Questi genitori hanno festeggiato la nascita del loro figlio malato terminale ogni giorno. Ho pianto quando ho visto cosa hanno fatto il 99esimo giorno.

La storia di questa coppia, formata da Matt e Ginny Mooney dell’Arkansas (Stati Uniti), è davvero molto commovente. I due, non vedevano l’ora di “incontrare” il loro primo figlio. Al sesto mese di gravidanza per Ginny, i medici danno ai futuri genitori una notizia tremenda: il bambino non sopravvivrà. A quanto pare il piccolo, infatti, soffre di una malattia terribile: la sindrome di Edwards, anche conosciuta con il nome di trisomia 18. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La malattia del bimbo”]

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È una malattia genetica che causa la morte di molti bambini mentre sono ancora nel grembo materno o nei primi giorni di vita. Il piccolo però riesce a venire al mondo. I suoi genitori lo chiamano Eliot Hartman Mooney. A quanto pare le sue condizioni di salute sono compromesse: i suoi polmoni non sono sviluppati a sufficienza e ha un buco nel cuore. Poiché la sua vita è un miracolo ed ogni giorno è un regalo averlo ancora tra le braccia, i suoi genitori ogni giorno, alle 16:59, i suoi genitori festeggiano una specie di compleanno. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La vita del piccolo Eliot”]

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Gli servono cure speciali praticamente per tutto il giorno: i suoi polmoni hanno bisogno di ossigeno e viene alimentato attraverso un tubo. Matt e Ginny si sentono fortunati per ogni momento col loro bimbo. I progressi sono lenti ma ci sono. Il bimbo, dopo tre mesi, non dipende più da ossigeno e tubi. I genitori lo portano in ospedale per mostrare a medici e infermieri i suoi progressi eccezionali. Sono tutti senza parole, in pochi avrebbero scommesso che sarebbe sopravvissuto al parto. CLICCA SUL PUNTO 4 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Il tragico destino”]

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Purtroppo, al 99esimo giorno di vita, Eliot perde la vita. I genitori hanno liberato in cielo 99 palloncini durante il suo funerale, uno per ogni giorno che il figlio ha trascorso con loro. “È stato bello guardarli volare via, velocemente, proprio come te”, dice il padre nel video dedicato al figlio. CLICCA SUL PUNTO 5 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Le parole del suo papà”]

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“Oggi noi festeggiamo. Anche se ci manchi più di quanto potessimo immaginare, ci separa da te solo il tempo che ci è rimasto su questa terra. Ci vediamo presto, figliolo. Mamma e papà”. Ecco un video che vi spiegherà la loro storia: CLICCA SUL PUNTO 6 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Il video”]

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Fonte: Perdavvero

Nonnina muore, ha 230mila euro ma non li lascia ai figli: la scelta shock

Alcune decisioni, a prima vista, sembrano alquanto insensate o quanto meno assurde. Ma sono davvero così incredibili? Anche la scelta di questa nonnina ha fatto discutere in tanti. La donna, infatti, prima di morire ha deciso che la sua eredità non sarebbe finita ai figli ma ai bambini poveri di Robbio, comune in provincia di Pavia. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Ecco cosa ha fatto la donna”]

La donna in questione è Lorenzina Frattini, morta a 88 anni il 18 agosto 2015, nella casa di riposo di Palestro. La donna ha lasciato una somma molto ingente di denaro: la sua eredità ammonta a 230mila euro. Il comune ha accettato il lascito e raggiunto un accordo con gli eredi per destinare la generosa somma ai più bisognosi. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Il volere della donna”]

La donna aveva preso questa decisione ben 4 anni prima di morire. Ecco c’è scritto sul testamento: “Lego le mie disponibilità finanziarie ai bambini poveri della città di Robbio”. A registrare il controverso testamento della donna è stato il suo notaio di fiducia di Vigevano, Luigi Ligori. A quanto pare, anche gi eredi sono d’accordo: il denaro servirà ad aiutare le famiglie più povere.CONTINUA A LEGGERE

27 anni e 8 figli, ma 3 mesi dopo l’ultimo figlio quello che accade è TERRIBILE

Il loro sogno era sempre stato quello di avere una famiglia numerosa, e per questo, dopo essere rimasta incinta a 17 anni, aveva deciso con il fidanzato e poi futuro marito di dare al mondo una nutrite prole da crescere insieme. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La tragedia”]

