderle se Renato non si fosse fermato per soccorrerla. Ma Renato non pensava al denaro, gli piaceva aiutare le persone… Questo era il suo modo di vivere.
E rispose: “Se realmente desidera pagarmi, la prossima volta che incontra qualcuno in difficoltà, si ricordi di me e dia a quella persona l’aiuto di cui ha bisogno”… Alcuni chilometri dopo la signora si fermò in un piccolo ristorante, la cameriera arrivò e le porse un asciugamano pulito per farle asciugare i capelli rivolgendole un dolce sorriso. La donna notò che la cameriera era circa all’ottavo mese di gravidanza, ma dal suo sguardo si poteva intravedere che la tensione e il dolore non le impedivano di avere il suo grazioso atteggiamento e fu sorpresa nel constatare come qualcuno che ha così poco, possa trattare tanto bene un estraneo. Allora si ricordò di Renato. Dopo aver terminato la sua cena, mentre la cameriera si allontanò ad un altro tavolo, la signora uscì dal ristorante.
La cameriera ritornò, curiosa di sapere dove la signora fosse andata, quando notò qualcosa scritto sul tovagliolo, sopra al quale aveva lasciato una somma considerevole. Le caddero le lacrime dagli occhi leggendo ciò che la signora aveva scritto. Diceva: “Tieni pure il resto… Qualcuno mi ha aiutato oggi e alla stessa maniera io sto aiutando te. Se tu realmente desideri restituirmi questo denaro, non lasciare che questo circolo d’amore termini con te, aiuta qualcuno”.
Quella notte, rincasando stanca, si avvicinò al letto, suo marito già stava dormendo e rimase a pensare al denaro e a quello che la signora aveva scritto. Quella signora come poteva sapere della necessità che suo marito e lei avevano di quel denaro: con il bebè che stava per nascere, tutto sarebbe diventato più difficile…
Pensando alla benedizione che aveva ricevuto, fece un grande sorriso.
Ringraziò Dio e si voltò verso il suo preoccupato marito che dormiva al suo lato, lo sfiorò con un leggero bacio e gli sussurrò: “Andrà tutto bene… Ti amo… Renato!”. ♥
Assicurazione auto, dal 18 ottobre addio al tagliando sul parabrezza
Tra qualche mese non sarà più un dovere del cittadino esporre il contrassegno cartaceo: il controllo della copertura assicurativa del veicolo avverrà attraverso il riscontro del numero di targa. In caso di incidente si dovrà esibire il certificato di assicurazione. Ecco cosa cambia per gli assicurati.
La rivoluzione prende il via dall’art. 31 del decreto Liberalizzazioni del gennaio 2012, con il fine di contrastare la contraffazione dei contrassegni relativi ai contratti di assicurazione. In Italia, quello della contraffazione dell’Rc auto è un fenomeno ancora ampiamente diffuso, e di conseguenza molto elevato anche il numero di veicoli che circolano senza regolare copertura assicurativa. Stime dell’Ania, l’Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici, parlano di 3,9 milioni di veicoli che viaggiano sulle nostre strade senza assicurazione, l’8,7% del parco circolante in Italia.
Attraverso i controlli elettronici sarà quasi impossibile circolare sprovvisti di assicurazione – sottolinea l’Ania – i nuovi più efficaci controlli rappresenteranno armi fondamentali nella lotta a chi non paga l’assicurazione”.
Il controllo della copertura assicurativa verrà effettuato attraverso la verifica del numero di targa, nel corso di posti di blocco o sfruttando i dispositivi di controllo a distanza come tutor, autovelox, telepass, telecamere Ztl e il nuovo Targa System. Le Forze dell’ordine verificheranno se il numero di targa è presente nella banda dati dei veicoli assicurati istituita presso la Motorizzazione Civile, durante il controllo o su segnalazione dei sistemi elettronici o telematici. Le compagnie assicurative, invece, hanno l’obbligo di comunicare, in tempo reale, le informazioni sui nuovi contratti o i rinnovi di polizza alla banca dati.
In via sperimentale, in questa prima fase, le compagnie assicurative continueranno a consegnare agli assicurati il tagliando cartaceo a finalità informative e che non dovrà essere esposto sul parabrezza. Terminato tale periodo, il contrassegno non verrà più consegnato. In caso di incidente, per identificare la compagnia dei veicoli coinvolti occorrerà richiedere all’altro conducente l’esibizione del certificato di assicurazione, ovvero il documento che attesta l’esistenza di una copertura assicurativa Rc auto. Idem per chi circola nei paesi dell’Unione Europea, oltre ad Andorra, Svizzera e Serbia, dove sarà obbligatorio avere a bordo il certificato di assicurazione. Negli Paesi extraeuropei continuerà ad essere obbligatoria la carta verde.
Chi circola sulle strade italiane senza la copertura assicurativa obbligatoria commette un illecito e rischia multa da un minimo di 841 euro a un massimo di 3.366 euro (art. 193 del Codice della Strada) oltre al sequestro che viene poi prelevato e depositato in luogo non soggetto al pubblico. Maggiori informazioni sono contenute nella guida “Rc Auto 2.0: addio tagliando di carta” realizzata da Ania e pubblicata sul sito internet dell’Associazione.