Una tragica vicenda per questa piccola bambina che ha involontariamente realizzato l’incubo di ogni genitore, quello che il proprio figlio metta in bocca qualcosa di pericoloso. Una batteria da tre volt ha causato la morte di Francesca Asan, presa da una custodia per gli occhiali 3D che suo Padre, George, aveva cercato di nascondere. Indicava la bocca e vomitava la piccola Francesca, così il padre l’ha immediatamente portata da un dentista il quale ha creduto fossero sintomatiche legate al semplice sviluppo della dentatura. Dopo poco però, le condizioni della bambina si sono aggravate a tal punto da svenire tra le braccia del padre, che l’ha portata di corsa all’ospedale, dove purtroppo è morta solo qualche ora dopo. Il signor Asan ha …
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dichiarato di aver fatto in precedenza visitare due volte la figlia, sentendosi dire in entrambi i casi che si trattava di una possibile intolleranza alimentare, da rivalutare in caso di peggioramento delle condizioni. Il coroner Andrew Bradley ha dichiarato in merito: “C’era una batteria da 3 volt, del diametro di due centimetri, nella parte superiore dell’esofago i cui bordi erano irregolari, a suggerire una perdita. C’era una piccola quantità di coaguli di sangue sulla lingua e sulla faringe, oltre ad un’emorragia sul retro dell’esofago”. Bradley ha successivamente dichiarato di non aver riscontrato alcun segno di …
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maltrattamenti sul corpo della bambina: “Date le dimensioni della batteria, è probabile che i sintomi siano apparsi dopo un po’ di tempo rispetto al momento della sua ingestione. Non è possibile essere più precisi. Francesca era pulita, ben curata e ben nutrita. Non ci sono segni che suggeriscano una condizione di abbandono o di abuso fisico. Non c’è alcuna ferita in bocca che faccia pensare a qualcosa di diverso da un’ingestione accidentale”. George Asan, padre della bambina, ha raccontato la disperata corsa contro il tempo dopo il peggioramento delle condizioni di Francesca: “Sono corso a casa con lei e le ho cambiato il …
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pannolino perché era nero. Ho chiamato un taxi e sono andato dritto in ospedale”. Mentre erano in ascensore Francesca ha cominciato a boccheggiare e il padre ha cominciato a chiedere aiuto: “Quando le hanno infilato il tubo in gola è cominciato ad uscire tutto il sangue. Abbiamo una televisione che permette la visione in 3D e abbiamo gli appositi occhiali che funzionano con queste batterie. Ho pensato che mettendole nel cassetto fossero al sicuro. Non era un posto facilmente accessibile per i bambini, ma sono argentate e non sembrano caramelle. A quanto pare non ho fatto abbastanza”.