Delle verità sconcertanti quelle venute alla luce dalla storia del convento di Frigento: voti di obbedienza ai fondatori sanciti con il sangue, molestie, cibi scaduti nonostante i lauti proventi dei benefattori, vocazioni forzate e confessioni sacramentali utilizzate come mezzo di ricatto.
Alcune suore del convento di Frigento hanno subito le pene dell’Inferno. La verità è emersa dal dossier inviato alla Procura della Repubblica di Avellino che sulla vicenda dell’Istituto dei Frati Francescani dell’Immacolata (a Frigento) ha aperto un fascicolo.
Dalle denunce emerge uno scenario fatto di presunti abusi, atti di libidine e prevaricazioni messe in atto dal fondatore Padre Stefano Maria Manelli. Decine le suore ed ex-religiose uscite fuori dall’Istituto per le vessazioni, i ricatti e le mortificazioni subite, a partire dal patto di fedeltà sugellato con il sangue di un polpastrello punto da un ago.
Dagli atti emerge anche lo stato di miseria in cui vivevano le suore, diventate cieche o malate a seguito di una cattiva alimentazione. Eppure era enorme il giro di soldi all’interno dell’Istituto. Mistero anche sulla destinazione della beneficenza per le missioni.
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Amedeo, senza casa, va a dormire dalle suore: ma il giorno dopo il conto è salatissimo
Amedeo di Sempione lo conoscono in molti. Sin da giovane quest’uomo ha avuto problemi di salute e non ha una casa. Operato da poco al cuore, l’uomo è costretto a vagare intorno a piazza Sempione per racimolare qualche spicciolo e potersi permettere un tetto, anche solo per una notte. In questa zona ci sono diversi alberghi e pensioni, ma Amedeo non può permetterseli, e quindi ha pensato di pagare il pernottamento in un istituto di suore a Montesacro. Al mattino seguente, al momento di saldare, l’amara sorpresa: per una sola notte il conto segnava la bellezza di 35,50 euro.
Fabrizio Cascapera del Centro Democratico rivela al RomaPost.it: «Amedeo non si ferma mai, anche se non è in gran salute, e lo si vede spesso pulire piazza Sempione in cambio di qualche spicciolo, ed è normale quando uno è abituato a lavorare. Va aiutato, perché per una vita intera ha lavorato e pagato le tasse. Trovo scandaloso che istituti religiosi, esenti dal fisco, facciano un simile business sulla pelle delle persone, e spero che il Comune o il Municipio possano aiutare Amedeo. Forse la pubblicità e gli incentivi saranno minori rispetto ad altre categorie, ma per una volta aiutiamo gli italiani».