Terremoto: ancora una forte scossa, è accaduto di nuovo

A quasi quattro mesi di distanza dal primo terremoto che ha colpito il Centro Italia, prosegue lo sciame sismico nelle zone già interessate dalle scosse dei mesi di agosto e ottobre…

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[nextpage title=”La scossa di domenica”]

Domenica è stata registrata una scossa di magnitudo 4.3 vicino a Castelsantangelo sul Nera, mentre tra la sera e la notte di martedì l’Alto Maceratese e la zona reatina nei pressi di Amatrice hanno assistito a scosse di magnitudo 3.5 (alle 22.47) e 3.8 (alle 4:54)…

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[nextpage title=”Lo sciame tra martedì e mercoledì”]
Quest’ultima in particolare ha svegliato la popolazione. Tra la sera di martedì e la mattina di mercoledì, insomma, si sono registrate più di 20 scosse superiori alla magnitudo 2.0.

Gentiloni: “Gli italiani imparino a fare sacrifici”. La notizia è già virale, ma…

Il governo Gentiloni conosce già le prime bufale del suo percorso ancora agli albori. Il sito “Libero Giornale”, un portale satirico…

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[nextpage title=”15 mila condivisioni”]
ha diffuso infatti una “notizia” che in poco tempo ha raggiunto quota 15 mila condivisioni. “Gentiloni choc: ‘Gli italiani imparino a fare sacrifici e la smettano di lamentarsi’”…

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[nextpage title=”Il fake”]
questo il titolo della fake news creata dal sito. Molti lettori però non si sono accertati della fonte e…

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[nextpage title=”Mai dette”]
del contenuto volutamente fasullo, diffondendo e commentando così dichiarazioni che il neo Presidente del Consiglio non ha mai pronunciato.

Se ti metti le dita nel naso, dovresti smettere ora: ecco quanto può essere pericoloso

È un gesto che molte persone, magari di nascosto, compiono ogni tanto durante il giorno: sentiamo qualcosa di fastidioso nel naso e infiliamo un dito per “riparare” la situazione…

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[nextpage title=”Germi e batteri”]

Quello che serve sapere però è che si tratta di un “vizio” potenzialmente dannoso. In questo modo infatti germi e batteri, come lo staffilococco, possono penetrare nel nostro organismo…

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[nextpage title=”Infezioni”]

Un altro rischio è quello di irritare il naso, favorendo così infezioni croniche. Nel caso in cui si causi sanguinamento – a volte anche copioso – le croste  conseguenti aumentano ancora di più la tentazione di grattarsi con le dita…

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[nextpage title=”Da evitare”]

Insomma, oltre che un gesto poco “elegante”, infilarsi il dito nel naso può essere anche nocivo per il nostro corpo.

NON CE L’HA FATTA LAURA: MUORE A 10 ANNI

Tra 4 giorni avrebbe compiuto 10 anni, ma questo traguardo purtroppo non lo raggiungerà mai. Stiamo parlando di Laura Lombardo, la bambina morta a Messina, in via La Farina dopo un incidente in cui è rimasta coinvolta. Lei stava sullo scooter, una Vespa, insieme alla…

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[nextpage title=”Impatto”]
madre e a seguito dell’impatto è rimasta schiacciata sotto a un camion, un autocompattatore di Messinambiente guidato da un 57enne. Secondo le prime ricostruzioni il veicolo a due ruote si trovava sulla destra del camion al momento dell’incidente, quando lo scooter ha toccato la parte anteriore dell’autocompattatore perdendo…

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[nextpage title=”Tragedia”]
tragicamente il controllo. La mamma 39 enne è finita dalla parte destra riportando solo lievi ferite, la bambina invece è stata travolta dalle ruote posteriori. A nulla è servito il casco indossato dalla piccola, apparsa subito in condizioni disperate al momento dell’arrivo dei vigili del fuoco.

Muore la giornalista, il ricordo straziante del marito

La chiamavano tutti Wondy, diminutivo di Wonder Woman, per la tenacia con la quale la giornalista 42enne Francesca Del Rosso stava combattendo contro un cancro al seno. Purtroppo, a pochi giorni dal Natale, Francesca non ce l’ha più fatta e si è spenta, lasciando due figli piccoli e il marito Alessandro Milan. Proprio lui, su Facebook, ha commosso tutti con questo messaggio:

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[nextpage title=”Prima parte”]

