È nei piani del Governo, sarebbe una novità davvero importante per tutti i lavoratori. L’esecutivo sta infatti pensando di rendere obbligatorio il pagamento degli stipendi attraverso le banche e gli uffici postali. Il motivo? È semplice e utile per salvaguardare proprio i dipendenti dai ricatti… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Contro il rischio minacce dei datori”]
In questo modo, si eviterebbe il rischio che i datori del lavoro possano far firmare buste paga con retribuzione regolare solo sulla carta, ma poi nei fatti inferiori ai minimi previsti dalla contrattazione collettiva. Ovviamente dietro minaccia di licenziamento o non assunzione. Insomma, sarebbe decisamente un passo avanti per tutelare i lavoratori. Leggete allora cosa dice a tal proposito il primo firmatario di questa proposta di legge, l’onorevole del PD Titti Di Salvo… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Mettere fine a una “prassi deprecabile””]
“La presente proposta di legge offre una soluzione a un problema che colpisce moltissimi lavoratori. È infatti noto che alcuni datori di lavoro, sotto il ricatto del licenziamento o della non assunzione, corrispondono ai lavoratori una retribuzione inferiore ai minimi fissati dalla contrattazione collettiva, pur facendo firmare al lavoratore, molto spesso, una busta paga dalla quale risulta una retribuzione regolare. Tale prassi deprecabile rappresenta un grave danno per i lavoratori i quali vengono non solo depauperati di parte del lavoro prestato, ma sono lesi nella loro dignità e nel diritto a una giusta retribuzione, in violazione degli articoli 1, 35 e, soprattutto, 36 della Costituzione. Al contrario, la corresponsione di una retribuzione inferiore si risolve in un vantaggio illecito per il datore di lavoro”.