Molti di voi le avranno ricevute sui social o su WhatsApp. Stiamo parlando delle catene di preghiera, che si diffondono sempre di più grazie a Internet. Spesso accompagnate da minacce di “punizioni” se non diffuse. Ma la Chiesa è categorica nel rifiutare ogni tentativo di strumentalizzazione della preghiera… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Due motivi per evitarle”]
Le catene, nel caso specifico, andrebbero evitate per due motivi: minacciare disgrazie a chi le interrompe è un peccato grave, perché non si può minacciare nel nome di Dio; lasciando intendere dei benefici personali per chi le diffonde, rappresentano di fatto forme di superstizione… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Gli errori legati alle catene”]
Come ricorda il Catechismo, “attribuire alla sola materialità delle preghiere o dei segni sacramentali la loro efficacia, prescindendo dalle disposizioni interiori che richiedono, è cadere nella superstizione”. Il portale Aleteia.org riporta allora una serie di errori legati a queste catene:
1 – Un primo errore è avvalersi di una presunta necessità altrui a beneficio personale
2 – Un altro errore di queste catene è che sono ricette o formule per ottenere risultati a scapito della fede. La magia pretende di ottenere qualcosa attraverso formule che devono essere seguite alla lettera per ottenere il risultato desiderato, e si abbandona il cammino della fede per addentrarsi in quello della magia
3 – Queste catene di preghiera sono un grave errore perché “si attribuisce un’importanza in qualche misura magica a certe pratiche, peraltro legittime o necessarie” (dal Catechismo)
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4 – Un altro problema è la questione della minaccia per la mancata realizzazione di una pratica, il che è inaccettabile. Questo suggerisce anche di avere una paura infondata nei confronti di Dio per richieste rivolte da uomini che pretendono di parlare in suo nome
5 – Un altro errore di queste catene di preghiera è la diffusione di preghiere e immagini che contengono errori teologici. È una cosa seria, perché le persone che non possiedono una fede molto solida e ben radicata possono cadere in errore, a scapito di una sana preghiera e di un rapporto corretto con Dio
6 – Un sesto problema che deriva dal fatto di ricorrere a queste pratiche e riporvi fiducia è l’abbandono di Dio a scapito della nostra salvezza. Quando ci rendiamo conto che Dio non risponde quando agitiamo la nostra bacchetta magica, quando vediamo che Dio non fa ciò che chiediamo, arrivano il disincanto e la frustrazione
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7 – Un settimo errore risiede nel fatto di voler “motivare” gli altri a diffondere una catena per ottenere ciò che si desidera in modo facile, rapido ed efficace, anche indipendentemente dal compimento della volontà di Dio, volontà che il buon seguace di Cristo deve concretizzare, anche se con sforzo, nella sua vita quotidiana.
8 – Un ultimo problema, seppur non meno importante e che non va escluso anche se non è di carattere religioso, è che queste catene, quando vengono inviate per e-mail, sono spesso usate per cercare informazioni, diffondere virus informatici.
Ogni cristiano saldo nella fede sa infatti che la preghiera è motivata solamente dall’amore e deve adattarsi alla volontà di Dio.