“Il gruppo sanguigno RH negativo è alieno”. La verità sulla bizzarra teoria sul web

Avete letto anche voi questa notizia che sta circolando da qualche ora sul web? “Sono tutte follie”. Barbara Sarina, ematologa dell’ospedale Humanitas di Rozzano alle porte di Milano, commenta così all’Adnkronos le teorie che circolano sul web circa una origine extraterrestre di questo gruppo sanguigno. “Ma quale origine aliena dell’Rh negativo, tutte follie. Anzi è importante che si doni il sangue.
La cosa che risulta più grave di tutte è che sul web invitano a non iscriversi a nessun registro quando un donatore Rh negativo è importantissimo perché può donare a qualsiasi gruppo sia positivo che negativo” sottolinea la dottoressa, spiegando che “per fattore Rh si intende una proteina presente o meno sulla superficie dei globuli rossi”.
“Se la proteina è presente si parla di Rh positivo – aggiunge l’ematologa – se è assente si parla di Rh negativo”. Traccia, poi, una breve storia di questo gruppo sanguigno, spiegando come “il nome di questa proteina derivi dal tipo di scimmia in cui fu individuato da Landsteiner e Wiener per la prima volta nel lontano 1941”.

10 cibi per abbassare il colesterolo

Alti livelli di colesterolo cattivo sono stati associati ad un maggiore rischio di contrarre malattie cardiache. La blogger di Natural News Amy Goodrich ha stilato laclassifica dei 10 migliori cibi per abbassare il colesterolo in maniera naturale. Eccoli di seguito:

1) Mandorle Le mandorle contengono un composto speciale che previene l’ossidazione del colesterolo LDL. Questo è importante per evitare di danneggiare le pareti dei vasi sanguigni e ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Ovviamente devono essere mangiate con la buccia, dato che è lì che il prezioso composto si trova.
2) Verdure Verdure come gli spinaci e il cavolo sono ricche di luteina, un composto utilizzato per combattere la degenerazione maculare. Ma può anche aiutare a ridurre il rischio di malattie cardiache.Prevengono gli accumuli di colesterolo e l’ostruzione delle arterie.
3) Avocado L’avocado contiene gli acidi grassi monoinsaturi, che fanno bene al cuore, il β-sitosterolo, che abbassa il colesterolo cattivo, tiene le lipoproteine ad alta densità (il colesterolo buono) sotto controllo, e infine riduce la quantità di colesterolo assorbita dagli altri cibi che si ingeriscono.
4) PomodoriIl licopene, l’antiossidante che dà ai pomodori il colore rosso, può anche aiutare a diminuire il colesterolo. I pomodori, se cucinati o conditi con dell’olio d’oliva, aiutano il corpo ad assorbire più licopene.
5) Aglio L’aglio non è soltanto un alimento ottimo per insaporire i cibi, ma porta anche dei benefici alla salute: protegge il cuore, riduce il rischio di trombosi e la pressione sanguigna, abbassa il colesterolo ed evita che le arterie si ostruiscono.
6) Fagioli, piselli e lenticchie Fagioli, piselli e lenticchie sono ricchi di fibre solubili che abbassano il colesterolo. Quando queste fibre entrano in contatto con l’acqua formano una sorta di gel che unisce acidi e colesterolo. Questo impedisce al colesterolo di penetrare nel nostro organismo e viene eliminato dalle feci. Gli studi hanno dimostrato che basta mangiarne un po’ tutti i giorni per abbassare il colesterolo del 10% in un paio di settimane.
7) Mirtilli I mirtilli sono uno degli alimenti più ricchi di sostanze nutritive. Contengono antiossidanti, vitamine, minerali e fibre in abbondanza, sostanze che aiutano a mantenere il colesterolo sotto controllo.
8) Farina d’avena e orzo Farina d’avena e orzo sono un’altra ottima fonte di fibre solubili, che scaricano tossine e colesterolo. Quando li comprate assicuratevi che non contengano additivi ad alto contenuto di zucchero.

9) Omega-3Gli Omega-3 sono una categoria di acidi grassi essenziali che si trovano in pesce semi e noci. Fanno bene al cuore, riducono il rischio di trombosi, abbassa la pressione del sangue e il colesterolo cattivo.

10) Semi di cacaoGli antiossidanti del cacao prevengono l’ossidazione del colesterolo cattivo e mantengono le arterie pulite.

Perdite da impianto: ecco come riconoscerle

Le donne incinte sanno bene di cosa parliamo quando ci riferiamo alle perdite da impianto. Il corpo femminile da diversi segnali per far capire ad una donna che la fecondazione è avvenuta. Dalla mancata presenza delle mestruazioni, al prurito ai capezzoli, fino ad arrivare alle perdite ematiche da impianto. Sono marroni o rosate ed indicano che l’embrione si è annidato nell’utero. Interessano solo il 6-7% delle donne e di conseguenza non sempre vengono riconosciute.

Possono essere confuse con  spotting premestruale o per ciclo vero e proprio, ma ci sono alcuni segni che le differenziano dalle mestruazioni. Innanzitutto, le perdite da impianto si manifestano nel momento in cui l’embrione entra in contatto con l’endometrio, la parete interna dell’utero, per poi annidarsi e svilupparsi. La rottura di piccoli vasi sanguigni della parete dell’utero oppure il sangue residuo del precedente ciclo sono i due motivi per cui si hanno delle perdite all’inizio della gravidanza. Il colore del sangue varia a seconda del momento in cui è avvenuto l’impianto: se è scuro vuol dire che è vecchio di qualche giorno, mentre se è rosato indica un annidamento più recente. A differenza del ciclo mestruale, queste perdite non causano dolori o fastidi al basso addome e spesso presentano anche delle perdite biancastre abbondanti. Durano per poco tempo, al massimo per un giorno intero e si presentano qualche giorno prima del presunto arrivo delle mestruazioni.