Purtroppo, la 27enne Cloe Green, è rimasta da poco improvvisamente vedova e con otto bambini da crescere. Il suo ultimo bambino, l’ottavo, aveva appena 12 mesi quando Cloe ha dovuto affrontare l’inaspettata morte di suo marito, il 31enne James. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La morte del marito”]

La cosa sconcertante è che l’uomo è morto nel sonno a Dyffryn Ardudwy, nel Galles del Nord. Quando la 27enne si è accorta con orrore che il coniuge al suo fianco nel letto non si muoveva era ormai troppo tardi. Ecco la sua testimonianza rilasciata durante l’intervista al Sun: CLICCA SUL PUNTO 4 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La decisione della donna”]

“È stato tutto così improvviso e così scioccante. Pensare a James che non sarà più qui per vedere crescere la grande famiglia che voleva così tanto spezza il cuore. Quando è successo mi veniva da piangere per lo sconforto, ma poi ho guardato quegli otto piccoli volti e ho capito che dovevo riprendermi, dovevo farlo per loro e per James”. Sta cercando di andare avanti per i suoi piccoli. Infatti, rivela: “Quando vedo i loro sorrisi mi ricordo di lui e sono felice”. Il ricordo del loro papà sarà eterno.CONTINUA A LEGGERE

Beve il latte e si accascia davanti alla mamma, muore a 4 anni

La vita a volte può metterci davanti a degli avvenimenti sconcertati, che facciamo fatica a capire e spiegarci. Anche la madre del ragazzino che vedete in foto ha faticato molto ad accettare quello che è successo al suo bambino. Ecco cosa è accaduto. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La tragedia”]

Il fatto è avvenuto in una frazione di Roncade di Treviso e la ricostruzione, purtroppo, ha ancora dei lati oscuri, poco chiari. Il bambino di 4 anni, da poco compiuti, è morto improvvisamente a causa di un malore che lo ha colpito mentre era nella sua abitazione con la madre. Il piccolo si chiamava Andrea Mion. A scatenare la sua morte, pare sia stata l’assunzione un po’ di latte. Dopo averlo bevuto, il piccolo si è sentito male e si è accasciato davanti alla mamma disperata che ha immediatamente chiamato i familiari vicini e poi i soccorsi. Ecco cosa hanno fatto i medici. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La corsa in ospedale”]

All’ospedale Ca’ Foncello di Treviso dove, nonostante le cure il bambino non ce l’ha fatta. Il perché il latte lo abbia fatto stare male non è ancora chiaro. Ovviamente, sono già partite le indagini. Per ora le ipotesi più accreditate sono due: si parla di un possibile problema al cuore mai diagnosticato o di un virus fulminante ma serviranno diversi giorni per avere i primi dati reali. La verità verrà preso a galla.CONTINUA A LEGGERE

Muore per INFLUENZA : la scoperta shock del marito quando viene aperta la bara

A volte succedono delle cose che ci lasciano incredibilmente sconcertati. Come quello che è successo a Trieste. Si tratta di un banale errore causato da omonimia che avrebbe portato una società di onoranze funebri a incenerire un cadavere al posto di un altro. Immaginatevi la reazione dei parenti del defunto…Assurdo! Il marito dell’anziana incenerita per sbaglio si è accorto della cosa quando nella bara ha trovato il corpo di un’altra donna. Secondo il giornale Il Piccolo, è Vera Vidali, la settantenne alla quale il pronto soccorso lo scorso 10 marzo aveva diagnosticato un’influenza, consigliando una tachipirina, ma che invece è morta poche ore dopo, durante la notte, per un grave problema cardiaco non riconosciuto.

Secondo la cronaca, Vera è stata incinerata lo scorso 14 aprile. Così è avvenuta prima la cerimonia funebre e poi cremazione. La cosa incresciosa, che ha scatenato poi una reazione nei parenti di entrambe le donne, ha fatto sì che i parenti presenti alle esequie non fossero i suoi ma quelli di una altra anziana, Nivea, che di Vera porta lo stesso cognome, Vidali.CONTINUA A LEGGERE

Muore il papà e fanno volare un palloncino con un messaggio, 2 mesi dopo accade l’impensabile

A volte nella vita accadono cose che è difficile spiegare in modo razionale. Cose che, spesso, ci appaiono ingiuste e crudeli. E ancora più difficile che certi episodi negativi, come la perdita di una o più figure importanti, ai bambini che, ovviamente, non possono ancora comprendere l’imprevedibilità della vita.
Una perdita davvero molto forte, l’hanno dovuta subire i protagonisti di questa vicenda: due bambini che hanno perso il loro amato papà. I bambini, quando il loro papà è volato in cielo hanno pensato di fargli un regalo lanciando un palloncino con allegato un messaggio d’amore.

