19enne violentata in un villaggio turistico: gli amici di lei si vendicano. Ecco cosa è successo

Un 27enne originario di Latina è finito in manette nel pomeriggio dopo che una 19enne è stata violentata all’interno di un villaggio turistico. Il fermo è stato perfezionato dai carabinieri, i sospetti si sono concentrati sul giovane…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Denuncia della violenza”]

…dopo la denuncia della violenza a Marina di Mancaversa, per la precisione a due passi da Gallipoli. Il presunto violentatore stava tornando da una nottata trascorsa in discoteca insieme ad alcuni amici, poi sarebbe…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Linciaggio mancato”]

…entrato nella camera in cui dormiva la giovane, cercando un’altra ragazza che conosceva, abusando subito dopo di lei. Quando è stato lanciato l’allarme, il 27enne ha rischiato di essere linciato dagli amici della 19enne.

Muore di tumore a 24 anni. La denuncia è forte: “Non è il destino, c’è un colpevole ben preciso”

Facebook è pieno di messaggi per ricordare Alfonso Catania, un 24enne di Ponticelli morto a causa di un brutto male. Il giovane era da tempo in coma e il suo cuore ha smesso di battere pochi giorni fa. Si tratta dell’ennesima…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Rifiuti tossici occultati”]

…vittima della Terra dei Fuochi. I rifiuti tossici occultati, gli incendi continui di imballaggi e i veleni inalati stanno facendo ammalare tanta gente che vive in Campania. La scia di decessi è purtroppo sempre più lunga. Giusto…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Altri casi del passato”]

…un anno fa era morto un 17enne, un ragazzo che aveva il sogno di realizzarsi come parrucchiere e che frequentava una scuola professionale. Non è il destino, c’è un colpevole ben preciso e…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Appello alla politica”]

…la politica italiana dovrebbe fare qualcosa al più presto per evitare che l’elenco si allunghi in maniera preoccupante.

Chiamano questo ragazzo di 107 kg “vacca grassa”. Ma 4 anni dopo lui ottiene la sua rivincita!

A 19 anni Michael Sullivan si definiva grasso: il ragazzo, residente in Irlanda, era arrivato a pesare 107 chili e alcuni compagni di classe lo chiamavano addirittura “vacca grassa”. All’università poi…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Grasso e simpatico”]

…le cose sono migliorate dal punto di vista delle amicizie, mentre le relazioni sentimentali erano impossibili, visto che le ragazze lo consideravano un amico grasso e divertente. Allora Michael ha preso la…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Una grande trasformazione”]

…sua decisione, anche se pericolosa, quella del digiuno. Sviluppò un disturbo alimentare, ma poi ha attraverso una nuova fase della sua vita e si è allenato quasi ogni giorno, nutrendosi in modo corretto. Il…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Un risultato incredibile”]

…risultato è stato incredibile e il ragazzo ha scoperto una nuova consapevolezza del proprio corpo. Ha modellato il fisico, impartendo una lezione incredibile a chi lo prendeva in giro: oggi è addirittura un modello di fitness.

Questo 17enne ha spento il cellulare e si è lanciato su un treno in corsa. Mesi dopo, la madre ha condiviso la verità

Felix Alexander di Worcester, in Inghilterra, aveva 17 anni quando si è suicidato saltando contro un treno in corsa, perché i suoi compagni di classe lo prendevano in giro per il fatto che i suoi genitori non gli avevano dato il permesso di giocare a l videogame “Call of Duty: Modern Warfare 2”.

A qualche mese dal suicidio la madre, Lucy Alexander, ha scritto una lettera molto toccante per far conoscere a tutti i motivi per cui Felix si è tolto la vita:

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“Il 25 aprile del 2016 il nostro bellissimo figlio di 17 anni si è tolto la vita. Ha deciso di farlo perché non pensava più di poter essere felice. La stima in se stesso era stata sgretolata in seguito a un lungo periodo di molestie.

Tutto ha avuto inizio con gesti di scortesia e isolamento e, nel tempo, con l’arrivo dei social media, è diventato ancora più crudele. Anche chi non lo aveva mai conosciuto lo insultava sui canali social. Per lui era impossibile fare o mantenere le amicizie, dal momento che era il ragazzo “più odiato” della scuola.

Anche le sue prestazioni scolastiche ne hanno sofferto, andare a scuola ogni giorno era una lotta. Ha anche cambiato scuola, cosa a cui non avrebbe mai pensato prima. Ed era in quel caso terrorizzato dal nuovo e non era sicuro che avrebbe fatto, in fondo, la differenza.