Non vi racconterò stupide favolette. Wondy ha perso la battaglia. Perché lei voleva vivere. Francesca amava follemente vivere. Di più: non ho mai conosciuto una persona più attaccata di lei alla vita. Sempre gioiosa, sempre sorridente, sempre ottimista, sempre propositiva, sempre sul pezzo, sempre avanti. In studio, a casa, c’è il faldone in cui ha raccolto sei anni di referti della malattia. Catalogata così: “Tumore franci”. Poco prima di andarsene, tra i sospiri, ha detto a un medico: “Siamo vicini a Natale, se non erro. Se lo goda tanto, lei che può. Io purtroppo sono qui”. Però, dopo mezz’ora, mi ha chiesto se il tal primario che tanto le vuole bene avesse dei figli. “Ma perché lo vuoi sapere?” E non scorderò mai quel gesto lento delle mani che roteano e la bocca che si corruccia. “Così… gossip”. Questa era lei. Altruista fino all’estremo. Curiosa con purezza. Era il mio Harry Potter. La chiamavo così, sul cellulare è ancora registrata con questo nome. Era il 2002, un giorno imprecisato. Entrai in casa e la vidi di spalle, ricurva sui libri, mentre studiava per prendere la seconda laurea. “Sembri Harry Potter!” esclamai. Una somiglianza fisica. Da allora, per me, è Harry. Wondy, Harry Potter. Franci. Moglie mia, hai perso la battaglia dunque. Ma hai lasciato tanto. A me due splendidi bambini, al mondo una forza incrollabile, una positività che emanava luce. Sfido chiunque ti abbia conosciuta a raccontarmi una volta in cui ti ha vista o sentita piegata dalla vita. “Ho avuto una vita piena – mi dicevi in ultimo -. Ho fatto il lavoro che volevo, ho scritto libri, ho avuto una bella famiglia, ho viaggiato in mezzo mondo”. Però aggiungevi anche che “certo, è dura accettare tutto questo. Mi spiace un po’ non vedere crescere i bambini. Pazienza…”. Ma io so che avresti voluto urlare di rabbia, perché tu volevi vivere ancora a lungo.

Hai sorriso. Fino all’ultimo secondo, fino a quando la morfina non ti ha stritolata, hai sorriso quando ti dicevo di chiudere gli occhi e tenermi per mano sulle spiagge di Samara, in Costarica; nelle praterie del Kruger a cercare leoni, tra i coralli delle Perenthian a scovare squali, nelle viuzze della Rocinha a scrutare umanità, nelle cascate giamaicane, nei templi induisti di Bali, nei mercatini di Chiang Mai, tra le casette variopinte del Pelourinho di Salvador, tra le pietre millenarie della via Dolorosa a Gerusalemme, insomma in uno qualsiasi degli infiniti luoghi in cui mi hai portato, sempre in cerca di vita e emozioni.

Mai una piega storta sul tuo volto. Eppure di motivi ne avresti avuti, eccome. Harry, hai vissuto un tale calvario negli ultimi sei anni… Un calvario vero, nascosto a tutti, celato dietro a uno sguardo luminoso e sbarazzino e a una cazzuta voglia di reagire. Non ricordo neppure quante operazioni hai subito, quante menomazioni fisiche, quante violazioni del corpo. Non so quante medicine tu abbia preso, quante infusioni di chemio, quante pastiglie, quanti buchi nelle vene, quante visite. Non ne hai mai fatto pesare mezza. A me, prima di tutto. Per questo, ti ringrazio. Non ti è stato risparmiato neppure un briciolo di strazio finale. E quando hai alzato entrambi gli indici delle mani al cielo dicendo “ma perché è così faticoso arrivare lassù?”, beh sappi che ti ci avrei portata in braccio. Sì, è vero, Wondy ha perso la battaglia. Ma ha anche trionfato. Perché il mio Harry ha combattuto il tumore proprio da Wonder Woman. Ora vi svelo una cosa che quasi nessuno sa: tre giorni prima di presentarsi alle ‘Invasioni Barbariche’ da Daria Bignardi ricevette l’ennesima brutta notizia. Una recidiva, l’ennesima operazione, la radioterapia in vista. Ricordo i consulti nel lettone: che si fa, vado? Non vado? Io le dissi che avrebbe potuto annullare tutto, avrebbero capito. Al solito, fece di testa sua. Andò in tv con un unico obiettivo: ‘NON devo piangere, a nome di tutte le donne’. E alla inevitabile domanda “Ma ora come stai?” sfoggiò il solito disarmante sorriso: “Bene, grazie!”. Lei sorrideva. Io, solo, a casa davanti alla tv, piangevo. Due giorni dopo, era in sala operatoria. Il consueto rituale con i medici, le solite battute sulla Mont Blanc dell’anestesista, la degenza, il ritorno a casa, le terapie, il nuovo viaggio da programmare… Da tutta questa sofferenza ha tenuto lontani tutti, il più possibile. A cominciare dai nostri magnifici Angelica e Mattia. La Iena e l’Unno.