Quello che è successo ha dell’incredibile: il palloncino ha attraversato mezza Europa, volando in cielo per 1.700 chilometri prima di giungere, con il messaggio ancora intero, in un campo di Borgo Montone, nel ravennate.

I bambini che si chiamano, Beth e Oscar, ed hanno rispettivamente 7 e 3 anni. La loro famiglia vive a Bordon, un paese dell’Hampshire, nell’Inghilterra del sud. Il suo papà si chiamava Simon Cook, ed era un uomo molto stimato da tutta la comunità. La sua vita viene però stroncata da un cancro che lo divora e gli lascia poche speranza fino a spegnerlo completamente nel 2015.
L’asilo di Beth e Oscar ha voluto fare qualcosa per queste creature: l’istituto ha organizzato una commemorazione: tutti i bambini dell’asilo hanno messo la foto di Simon, in un palloncino e lo hanno lanciato nel cielo. Anche i figli di Simon hanno fatto lo stesso.
I palloncini volano nel cielo lontano e finiscono proprio nell’ azienda agricola biologica, la Mater Naturae di Christian Grassi. L’uomo raccoglie il palloncino e legge il bigliettino allegato. Non o conoscendo i due piccoli, pubblica su Facebook un post per raccontare dell’evento, commuovendo l’intero web. La notizia fa il giro del mondo è torna da dove è partita: cioè da Bordon, oltre Manica.
I ragazzini sono stati ospitati nel uglio 2015, gratuitamente e per una settimana, a Ravenna da Grassi.

Choc a Roma, Muore di infarto ma si risveglia dopo un ora. “Sono tornato per darvi questo messaggio”

Sembra una storia di un romanzo eppure è vera: T.S è un camionista romano, andato in arresto cardiaco per 45 minuti. Ovviamente, 45 minuti sono un tempo lunghissimo per un infarto. Per un arresto, in genere, si proceda ad una rianimazione per circa 20 minuti. Superati i 20 minuti si può dichiarare il decesso.
L’uomo, invece, è “resuscitato” dopo 45 minuti. L’uomo, però, si è accorto di avere qualcosa che non andava e ha subito allertato i soccorsi: “Sono Tiziano, Vi scrivo da Via XXI Aprile. Sto morendo per arresto cardiaco”. Queste le parole che ha pronunciato al telefono.
Tiziano è stato rapidamente portato in ambulanza all’ospedale più vicino, ma i medici si son subito resi conto che era ormai troppo tardi, un’aritmia cardiaca rapidissima “aveva ucciso” l’uomo. “Non c’era battito, né pressione sanguigna, né polso” queste le parole dell’infermiera Michela Delle Rose, che ha vissuto la vicenda in prima persona.
E, incredibilmente, dopo 45 minuti il cuore del paziente è tornato a battere dal nulla.

