Assalto agli Champs Elysees, un poliziotto morto: identificato l’autore

La Francia si è risvegliato stordita dal nuovo atto di terrore avvenuto ieri sera a Parigi. Sugli Champs Elysées, un uomo ha aperto il fuoco contro la polizia: un agente è morto, mentre due sono rimasti feriti. Poco dopo l’assalto armato, “Site” ha diffuso la rivendicazione da parte dell’Isis. L’aggressore è stato… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Caccia al complice”]

ucciso a sua volta dai poliziotti e prima di morire è stato identificato: il suo nome è Karim. Gli inquirenti sono a caccia di un complice, che si sospetta sia un jihadista arrivato dal Belgio. Le autorità locali hanno anche fornito un nome, ma l’uomo in questione si è recato di sua spontanea volontà… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”L’uomo indicato invece…”]

al commissariato di Anversa per dimostrare la sua totale estraneità. La convinzione di un complice legato al terrorismo internazionale sarebbe confermata dalla stessa rivendicazione dell’Isis, che aveva attribuito l’assalto ad Abu Yousif al-Belgiki.

Valeria, il racconto del fidanzato: “La stringevo tra le braccia mentre mi fingevo morto”

«Per due ore mi sono finto morto e sono stato abbracciato a Valeria. I terroristi dell’Isis passavano tra i feriti del teatro Bataclan per dare il colpo di grazia alle vittime». A parlare è Andrea Ravagnani, fidanzato di Valeria Solesin, la ricercatrice morta negli attentati. il ragazzo che ha subito un recente grave lutto a seguito degli attacchi a Parigi,   è stato interrogato dagli inquirenti veneziani subito dopo essere atterrato all’aeroporto Marco Polo con l’aereo di Stato che ha riportato in Italia la giovane veneziana. Insieme ad Andrea sono stati interrogati anche la sorella e il suo fidanzato, tutti e tre erano al teatro Bataclan di Parigi e hanno raccontato di aver visto che Valeria è stata uccisa dai terroristi.

Un solo proiettile ha ucciso la ricercatrice veneziana. Un proiettile sparato dai fucili dei terroristi, che ha centrato Valeria sulla parte sinistra del volto. È entrato nel naso, gli ha lacerato il labbro, ha trapassato la mandibola, si è conficcato nella spalla sinistra ed è uscito dalla schiena. La giovane veneziana è morta in pochi istanti…

La moglie muore a Parigi, Antoine Leiris scrive ai terroristi: “Non avrete il mio odio”

“Non avrete il mio odio”. Antoine Leiris si rivolge così, in un lungo post su Facebook, ai terroristi che venerdì sera hanno ucciso sua moglie al Bataclan.
Leiris, giornalista di cinema per France Bleu, padre a 34 anni di un bambino di appena 17 mesi, si è ritrovato improvvisamente solo, dopo la morte di Helene, l’amore della sua vita. Eppure, nonostante il dolore, Leiris ribadisce nella sua lettera aperta: “Non avrete il mio odio”. Ecco la sua lettera molto commovente.
“Venerdì sera avete rubato la vita di un essere eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, ma non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio saperlo, siete delle anime morte. Se questo Dio per il quale vi uccidete ciecamente ci ha fatto a sua immagine, ogni proiettile nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. Allora no, non vi farò il regalo di odiarti. Ve lo meritereste, tuttavia rispondere all’odio con la rabbia sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Volete che io abbia paura, che guardi i miei concittadini con un occhio diffidente, che sacrifichi la mia libertà per la sicurezza. Ma avete perso. L’ ho vista stamattina. Alla fine, dopo notti e giorni d’attesa. Era bella come quando è uscita quel venerdì sera, bella come quando mi sono innamorato di lei dodici anni fa. Naturalmente io sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di breve durata. So che lei sarà con noi ogni giorno e che ci ritroveremo in questo paradiso delle anime libere a cui non voi non avrete mai accesso. Siamo due, io e mio figlio, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Pertanto non ho più tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha 17 mesi appena, deve fare la sua merenda come tutti i giorni, poi andremo a giocare come tutti i giorni e per tutta la sua vita questo bambino vi farà l’affronto di essere libero e felice. Perché no, non avrete neanche il suo odio.”

Scrive alla sua migliore amica dicendo che è andata a letto con suo fratello, la sua risposta è EPICA

Se fosse stata una vostra amica a rivelarvi questa sconcertante confessione? Beh è difficile reagire in modo calmo e razione a parole come queste. Proprio per questo vi proponiamo una risposta davvero epico che vale la pena leggere!

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