Alimenti che agevolano la circolazione nelle gambe

 

E’ un problema molto diffuso quello dell’insufficienza venosa cronica, un disturbo che si intensifica molto con l’arrivo dell’estate. Quale donna non soffre di stanchezza, pesantezza nelle gambe e vene dilatate?

L’accumulo di sangue e la ritenzione dei liquidi su polpacci e caviglie, sono realtà abbastanza comuni tra le donne e causano non pochi dolori. Il problema di base risiede in una cattiva circolazione nelle gambe, un problema che di solito ha una componente genetica e che, a sua volta, viene acuito da una vita sedentaria e da una cattiva alimentazione.  Possiamo migliorare la circolazione nelle gambe per alleviare tale situazione? Ovviamente sì. Assumendo i giusti alimenti:

1.Alimenti ricchi di vitamina C: la cosa migliore da fare è sempre comprare frutta naturale e, se possibile, proveniente da agricoltura biologica, per assicurarci di ottenere tutte le vitamine e i minerali presenti in questi tesori naturali, importanti per favorire la buona circolazione nelle gambe. Le arance, come i limoni o la papaia, sono frutti ricchi di vitamina C, l’elemento capace di aiutarci a tutti questi livelli.

  1. Lo zenzero: favorisce la circolazione nelle gambe, mase a ciò aggiungete un consumo regolare di zenzero, noterete notevoli miglioramenti.

3.Semi di Zucca: sono una fonte naturale di vitamina E, un componente ideale per proteggere i tessuti del corpo che apporta elasticità a vene e arterie. Oltre a ciò, i semi di zucca favoriscono la circolazione nelle gambe e ci aiutano a prevenire i coaguli. Non abbiate dubbi, mangiateli tutte le volte che se ne presenta l’occasione.

4.Uno spicchio d’aglio a digiuno con un bicchiere d’acqua: prendere a digiuno uno spicchio d’aglio insieme a un bicchiere d’acqua, ci aiuta a ripulire il sangue e ad evitare l’accumulo di placche nelle nostre vene. In questo modo, favoriamo la circolazione nelle gambe e miglioriamo la nostra salute cardiovascolare.

5. Il cocomero: è molto rinfrescante, diuretico e ricco di licopene, un antiossidante contenuto anche nel pomodoro che aiuta a favorire la circolazione sanguigna verso le estremità, ovvero fino alle gambe.

6. La curcuma: La curcuma è una spezia curativa che si usa moltissimo nella cucina orientale e che, poco a poco, si sta diffondendo anche nei paesi occidentali. Può anche essere considerata un ottimo sostituto del sale grazie al suo sapore. Ha proprietà antinfiammatorie, antisettiche e antiossidanti. Ci aiuta a migliorare la fluidità del sangue. Riduce il dolore e la pesantezza o pressione che sentiamo nelle nostre gambe a causa della cattiva circolazione.

Allerta per il West Nile virus: più controlli per i donatori di sangue italiani

Con già saprete dalle recenti news, alcune zanzare sono risultate positive al West Nile DIsease virus, per questo i il Centro nazionale sangue ha deciso di attivare una procedura di prevenzione che prevede la somministrazione del NAT a tutti i donatori di sangue residenti nelle province di Ferrara, Milano, Brescia, Lodi, Modena, Reggio Emilia, Cremona e Pavia.
Sono proprio queste, infatti, le aree più a rischio. L’avviso e le eventuali estensioni delle misure di prevenzione a carico dei donatori sono consultabili sul sito internet del Centro nazionale sangue (CNS), alla sezione West Nile Virus stagione 2015.
E’ anche molto difficile capire se si è o meno affetti dal virus. L’infezione da virus del Nilo occidentale risulta essere nell’80% dei casi asintomatica. Soltanto nel restante 20% dei soggetti i sintomi sono evidenti. Spesso, tuttavia, li si sottovaluta perché molto simili a quelli di un’influenza. Nell’0,1% dei casi (e in questa percentuale si considerano sia i sintomatici che gli asintomatici), l’infezione può provocare meningite e meningo-encefalite. In alcuni rari casi può essere mortale. Casi letali negli anni scorsi si sono verificati a Modena e Ferrara.

Si ritrova il corpo pieno di lividi al risveglio e scopre una cosa terribile

Svegliarsi in questo modo deve essere stata veramente una sensazione terribile. Thea Wilson, ha scoperto di aver in ogni parte del copo dei lividi di svariate dimensioni. E’ una donna di soli 37 anni e si è notevolmente spaventata. Pert questo, la donna originaria di Burwarton, Inghilterra, che dall’aspetto sembrava quasi che fosse stata picchiata a sangue da qualcuno durante la notte, si reca immediatamente da un dottore.

Qui purtroppo riceve un orribile notizia: quei lividi erano causati dalla leucemia. A confermarlo anche la biopsia del midollo osseo. La sua è una rarissima forma di leucemia, molto aggressiva. Ovviamente la donna è stata ricoverata d’urgenza presso il Royal Shrewsbury Hospital, si è sottoposta ad alcuni cicli massicci di chemioterapia. Dopo sei mesi di trattamento, la bellissima notizia: Thea è guarita. Ora la donna ha deciso di fare qualcosa di bello per i ragazzi affetti da questo tipo di malattie terribili e ha organizzato una raccolta fondi. Il ricavato sarà destinato al reparto di ematologia del Royal Shrewsbury Hospital.