Era riuscito a farsi degli amici nella nuova scuola e gli insegnanti pensavano fosse molto intelligente e premuroso. Ma era così ferito ancora dagli abusi subiti da non essere in grado di vedere che piaceva a molta gente.

Non scrivo questa lettera perché voglio empatia, ci sono così tanti ragazzi come Felix che lottano e abbiamo tutti bisogno di capire in quale mondo crudele viviamo. Chiedo a tutti i ragazzi di essere SEMPRE gentili e di denunciare gli episodi di bullismo.

Siate la persona che…

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non sopporta gli abusi. Non vi pentirete mai di essere stato un buon amico. Mi è stato detto che ‘chiunque dice delle cose che non pensa sui social media’. La scortesia viene vista come un nonnulla e, dal momento che non è possibile constatare gli effetti devastanti sugli altri, allora si pensa che non ce ne siano.

Un messaggio che ho visto su Facebook di recente mi è risuonato e penso che valga la pena pensare prima di postare qualunque cosa sui social media. Ma è vero? È carino da dire? I nostri ragazzi hanno bisogno di capire che le azioni hanno delle conseguenze e che gli altri possono essere feriti, a volte fatalmente, da questi ‘guerrieri della tastiera’.

Non tutti i ragazzi sono complici degli abusi online, ma sono colpevoli di lasciarlo fare ad altri. Lo fanno non denunciando quello che vedono o mettendo da parte la vittima degli atti di bullismo in questione.

Mi appello anche agli insegnanti, perché non ignorino i segnali che vengono dai ragazzi che stanno soffrendo. Voti bassi e comportamento scostante sono dei segnali. Ascoltate i genitori che riportano problemi e monitorate le interazioni sociali.

Rimangono da soli durante l’intervallo? Sono particolarmente sileziosi o forse troppo rumorosi? Non mi aspetto che gli insegnanti li psicanalizzino, ma hanno un punto di vista unico sulle loro vite, sono in grado di riconoscere le difficoltà.

L’educazione ha un ruolo vitale nel cambiamento. Ai ragazzi bisogna fare vedere sin dall’inizio la necessità di essere gentili con gli altri. Dovrebbero esserci delle lezioni su questo inserite nel ciclo di studi sin dalla più tenera età. Hanno tutti cellulari di ultima generazione, bisogna insegnare loro come usarli in maniera responsabile.

Infine, mi rivolgo ai genitori. Siate curiosi di quello che i vostri ragazzi fanno online, scoprite quali piattaforme usino e che lo facciano in maniera appropriata. Non ci piace pensare che i NOSTRI figli siano colpevoli di atti crudeli nei confronti di altri. Ma io sono rimasta scioccata dai ‘bravi’ ragazzi che erano coinvolti nella storia di Felix.

Anche se…

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hanno detto solo una cosa orribile una volta, non sono certo l’unica persona che lo ha fatto quella settimana… Le chat di gruppo sono terribili, possono caricare l’odio.

È troppo semplicistico dire ‘Perché non li blocchi? Non devi leggere!’. Questo è il modo in cui le giovani generazioni comunicano oggi, stanno perdendo la capacità di comunicare faccia a faccia.

In diverse occasioni abbiamo tolto a Felix ogni contatto social ma gli causava ancora più stress, lo isolava ancora di più e gli faceva percepire una forma di protezione come una punizione. Guardate i profili Twitter, Instagram, Snapchat e Facebook dei vostri figli.

Aiutateli a capire che se scrivono o postano qualcosa che non vorrebbero leggere di loro stessi, allora non dovrebbero scriverlo. Aiutateli a correggersi prima di pubblicare. Cosa guardano online mentre sono nelle loro camere? Le forme di violenza e pornografia sono ‘normalizzate’ dall’accesso semplice a questo tipo di contenuti.

Abbiamo una responsabilità sociale di evitare che giovani vite vengano sacrificate a causa del bullismo. In questa lettera ho usato più volte una parola, gentilezza, e l’ho detto anche durante il rito funebre per nostro figlio.

Per favore, siate sempre gentili, dal momento che non sapete quello che c’è nella testa o nel cuore dell’altro. Le nostre vite sono state danneggiate inesorabilmente dalla morte del nostro adorato figlio, fate in modo che non succeda a un’altra famiglia”.

Adesso per Felix è ormai troppo tardi, ma speriamo che le parole di Lucy raggiungano così tanta gente da poter fare la differenza.

