Oggi vi vorremmo avvisare che nei prossimi giorni vi potrebbe capitare di diventare vittima di una truffa che a quanto pare sta coinvolgente l’ente che si occupa di fornire le elettricità le nostre case: Eni. Questa volta a preoccuparvi dovrà essere una telefonata da parte di un operatore che volutamente rimane sul generico.
“Buongiorno è la compagnia elettrica, ci risulta una sua bolletta insoluta, ma forse ha pagato e dobbiamo
verificare”. E lì scatta la trappola. Chi non vorrebbe evitare di pagare una bolletta? La voce vi chiede: “Lei è il sig. Tizio, residente in via eccetera e eccetera”.
Ecco la registrazione è iniziata e voi sicuramente risponderete: “Si”. E con la vostra voce avete confermato i dati. Poi l’operatore vi chiede il Pod, che è una sorta di pin bancomat della bolletta (identifica il posto fisico dove avviene il
prelievo dell’energia elettrica – insomma il vostro immobile – e non cambia anche se cambia l’intestatario del contratto).
Se lo rivelate possono utilizzarlo. Quindi, se lo comunicate al telefono siete spacciati. Il vostro nuovo contratto è partito! E per recedere ci vorrà una raccomandata con ricevuta di ritorno, che potrete fare quando scoprirete di avere aderito ai servizi di un nuovo gestore. Insomma, il Pod custoditelo gelosamente come il pin del bancomat e, come mi ha raccomandato l’operatore, appena chiamano e vi chiedono il vostro nome, invece di rispondere “Si” domandate “chi parla?” così la registrazione salta.

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