Il Medico chiede di rimanere solo con lei. Quello che accade nello studio è Shoccante!

È davvero straziante il racconto di una giovane donna che ha vissuto parte dell’adolescenza a subire delle atrocità incredibile. Nel 2007, quando aveva solo 17 anni, pesava oltre 120 chili e aveva deciso di sottoporsi a un intervento di bendaggio gastrico per dimagrire. Il passo successivo per raggiungere il suo obiettavo era quello di rivolgersi ad un medico di Parma esperto nel campo. Ecco cosa è successo nello studio del medico. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Quello che è successo nello studio”]

La ragazza ignorava che stava andando incontro però ad una vera e propria violenza sessuale. La ragazza reggiana, a quasi nove anni di distanza dai fatti, ha trovato finalmente il coraggio di denunciare tutto attraverso l’associazione “La Caramella Buona”. Il suo racconto ha lasciato a bocca aperta tutti quelli che stimavano il medico che avrebbe dovuto aiutarla. Il primo incontro avvenne alla presenza dei genitori e il medico si dimostrò gentile e disponibile, consigliandole però un percorso di natura psicologica prima dell’intervento. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La violenza fisica e psicologica”]

Già al secondo appuntamento però il dottore chiese di rimanere solo con lei e con la scusa della visita l’avrebbe baciata sulla bocca e toccata nelle parti intime dicendole che la volta successiva avrebbero avuto un rapporto completo. Ecco come racconta la drammatica vicenda:
“Dopo pochi minuti fece uscire mio padre che mi aveva accompagnato dicendo che voleva parlare da solo con me per preparare l’intervento. Appena rimasti soli, mi ha baciata sulla bocca, leccandomi le labbra”. Il dottore, le avrebbe poi detto che sarebbe dovuta rimanere in slip per valutare la dinamica dell’intervento. Quando la ragazza era in mutande, la fece mettere contro il muro e le si strusciò addosso. Le per vergogna cercava di nascondere i seni, ma lui con la forza le allargava le braccia e faceva quello che voleva. CLICCA SUL PUNTO 4 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La decisione della ragazza”]

Ora la ragazza ha 25enne, dopo l’accaduto non è più voluta tornare dal medico che non le aveva nemmeno lasciato la fattura, quindi nessuno poteva dire che era stata veramente lì. Con l’aiuto al Telefono Rosa, inizia a confidarsi con uno psicologo ed infine, con l’aiuto dell’associazione antipedofilia La Caramella Buona, è riuscita a raccogliere il materiale per presentare una querela. Finalmente ha ricevuto quello che si meritava il medico pedofilo: Il 62enne è già sotto processo a Parma per reati dello stesso tipo nei confronti di cinque sue ex pazienti.CONTINUA A LEGGERE

Fonte: fanpage

80enne abusa di una bimba di 10 anni: “Il padre è d’accordo, chiedete a lui”

Cose come queste fanno vergognare di essere umani. Questa volta, l’ennesimo episodio di violenza ai danni di minori, arriva da Enna, in Sicilia. Qui un uomo di 80 anni è stato arrestato in quanto accusato di aver violentato per mesi una bambina di dieci anni, con la complicità di suo padre. Ecco cosa hanno scoperto le forze dell’ordine. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Ecco cosa ha scoperto la polizia”]

La polizia rivela che i due uomini erano ‘colleghi’ di lavoro, in quanto uscivano insieme alla ricerca di ferri vecchi da raccogliere, e spesso portavano con loro la piccola, tornando a volte anche a notte fonda. Il motivo dell’accordo. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”L’indignazione”]

La cosa più squallida è senz’altro il fatto che il padre della bimba sapeva tutto, faceva semplicemente finta di niente in cambio di piccole somme di denaro. L’uomo è stato accusato di prostituzione minorile, mentre l’ottantenne deve rispondere di atti sessuali con minorenne. Ci sarà la pena giusta per entrambi?CONTINUA A LEGGERE

MAROCCHINO VIOLENTA UNA RAGAZZA ITALIANA A MILANO. “L’HA TRASCINATA IN UNO STABILE IN DISUSO”

Non si era arreso alla fine della relazione con una ragazza di 25 anni di Milano, il 35enne marocchino che ieri ha deciso di tramutare il suo stalking in qualcosa di più serio. Alla 5.30 di mattina ha incontrato “fortuitamente” la sua ex, che ha obbligato a seguirlo con un coccio di bottiglia rotto. La ha portata…

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[nextpage title=”La violenza”]in un edificio abbandonato in via Adriano, nella periferia di Milano, è lì l’ha violentata. Dopo l’atto sessuale il marocchino si è addormentato e la ragazza ne ha approfittato per fuggire a casa e chiamare i carabinieri. Le forze dell’ordine sono…

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[nextpage title=”L’arresto”]

subito intervenute e hanno trovato il ragazzo ancora lì. È stato immediatamente arrestato, e anche gli abitanti del quartiere hanno confermato la versione della ragazza. Da notare che il 35enne era già conosciuto alle forze dell’ordine per una lunga sfilza di reati.