PAPA’ DISTRUGGE L’AUDI DELLA FIGLIA CON LA RUSPA. La punizione severissima

Una punizione esemplare e, soprattutto, molto costosa. Ma un padre ha ritenuto giusto punire in questa maniera sua figlia, senza curarsi troppo di distruggere un’Audi A4 per impartire la lezione alla giovane. Mike Card, statunitense di Young Harris (Georgia), ha deciso letteralmente di distruggere la macchina che sovente la figlia adolescente utilizzava per andare a scuola. Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere il motivo del folle gesto[nextpage title=”Ecco il motivo del gesto”]
Lo ha fatto, come in una commedia americana, divertendosi con una ruspa. A postare il video su Facebook è stato infatti il figlio di Mike, Kaylor, proprietario dell’auto ereditata dal padre. Il motivo della punizione? La ragazza avrebbe fatto guidare l’A4 ad un ragazzo, che l’ha poi guidata a folle velocità nel centro abitato. Questo ha provocato l’ira e la gelosia di questo padre che non ha badato a spese per punire la figlia…CONTINUA A LEGGERE

Lo avevano ricoverato d’urgenza: è morto poco fa

Nessuno si aspettava sarebbe morto, eppure, nonostante abbia lottato fino alla fine non ce l’ha fatta. Pensare che solo pochi mesi fa aveva sconfitto il cancro, un linfoma di Hodgkin. Stiamo parlando di Nicola Agnoletto, un ragazzo di 27 anni, di Paese (Treviso), che dopo anni di studio aveva finalmente realizzato il suo sogno, lavorare come analista finanziario a Milano. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La scoperta della malattia”]

Purtroppo, il destino non è stato benevolo con lui. Il cancro gli aveva dato poche speranze, eppure, con determinazione era riuscito a sconfiggerlo, ma proprio quando credeva che il peggio era passato succede l’impensabile. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Dopo il cancro una nuova sfida”]

Sul suo cammino è arrivata un’altra sfida: una malattia rara, la sindrome di attivazione macrofagica, diagnosticata appena un mese fa. Questa volta purtroppo non ce l’ha fatta. Grande commozione e cordoglio a Paese. Il ragazzo, che era figlio unico, lascia i genitori e l’amata fidanzata.CONTINUA A LEGGERE

Esce dallo stato vegetativo dopo tanti anni, quando inizia a parlare sconvolge tutti

Non tutti i bambini nascono in salute purtroppo, è spesso i genitori sono costretti a vivere un vero calvario per stare loro accanto e supportali con amore e affetto. Anche la vita di Martin Postorius è stata molto difficile. Quando aveva appena 12 anni gli venne diagnosticata una meningite criptococcica, un’infezione fungina delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Le condizioni del ragazzo”]

Giorno dopo giorno, le sue condizioni peggioravano, fino a quando entrò in coma, in stato vegetativo. Non poteva muoversi, non parlava più, in pratica non era più in grado di fare niente. I medici rivelarono ai genitori di Martin che se lo avessero portato a casa, con ogni probabilità lui sarebbe morto n pochi minuti. Eppure, i genitori di Martin sono stati al suo capezzale, per oltre 10 anni facendo tutto il necessario per mantenere in vita Martin. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La routine del padre per aiutarlo”]

Non ci furono miglioramenti purtroppo. Suo padre, ogni giorno si svegliava alle 5, lo vestiva e lo portava a fare fisioterapia. Gli faceva poi il bagno e gli dava a mangiare. Di notte, il suo papà metteva la sveglia ogni due ore per andarlo a girare nel letto per evitare che gli si formassero piaghe da decubito. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Le parole della mamma “]

Tutti questi sacrifici per 12 anni: la mamma Joan, è letteralmente impazzita, un giorno ha persino detto al figlio in un attimo di disperazione totale “Spero che tu muoia”. Oggi la dona si è pentita di quelle parole, anche se le aveva dette sperando che con la sua morte, avrebbe attenuato le sofferenze del figlio stesso e di conseguenza, di tutta la famiglia. CLICCA SUL PUNTO 4 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Il risveglio”]

Dopo 12 anni Martin si è ripreso e ha raccontato la sua storia rivelando che non era in uno stato vegetativo, bensì in un corpo che non riusciva a controllare. Purtroppo, Martin non è mai riuscito a dimenticare le parole di sua mamma.CONTINUA A LEGGERE

Investono un 16 enne con l’auto. Quello che fanno dopo è peggio dell’omesso soccorso…