4 Gemelli Perdono la Mamma Subito Dopo il Parto

E’ successo tutto molto velocemente per Erica, 36 anni, che voleva solo il meglio per i suoi figli e sognava per loro un futuro roseo, un buon lavoro e ottimi studi.
Erica aveva casualmente conosciuto suo marito Carlos in una discoteca nel 2006. Dal loro amore era sbocciata già una vita che si era spenta però prematuramente a seguito di un aborto spontaneo.
Erica e Carlos si sono fatti forza a vicenda, soprattutto Carlos è stato molto vicino alla sua compagna che era rimasta devastata dall’evento e insieme hanno seguito le indicazioni dei dottori e proseguito per una gravidanza assistita. La giovane mamma in attesa si sentiva bene ed era stata felice anche se sorpresa di sapere che aspettavano ben 4 gemelli.
Il dottore consiglia ad Erica di non affaticarsi e Carlos fa di tutto affinché sia così, prendendosi carico di molte faccende oltre al suo lavoro per lasciare Erica più tranquilla possibile.
Durante il travaglio donna è assistita in modo impeccabile ma a seguito del parto dei 4 gemelli, le perdite di sangue sono cospicue, subentra un’emorragia che la porterà allo shock ipovolemico e alla morte in un’ora.
Carlos ricorda che prima di entrare in sala operatoria dovevano ancora decidere i nomi e con l’aiuto dei genitori ne avevano scelti tre: Tracy e Paisley per 2 femminucce e Carlos Jr. per l’unico maschietto. Anche l’ostetrica li rassicura dicendo che avrebbero avuto tutto il tempo per sceglierlo dopo e…invece questo tempo non c’è più stato.
Carlos ha deciso di chiamare l’altra gemella come la mamma: Erica.
Il parto con con taglio cesareo per i 4 gemelli sembrava essere andato bene e all’uscita dalla sala operatorio Erica aveva stretto anche la mano al marito ma poi dopo poco è suonato un allarme che ha fatto correre i medici nella stanza della neomamma che non è neppure riuscita a tenere in braccio i suoi piccoli.
Purtroppo la donna non ce l’ha fatta.

La famiglia muore in un INCENDIO, la bimba sopravvive: “Mi mandate gli AUGURI di Natale?”

Lei è la piccola Safyre, una bimba di soli cinque anni, che non ha più i suoi cari: nel 2013 fu l’unica superstite di un incendio doloso che ha bruciato la sua casa e ucciso suo padre David, la sorella di tre anni Layah, il fratellino Michael, di 2 anni, e il piccolo Donovan, 11 mesi. Quando i vigili del fuoco arrivarono in casa trovarono Safyre stretta al petto del padre, che cercava di proteggerla dalle fiamme.
Dopo mesi in ospedale per il trattamento di ustioni sul 75 per cento del corpo e diversi interventi chirurgici, tra cui l’amputazione di una mano e di un piede, è sopravvissuta e ora vive con la sorella di suo padre. Nonostante tutte le difficoltà affrontate finora, Safyra è una bambina allegra e che ama il Natale, così la sua famiglia e i suoi amici hanno pensato di rendere la festa ancora più speciale chiedendo al mondo intero di inviare un biglietto d’auguri alla bimba. Per il momento sono arrivate crtoline dalle Hawaii, il Belgio e la Cina. Ma moltre altre arriveranno. Questo è l’indirizzo a cui poter inviare la propria: Safyre
PO Box 6126
Schenectady NY 12306

La moglie muore a Parigi, Antoine Leiris scrive ai terroristi: “Non avrete il mio odio”

“Non avrete il mio odio”. Antoine Leiris si rivolge così, in un lungo post su Facebook, ai terroristi che venerdì sera hanno ucciso sua moglie al Bataclan.
Leiris, giornalista di cinema per France Bleu, padre a 34 anni di un bambino di appena 17 mesi, si è ritrovato improvvisamente solo, dopo la morte di Helene, l’amore della sua vita. Eppure, nonostante il dolore, Leiris ribadisce nella sua lettera aperta: “Non avrete il mio odio”. Ecco la sua lettera molto commovente.
“Venerdì sera avete rubato la vita di un essere eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, ma non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio saperlo, siete delle anime morte. Se questo Dio per il quale vi uccidete ciecamente ci ha fatto a sua immagine, ogni proiettile nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. Allora no, non vi farò il regalo di odiarti. Ve lo meritereste, tuttavia rispondere all’odio con la rabbia sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Volete che io abbia paura, che guardi i miei concittadini con un occhio diffidente, che sacrifichi la mia libertà per la sicurezza. Ma avete perso. L’ ho vista stamattina. Alla fine, dopo notti e giorni d’attesa. Era bella come quando è uscita quel venerdì sera, bella come quando mi sono innamorato di lei dodici anni fa. Naturalmente io sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di breve durata. So che lei sarà con noi ogni giorno e che ci ritroveremo in questo paradiso delle anime libere a cui non voi non avrete mai accesso. Siamo due, io e mio figlio, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Pertanto non ho più tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha 17 mesi appena, deve fare la sua merenda come tutti i giorni, poi andremo a giocare come tutti i giorni e per tutta la sua vita questo bambino vi farà l’affronto di essere libero e felice. Perché no, non avrete neanche il suo odio.”