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[nextpage title=”Seconda parte”]

Lo so che le persone sono stupite. “Ma stava così bene!”. No, non stava bene. Ogni tre settimane in ospedale si sottoponeva a esami del sangue (un buco in vena ogni 20 giorni, con la prospettiva che fosse per tutta la vita) con annessa visita e responso sulla possibile avanzata del tumore (e ogni volta il sospiro di sollievo: “Bene, dai, è fermo, chissà tra 20 giorni”); ogni tre mesi faceva una risonanza (“Sai che c’è gente che quando arriva il mezzo di contrasto nelle vene si fa la pipì addosso? A me non è mai successo, bene dai”); ogni giorno prendeva 4 pastiglie di farmaco sperimentale per tenere sotto controllo le metastasi (fanno 1460 pastiglie l’anno, con la prospettiva che fosse per sempre). Non stava bene. Solo che non lo diceva. Solo che consolava gli altri. Lei. Più il tumore avanzava, più lei scovava motivi e occasioni per fare feste, organizzare eventi, viaggi, iniziative. “Chissà quanto vivrò ancora, avanti: festeggiamo”.

Era, anche, una grandissima rompicoglioni. E questo i suoi migliori amici possono confermarlo al 130%. Ogni tanto crollava, sì, anche lei. Soprattutto quando l’ultima battaglia la stava per abbattere. “Che destino, ogni volta che faccio una cosa bella, arriva una botta”. L’ultima cosa bella era il romanzo “Breve storia di due amiche per sempre”. La vedo all’opposto, Harry. Come ti ho detto, la verità è che nessuno al mondo, nella tua sofferenza, avrebbe avuto la straordinaria forza che hai avuto tu di scrivere due libri, fare viaggi, progettare, sognare. Io non avrei combinato un centesimo di quel che hai fatto tu. Ricordo il giorno in cui dovevi presentare il tuo ultimo libro, e un’ora prima della presentazione ti ho trovata mentre confabulavi al telefono con qualcuno, entusiasta. Quando hai messo giù, ho scrutato quel lampo malandrino tipico dei tuoi occhi, non ti ho fatto domande ma tu mi hai preceduto: “Stavo raccontando all’editor la trama del mio prossimo romanzo: sarà una figata!” Ho scosso la testa e ti ho lasciato lì: al tuo nuovo sogno.

Ora vai. Mi hai guardato negli occhi, quando eravamo vicini all’ultimo chilometro, e mi hai detto: “Spero solo, almeno, di lasciare in te e nei bambini un bel ricordo”. Lasci qualcosa di più: mi hai semplicemente insegnato come si vive. Non imparerò mai, puoi scommetterci, ma ti prometto che ce la metterò tutta. Lascio da parte le migliaia di immagini nostre, intime. Tranne una. Domenica 11 dicembre, alle 5, ti ho sognata. Eri serena come non ti vedevo da mesi. Mi parlavi, ci abbracciavamo, io piangevo tanto, tu mi hai ringraziato perché hai potuto parlare con Chiara e Sara. Eri tranquilla, anche se avevi “questo ciuffo matto” nella testa. Poi sei partita per un viaggio tutto tuo, verso chissà dove. […] Ora vai, Harry. Che la Vita finalmente ti sorrida un po’. Veglia sui tuoi bimbi, sorreggili, guidali. Vai lassù, faccia da ranocchia. Porta anche Leo, il neo. Ciao, nasino freddo. Tic-ti-tic. Tic-ti-tic. Le senti, le fedi che si sbaciucchiano? Prometto di rispettare le tue ultime volontà. Tranne una. Perdonami. Prometto di prendermi cura dei nostri bambini. Prometto di portarti sempre con me. Ti chiedo un ultimo sforzo: da lassù getta sul capo di ognuno di noi una goccia del tuo inesauribile ottimismo. Basterà e avanzerà per capire come si vive sorridendo. Se poi, tu e Rudy, vorrete buttarci giù anche una goccia di mojito, ci terremo pure quella. Alla tua. Alla vostra. Mi vivi dentro. Tuo, Ale”.

