Non tutte le donne purtroppo sanno cosa si intende per prolasso uterino. È una patologia che si verificava quando i muscoli pelvici non sono abbastanza forti da riuscire a sostenerlo. Ecco quali sono i sintomi e i rimedi.
. Si verifica proprio quando l’utero si stacca dalla sua sede e si sposta verso il basso, penetrando all’interno della vagina poiché i muscoli del pavimento pelvico non riescono a sorreggerlo come dovrebbero. E’ un problema che colpisce soprattutto le donne che hanno superato i 50 anni d’età poiché nel loro corpo, in associazione con la menopausa, viene colpito da un rilassamento dei tessuti, ma a volte può manifestarsi anche in ragazze più giovani. Spesso anche la gravidanza può favorire un prolasso visto che l’utero si ingrossa e, insieme al peso del bambino, va a gravare sui tessuti.
I sintomi del prolasso dell’utero variano in base alla sua gravità. Quando il problema è lieve viene rilevato solo con una visita ginecologica di routine, mentre i casi peggiori sono accompagnati da senso di pesantezza a livello vaginale, incontinenza, infezioni, stitichezza, dolore addominale e perdita di sangue.
Esistono diversi metodi per risolvere un problema simile, quando è lieve si ricorre ad esercizi di riabilitazione, chiamati di Kegel, che vengono solitamente utilizzati per rafforzare il pavimento pelvico.
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Malattia infiammatoria pelvica: cos’è e quali sono i sintomi
Purtroppo non tutte le donne conoscono quella malattia, perché purtroppo non c’è molta informazione circa la malattia che ogni donna potrebbe avere soprattutto durante l’età più fertile. La malattia infiammatoria pelvica è un’infezione provocata da batteri o da malattie a trasmissione sessuale. Colpisce gli organi riproduttivi, le tube di Falloppio, l’utero, il collo dell’utero, le ovaie e la vagina e causa un dolore costante al basso ventre che solitamente viene sottovalutato o confuso con la sindrome premestruale.
Questa malattia potrebbe provocare diverse patologie e persino aborti. Ecco i sintomi più evidenti: dolore nella parte bassa dell’addome e alla schiena, mestruazioni prolungate, abbondanti e dolorose, crampi addominali e secrezioni vaginali diverse dal solito sono solo alcuni dei fastidi che si avvertono quando è stata contratta la malattia.
Quando si presenta anche la febbre, la nausea, il vomito, una stanchezza insolita e una sensibilità eccessiva della zona pelvica, bisogna ricorrere subito ad un consulto medico, in modo da non andare incontro a possibili complicazioni, come gravidanze extrauterine ed infertilità.
Il ginecologo, attraverso una serie di esami specifici, può confermare la malattia infiammatoria pelvica o un’altra patologia. Nei casi gravi, è necessaria anche una laparoscopia, cioè un piccolo intervento chirurgico che permette di vedere all’interno degli organi riproduttivi e di diagnosticare correttamente la malattia.