Tutti conoscano il sambuco ma pochi sanno che è il nome di una pianta dalle utilissime proprietà terapeutiche. Il Sambuco è, infatti, ricco di vitamina C e di antiossidanti. Esso, permette: la guarigione delle vie respiratorie, di stati febbrili e mal di gola possono infatti essere accelerati se lo si assume sotto forma di infuso.
Oltre a intervenire sui sintomi dell’influenza, il sambuco è un potente alleato del sistema immunitario.
Le parti della pianta utilizzate a scopo terapeutico sono bacche, foglie, corteccia ma soprattutto i fiori, ricchi di sostanze quali flavonoidi, acidi grassi, saponine, olio essenziale, mucillagini, glucosidi, triterpeni, polifenoli, alcaloidi, colina, tannini, sali minerali (ferro, calcio, potassio, magnesio, zinco, rame, fosforo, sodio) e vitamine (A, gruppo B e C). I frutti maturi (da consumare cotti) sono efficaci contro la stipsi poichè agiscono da lassativo naturale.
(Fonte: retenews)
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Come coltivare lo zenzero in casa
Ecco come, da tutto l’occorrente necessario ai passaggi obbligatori da fare, una piccola guida per la coltivazione fai da te dello zenzero. Una premessa è d’obbligo, la coltivazione fai da te dello zenzero è davvero facile e alla portata di tutti. Non si tratta di una pianta che ha bisogno di cure speciali o di accortezze particolari. Basta evitarle l’esposizione a temperature troppo rigide, i ristagni d’acqua e poco altro per farla crescere senza problemi. In particolare, le regole base per coltivare lo zenzero sono: no alle temperature al di sotto dei 15°; sì al terreno sempre umido, ma evitando accuratamente iristagni d’acqua nel vaso che sono deleteri; sì a un po’ di sole.
La prima cosa da procurarsi è un rizoma, cioè la radice dello zenzero, meglio se provvista di qualche germoglio. L’ideale è che la radice sia di origine biologica. Poi, è necessario avere un vaso profondo, di almeno 20 centimetri di diametro, riempito con terriccio argilloso-sabbiosoe unito a una buona dose di compost per fertilizzare a dovere il tutto.
Quando rizoma, vaso e terriccio sono pronti, non resta che piantare lo zenzero per dare il via ufficiale alla sua coltivazione.
Allo scopo basta interrare il rizoma nel vaso a qualche centimetro di profondità, avendo cura di posizionare i germogli verso l’alto, per lasciare che le sue radici crescano e si diffondano liberamente sfruttando la profondità del vaso. Il consiglio è di preferire il periodo più adatto dell’anno per questa operazione, cioè le ultime settimane dell’inverno, la primavera o l’inizio dell’estate.
Per la manutenzione della pianta, è sufficiente innaffiarla regolarmente, tutti i giorni nei mesi più caldi e meno frequentemente in autunno e inverno. Il momento migliore per dare da bere allo zenzero è sempre la sera. Per assicurare alla coltivazione la durata più lunga possibile, meglio riparare la pianta di zenzero sia dalle intemperie sia dalle temperature troppo rigide,posizionandola sul terrazzo o sul balcone in primavera ed estate – scegliendole un angolo abbastanza riparato – e in casa quando fuori il termometro scende sotto i 15°.
Aloe Vera: benefici e controindicazioni
Ormai è diventata una merce molto comune l’Aloe Vera. Le sue proprietà benefiche sono numerose e note dall’antichità: se ne trovano tracce documentate di utilizzo medicinale già nel 2000 a.c.
Le sue applicazioni più note riguardano la costipazione, i bruciori di stomaco,l’ipercolesterolemia (colesterolo alto) ed infiammazioni delle articolazioni.
Di recente, studi preliminari hanno evidenziato come l’assunzione di aloe vera (per via orale) da parte di persone affette da diabete sia in grado di diminuire i livelli di glucosio nel sangue; inoltre un suo uso prolungato sarebbe in grado di aumentare la forza muscolare, migliora lo stato di salute e quindi la bellezza della pelle e dei capelli.
Al riguardo in particolare nel 2001 è stata pubblicata una ricerca sulla “Gazzetta di chimica agricola ed alimentare”: alcuni test di laboratorio su cellule umane, avrebbero identificato nel succo dell’aloe vera, una sostanza capace di aumentare l’attività di NF-kappa B (un complesso proteico dimostratosi determinante nei processi immunologici). Conosciuta come aloeride, questa sostanza è un polisaccaride (un tipo di carboidrati). Da distinguere infine il succo di aloe dal gel di aloe vera (solitamente utilizzato per applicazioni topiche come in caso di scottature o psoriasi).
Ma vi sono controindicazioni o effetti collaterali? Controindicazioni vere e proprie non sembrano ancora essere state individuate, se non a proposito del diabete: data la capacità di abbassare la glicemia, se usato in concomitanza con farmaci ipoglicemizzanti potrebbe provocare una forma di ipoglicemia. Il succo inoltre può provocare dolori addominali e diarrea.
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