G.B, sedicenne romano, era in vacanza nel villaggio turistico di Ostuni, in provincia di Brindisi. Davanti all’ingresso della struttura è stato letteralmente scaricato in fin di vita sabato notte. La polizia è riuscita a fare un pò di chiarezza su questa drammatica situazione. Il ragazzo, che in un primo momento si pensava fosse stato aggredito e picchiato, è stato invece investito da un’auto. Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere cosa hanno fatto al povero ragazzo [nextpage title=”Ecco cosa hanno fatto al giovane studente”]
Grazie all’esame dei video delle telecamere di videosorveglianza, si è scoperto chi ha investito il 16enne. I due individui rischiano l’accusa di lesioni gravi e omissione di soccorso. Il giovane romano è ricoverato in coma all’ospedale di Brindisi. I medici riferiscono che il ragazzo sia in condizioni gravi, ma stazionarie. Il giovane ha riportato un grave trauma cranico con emorragia cerebrale, lesioni al volto e a una mano. CONTINUA A LEGGERE

A 15 anni violentata dal fidanzato e dagli amici. Il racconto shock: “Mi portavano in garage…”

Una storia orribile, fatta di abusi, violenze ed umiliazioni. Una ragazzina di appena 15 anni, di Pimonte, piccolo comune dei Monti Lattari, è stata ripetutamente violentata da un gruppo di 11 ragazzi, tutti minorenni. Le indagini sono scattate dopo la denuncia della 15 enne che ha raccontato ai carabinieri tutte le violenze di gruppo subite. CLICCA SUL PUNTO 2 dell’indice per leggere il racconto della vittima [nextpage title=”Ecco il racconto della vittima”]
Del branco faceva parte anche il fidanzato della vittima. Le violenze sarebbero avvenute in un garage e sarebbero state filmate con smartphone. Dopo aver consumato il primo rapporto con fidanzato, la ragazza era stata costretta ad averne altri con gli amici del ragazzo sotto la minaccia della pubblicazione su social network di un filmato riguardante il precedente rapporto. Le indagini hanno evidenziato dei riscontri con i terribili racconti della vittima Dei dodici indagati undici sono stati sottoposti alla misura cautelare del collocamento in comunità. Per uno solo, minore degli anni 14, si procede separatamente. CONTINUA A LEGGERE

Floriana Secondi: “Frequento un ragazzo musulmano, non temo la sua religione”

Si chiama Khaled Shaban, è un ballerino e ha 10 anni meno di Floriana. I due si frequentano da un po’. Il fatto che lui sia musulmano, non crea alcun problema all’ex gieffina.
Le loro uniche incomprensioni, infatti, nascono quando lui non vuole essere baciato in pubblico.
Dopo le delusioni sentimentali vissute in passato, l’ex concorrente del Grande Fratello non si sente pronta a innamorarsi perciò preferisce parlare di amicizia:
“Per me si tratta ancora solo di un’amicizia. Mi piace l’idea di stare vicino a lui. Nonostante sia più giovane di me di dieci anni, tra noi c’è molto scambio. Da quello che so, sono anni che è interessato a me. Ma io lo vedevo in modo diverso e avevo altre persone a fianco a me“.
Si chiama Khaled Shaban è un cantante e ballerino egiziano, diventato celebre in Italia per il suo modo di riprodurre i passi di Michael Jackson. Khaled è musulmano, ma la diversa religione non causa alcun problema a Floriana: “Non mi spaventa la sua religione, semmai il suo modo di essere. Lui è dolcissimo e gentilissimo. Fin troppo, a volte. E a differenza di tanti altri italiani, ha occhi solo per me. È molto attento e molto corretto e quando usciamo non mi permette di mettere mano al portafogli. Mi hanno colpito la sua eleganza e il suo stile: a me piacciono le persone completamente diverse da me, composte, che non fumano, non bevono e non dicono parolacce. In più l’unico idolo che abbia avuto in vita mia è Michael Jackson e ho perfino imparato l’inglese grazie alle sue canzoni. Quindi vedere un ragazzo che balla come lui mi ha molto stupito”.
L’unica piccola incomprensione che sorge tra loro è quando la Secondi prova a baciarlo in pubblico. Ecco cosa rivela al settimanale Nuovo:
“Tra noi le nostre incomprensioni, anche minime, nascono quando provo a dargli un bacetto in pubblico: lui spesso si sposta. In Egitto, questo gesto può essere punito per legge e a lui, che è molto riservato, non piace. Io non ci trovo nulla di male, ma capisco le sue resistenze. Mi piacerebbe portarlo un po’ verso la mia linea di pensiero. Vorrei trovare un modo per continuare a stare con lui, perché mi affascina, è una persona ricca spiritualmente e in privato mi coccola molto“.