A 15 anni violentata dal fidanzato e dagli amici. Il racconto shock: “Mi portavano in garage…”

Una storia orribile, fatta di abusi, violenze ed umiliazioni. Una ragazzina di appena 15 anni, di Pimonte, piccolo comune dei Monti Lattari, è stata ripetutamente violentata da un gruppo di 11 ragazzi, tutti minorenni. Le indagini sono scattate dopo la denuncia della 15 enne che ha raccontato ai carabinieri tutte le violenze di gruppo subite. CLICCA SUL PUNTO 2 dell’indice per leggere il racconto della vittima [nextpage title=”Ecco il racconto della vittima”]
Del branco faceva parte anche il fidanzato della vittima. Le violenze sarebbero avvenute in un garage e sarebbero state filmate con smartphone. Dopo aver consumato il primo rapporto con fidanzato, la ragazza era stata costretta ad averne altri con gli amici del ragazzo sotto la minaccia della pubblicazione su social network di un filmato riguardante il precedente rapporto. Le indagini hanno evidenziato dei riscontri con i terribili racconti della vittima Dei dodici indagati undici sono stati sottoposti alla misura cautelare del collocamento in comunità. Per uno solo, minore degli anni 14, si procede separatamente. CONTINUA A LEGGERE

Adolescente incinta, il dna fa emergere una storia tremenda

Una storia orribile, fatta di abusi e di violenze, che ha per protagonista una giovane di 17 anni. La ragazza ha appena dato alla luce un bambino. Secondo il racconto della minorenne, sarebbe stata violentata dal compagno della madre. L’uomo, un ecuadoriano di 50 anni, nei giorni scorsi è stato arrestato. È accusato di violenza sessuale aggravata dalla minore età della ragazza e dal rapporto personale in quanto figlia della sua compagna. CLICCA SUL PUNTO 2 del’indice per leggere il racconto della giovane[nextpage title=”Ecco il drammatico racconto della giovane”]
Dal dna è emerso che è lui il padre della piccola. Gli abusi sarebbero iniziati quando la giovane aveva appena 12 anni. Sempre secondo il racconto della 17enne, l’uomo i primi tempi l’avrebbe palpeggiata, poi avrebbe preteso rapporti completi. Come non bastasse, il racconto dell’orrore si arricchisce di un altro elemento: la ragazza sarebbe stata anche minacciata per non farla parlare. La mamma della ragazza, assistita dagli avvocati Alessandro Storlenghi e Paolo Scovazzi, ha denunciato la storia che ha portato all’arresto dell’uomo. CONTINUA A LEGGERE

Violenze in Colonia, la confessione shock di una delle vittime:”Mi hanno infilato un petardo nella giacca”

Gli immigrati spesso sono vittima di violenze a volte però sono loro stessi a generarla, e proprio questo il caso di un gruppo di donne aggredite dagli immigrati a Colonia.
I media tedeschi raccontano di storie davvero drammatiche. Una delle vittime ha raccontato a Euronews la sua esperienza nella notte di capodanno. “Ho sentito un rumore nel cappuccio del mio cappotto- ha raccontato davanti alle telecamere, mostrando le ferite riportante:

“Ho cercato di tirare fuori il petardo che mi avevano infilato dentro, ma è caduto all’inferno della giacca e ha preso fuoco”.
Ovviamente le fiamme le hanno causano enormi lesioni gravi alla pelle. Lei stessa afferma: “Le cicatrice sono permanenti”, aggiunge mostrando le ferite. “Sono fortunata- ha concluso la ragazza- che non sia esploso”. La vicenda si è verificata proprio la notte di capodanno.

Donne e violenza: morta l’infermiera indiana dopo 42 anni di coma

Torniamo a parlare di un fenomeno in continua crescita e che suscita parecchie polemiche nel mondo: la violenza sulle donne. Oggi ci occupiamo della storia dell’infermiera Aruna Shanbaug, che purtroppo non ha avuto un lieto fine. La donna è diventata una sorta di simbolo contro questa terribile problematica, anche se dopo 42 anni di coma dovuto a uno stupro è morta.

Ci troviamo in India: aveva solo 25 anni quando è stata ridotta in fin di vita, costretta a trascorrere il resto dei suoi giorni in un letto senza poter parlare o muoversi. La famiglia ha sempre cercato l’eutanasia, forse per smettere di vederla soffrire o per regalarle la libertà tanto meritata. Purtroppo, la Corte suprema indiana non ha mai accettato la loro richiesta.

Il dramma è avvenuto il 27 novembre 1973, nelle mura di un ospedale dove aveva cominciato l’apprendistato come infermiera. È stato in quel terribile giorno che il suo cervello ha smesso di funzionare. Legata a un letto con un guinzaglio per cani da parte di un inserviente che le ha provocato uno strangolamento. A seguito di tale violenza, il sangue non è più riuscito ad arrivare al cervello. Era già in coma quando è stata violentata.

Un fenomeno di ingiusta a tutti gli effetti, considerato il fatto che la polizia del posto ha registrato la vicenda come un tentato omicidio per rapina, senza citare la violenza sessuale subita dalla giovane. L’infermiera doveva sposare un medico e quest’ultimo non desiderava scandali nella sua vita. Il delinquente che le ha rovinato e tolto la vita è rimasto solo per sei anni in prigione; attualmente lavora ancora in un ospedale sotto falsa identità.