14enne muore nel lago. La sorellina crea il panico in famiglia: “Dirò al giudice cosa è successo…”

Aveva mangiato da poco e a stomaco pieno si era tuffata nel lago del Salto per farsi un bagno. Un’abitudine sbagliata che commettiamo in molti e che per questa ragazzina di 14 anni si è rivelata letale. La ragazzina…

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[nextpage title=”Acqua fredda”]
infatti è deceduta dopo essersi immersa nell’acqua (molto fredda tra l’altro) dopo aver mangiato pollo con peperoni insieme al resto della sua famiglia. I due genitori a distanza di anni sono ancora sotto processo, accusati di di omicidio colposo per…

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[nextpage title=”Processo”]
via della testimonianza dell’altra loro figlia, quella più piccola che ingenuamente disse che mamma e papà si erano addormentati dopo pranzo senza tenere sotto controllo le loro figlie. Sotto accusa anche il bagnino dello stabilimento.

ADDIO AL TELEFONO FISSO, A BREVE SCOMPARIRÀ DEFINITIVAMENTE DALLE CASE

Fino a pochi anni fa, era una presenza fissa nelle nostre case. Oggi resiste ancora, ma in breve tempo sarà destinato a scomparire. Stiamo parlando del telefono fisso…

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[nextpage title=”La data”]
In Francia c’è addirittura già una data in cui sparirà del tutto: per il 2018 le varie compagnie telefoniche transalpine e l’Autorità per le telecomunicazioni hanno stabilito che il telefono fisso sarà sostituito completamente dalla connessione Adsl o dalla fibra ottica…

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[nextpage title=”In Italia?”]
Entro la fine di questo decennio, insomma, la Rete telefonica fissa francese sarà fuori servizio. Gli utenti della telefonia fissa dovranno essere avvisati con cinque anni d’anticipo prima di veder sostituito il loro telefono. In Italia invece non è ancora prevista nessuna misura del genere.

TUMORI, ECCO I SINTOMI “SILENZIOSI” CHE OGNI GIORNO IGNORIAMO

Nella battaglia contro i tumori, la prevenzione riveste un aspetto fondamentale. Esistono diversi sintomi che possono segnalare un’allerta da non sottovalutare…

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[nextpage title=”Febbre persistente”]
• una febbre persistente e inspiegabile
• noduli al seno nelle donne
• gonfiori o fastidi sospetti ai testicoli per gli uomini
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[nextpage title=”Depressione”]

• perdita di sangue
• depressione, può avere legami con il tumore al pancreas
• perdita di peso eccessiva senza essere legata a diete
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[nextpage title=”Difficoltà digestione”]
• tosse persistente
• difficoltà sospette nella deglutizione, senso di soffocamento e dolore alla bocca
• difficoltà sospette nella digestione
• dolori persistenti

Rosy Abate-La Serie, arriva la notizia che sconvolge i fan: ci sarà un…

È una delle serie tv più attese per la tv italiana. Nel 2017 inizierà “Rosy Abate-La Serie”, la fiction di Taodue pensata come spin-off di “Squadra Antimafia”…

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[nextpage title=”La protagonista”]
Protagonista assoluta, nei panni propria di Rosy Abate, sarà Giulia Michelini. Le anticipazioni della prima stagione, che sarà di cinque puntate, preannunciano il ritorno del figlio Leonardino. Né lui né Rosy infatti sono morti, come invece si credeva…

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[nextpage title=”Le anticipazioni”]
Rosy però dovrà ritrovare suo figlio, in una missione che svolgerà sotto copertura. Come anticipa il “Vicolo delle News”…

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[nextpage title=”Chi rivedremo…”]
la scomparsa di Leonardino pare abbia relazioni con due protagonisti di Squadra Antimafia, Filippo De Silva e Rachele Ragno.

Un ragazzino di 11 anni muore dopo aver mangiato una torta: la madre ci mette in guardia da questo errore

Una storia tragica, che ci mette in guardia su un tema spesso trascurato: quello delle reazioni allergiche che possono risultare anche fatali. Oakley Debs era un bambino di 11 anni, morto per le conseguenze di una reazione allergica…

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[nextpage title=”L’allergia agli arachidi”]
La madre, Merrill Debbs, è convinta che, se fosse stata più consapevole del rischio, suo figlio sarebbe ancora con lei. Oakley ha infatti sviluppato quest’allergia dopo aver mangiato una torta con gli arachidi: dopo circa mezz’ora ha vomitato e ha presentato problemi di respirazione…

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[nextpage title=”La fondazione”]
“Il mio bellissimo e incredibile figlio non se ne sarebbe mai andato in questo modo”, sostiene la mamma, parlando della fondazione da lei creata: la Red Sneaker Foundation, che prende il nome dalle scarpe rosse tanto amate dal piccolo…

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[nextpage title=”Gli obiettivi della madre”]
L’obiettivo della fondazione è quello di sensibilizzare sui rischi legati alle reazioni allergiche, a partire dal fatto che, secondo Merrill, le scuole dovrebbero avere siringhe di adrenalina sempre pronte all’uso.